Kanako Nishi “La salita verso casa”, presentazione

Traduzione di Maria Cristina Gasperini

“Per Kaoru è arrivato il momento di farsi avanti e di aiutare la famiglia a ritrovare la strada verso casa. Lui, che non è mai stato il più forte di tutti, adesso deve essere forte per tutti. Ma ha un’alleata fedele: la cagnolina Sakura. È lei che mostra che solo le salite possono diventare delle discese. Perché i luoghi e i ricordi hanno questo in comune: sembrano sempre diversi quando vi si fa ritorno dopo tanto tempo”.(da Garzanti Libri)

Una tragedia che pesa su tutti i componenti, gli Hasegawa, di quella che era stata una famiglia  “perfetta”, felice. La salita verso casa la racconta attraverso la voce narrante di Kaoru, il secondogenito, di tre fratelli.

È Capodanno, l’università chiude e Kaoru torna a casa, non proprio felice di farlo: quella che l’attende è una casa diversa: ricorda l’infanzia e l’adolescenza, i fratelli, i genitori innamorati, il cammino e la crescita con i passaggi da una classe all’altra, gli innamoramenti, le delusioni, la scoperta del sesso; ma il tempo scorre con i fratelli, Hajime, il maggiore, bello, affettuoso, con una memoria formidabile e la piccola di casa, Miki, scontrosa e ribelle, legatissima ai fratelli maggiori, e a concludere Sakura, la cagnolina. È tornato per lei, gli altri sono irriconoscibili dopo la tragedia.

Kanako Nishi (1977) è autrice e artista di enorme successo in Giappone. I suoi libri, molti dei quali adattati per il cinema e la TV, hanno vinto i principali premi letterari in patria, tra cui l’Oda Sakunosuke Prize, il Kawai Hayao Literary Prize e il Naoki Prize. La salita verso casa segna il suo esordio sul mercato italiano.

Alison Espach “Questi adulti”, presentazione

Romanzo di formazione insolito e ironico, Questi adulti ci racconta in prima persona la storia di Emily, a partire da quando, quattordicenne, partecipa alla festa per i cinquant’anni del padre nella loro bella casa in un quartiere residenziale del Connecticut, per poi svilupparsi nel corso di oltre dieci anni, e attraverso due continenti (da Bollati Boringhieri Libri)

Pubblicato da Bollati Boringhieri dopo il successo dello scorso anno di Appunti sulla tua scomparsa improvvisa, Questi adulti è stato il romanzo d’esordio della scrittrice americana pubblicato nel 2011. Racconta in prima persona la storia di Emily una quattordicenne che guarda con occhio arguto e irriverente al mondo degli adulti. Ambientato negli anni Novanta in un quartiere residenziale del Connecticut e poi a Praga, il lettore segue l’arco di trasformazione della giovane: il romanzo si apre con la festa per il cinquantesimo compleanno del padre di Emily cui seguiranno dolorosi avvenimenti: il padre, poi separato, a Praga, le famiglie dei vicini e il suicidio di un vicino di casa, la gravidanza della madre di un amico.

Anche il mondo adolescenziale è guardato e vissuto dall’attenta Emily come anch’esso insensato. E ormai adulta coglie di entrambi i mondi tra passato e presente, tra ricordo e attualità, le difficoltà e le incongruenze.

Alison Espach, docente di scrittura creativa al Providence College di Rhode Island, è autrice di racconti e saggi apparsi su «Vogue», «The Daily Beast», «Five Chapters». Il suo primo romanzo, Questi adulti, è stato segnalato come Editor’s Choice del «New York Times» e nella Top Ten dei migliori romanzi dell’anno dal «Wall Street Journal». Appunti sulla tua scomparsa improvvisa è stato il suo esordio italiano.(da Bollati Boringhieri Autori)

