Silvia Volpi “Alzati e corri direttora” un articolo da Il Tirreno 11 febbraio

L’incontro con la scrittrice pisana
ha inaugurato la rassegna in biblioteca

“Alzati e corri direttora”
I segreti del giallo
di Silvia Volpi

CECINA. Perché è approdata al genere giallo; perché ha scelto una protagonista “anomala” rispetto al panorama di detective e poliziotte: Elsa Guidi è infatti la direttora del quotidiano La Piazza; perché ha ambientato la prima indagine della sua beniamina a Pisa… Venerdì scorso, 7 febbraio, nella biblioteca comunale di Cecina, Silvia Volpi, giornalista e segretaria di redazione del Tirreno, ha presentato il suo libro “Alzati e corri, direttora”, romanzo giallo edito da Mondadori nell’aprile scorso, già ristampato e vincitore del premio “Giallo d’amare” in Versilia, come “esordiente dell’anno”. Silvia Volpi è stata intervistata dalla giornalista Maria Meini, caposervizio del Tirreno. L’incontro è stato introdotto da Claudia Barlettani, responsabile della biblioteca, ed ha inaugurato la rassegna “I venerdì in biblioteca. Gialli… al femminile”, organizzati dal Comune di Cecina e dalla biblioteca comunale Emilia Levi. Nel testo la direttora e il suo giovane cronista di nera Tommaso Morotti, il “Moro”, si trovano ad indagare in prima persona sulla strana morte di un elettricista precipitato dalla finestra di un palazzo a due passi dalla Torre di Pisa. Sembra un suicidio, ma man mano che la storia si dipana emerge chiaramente che si tratta di un omicidio. E per scoprire il colpevole, Elsa Guidi, direttora con la passione sempre viva per la cronaca, si mette alla ricerca della donna: cherchez la femme… Una storia ben congegnata e dal ritmo serrato.La direttora runner e il suo giovane nerista hanno già conquistato il gradimento di molti lettori. Nel romanzo altri personaggi si animano all’interno della redazione della Piazza (che ha la sede davanti alla chiesa della Spina). All’interno e all’esterno del giornale… con un percorso privilegiato verso la direttora. Silvia Volpi ha svelato che è già pronta la seconda indagine di Elsa Guidi. La direttora sarà protagonista di un altro libro, di cui è già completata la prima stesura. E chissà che la saga non approdi anche in tv… —

Vai a leggere uno stralcio dal romanzo  e anche l’intervista di Nicola Stefanini

Arianna Farinelli “Gotico americano” recensione di Salvina Pizzuoli

 

 

Arianna Farinelli nata a Roma vive dal 2001 negli Stati Uniti dove insegna Scienze Politiche al Baruch College della City University di New York; è questo un aspetto importante della sua biografia per comprendere meglio questo romanzo d’esordio, ambientato durante l’elezione di Donald Trump, in cui presenta vari aspetti della società statunitense contemporanea. Il tema conduttore è quello dei diritti negati siano essi familiari, siano essi sociali o politico-economici, l’esclusione, il diverso, il nemico, l’emarginazione delle minoranze.

Tra le prime esperienze americane di Bruna, la protagonista, una italiana che per amore va a vivere negli Stati Uniti e  che come l’autrice insegna Scienze Politiche, l’incontro-scontro con la famiglia italo americana del futuro marito Tom, studente modello e futuro medico. Qui l’autrice metterà in luce il retaggio di quanto vissuto dagli emigrati italiani per raggiungere, con impegno,  fatica, sacrifici e rinunce, uno status sociale riconosciuto nella buona società, retaggio che influenzerà e peserà non solo sulle loro vite ma anche sulle scelte dei figli condannati a mantenerlo. Interessante e ben tratteggiata la figura della suocera, Amanda, figlia di bottegai divenuta docente universitaria, chiusa negli ideali perbenisti, senza riuscire a vedere oltre questi limiti e limitazioni nonostante l’ alto livello di cultura conquistato, ma che sa solo imporre, coadiuvata dal marito completamente assoggettato. 

Questa prima esperienza accompagnerà la protagonista dentro tutto il romanzo con sviluppi che la vedranno allontanarsi dal marito e dalla famiglia di lui per salvaguardare i due figli, Mario con problemi ad identificarsi in un corpo maschile e la figlia maggiore, Minerva, sensibile e acuta, forse troppo, e candidata ad una maggiore sofferenza.

Bruna conoscerà anche l’amore clandestino nato per caso con uno dei suoi studenti. Nel racconto della sua relazione con Yunus, afro-americano, il romanzo si sofferma sul tema del razzismo, ancora perdurante; attraverso le esperienze e il memoriale di Yunus, “Gotico americano” appunto, saranno messe in luce le vicissitudini infantili e successive che lo hanno deprivato degli affetti fondamentali, la volontà frustrata di riuscire ad emergere, tutti i motivi per cui seguirà, per proteggerlo, l’unico brandello di “famiglia” che gli è rimasto, e partirà con Mohammed verso una guerra non sua, assoldato dell’ISIS.

