Le pagine di tuttatoscanalibri più visitate nel mese di aprile 2021

Aprile 2021, le pagine di tuttatoscanalibri più visitate

E. Lee Masters “Antologia di Spoon River”

Alessia Gazzola e la nuova trilogia con Costanza Macallè

Hervé Le Tellier “L’anomalia”

Primo Levi “Se questo è un uomo”

“Terapia forestale”

Antonio De Bonis “La cosa nera. Analisi a tutto campo sulla mafia nigeriana”

Vanessa Montfort “Il sogno della crisalide”

Gianrico Carofiglio “Testimone inconsapevole”

Dacia Maraini “Trio”

Aldo Forbice “Comprare moglie. Cronache di schiavitù e violenza”

Omaggio a Charles Baudelaire

Claudio Piersanti “Quel maledetto Vronskij” presentazione

Quel maledetto Vronskij è un romanzo che parla di una coppia, del loro amore, delle loro vite, vite comuni, che sono trascorse nell’ordinaria quotidianità, fatta anche di problemi, come il licenziamento di lui, Giovanni “tipografo”, o la malattia di lei la bella Giulia, o la figlia, “La Piccola”, ormai adulta e lontana da casa. Sono una coppia di cinquantenni che ha imparato a superare momenti avversi.

La notte precedente l’aveva trovata al buio sul divano. Aveva lo sguardo fisso, stava pensando[…] Aveva bisogno di stare da sola […] Sentiva che non gli diceva tutto, si teneva il peggio per sé e cercava di smaltirlo da sola. Del resto era ovvio che fossero cattivi pensieri, ma non conoscerli esattamente lo faceva sentire escluso da un mondo che fino a quel momento era stato comune.Questo gli faceva male: le loro vite si stavano separando

E poi Giulia, un bel giorno scompare, lasciando solo un laconico messaggio e Giovanni l’aspetterà. La loro casa perde le caratteristiche di un luogo piacevole e felice, come il giardino e i piccoli gesti quotidiani senza di lei non hanno più lo stesso valore. È la sua tipografia dove coltiva l’ attesa: lui, tipografo, legge Tolstoj, non perché sia un lettore, lo era Giulia, ma proprio per produrre un testo speciale, un libro importante per la moglie, un suo omaggio a lei, alla sua bellezza e alla loro vita in comune, quasi un tangibile segno di quanto c’era stato tra loro. E immagina sull’onda della lettura un maledetto Vronskij che gliel’abbia portata via. Sì, perché il romanzo è proprio Anna Karenina. Ma Giulia tornerà e Giovanni capirà che le paure che lo avevano tormentato, il sentimento di inadeguatezza che lo aveva assalito, non rispondevano al vero.

Da Rizzoli Libri

Dalla penna di un grande narratore, la storia di un uomo che non crede alla fine di un amore. Un romanzo irresistibile di ossessioni, tenacia e tenerezza. “Perdonami, sono tanto stanca. Non mi cercare.” Solo questo lascia scritto Giulia, prima di scomparire nel nulla. E suo marito Giovanni, nella casa improvvisamente vuota, si sente un naufrago. Il loro è un amore fatto di cose minime: la colazione al mattino, con le fette imburrate e la marmellata; un bacio volante prima di andare al lavoro e un altro più lungo la sera, quando lui torna dalla tipografia con le dita sporche d’inchiostro; abbracciarsi in giardino, tra le rose che lei ha potato con cura. Dopo una vita insieme, non hanno ancora perso la voglia di farsi felici l’un l’altra. O almeno, così credeva lui. Adesso Giovanni, in cerca di risposte, guarda tra i libri di Giulia e dagli scaffali pesca il più voluminoso: Anna Karenina. Comincia a leggere. E si convince che sua moglie abbia trovato un altro uomo, un amante focoso, un maledetto Vronskij.[…]

Brevi note biografiche

Claudio Piersanti, abruzzese, scrittore e sceneggiatore, laureato in Filosofia a Bologna, ha pubblicato molti lavori con la Feltrinelli, ottenendo vari riconoscimenti ( Premio Viareggio, Vittorini, Selezione Campiello) e i suoi romanzi sono stati tradotti in vari Paesi: tra questi ricordiamo nel 1997 Luisa e il silenzio, Il ritorno a casa di Enrico Metz, La forza di gravità (2018)