Pierre Adrian “I giorni del mare”, presentazione

Traduzione di Maria Sole Iommi

I giorni del mare è un romanzo di intensità assoluta e profonda maturità stilistica, in cui la nostalgia per le cose perdute trascolora nella speranza di quello che verrà e nella rivelazione inaspettata di ciò che significa amare e appartenere.( da Edizioni Atlantide)

Agosto, Bretagna, un giovane uomo torna nella casa in cui ha trascorso tutte le estati della sua giovinezza, spinto dall’impalpabilità e dalla tenerezza del ricordo di un tempo trascorso, fatto di antico e di diverso, e con nuove consapevolezze. Apre così le prime due pagine del suo raccontare, sottolineando la delicatezza e nello stesso tempo la difficoltà a cogliere in toto il suo sentire

“ Non si torna mai da qualche parte senza un motivo. E per quanto mi fossero segrete, dopo tanti anni avevo le mie ragioni per rivederla nel mese di agosto. C’era il tempo che passava e la certezza, ormai, che niente fosse eterno”[…]

“con un sentimento che conoscevo ma che faticavo a identificare. Quello di ricongiungermi a una felicità certa. Ogni anno, lì, si riproducevano in qualche settimana i misteri di un’intera vita. All’inizio c’era la monotonia di giorni tutti uguali. Poi l’attesa. Subito prima del capovolgimento della metà di agosto, il precipitare doloroso delle ultime sere nella luce autunnale, di già. La fine. Agosto era il mese che assomigliava di più alla vita”

– Un romanzo delicato e prezioso – lo definisce Marco Filoni (Il venerdì 18 agosto 2023), un ritorno prustiano alla ricerca di radici e di nuovi inizi.

Pierre Adrian, francese, è nato nel 1991. Con il suo esordio La pista Pasolini (Enrico Damiani editore, 2015) ha vinto il Prix des Deux Magots. In Italia è apparso anche I bravi ragazzi (Gremese, 2022). I giorni del mare, suo più recente romanzo, è stato pubblicato da Gallimard nel 2022 e ha ottenuto ampio successo di critica e lettori.

Tracy N. Todd  “Nina. La storia di Nina Simone”, AnimaMundi Edizioni

In occasione dei 20 anni dalla morte e dei 90 dalla nascita di Nina Simone, AnimaMundi edizioni pubblica

Illustrazioni di Christian Robinson

Traduzione: Anna D’Elia

Albo illustrato per bambini e adulti

Il 28 agosto 1963 Martin Luther King Jr. pronunciò il famoso discorso con l’incipit: «I have a dream». Il discorso fu tenuto da davanti al Lincoln Memorial di Washington alla fine di una manifestazione per i diritti civili nota come la marcia su Washington per il lavoro e la libertà durante la presidenza Kennedy.

Nina Simone è stata un’icona. La sua musica ha fatto da colonna sonora al Movimento per i Diritti Civili. Tuttavia prima di diventare Nina Simone era Eunice Kathleen Waymon, una bambina prodigio che cantava prima ancora di camminare e che ha imparato a suonare il piano sulle ginocchia del papà. Ma quando le chiusero le porte a causa del colore della sua pelle, scoprì velocemente che il suo talento non era abbastanza per avere successo. Nina nascose il dolore infondendolo nella sua musica e perseverò, trovando il modo di esibirsi nonostante gli ostacoli e con una voce simile a un tuono soffocato: fu così che giunse al trionfo. Ma mentre la carriera di Nina cresceva, i neri stavano soffrendo e manifestavano la loro rabbia e la loro paura per le strade delle città. Nina presto si unì a loro, e alzò la sua voce tonante in segno di protesta nella lotta contro le disuguaglianze e la discriminazione razziale. Chiedeva giustizia. E la sua voce riecheggiava in tutta la nazione, trasformando i cuori e le menti.

«Quando morirò… so che lascerò alla (mia) gente qualcosa su cui costruire. Sarà quella la mia ricompensa».

