C’è un tempo per ogni tipo di lettura. Per questo anno bisestile (presunto) apocalittico e dai toni foschi, ritengo che il miglior consiglio di lettura salvifica per sollevarvi dalla pesantezza quotidiana è quello di cercare qualcosa che vi riporti alle origini, ad un mondo lento, senza tecnologia, dove i ritmi erano imposti dalla natura e l’oracolo era la madre terra. Questa è la storia di Kantu, una bella e giovane studentessa di Cuzco, in Perù, che d’improvviso, in seguito ad avvenimenti eccezionali, scopre di avere dentro di sé (suo malgrado e indesideratamente) l’energia e i prodromi che solo alcune donne posseggono, le curandere. Sarà grazie ad un percorso terribile e stravolgente, accompagnata e guidata da un saggio e rinomato curandero, che Kantu riuscirà a ritrovare l’armonia e il suo senso nel mondo. Un viaggio fisico e spirituale nel mondo degli avi, delle tradizioni legate all’anima del mondo, per persone aperte d’animo e di mente. Alla scoperta di un mondo sommerso che esiste, nonostante la civiltà e che ci ricorda da dove veniamo. Lo scrittore, Hernan Huarache Mamani, è un indio Quechua e docente universitario di fama mondiale, esperto di cultura andina e conoscitore delle lingue indigene.

Libreria On the road, via Vittorio Emanuele II,32A rosso, Firenze, come tutti i libri di viaggio consigliati da Martina Castagnoli:
Alberto Bile “Una Colombia. Canzone del viaggio profondo”
Patrick Leigh Fermor “Mani. Viaggi nel Peloponneso”
Mjlienko Jergovic “Radio Wilimowski”
Vito Paticchia “Via della lana e della seta”
Catherine Poulain “Il grande marinaio”
Juan Pablo Villarino e Laura Lazzarino “Vie invisibili”