Michele Cecchini “E questo è niente” presentazione

Giulio, il protagonista e voce narrante, è un sedicenne e appartiene alla specie “infelici”, espressione con cui si voleva designare chi era tale per determinate menomazioni: è infatti un tetraplegico e pertanto vive, paralizzato di tutti e quattro gli arti e il torso, in un letto da cui osserva la vita di chi, normale, gli ruota attorno, costruendo una visione personale e un’analisi spietata e disarmante di chi lo circonda: il nonno, unico medico del paesino nella campagna fiorentina, e gli altri componenti il nucleo familiare. E poi un giorno, la storia è ambientata negli anni sessanta, arriva in paese un medico, di quelli che Giulio definisce “alla rovescia” perché è uno che i pazienti se li va a cercare, pazienti scomodi: è Adriano Milani, fratello di quel don Lorenzo Milani a cui non serve alcuna presentazione, neuropsichiatra e tra i primi in Italia a battersi perché la sanità si prendesse cura di questi bambini, senza confinarli in commosse etichette, ma restituendo loro la dignità di esseri umani di cui erano stati privati. Dopo lunghe battaglie, arrivò a dirigere a Firenze un istituto in cui confluivano bambini cerebrolesi a cui collaborò anche il padre dell’autore, Sergio Cecchini, neuropsichiatra e allievo di Adriano Milani, che poi aprì nel 1966 a Lucca un centro per bambini affetti da paralisi cerebrale infantile.

“La scrittura di Michele Cecchini, lieve e insieme cruda, invita a entrare con coraggio nei pensieri e nell’universo di chi non ha voce. Una fiaba senza fiabesco, dal tono mai patetico e a tratti scanzonato. L’esistenza raccontata da un bambino che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla felicità e si lascia “amare dalla vita come viene viene” (Da Bollati Boringhieri Libri)

Brevi note biografiche

Michele Cecchini, lucchese, è docente di materie letterarie presso un Istituto Superiore di Livorno città in cui vive. Nel 2019 ha pubblicato sempre con Bollati Boringhieri Il Cielo per ultimo

Su mangialibri la recensione al romanzo “Il cielo per ultimo”

Leopoldo Pomés “Teoria e pratica di pane e pomodoro”. Con una ricetta gourmet di Nicola Santini. Graphe.it Edizioni

Leopoldo PomésTeoria e pratica di pane e pomodoroCon una ricetta gourmet di Nicola Santini

Pagine 64 con illustrazioni in bianco e nero, prezzo 7 euro.

Non propriamente un libro di cucina, nemmeno un libro di memorie, eppure chiamarlo semplicemente “saggio” non gli renderebbe giustizia: questo è un volume – è il caso di dire – gustoso, che parla di cibo e di tanto altroIl tema è la semplice preparazione del pane con pomodoro, caposaldo della tavola tradizionale catalana (ben conosciuto anche in Italia). Ci si intrufola dunque nelle case delle generazioni passate, si legge di nonni e merende, e del pane e pomodoro si scopre la storia, la pratica e l’arte. Perché si tratta di cucina povera e popolare, ma la pietanza è tutto fuorché priva di un intento estetico, di un amore per il fare con cura che all’autore è caro quanto il sapore. Il tono ironico e ricco di ricordi affettuosi soddisfa l’appetito di qualsiasi lettore, anche il più digiuno di esperienza culinaria. A impreziosire il testo, una ricetta proposta da Nicola Santini

Nell’apparente semplicità del pane e pomodoro Pomés ha trovato la ricetta della sensualità, del piacere e della vita che tante volte ha fotografato (David Trueba)

Da Graphe.it Edizioni

[…]”Teoria e pratica di pane e pomodoro non è un libro di ricette, ma una lunga riflessione su questa preparazione che è considerata uno dei piatti più diffusi della Catalogna. Come potete immaginare, è una riflessione che deve essere per forza ironica e in questo Leopoldo Pomés è un maestro. Racconta della nascita di questo pane (una possibile storia, giacché è impossibile sapere come sia nato), descrive i sapori, spiega quando mangiarlo e anche quando non mangiarlo. Credetemi, sarete assaliti da una voglia irrefrenabile di saziarvi pane e pomodoro.