NINA SIMONE

La storia della cantante Nina Simone, nome d’arte di Eunice Kathleen Waymon (1933-2003), viene narrata intrecciando gli episodi della sua vita con quelli che hanno connotato il movimento per i diritti civili. Illustrato con una tecnica mista di collage e acrilici da Christian Robinson – autore insignito della medaglia Caldecott nel 2016 – questo racconto prende avvio dall’infanzia di Eunice, quando suonava il pianoforte nella Carolina del Nord, e si soff­erma poi sulle sue avventure come performer, pioniera della canzone di protesta e attivista per i diritti civili. Robinson dà inoltre vita a scene storiche tra le quali si possono riconoscere i manifestanti neri che vengono colpiti dai poliziotti bianchi e la gente riunita al Washington Monument dopo l’assassinio di Martin Luther King Jr. Il volume chiude con informazioni su Nina Simone e una breve bibliografia di riferimento.

«Non era né la prima né l’ultima dei bambini Waymon, però era l’unica a cantare prima di saper parlare e a tenere il ritmo prima di saper camminare. L’unica ad avere la musica dentro. La musica, comunque, ce l’aveva anche fuori. La sua mamma cantava sempre canzoni religiose mentre cuoceva le focaccine e rimestava i fagioli. E il suo papà suonava un piccolo pianoforte verticale»

Tracy N. Todd è scrittrice ed editor di libri dedicati all’infanzia incentrati sulla cultura nera e la giustizia sociale. Christian Robinson è un illustratore americano di libri per l’infanzia. È stato insignito per il suo lavoro di diverse onorificenze tra le quali, nel 2016, la medaglia Caldecott. Collabora inoltre per Pixar Animation Studios.

Chiara Ricci “Anna Magnani. Racconto d’attrice”, Graphe.it

Graphe.it

In libreria dal 26 agosto

Più che una biografia, questo libro è un’analisi intuitiva, critica e psico-emotiva di Anna Magnani. L’autrice mette il proprio rigoroso approccio di ricerca al servizio di un racconto non convenzionale. Superfluo e improduttivo, infatti, sarebbe stato ripercorrere meccanicamente nomi, date, luoghi, titoli (che pure ci sono): si guarda qui alla storia dell’attrice attraverso una prospettiva inedita che permette uno sguardo diretto e nuovo. Il legame fra la Magnani e il teatro – la «migliore scuola» che le fece «spuntare le ali» – è intimo, più viscerale forse di quello con il cinema: è lì che la magnifica attrice riceve il suo primo vero applauso, il primo “brava”, l’inizio di un nutrimento tanto atteso per uno spirito così difficile da “sfamare”. 

Questa sarà la chiave di lettura dalla quale guardare a tutta la carriera dell’attrice romana. Uno sguardo diretto, nuovo e per certi versi inedito su Nannarella, come era affettuosamente chiamata: il legame tra Anna Magnani e il teatro è, infatti, la principale chiave di lettura dalla quale guardare tutta la sua brillante carriera.

«Quello che mi atterrisce è di sparire da un momento all’altro, improvvisamente, senza sapere chi era veramente la Magnani o, meglio, chi era la piccola Anna. Ma lo so chi era. Una piccola bugiarda che viveva nel sogno per non dover affrontare la realtà. Senza madre, senza padre, mi sono trasformata in formica. Ho recitato la parte dell’aggressiva, ma non lo ero. Di qui le mie collere. Ho recitato la parte della pavida quando invece ero un leone. Di qui le mie collere. Ho recitato la parte della coraggiosa quando invece ero un agnello. Di qui, ancora, le mie collere. Povera pazza! Se oggi dovessi morire, sappiate che muoio ricca perché ho capito tutto questo. Sappiate che le mie collere erano solo rivolte contro di me. Ho anche capito che non ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza in meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per quella lacrima, ho implorato quella carezza… Ma io non so nemmeno se lo sono, un’attrice…

Cosa vuol dire essere un’attrice? Io una sera sono in un modo, una sera sono in un altro. Un’attrice dovrebbe essere tutte le sere uguale. Ma io non so giudicarmi. Confesso francamente che se mi chiedessero di dare un’opinione su me stessa, non la saprei dare. La lascerei dare agli altri.

