Omaggio a Elsa Morante

Due saggi:

sul romanzo di maggior successo

e sulla storia d’amore con Alberto Moravia

Angela Borghesi “L’anno della Storia”

Anna Folli “Morante Moravia. Una storia d’amore”

e

due romanzi:

La Storia

L’isola di Arturo

Juan Gómez-Jurado “Re Bianco”, presentazione

Traduzione di Elisa Tramontin

Re Bianco è il terzo di una serie thriller iniziata con Regina rossa: protagonisti Antonia Scott e l’ispettore Jon Gutierres, lei dall’intelligenza straordinaria e acume notevole nel leggere la scena del crimine, quanto inadeguata nelle relazioni e incombenze quotidiane; lui gay, sovrappeso, ironizza su tutto anche sul suo essere ingombrante e che ora, suo malgrado, si è trasformato in una bomba ad orologeria per un congegno che dopo un sequestro lampo gli è stato inserito tra le vertebre cervicali. È questa la nuova situazione, quella con cui si apre questo terzo romanzo. Causa di tutto il “cattivo”, il re Bianco che ora gioca a carte scoperte.

“È il momento della resa dei conti, dello scontro faccia a faccia con il suo nemico numero uno. E sarà uno scontro spietato, un ballo diabolico a un ritmo convulso, una crudele caccia al tesoro costellata di trappole mortali in cui ogni tappa è più pericolosa della precedente.” (dal Catalogo Fazi Editore)

Brevi note biografiche

Juan Gómez-Jurado Nato a Madrid nel 1977, è un giornalista e un romanziere tradotto in quaranta lingue. La trilogia composta da Regina RossaLupa Nera e Re Bianco ha avuto un successo clamoroso, con oltre due milioni di copie vendute, e l’ha consacrato come l’autore di thriller spagnolo più venduto di sempre, nonché come uno dei massimi esponenti del genere a livello internazionale. Fazi Editore ha pubblicato Regina Rossa nel 2021 e Lupa Nera nel 2022. La trilogia sarà presto una serie Amazon Prime Video.(da Fazi Editore Autore)

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Regina rossa

Karin Slaughter “La ragazza dimenticata”, presentazione

Traduzione di Adria Tissoni

Un omicidio irrisolto: 1982, Emily Vaughn non ancora diciottenne viene uccisa dopo il ballo scolastico. Chi indagò al tempo seguì la pista della gravidanza della giovane, ma il caso rimase senza soluzione. A distanza di quarant’anni, quando tutto pare essere sepolto sotto la spessa coltre degli anni trascorsi, il caso viene ripreso da Andrea Oliver, la nuova poliziotta da poco assegnata a Longbill Beach, con il compito di proteggere un giudice minacciato e con la volontà di trovare l’assassino di Emily.

Il testo quindi si articola seguendo due percorsi di indagine che si alternano nei capitoli del romanzo: quello di Andrea e quello del diario segreto della giovane Emily dove aveva appuntato i suoi sospetti e tentativi per scoprire il padre della creatura che stava crescendo dentro di lei proprio perché, per via delle droghe assunte, era immemore di chi potesse essere.

KARIN SLAUGHTER è una delle scrittrici più conosciute e apprezzate nel mondo. I suoi romanzi, pubblicati in centoventi paesi, hanno venduto più di quaranta milioni di copie e comprendono la serie Grant County e quella dedicata a Will Trent, oltre a L’orlo del baratro, finalista al prestigioso premio Edgar, e ai bestseller Quelle belle ragazzeLa figlia modello e Frammenti di lei, da cui è stata tratta una fortunata serie Netflix con Toni Collette. Sono inoltre in lavorazione adattamenti per la televisione anche da Falsa testimonianza e dalle serie Grant County e Will Trent. Karin Slaughter è fondatrice del progetto Save the Libraries, un’organizzazione no profit che si propone di dare sostegno alle biblioteche e alle loro iniziative. Originaria della Georgia, vive ad Atlanta. Con HarperCollins ha pubblicato Quelle belle ragazzeScia di sangueLa morte è ciecaLa figlia modelloTagliFrammenti di leiCorpiL’ultima vedovaLa moglie silenziosa e Falsa testimonianza.( da Harper Collins)