L’edizione italiana è introdotta da un commento di Juliet, figlia di Leopoldo, e ha una ricetta gourmet di Nicola Santini, che tutti conosciamo come esperto di bon ton ed è un appassionato di cucina”.

e anche

Brevi note biografiche

Fotografo e scrittore LEOPOLDO POMÉS (Barcellona 1931-Girona 2019) nel 1961 fonda lo Studio Pomés insieme a Karin Leiz, madre dei suoi quattro figli, diventando fin da subito un punto di riferimento per il mondo della pubblicità. Molte delle sue campagne appartengono all’immaginario popolare spagnolo. Crea la cerimonia inaugurale dei Mondiali di Calcio di Spagna1982 e partecipa a campagne per la candidatura di Barcellona ai Giochi Olimpici nel 1992. La sua dedizione alla gastronomia e la sua natura curiosa in molti campi lo portano ad aprire ristoranti e a scrivere testi di cucina.

Alice Walker “La terza vita di Grange Copeland” presentazione

BigSur propone in italiano il romanzo d’esordio di Alice Walker La terza vita di Grange Copeland (pubblicato per la prima volta nel 1970), per la traduzione di Andreina Lombardi Bom. Il mezzadro Grange è il protagonista di una saga familiare in cui compaiono temi presenti ne Il colore viola, romanzo epistolare che racconta la storia di due sorelle, Celie e Netti, in fuga da un padre violento e da un triste passato di abusi, che si aggiudicò l’anno successivo alla sua pubblicazione (1982) il Premio Pulitzer e il National Book Award, e fu trasposto poi nell’omonimo film di Steven Spielberg.

Anche in Grange Copeland, mezzadro di colore, c’è la ricerca di una vita migliore, che lo spingerà ad abbandonare la famiglia, la moglie e il figlio Brownfield, e a partire per il Nord. Il desiderio s’infrangerà contro la dura realtà che lo porterà nuovamente a casa dove ritrova nella vita del figlio, ormai padre a sua volta, i mali e i soprusi che avevano caratterizzato la sua vita prima della partenza. Il racconto attraversa tre generazioni e affronta il tema del patriarcato e degli abusi sessuali, la situazione razziale nel Sud; è ambientato in Georgia, anche perché calato in un periodo storico ben preciso in relazione agli avvenimenti legati ai movimenti per i diritti civili. Protagonista della “terza vita” sarà Ruth, la nipotina, che l‘autrice accompagna nella sua crescita e che sarà in grado di offrire al nonno una nuova prospettiva della vita nata dall’esperienza affettiva “sarà il legame con la nipotina Ruth a restituire a Grange il rispetto di sé e a fargli riscoprire il valore dell’amore e della compassione”.

Da SUR Editore

[…] Ispirato a un fatto realmente accaduto, La terza vita di Grange Copeland è il romanzo d’esordio di Alice Walker: una saga familiare commovente e senza tempo, che annuncia molti dei temi più cari all’autrice. Nell’idillio tra Grange e Ruth, nei loro dialoghi «filosofici» su Dio e sulla società, sulla bellezza e sulla libertà umana, il lettore riconoscerà un’eco delle indimenticabili pagine dedicate a Celie e Shug, le protagoniste del Colore viola.

E anche

Brevi note biografiche

Alice Walker è nata nel 1944 a Eatonton, in Georgia. Autrice di oltre trenta libri fra romanzi, racconti, saggi e raccolte di poesie, è nota anche per il suo impegno femminista e pacifista. In italiano sono già apparsi Non puoi tenere sottomessa una donna in gamba (Frassinelli), Il tempio del mio spiritoPossedere il segreto della gioia e Nella luce del sorriso di mio padre (Rizzoli), e Non restare muti (Nottetempo). Per SUR, dopo Il colore viola, sono di prossima pubblicazione anche i suoi primi due romanzi, La terza vita di Grange Copeland (1970) e Meridian (1976).

Paolo Mieli, Francesco Cundari, “L’Italia della Liberazione in 50 ritratti” illustratore Ivan Canu, presentazione

Cinquanta ritratti per fare la storia di un periodo difficile del nostro Paese: è tra il 1945 e il 1948 che l’Italia esce dalla dittatura e si trasforma da Monarchia in Repubblica. Anni che hanno visto la nascita della nostra Costituzione ad opera di uomini di ideologie diverse ma che riuscirono a collaborare all’interno dell’Assemblea Costituente in nome di un paese democratico e di una carta che ne mantenesse nel tempo i valori fondamentali che la ispirarono, regalando alle future generazioni una delle Costituzioni più garantiste dei diritti e delle libertà individuali del mondo. Un’Italia che cambia volto non solo a livello istituzionale ma anche economico, saranno infatti gli anni in cui avrà inizio la cosiddetta “ricostruzione” che si protrarrà fino agli anni ‘50.