Non mi curo mai di quello che sembro, di come gli altri mi vedono. Sono così come la mia vita, le mie esperienze, le mie delusioni, le mie gioie e le mie infelicità mi hanno fatta. Lo sono senza riserve e senza ipocrisie. Donna io, credo di avere dei pregi. Adesso mi faccio un po’ di complimenti. Sono profondamente umana e, anche se non si vede, sento di avere molta poesia dentro, sono molto leale, molto. Basta, no? Pare che basti

Scrive l’Autrice «“Anna Magnani. Racconto d’attrice” nasce dal mio desiderio di rendere omaggio al talento e alla forza di una donna che ha saputo fare della sua essenza e delle sue fragilità una pura energia vitale. Questo libro, forse più egoisticamente, vuole essere anche il coronamento di un sogno che mi accompagna sin da bambina: quello di «dedicare qualcosa di mio» a questa meravigliosa creatura divenuta attrice che, strano a dirsi, affianca la mia vita sin da quando ho memoria. Credo di poter definire il mio rapporto con Anna Magnani assai insolito».

CHIARA RICCI è laureata in DAMS. Ha conseguito con lode la Laurea Magistrale in “Cinema, televisione e produzione multimediale” presso l’Università degli Studi “Roma Tre” che le conferisce la nomina di “Cultore della materia Storia del cinema e di filmologia”. Autrice di saggi di inchiesta e monografici dedicati a figure chiave del cinema e del teatro italiano. È Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”, creatrice della Rubrica online “Piazza Navona”(www.riccichiara.com), ideatrice e organizzatrice del Premio Letterario Nazionale EquiLibri. Tiene lezioni e conferenze dedicate alla Storia del cinema e del teatro.

Luigi Irdi “La parabola dell’anguilla. Una nuova inchiesta di Sara Malerba”, presentazione

Una indagine più insistente lascia emergere nuove possibili piste. Sullo sfondo appare la storia di una antica miniera di blenda, responsabile dell’avvelenamento del torrente che scorre vicino al convento del XII secolo in contrada Fiumarola. Decisivi saranno l’esperienza di strada del maresciallo Berardi, la passione per l’aritmetica dell’appuntato Cantatore e una manovra di controinformazione escogitata da Sara per costringere il colpevole a venire allo scoperto.( dal Catalogo Nutrimenti Editore)

Terzo romanzo di Irdi dopo Operazione Athena e Il nero sta bene su tutto:  protagonista ancora Sara Malerba la pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Torre Piccola, una cittadina immaginaria nel litorale laziale, non lontana da Roma. Due i casi che la impegneranno: la morte di una suora, suor Sofonisba, da dieci anni nel convento del XII secolo in contrada Fiumarola, giovane e molto impegnata nel sociale e per di più laureata in ingegneria idraulica, tanto da essere ulteriormente benemerita volendo depurare le acque di un torrente inquinato dagli scarti di un’antica miniera e ideando un sistema di irrigazione nel vecchio aranceto consentendo così la ripresa di un’attività redditizia per il convento attraverso il commercio di marmellate. Il suo cadavere è stato rinvenuto in una discarica sommerso dai rifiuti. Le prime analisi però attribuirebbero il decesso a cause naturali.