Dalla Nota dell’Autrice:

[…] come esseri umani siamo tutti titolari degli stessi diritti inalienabili: il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità, proprio come scritto nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America

I consigli di Martina Castagnoli: Paola Mastrocola “Non so niente di te”

Succede che a volte, spesso, da figli brillanti e diligenti ci si aspetti, dandolo per scontato, un percorso di vita lineare che li porti ad intraprendere carriere prestigiose, coronate da famiglie “da mulino bianco”.
Tutto per buona pace e vanto dei genitori. Ma a volte i piani non vanno secondo le tanto agognate previsioni e si scopre che in fondo, di quel figlio tanto perfetto, non si sapeva niente. Di questo parla lo splendido e commovente “Non so niente di te” dell’ottima e pluripremiata Paola Mastrocola.

Parla di Filippo, un giovane e brillante economista, che un bel giorno fa perdere tracce di sé; e di una coppia di genitori, i suoi genitori, che nella totale incomprensione di cosa sta succedendo dovranno fare i conti con chi è davvero il figlio. Un romanzo di viaggio, perché vi troverete a seguire Filippo in ogni suo spostamento, alla ricerca delle tessere che ricompongano il puzzle, fino ad arrivare a capire che quello che sta cercando è la cosa più semplice e allo stesso tempo più complessa del mondo…

Il libro è disponibile in libreria:

Libreria On the road, via Vittorio Emanuele II,32A rosso, Firenze, come tutti  i libri di viaggio consigliati da Martina Castagnoli:

Alberto Bile “Una Colombia. Canzone del viaggio profondo”

Jennifer Clement “Gun love”

Patrick Leigh Fermor “Mani. Viaggi nel Peloponneso”

Mjlienko Jergovic “Radio Wilimowski”

Vito Paticchia “Via della lana e della seta”

Lorenzo Pini “Lisbona”

Catherine Poulain “Il grande marinaio”

Juan Pablo Villarino e Laura Lazzarino “Vie invisibili”

Lorenzo Barbiè “Pacific crest trail”

Cristina Henriquez “Anche noi l’America”

Paul Lynch “Grace”

Pete Fromm “Indian Creek”

Francesca Volpe “la Toscana in Renolt4.Viaggio sui sentieri dell’ecofilia e della libertà

Martino Nicoletti “Chaturman Rai fotografo contadino dell’Himalaya

Qing Li “Schinrin.Yoku: Immergersi nei boschi”

Hernan Huarache Mamani “La profezia della curandera

Paola Capriolo “La grande Eulalia e Il nocchiero” recensione di Salvina Pizzuoli

“La grande Eulalia” è una raccolta di quattro racconti, esordio dell’autrice nel 1988. Quattro racconti, quattro mondi nei quali il lettore entra seguendo la limpida prosa che lo sa incantare e guidare, come una musica, in un mondo ammaliante, dentro una favola bella.  Ma il mondo nel quale il lettore entra non è poi così scevro da affanni e dolori o da quell’impalpabile desiderio che vi aleggia di ricercare senza in effetti mai trovare, come ne “La donna di pietra” o come ne “Il gigante” dove protagonista è la musica o meglio il duetto che si apre e articola a distanza tra due “prigionieri”: il primo chiuso in una lontana e isolata prigione e l’altro, una giovane donna, ugualmente prigioniera, sebbene non rinchiusa, e riscoprirla nelle “Lettere a Luisa”, il racconto successivo, nell’esperienza trasposta che di lei riferisce  il prigioniero.

Attraverso un mondo di risonanze mitologiche, classiche e fantastiche, l’autrice ci conduce per mano a guardare con occhi nuovi mentre con la sua scrittura evocativa sa far emergere suggestioni nascoste, attanagliate tra maglie stringenti e sulle quale librarsi. Racconti ai quali l’etichetta di fantastici è poco rispondente in quanto li delimita e li definisce; in effetti la parola, la bellezza insieme all’arte, ne sono protagoniste.

In questa nuova edizione anche il racconto lungo “Il nocchiero”. Nella postfazione curata dall’autrice si legge la volontà di lasciare quanto scritto nella sua versione originaria e ci svela i fatti reali all’origine della sua trasposizione narrativa: nella prigione di Spandau viveva come unico recluso l’ultimo superstite di gerarchi nazisti, Rudolf Hess, alla cui morte l’edificio in cui era imprigionato sarebbe stato demolito e per “Il nocchiero” fu ispiratore il documentario sulla shoah di Claude Lanzmann. E precisa che in quei racconti:

non volevo parlare della realtà, descriverla, raccontarla nella sua concretezza: volevo, piuttosto, trasporla in una dimensione senza tempo che per me coincideva con il compito della scrittura.