Un’ampia introduzione documenta il periodo storico e accompagna i cinquanta “ritratti” a loro volta corredati da una dettagliata cronologia e dalle illustrazioni di Ivan Canu, ad opera di Paolo Mieli, con il contributo del giornalista Francesco Cundari, raccontando i protagonisti di uno dei periodi più travagliati ma più costruttivi del nostro Paese letto in ambiti diversi, politici, economici, culturali in genere.

Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, Pietro Nenni ma anche esponenti della cultura italiana, dalla letteratura al cinema e al teatro, come Benedetto Croce, Luigi Einaudi, Beppe Fenoglio, Emilio Lussu, Cesare Pavese, Italo Calvino, Primo Levi ed Elio Vittorini solo per citarne alcuni tra i più conosciuti o esponenti della vita politica del periodo come Sandro Pertini o Nilde Iotti.
Si tratta del terzo volume di una serie edita da Centauria firmata da Paolo Mieli, sempre con le illustrazioni di Canu, iniziata con La Storia del Comunismo in 50 ritratti (2018), cui ha fatto seguito L’Italia di Mussolini in 50 ritratti (2020), che ha visto ancora Mieli e Cundari collaborare come in quest’ultimo.

e anche le illustrazioni al testo di Ivan Canu

Alessia Gazzola “Un tè a Chaverton House” presentazione

Il volume si apre con una lettera per i lettori in cui la scrittrice racconta le fasi di stesura del romanzo spiegando di averlo scritto in un momento particolare che ormai conosciamo con il nome inglese di lochdown, un bel suono rotondo e veloce preferito forse perché sgomentasse meno di “chiusura totale”, e per trenta giorni ha inviato via email al gruppo di lettori preposti le parti così come via via si sviluppavano.

La breve missiva datata 27 giugno 2020 conclude con una conferma per l’autrice di come le storie per quanto semplici e senza pretese possano sembrare, uniscono, creano un legame consolano, salvano dai brutti pensieri” come nelle antiche veglie attorno al fuoco, storie spesso fantastiche o fantasticate e pertanto anche quella che va ad aprirsi nelle pagine successive ha il suo “antefatto” nell’operato di tre fate nel reparto maternità di un noto ospedale di Milano…

Tre i doni che le buone fate ritengono necessario donare ad una delle tante bambine nate quella notte: il buonumore, la docilità e per concludere un talento infallibile per i lievitati. Visto che i tempi sono cambiati così i doni, anche se non mancano tra le tre dovute “spiegazioni” e battibecchi sulla scelta di quelli assegnati. Ma le fate hanno fretta, sono tantissimi i bambini nati e i doni non si possono più cambiare.

Un inizio da favola in un mondo contemporaneo e nella città sorprendente, cosmopolita, da scoprire che è Milano e da lì nella campagna inglese

Da Garzanti Libri

“Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile.” […]

Dello stesso autore

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Alessia Gazzola “Lena e la tempesta” recensione di Salvina Pizzuoli

Premio Bancarella ad Alessia Gazzola con “Il ladro gentiluomo”

Per la Terra, nella giornata mondiale dedicata, 22 aprile 2021, tuttatoscanalibri consiglia a grandi e piccini:

Michele Ferrari “Noi abbiamo futuro”

Mariasole Bianco “Pianeta Oceano

C. Figueres, T. Rivett-Carnac “Scegliere il futuro

e una filastrocca per i più piccini da Gianni Rodari “Favole al telefono”

In principio la Terra era tutta sbagliata,
renderla più abitabile fu una bella faticata.
Per passare i fiumi non c’erano ponti.
Non c’erano sentieri per salire sui monti.

Ti volevi sedere?
Neanche l’ombra di un panchetto.
Cascavi dal sonno?
Non esisteva il letto.

Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali.
Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali.
Per fare una partita non c’erano palloni:
mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni.

Anzi a guardare bene mancava anche la pasta.
Non c’era nulla di niente.
Zero via zero, e basta.

C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare
e agli errori più grossi si poté rimediare.
Da correggere, però, ne restano ancora tanti:
rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti.