L’altro caso è quello dell’ingenua Dalia innamorata di un uomo aggressivo e manesco, relazione  che fa temere alla giovane pm una conclusione violenta, questi gli ingredienti principali che, insieme ad altri, completano e movimentano il quadro: Francesca Paganelli, una biologa al lavoro per depurare il territorio dagli inquinanti  dovuti alla vecchia miniera, attività che aveva visto l’impegno anche di Sofonisba, le suore dell’antico convento, un’anguilla e un gatto; se il coinvolgimento relativamente all’anguilla nasce da  una trovata di suor Brigitta, quello del gatto della pm, Poker, vedrà il suo valido contributo all’inchiesta

Luigi Irdi romano, ha lavorato per oltre 40 anni nei giornali (Corriere della SeraL’EuropeoNational Geographic Magazine, Il Venerdì di Repubblica). Ha scritto romanzi, saggi, canzonette. Con Nutrimenti ha pubblicato Operazione Athena (2020), esordio della PM Sara Malerba, Il nero sta bene su tutto (2021).

Giorgio Scerbanenco e la serie con Arthur Jelling per La nave di Teseo

Le indagini di Arthur Jelling, geniale come Poirot, implacabile come Maigret.
Il primo grande detective del giallo italiano in sei avventure mozzafiato firmate Giorgio Scerbanenco (da La nave di Teseo)

Giorgio Scerbanenco, maestro del giallo italiano, ritorna in libreria per La nave di Teseo con la serie dei casi dell’investigatore Jelling. Pubblicati tra il 1940 e il 1943 hanno per protagonista Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston: le vicende infatti furono ambientate a Boston proprio per sfuggire alla censura fascista. Il suo lavoro all’Archivio della Centrale di Polizia lo aveva infatti portato a risolvere qualche caso rimasto oscuro, successi che lo avevano visto suo malgrado continuare a fare l’investigatore, etichetta che non condivide in toto.

Tutta la serie, riscoperta in parte dalla figlia di Scerbanenco Cecilia è oggi ripubblicata: a questo link, chi è interessato, può trovare in breve la trama e tutti i sei casi in edizione digitale. Qui i libri di Scerbanenco

Su tuttatoscanalibri inoltre varie presentazioni di alcuni noir dell’ampia produzione di Scerbanenco di seguito elencati:

Appuntamento a Trieste

Il terzo amore

Luna di miele

Alla scoperta di Giorgio Scerbanenco

Julien Green “Parigi”, presentazione

Traduzione di Marina Karam

Nato nel XVII arrondissement da genitori originari del Sud degli Stati Uniti, in bilico fra due lingue e due culture, Julien Green ha fatto di Parigi la sola vera patria, oggetto di una amorosa contemplazione e di una stupefatta tenerezza. Nessuno meglio di lui poteva dunque non già raccontarci le eclatanti( (da libro Adelphi)

Julien Green (1900 – 1998)  dedicò a Parigi questo suo scritto quando fuggito all’occupazione nazista fece ritorno nella città dove era nato da genitori americani. Fu al termine della guerra che decise di dedicare il suo scritto alla città che aveva scoperto di amare e di prediligere proprio durante il forzato abbandono.

“Ho sognato tante volte di scrivere un libro su Parigi che fosse come una lunga passeggiata senza meta, nel corso della quale non si trovano le cose che si cercano ma molte altre che non si stavano cercando. Anzi, è solo così che mi sento in grado di affrontare un argomento che mi scoraggia non meno di quanto mi attragga. Innanzitutto credo che non farò parola dei grandi monumenti e di tutti i luoghi per i quali ci si aspetterebbe una descrizione in piena regola.[…] Ai miei occhi Parigi resterà lo scenario di un romanzo che nessuno scriverà mai. Quante volte sono tornato da lunghi vagabondaggi attraverso vecchie strade con il cuore gonfio di tutto ciò che d’inesprimibile avevo visto! Si tratta forse di un’illusione? Non credo. Mi capita spesso di fermarmi all’improvviso davanti a una grande finestra addobbata di finti merletti, in fondo a un vecchio quartiere, e di fantasticare all’infinito sugli ignoti destini che si dipanano al riparo di quei vetri bui.(dal capitolo di apertura Ho sognato tante volte)”

per cui i monumenti famosi vengono tralasciati per fare spazio all’anima della città cercata e trovata magari nelle cassette dei libri malconci dei bouquinistes o sugli ippocastani al Trocadero, nei venditori di bambole al Palais Royal o nelle tante scalinate, immaginando storie, presenze di una città segreta con un fascino tutto da evocare e sentire.

