
Prefazione di Alessandra Sarchi
Marsilio ripropone un’opera scritta nel 1933 in cui attraverso la voce di Alice Toklas, la sua compagna, Gertrude Stein racconta di sé in terza persona, ottenendo contemporaneamente due autobiografie che s’intrecciano.
Gertrude Stein, americana della Pennsylvania dove nacque nel 1874 nei pressi di Pittsburgh, apparteneva ad una famiglia benestante della borghesia ebraica; sin da giovane viaggia molto tra America ed Europa, dove si trasferirà con il fratello Leo nel 1902, precisamente a Parigi: è qui che nasce uno dei più prestigiosi “salotti” aperto ad artisti dell’epoca che, come spesso accadeva, erano sconosciuti, tra i quali Pablo Picasso che realizzò tra il 1905/6 un ritratto dell’autrice, e non avevano un mercato come molti pittori che qui vedevano le loro opere illustrate dalla competenza di Leo, discusse e comprate.
Nonostante la particolarità stilistica dell’opera che, nell’originale mancava quasi completamente di segni d’interpunzione, aggiunti per rendere l’opera fruibile, il libro ha il merito, come scrive nell’interessante Prefazione Alessandra Sarchi, di offrire un punto di vista particolare e ben preciso della vita artistica di Parigi nei primi anni del Novecento con riferimenti concreti alla vita degli artisti “cosa mangiavano, come si vestivano, come erano arredati i loro studi, quali locali frequentavano, di cosa discutevano”, rivelando pregi e difetti dei molti e divenuti famosi scrittori o pittori che frequentavano il salotto in rue de Fleurus, quelle avanguardie che si andavano formando durante quel primo scorcio del Novecento.
[…] Stein ci fornisce un ritratto vivacissimo della vita artistica parigina dei primi anni venti del secolo scorso. Con andamento aneddotico, e non di rado autocelebrativo, il suo racconto ci porta a conoscere i vizi, le manie, i gusti, le riflessioni i Picasso, Matisse, Braque, Apollinaire, Hemingway, svelando i risvolti più umani e quotidiani delle loro vite e delle loro carriere dall’inizio del Novecento allo spartiacque della prima guerra mondiale.
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