Altri scritti di KARIN SLAUGHTER su Harper Collins

Francesco Musolino “Mare mosso”, presentazione

Mare mosso è la storia di un arduo salvataggio, ispirato a un’impresa realmente accaduta al largo del mar di Sardegna, che l’autore arricchisce con una decisa atmosfera da noir mediterraneo che rende omaggio a Corto Maltese e Jean-Claude Izzo, raccontando di traffici d’armi, stupefacenti, amicizie coraggiose e nemici senza scrupoli.(da Edizioni e/o)

È la vigilia di Natale del 1981, una vigilia triste per il protagonista, Achille Vitale, ingegnere navale di stanza a Cagliari a dirigere una flotta di rimorchiatori, e solitaria senza Brigitta, la moglie, che si è allontanata con la figlia per riflettere sulla loro situazione matrimoniale. E quella notte stessa Achille riceve un S.O.S. da una nave cargo diretta ad Atene con un carico di pesce surgelato e ora in balia di una maestralata al largo di Oristano con la nave alla deriva in balia della tempesta. E l’avventura ha inizio. Il compito di Achille Vitale è proprio quello di intervenire in soccorso di qualsiasi natante in difficoltà o in pericolo.

Un’avventura che prende le mosse da una storia realmente accaduta ma che, come dice lo stesso Musolino in una recente intervista di Brunella Schisa sul Venerdì di Repubblica (15 luglio 2022), si tinge di noir, una contaminazione che gli permetterà “di raccontare il lato oscuro dell’animo umano”. E non solo aggiungiamo perché il lettore verrà trasportato dentro “il caos di una sala macchine a bordo di un cargo in balia della tempesta”. Il mare sarà quindi protagonista, un mare tempestoso che si intromette negli affari di un uomo che ad Atene aspetta quel carico ed è disposto a tutto pur di recuperarlo.

“Cosa nasconde davvero la pancia d’acciaio della nave cargo? Riuscirà Achille Vitale a condurla in porto, affrontando la potenza feroce del mare in tempesta, i ripetuti guasti allo scafo e le spericolate contromosse attuate da quel misterioso uomo di Atene?”(da Edizioni e/o)

e anche

Brevi note biografiche

Francesco Musolino (Messina, 1981) è giornalista culturale e scrittore. Collabora con diverse testate nazionali, fra cui Il MessaggeroL’EspressoSpecchio e La Repubblica. Nel 2019 ha esordito con il romanzo L’attimo prima (Rizzoli, 2019), seguito dal saggio Le incredibili curiosità della Sicilia (Newton Compton, 2019). Ideatore del no profit @Stoleggendo, membro del collettivo Piccoli Maestri, conduttore televisivo e docente di scrittura creativa, nel 2021 è stato membro della giuria del Premio Mondello.

Edgar Lee Masters “Antologia di Spoon River” una nuova edizione illustrata e melodica

Traduzione di Simonetta Caminiti per Le trame di Circe

[…] Con dodici illustrazioni (di Letizia Cadonici, Alessandro Santoro, Valeria Panzironi, Lucilla De Biase), questa volta, L’antologia di Spoon River tenta un viaggio romantico: le traduzioni, partendo dal testo e dal significato letterale più puro, s’impongono un ritmo melodico in lingua italiana che punta sull’atmosfera teatrale, sul canto solitario di ciascuno dei suoi personaggi, nella convinzione che la potenza di un classico e della poesia avrà, per sempre, un volto meno illuminato e tutto nuovo da raccontare. (da Le trame di Circe Edizioni)

La prima edizione italiana dell’Antologia di Spoon River è datata 1943: fu scritta nel 1915 dal poeta statunitense Edgar Lee Masters (1868 – 1950) ; scoperta da Cesare Pavese fu tradotta da Fernanda Pivano per Einaudi.

A distanza di molti anni, quasi ottanta, le epigrafi dei morti del piccolo cimitero sulla collina, in cui si confessano e raccontano vicende personali, ritornano nelle illustrazioni di quattro disegnatori e nella traduzione di Simonetta Caminiti.