Roberto Pazzi “Un giorno senza sera” recensione di Maria Anna Patti da Robinson La Repubblica

vai alla recensione di Maria Anna Patti

Scrittori toscani di oggi: Pina Bertoli uno stralcio da “Infondate ragioni per credere nell’amore”

Pina Bertoli, lucchese, in questo suo romanzo racconta, sullo sfondo delle vicende di Francesco e Maria, la Versilia e Lucca dagli anni ’50 fino ai ’90.

Leggi lo stralcio dalle pagine del romanzo

e anche:

A questo link il sito di Pina Bertoli

“Il mestiere di leggere”

dedicato ai libri, alla musica e all’arte.

A questo link la recensione su tuttatoscanalibri del romanzo da cui sono tratte le pagine presentate.

Scrittori toscani? Sì ancora… Renato Fucini tre bozzetti da “All’aria aperta”

Gentili lettori, continuiamo la nostra rassegna letteraria sugli autori toscani di ieri e di oggi o che scrivono o hanno ambientato le loro opere in Toscana, con tre bozzetti  di Renato Fucini da

“All’aria aperta”

più due poesie dalla raccolta “Ombre” Gente etrusca e Castelli in aria

 che si aggiungono a

“Il ciuco di Melesecche”

 

“Il rimedio pei topi” e   “Il Dodolo”  dalle “Novelle toscane” di Ferdinando Paolieri

e, per gli autori toscani contemporanei, al racconto di Alessandro Pagani “Breve racconto onirico”

 

e di Oreste Verrini con uno stralcio da “Madri”

 

 

 

 

e ancora:

sabato 8 febbraio per gli autori toscani contemporanei

uno stralcio dal romanzo di

Pina Bertoli Infondate ragioni di credere nell’amore

Non mancate e buona lettura a tutti !

Jane Austen “Orgoglio e pregiudizio” le nuove edizioni su Consigli.it

 

vai all’articolo di Consigli.it

Gigi Paoli “Il rumore della pioggia” recensione di Salvina Pizzuoli

Nel romanzo d’esordio del 2016, Gigi Paoli, nei panni del giornalista Carlo Alberto Marchi della cronaca giudiziaria del Nuovo di Firenze, racconta la redazione, la città e soprattutto il mondo che ruota e vive attorno al Palazzo di Giustizia, quello nato ex novo a Novoli,  che non piace a molti e dal protagonista ribattezzato Gotham per una certa somiglianza delle sue torri con i palazzi della città di Batman. Proprio nel Palazzo il cronista Carlo Alberto Marchi trascorre molto tempo della sua giornata alla ricerca di notizie e di casi, come quello trattato nelle pagine di Il rumore della pioggia: un delitto in via Maggio, la via degli antiquari, che seguirà con spirito di segugio.

E la vicenda scorre tra le pagine, lieve e ironica nel racconto di un toscano verace, tra gli impegni al giornale, non mancano scorci impietosi sulla nuova forma di giornalismo non dovuta solo agli addetti, e quello più oneroso di padre single. E vi si mescolano sapientemente gli ingredienti di un giallo che si tinge di nero, tra i misteri e per le strade della città “più bella del mondo”, riportando aneddoti e leggende legate alle sue antiche architetture, sotto un’incessante pioggia che solo a Firenze, a novembre, sa essere così ostinata e portatrice, come è avvenuto nel tempo, di veri disastri ad opera del suo fiume.

GigiPaoli (notizie biografiche  tratte dal sito Giunti Editore )

Gigi Paoli – (Firenze, 1971), giornalista, è stato dal 2001 e per 15 anni il responsabile della cronaca giudiziaria della redazione di Firenze del quotidiano La Nazione. Dal marzo 2016 è caposervizio della redazione di Empoli. Vive a Prato assieme alla figlia teenager, una gatta nera e tanti libri.

S.P.

Le pagine più visitate di tuttatoscanalibri nel mese di gennaio

 

Pina Bertoli “Infondate ragioni per credere all’amore”
Primo Levi “Se questo è un uomo”
I libri che verranno: Sono delle donne le pagine più attese, articolo
Ferdinando Paolieri “Il rimedio pei topi” da Novelle toscane 1913
Scrittori toscani? Sì, grazie…
Albert Camus “Il primo uomo”
Gulia Corsalini “La lettrice di Čechov” recensione
Alessandro Pagani “Breve racconto onirico” da “Io mi libro”
Autori toscani? Sì, grazie…
Giuseppe Conte “I senza cuore”
Concita De Gregorio “In tempo di guerra”
Salvina Pizzuoli “Il tempo smarrito. Memorie di un’ottuagenaria”