Christiana Figueres e Tom Rivett-Carnac “Scegliere il futuro”, presentazione

Christiana Figueres e Tom Rivett-Carnac sono gli autori di “Scegliere il futuro” scritto a quattro mani, sono due dei maggiori protagonisti nel campo dell’emergenza ambientale. Lei, costaricana, dal 2010 al 2016 è stata Segretaria Esecutiva nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici (UNFCCC) ed è stata la protagonista dei negoziati internazionali che hanno portato all’Accordo di Parigi sottoscritto nel 2015 da 195 Paesi. Insieme a Tom Rivett-Carnac, inglese, esperto di politiche energetiche e sul cambiamento climatico, nonché di diplomazia internazionale, è stato dal 2013 al 2016 lo stratega politico della Segretaria Esecutiva dell’UNFCCC. Insieme hanno fondato l’organizzazione Global Optimism.

In questo volume dall’emblematico sottotitolo “Affrontare la crisi climatica con ostinato ottimismo” sottolineano quanto la scienza chieda un intervento urgente nel dimezzare le emissioni globali di gas serra entro il 2030 e chiedono pertanto di affrontare la crisi con spirito consapevole dei forti rischi che corre l’umanità se i governi non dovessero intervenire prontamente. Il libro in Italia è stato tradotto da Dorotea Theodoli e d è pubblicato dalla TLON Editore.

Da TLON Editore

Pianeta Terra, anno 2050.
Le nazioni non hanno mantenuto gli impegni presi, le emissioni di carbonio non sono diminuite e il riscaldamento globale ha reso il pianeta un posto invivibile, scosso da rivolte politiche e fenomeni naturali catastrofici.
Questo scenario può ancora essere evitato. Attraverso un’analisi dei rischi, delle possibilità che ci restano e un decalogo di attivismo civico, Christiana Figueres e Tom Rivett-Carnac, artefici dell’Accordo di Parigi del 2015, delineano le basi per salvare il pianeta e scegliere così il futuro che ci aspetta. Di fronte a una situazione ogni giorno più fosca, l’alternativa per la sopravvivenza del pianeta passa dalla consapevolezza che è arrivato il momento di cambiare le nostre abitudini, di pensare al nostro mondo come a un complesso sistema in cui è necessario fare la nostra parte. Sopravvivere alla crisi climatica è possibile, ma dipende da molti fattori, primo tra tutti dal nostro agire responsabile.

Jusuf Buxhovi “Per te terra mia. Le confessioni di Gjon Nikola Kazazi” presentazione

JUSUF BUXHOVI

 PER TE TERRA MIA

LE CONFESSIONI DI GJON NIKOLA KAZAZI

A cura di Giovanni Cedrone – Traduzione di Liljana Cuka Maksuti

L’arrivo della peste, il confinamento, la sfiducia verso il potere, il rapporto con Dio e la necessità di organizzare una “resistenza”, morale e fattiva, contro un’autorità che vuole annientare un popolo nella dignità e nell’onore per creare un “ nuovo uomo imperiale” privo di radici . Il racconto, incredibilmente intenso e ricco di spunti filosofici, parla di un legame indissolubile tra un popolo e la sua terra, ma è allo stesso tempo anche una storia di fede e di disobbedienza come strumento per arrivare all’emancipazione dell’anima, sempre sul filo sottile dell’eresia. È anche una lotta contro il senso di impotenza che l’uomo prova di fronte a un’epidemia misteriosa e minacciosa in cui si riescono a scorgere molte analogie con il presente. “Libertà o morte” è il bivio di fronte al quale si ritrovano i protagonisti, prigionieri di un mondo in cui politica e religione si contendono spazi e proseliti.

Da Armando Editore un breve filmato a presentazione del volume

JUSUF BUXHOVI, autore, scrittore, storico, giornalista e attivista politico. Nasce a Peja il 4 agosto 1946. Nel 1968 si laurea presso l’Università di Prishtina al Dipartimento di Lingua e Letteratura Albanese. Inizia la sua carriera giornalistica al quotidiano “Rilindja” a Prishtina nel 1967 nel campo della cultura. Dal 1976 al 2000 è corrispondente permanente del giornale “Rilindja” accreditato a Bonn, in Germania. Alla fine degli anni ’80, in un momento particolarmente difficile per il Kosovo, è tra i fondatori della Lega democratica del Kosovo. Dal 2000 al 2008, oltre all’attività letteraria, si impegna in ricerche storiografiche negli archivi tedeschi. Dal 2008 vive e lavora a Prishtina. Ha pubblicato oltre 40 volumi tra romanzi e saggi. Per il romanzo storico Per te terra mia. Le confessioni di Gjon Nikola Kazazi, scritto nel 1982, si tratta della prima traduzione in lingua italiana.