Su tuttatoscanalibri una pagina dedicata all’Antologia con alcune poesie riprese dalla vecchia edizione Einaudi del 1971

Simonetta Caminiti è una scrittrice, editrice e giornalista. Autrice di un romanzo (Il Bacio), di varie raccolte di racconti, della sceneggiatura di un graphic novel (Diana, 1999) e di un saggio presentato alla Mostra del Cinema di Venezia (Senti chi parla, le 101 frasi più famose del cinema), scrive per Il Giornale e per periodici di Cairo Editore e Mondadori.(da Le trame di Circe edizioni)

Alessio Pasquini e  Marco  Tecchia  “Last Nite”, presentazione di Paola Antoni

[…] Last Nite nasce come un esperimento, come un gioco, come un passatempo.
Due amici distanti un oceano, uno a Roma, l’altro a Lima, decidono che la misura restrittiva del distanziamento sociale e l’esplosione del virus covid-19 saranno la scusa per recuperare una comunicazione che si stava limitando al fantacalcio, a qualche emoticon e a lunghi silenzi.
Alessio e Marco decidono di scriversi delle lettere, per lo meno tutte le settimane per qualche mese. Vogliono tenere il polso di ciò che sta succedendo fuori e dentro di loro. Vogliono lasciare registro ai loro figli, vogliono conoscersi meglio, nonostante siano stati coinquilini al tempo dell’università.[…] (da Il filo di Arianna Edizioni)

Sono capitata per caso nella lettura di questo libro: la madre di Alessio, uno degli autori, da tanti anni è una mia compagna di yoga. Sempre per caso, mi ha ha parlato di questo testo che mi è sembrato, da subito, molto interessante. L’ho letto e l’ho trovato particolarmente stimolante: due amici, uno a Roma e l’altro a Lima, si rendono conto che la loro antica amicizia si sta sbiadendo a causa della lontananza e del  Covid 19 che ha tolto loro ogni possibilità di movimento. Per non perderla decidono nei mesi a venire uno scambio epistolare per impiegare il tempo in modo fruttuoso.

Quale sarà lo scopo di questo scambio  di lettere?

Quello di conoscersi meglio, di approfondire temi così essenziali come la morte, la vita, la bellezza e la gioia  di essere con le persone che ami. Altri due punti da sottolineare: il riferimento a fatti o persone che in qualche  modo illustrano  i propri  sentimenti, i valori su cui basano la loro vita, l’educazione dei propri figli e la loro bellissima amicizia.  Infine ho molto amato la conclusione della maggior parte delle lettere e cioè il riferimento a brani musicali  oppure a canzoni che mi hanno riportato a vari momenti della mia giovinezza. Credo che ogni lettore possa trovareaccenni alla propria vita, ai sentimenti che  appartengono o dovrebbero appartenere alla nostra condizione umana. Ed è bello vedere due giovani uomini consegnarci delle pagine piene  di amore e  di  amicizia.

Un libro da leggere e da consigliare. 

 Brevi note biografiche

Alessio Pasquini è nato a Livorno nel 1981. Dopo l’adolescenza vissuta nella sua città natale, si è trasferito a Parma, dove si è laureato in Economia Aziendale, con specializzazione in Trade Marketing.
Per più di dieci anni ha ricoperto ruoli manageriali in aziende come Max Mara, Alviero Martini, Zara e H&M, vivendo tra Reggio Emilia, Milano e Stoccolma. Attualmente vive a Roma con la moglie Letizia, insieme alla quale ha aperto una boutique di abbigliamento femminile a Testaccio.
È padre di due bambine, Linda e Alma.(da Il filo di Arianna Edizioni)

Marco Tecchia è nato a Roma nel 1983.
Si è laureato a Parma in Trade Marketing e dopo un periodo in Accenture a Milano e un’esperienza nel marketing di Barilla, ha conosciuto la sua attuale moglie Sabrina, peruviana.
Insieme si sono trasferiti a Lima, dove Marco ha fatto il cuoco, l’insegnante d’italiano, il direttore della Camera di Commercio Italiana, il direttore commerciale di un’impresa agroindustriale e di due agenzie di comunicazione. Oggi vive a Lima con la moglie e insieme gestiscono un’azienda d’importazione di vini naturali e un bistrot nel quartiere di Miraflores.
È padre di due bambini, Pablo e Frida.(da Il filo di Arianna Edizioni)

Piero Melati “Paolo Borsellino, per amore della verità”, presentazione

“Questo libro è stato tessuto da due donne, Lucia e Fiammetta Borsellino. L’autore ha fatto semplicemente da telaio”, così si legge nella presentazione che lo stesso Melati fa sulle pagine del Venerdì di Repubblica (22 luglio 2022) […] “Sono stati scritti più di ottanta libri su via D’Amelio. Ma non era stato raccontato quello che è accaduto ai figli e alla famiglia nei trent’anni successivi alla strage”.