Brevi note biografiche

Julien Green (1900 – 1998) nacque a Parigi da genitori americani. La madre era figlia del senatore democratico della Georgia Julian Hartridge (1829-1879), da cui aveva ereditato il nome ; è stato uno scrittore e drammaturgo e trascorse gran parte della sua vita in Francia.

Tessa Hadley “Free love”, presentazione

Traduzione di Daniele Petruccioli

Come di consueto, Tessa Hadley indaga l’animo umano con sottigliezza e va in profondità, mostrandoci luci e ombre di ogni personaggio e insieme una scena sociale che si trasforma con le persone e da loro viene trasformata.(dal Catalogo Bompiani)

Un’indagine al femminile non solo verso le scelte e le pulsioni della protagonista, Phyllis Fischer, ma su quante ruotano attorno alla vicenda: la figlia Colette, la madre di Nicky, il giovane amore della protagonista, l’amica di Phyllis. La vicenda è ambientata a Londra nel 1967, periodo scelto in modo non casuale, nel pieno della contestazione giovanile,  così come l’ambientazione: il fenomeno della Swinging London degli anni ’60.  Una società tra vecchio e nuove prospettive in cui la protagonista, le cui decisioni si ripercuoteranno su tutti i componenti la famiglia, fa una scelta individuale ed esasperata di “libertà”.

Phyllis è una bella casalinga quarantenne che vive in un quartiere residenziale con il marito, funzionario del  Foreign Office, e i due figli Colette e Hugh. Una sera a cena il ventenne Nichy, figlio di un’amica di famiglia, aspirante scrittore che vive il richiamo della contestazione giovanile e prefigura un mondo nuovo, bacerà la bella Phyllis.

“Un bacio nel buio sembra una sciocchezza, un atto avventato e trascurabile, e invece è l’inizio di una catena di eventi imprevedibili”

Tessa Hadley è autrice di otto romanzi e tre raccolte di racconti. Bompiani ha pubblicato Il passato (2017) e L’arte del matrimonio (2022). Scrive per il New Yorker e vive a Cardiff.

Leaf Arbuthnot “Due tazze di tè a Swinburne Road”, presentazione

Perché a volte, quando la solitudine ci sembra inaffrontabile, anche solo preparare insieme una torta ci può scaldare il cuore e farci tornare il sorriso.
Leaf Arbuthnot, con una narrazione delicata, ci regala un romanzo che parla di solitudine e di mancanze ma anche della forza di un’amicizia speciale ( da HarperCollins)

Ada è rimasta da poco vedova e il vuoto lasciato dal compagno di una vita pare incolmabile. Nasce da qui l’idea di proporsi come “nonna in affitto”. L’autrice in una recente intervista  (Brunella Schisa, Il Venerdì 11 agosto 2023) chiarisce che l’idea è nata da una cronaca di anni addietro pubblicata sul New Yorker in cui i giapponesi si propongono in affitto come nonne, fidanzati, amiche o amici. L’altra figura femminile è la dottoranda venticinquenne Eliza, un’altra anima solitaria con alle spalle una famiglia disastrata e un amore finito malamente. Vive nella stessa strada di Oxford in cui vive Ada che ha tappezzato la città con i suoi volantini in cui si propone in affitto.

Due solitudini s’incontrano e colmano vicendevolmente i loro vuoti con lunghe chiacchierate in giardino, tazze di tè e letture di Primo Levi, autore che, dichiara l’autrice nell’intervista, le è entrato nel cuore alla prima parola letta.

Brevi note biografiche

Leaf Arbuthnot (1992) è giornalista freelance ed editor