Trent’anni di depistaggi, di bugie e di isolamento. Un libro che vuole cercare la verità, per amore della verità, parafrasando il titolo stesso del saggio.

Ne deriva, come si legge nella sinossi sul Catalogo della Casa editrice, “[…]un ritratto corale del giudice che Piero Melati tratteggia con l’aiuto di molte testimonianze, tra le quali spiccano i contributi inediti di Lucia e Fiammetta Borsellino. Cucendo insieme ricordi e punti di vista diversi, questo libro illumina la figura di Paolo Borsellino da una prospettiva nuova e racconta – attraverso la voce dei protagonisti «una delle pagine più vergognose e tragiche della storia giudiziaria italiana».( da Sperling & Kupfer)

e anche

Brevi note biografiche

Piero Melati ha seguito per il quotidiano L’Ora il Maxiprocesso di Palermo, per poi scrivere sulle pagine di Repubblica e il venerdì. Ha pubblicato con Francesco Vitale Vivi da morire (Bompiani, 2015), Giorni di mafia (Laterza, 2017),La notte della civetta (Zolfo, 2020).

Giacomo Talignani “Come balene in bottiglia”, presentazione

Viaggio nella crisi climatica tra animali smarriti, uomini intrappolati e messaggi inascoltati

Quando nel mondo è scoppiata la pandemia planetaria nel cuore dell’oceano è nata una balena: Wally.

Wally, un cucciolo di balena grigia, è nato nelle lagune della Bassa California, da lì avrebbe dovuto raggiungere l’Artico, nutrirsi, crescere e tornare a casa: ma è proprio nell’Artico che il piccolo ha smarrito la madre e si è perso, perdendo così anche la via di casa ed iniziando una peregrinazione che lo ha spinto fin nel Mediterraneo.

È di questo viaggio che racconta l’autore: Wally avvistato in Marocco, in Liguria, in Francia e in Spagna, ma non trova le condizioni adatte a lui, anche per il notevole inquinamento dei nostri mari, e deperisce, deve tornare nell’Atlantico se vuole salvarsi.

“La sua lunga avventura per ritrovare la via di casa lo porterà persino in Italia e si trasformerà in un viaggio alla scoperta delle fragilità di un Pianeta minacciato dall’emergenza clima, l’inquinamento da plastica, la perdita di biodiversità oppure l’invasione di specie aliene”.(da Edizioni radici future)

e anche

Brevi note biografiche

Giacomo Talignani è un giornalista che scrive di ambiente, esteri, cronaca e viaggi. Da quindici anni lavora con La Repubblica, dove sulle pagine del quotidiano nazionale e sul sito “Green&Blue” racconta storie di attualità con focus sulla crisi climatica, ambientale e le emergenze italiane e del mondo.
Nel mezzo è stato anche redattore nelle cronache locali, ha collaborato a diverse inchieste, seguito mondiali ed europei e per quattro anni è stato vicecaposervizio all’Huffington Post. Collabora con diversi siti e riviste nazionali e ogni mese porta in televisione a Geo, trasmissione di Rai Tre, esempi, progetti e vicende sulla vita del Pianeta. Questo è il suo primo libro.

Silvano Vinceti “La prima Gioconda di Leonardo”, Armando Editore

Nell’ultimo saggio di Silvano Vinceti il risultato di una lunga e articolata ricerca che attesta il ritrovamento della prima Gioconda di Leonardo: più giovane rispetto a quella del Louvre e con due colonne laterali assenti nella più famosa.

Pagine 144 – Prezzo  14,00

 Armando editore

Nel 1960 Carlo Pedretti, il massimo esperto di Leonardo da Vinci, realizzò una ricerca inerente il ritrovamento di un disegno preparatorio sotto un dipinto di El Greco di proprietà di un famoso collezionista di Parigi. L’opera d’arte raffigurava una Gioconda più giovane, con un sorriso malinconico e sullo sfondo le colonne. L’indagine, riportata in un libretto di cui esistono pochissime copie, si conclude con l’ipotesi che si tratti di uno studio preparatorio che precede la Gioconda del Louvre. Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei beni culturali, parte proprio da questo studio, con l’ausilio di un qualificato staff scientifico, per sostenere la sua tesi.

L’indagine inizia con il ritrovamento del primo strato della Gioconda del Louvre, risultato di una ricerca scientifica compiuta da un laboratorio francese per conto dello stesso museo parigino. Nella prima stratificazione la modella si presenta con un sorriso malinconico e triste. Si tratta di un segno importante che evidenzia la similitudine fra lo studio preparatorio ritrovato e l’inizio della Gioconda del Louvre.

Nel suo periodo fiorentino (1500-1506 circa) Leonardo era impegnato a comporre il dipinto della Gioconda, ovvero di Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, e si presume che all’epoca lei avesse 21-22 anni. Sempre nel periodo fiorentino vi fu l’incontro con Raffaello che si presume avvenne verso il 1503-1504. Dopo quell’incontro il giovane Raffaello realizza una serie di dipinti di nobildonne fiorentine la cui struttura è simile a quella della Gioconda.

Sono state recuperate diverse Gioconde presenti nei musei di tutto il mondo e in alcune collezioni private, alcune hanno le colonne e sono più giovani, altre rinviano a quella del Louvre che non ha le colonne e raffigura una donna più vecchia rispetto alle altre.  Il saggio di Vinceti spiega il perché esistono diverse Gioconde da parte di pittori di diverse nazionalità e che si può presumere non si conoscessero fra loro.

Nell’affascinante rivisitazione del passato assumono un ruolo di primo piano pittori come Raffaello, il Salai, Francesco Melzi e un pittore spagnolo, tutti e tre allievi di Leonardo da Vinci.

Silvano Vinceti storico-ricercatore ha realizzato importanti scoperte: il ritrovamento delle lettere S ed L nelle pupille degli occhi della Gioconda e del 72 sotto l’arcata del ponte romano a destra della nobildonna. Ha scoperto un cane con guinzaglio nella Vergine delle Rocce, realizzato la ricerca a Firenze sui resti mortali della Lisa Gherardini la prima modella di Leonardo per la Gioconda. Fra le varie pubblicazioni: Il segreto della Gioconda; Alla ricerca della Gioconda; Il furto della Gioconda. Un falso al Louvre? Raffaello tra Leonardo e Michelangelo; tutti editi da Armando Editore. 

Matteo Bussola “Il rosmarino non capisce l’inverno”, presentazione

«Ho deciso di scrivere di donne perché non sono una donna. Perché ho la sensazione di conoscerle sempre poco, anche se vivo con quattro di loro. E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già».
Matteo Bussola

Una raccolta di racconti che parla di donne, che si apre con una dedica nell’esergo che vuole essere una promessa, una constatazione, un desiderio “a te che cadi ma non resti lì”, per chi come il rosmarino in inverno resisterà al gelo e rinascerà in primavera, comunque, nonostante le cicatrici.

“A cosa pensa una donna quando lascia qualcuno? Quando si innamora senza scampo? Quando non viene ritenuta all’altezza […] Quando fin da piccola viene educata alla colpa, alla vergogna […] Quando si deve giustificare per la voglia di fare sesso o per quella di non volerlo fare?[…] A cosa pensa una donna quando assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di aver soffocato la propria?”

e conclude “Cos’hai pensato, tu, la mattina o il pomeriggio o la notte, in cui, per la prima volta lo hai capito?”( dalle prime due pagine del volume)

Storie di donne, storie di vita ordinaria e comune, di tante donne come le molte che ci trascorrono accanto o che incontriamo casualmente, storie raccontate straordinariamente da un uomo che vuole confrontarsi con loro e capirle

“Una donna sola che in tarda età scopre l’amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un’anziana che confida alla badante un terribile segreto. […]( dal Catalogo Einaudi)

Brevi note biografiche

Matteo Bussola (Verona, 1971) ha pubblicato per Einaudi il bestseller Notti in bianco, baci a colazione, (2016 e 2018), tradotto in molti Paesi, Sono puri i loro sogni (2017), La vita fino a te (2018 e 2019), L’invenzione di noi due (2020 e 2022), Il tempo di tornare a casa (2021) e Il rosmarino non capisce l’inverno (2022). Per Salani ha pubblicato il libro per ragazzi Viola e il Blu (2021). Conduce una trasmissione radiofonica su Radio 24, I Padrieterni e tiene una rubrica settimanale su «F» dal titolo Uno scrittore, una donna. (da Einaudi Autori)