Stefano D’Andrea “Il padre è nudo” recensione da Il Tirreno Culture

“Tutto quello che gli uomini non dicono”. Il sottotitolo di “Il padre è nudo”, scritto da Stefano D’Andrea e pubblicato da Baldini+Castoldi, fa una promessa: indagare il desiderio, l’attesa, la nascita e l’inizio della crescita di un figlio (in questo caso di una figlia, Margherita America) dal punto di vista del padre.

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Antonio Manzini “Rien ne va plus”

Rien ne va plus

Torna Rocco Schiavone, il vicequestore dai metodi poco ortodossi, e indaga su un delitto al Casinò di Saint Vincent e una misteriosa rapina. Anche in questo caso le indagini s’intrecciano con la vita privata del personaggio: il rapporto con il giovane Gabriele, suo vicino di casa solitario, è sempre più coinvolgente e  Lupa, “la cucciolona”,  si è installata felicemente nelle sue giornate. Ma il passato riaffiora imperioso tra vecchi e nuovi amori, inutili vendette e fantasmi.

La recensione su mangialibri

Angela Borghesi “L’anno della Storia” un saggio sulla polemica letteraria sul romanzo “La Storia” di E. Morante, da La Repubblica Cultura di Marco Belpoliti

Quarantacinque anni fa usciva ” La Storia”. Fu un clamoroso successo. Ma la scrittrice fu oggetto di durissimi attacchi. Contro di lei soprattutto critici di sinistra. La vicenda viene ricostruita ora in un saggio.

L’accusa principale fu di aver ecceduto nel pathos narrativo e di far piangere i lettori.

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E anche:

Elsa Morante “La Storia”

Elsa Morante “L’isola di Arturo”

Anna Folli  “Morante Moravia. Una storia d’amore”

Michel Houellebecq “Serotonina” da tuttolibri La Stampa recensione

 

“Michel Houellebecq non ha più niente da dire.

Lo prova il suo ultimo, attesissimo romanzo, Serotonina.

Sto affermando che l’autore francese abbia smarrito non la capacità di scrivere ma le ragioni per farlo e che il suo sguardo dissolutore, di distruzione in distruzione, sia rimasto, alla fine, privo di oggetto, posato su di un mondo vuoto, bianco, spoglio, evacuato”…

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Alberto Schiavone “Dolcissima abitudine” da tuttolibri La Stampa recensione

“Mai tenuto l’ombrello sotto la pioggia. Mai infilato la testa dentro lo sportello di un’auto». Dopo cinquant’ anni di marchette, Rosa ne va fiera. Prostituta certo, ma libera, ricca. A 64 anni non ha ancora smesso, per «l’abitudine al lavoro, la paura del vuoto». Fino a quando muore l’ultimo cliente e lei può ripensare alla sua vita, agli uomini e al tempo, al figlio che è stata costretta a lasciare appena partorito, poco più che adolescente. Che ha cambiato tutto. Ha cominciato presto il mestiere, la protagonista di Dolcissima abitudine di Alberto Schiavone. A 14 anni ha smesso di essere Piera ed e diventata Rosa, «quattro lettere e un corpo»…(da Elena Masuelli tuttolibri La Stampa)

 

Carlo Tosco “Storia dei giardini. Dalla Bibbia al giardino all’italiana” recensione da Il Corriere

 

Eden, Paradiso, giardino come segno del potere? Giardino come memoria di un luogo perduto? Giardino come speranza finale? Ecco, si potrebbe anche raccontare così una storia vecchia di oltre 4.000 anni che va dall’Egitto alla Mesopotamia, dal mondo romano ai monasteri medievali, dalle corti dei trovatori alle ville rinascimentali. Il parco affiancato al palazzo nell’impero persiano da Ciro il Grande in poi (539 a.c.) in lingua iranica si chiama pairi daeza, accumulare intorno, cioè chiudere con un muro un recinto sacro; la parola diventa paradeisos in greco e paradisus in latino.

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Michel Pastoureau “La stoffa del diavolo” da La Repubblica recensione

 

 

Come spiegare certa passione per tutto ciò che è eterogeneo e bizzarro? Una pista è nel saggio che Michel Pastoureau dedicò all’ossessione medievale per i tessuti a strisce, sinonimo di eresia e disordine…

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Dello stesso autore: Pastoureau Blu. Storia di un colore

Tiziano Sclavi “Le voci dell’acqua” disegni di Werther Dell’Edera da Il Tirreno Culture (gennaio 2019)

“Le voci dell’acqua”, il primo graphic novel scritto dal maestro del racconto a fumetti, Tiziano Sclavi – pavese, 65 anni – illustrato da Werther Dell’Edera, uno dei disegnatori italiani più importanti nel panorama dell’ultimo decennio, ora in libreria per Feltrinelli Comics (96 pp. b/n, 16 euro)

continua a leggere la recensione di Francesca Pierleoni

Alessandro Manzoni “I promessi sposi” un romanzo da non perdere…

Potrebbe sembrare anacronistico, per questo ci piace spiegare perché abbiamo inserito “I promessi sposi” tra i libri da non perdere.

Perché a nostro avviso è utile leggere e anche rileggere “I promessi sposi”?

Ad esclusione di pochissimi casi, oggi Alessandro Manzoni viene letto poco anche nelle Scuole. Eppure…

Ecco di seguito alcuni buoni motivi:

-è stato il primo modello di romanzo storico italiano ed ha fatto scuola per la moderna letteratura italiana;

-è scritto con quella lingua italiana che Manzoni coniò venendo a ”sciacquare suoi panni in Arno”;

-contiene pagine liriche di descrizioni e di paesaggi e di personaggi;

-alcuni protagonisti sono diventati delle icone: sei un Don Abbondio per dire pavido; un Renzo Tramaglino, intendendo un ingenuo; un Azzeccagarbugli a indicare un avvocato corrotto e inefficiente, tutti protagonisti di pagine da non dimenticare e da rileggere con l’occhio di chi guarda al presente in cui i potenti sono diversi perché gestiscono poteri in settori nuovi, ma restano fondamentalmente identici.

Un romanzo con pagine liriche dicevamo ma anche ironiche di quell’ironia sottile che nasce da un’accurata analisi e dei tempi e dei tipi umani. Quanti tipi umani si incontrano!

Sì, ci piace affermare con forza che è un romanzo di formazione  che i docenti dovrebbero reintrodurre tra le letture obbligatorie, magari snellendolo di quelle parti che potrebbero stancare, per chi non conosce bene la storia del periodo in cui è ambientata la vicenda o sopperendo con una buona lettura guidata, sottolineata da chi ne ha una conoscenza non di prima mano.

E per non dilungarci ma far parlare direttamente Manzoni alcuni stralci di quella prosa da “maestro” che sa conquistare. Se un tempo si imparavano a memoria pezzi e pezzi di prosa manzoniana oggi l’oblio e l’abbandono sono le due facce di una stessa medaglia, una scelta eccessiva in entrambe.

E poi potete scaricarlo gratis, ad esempio da Liber Liber, in audiolibro e in ebook.

Così conclude il suo articolo su I promessi sposi David Frati su mangialibri

[…] “riletta a quasi due secoli di distanza mantiene ancora una bella vitalità, malgrado ci si sia ormai del tutto disabituati alla tipica ingerenza del narratore ottocentesco nel plot, continuamente infarcito di considerazioni moraleggianti, meta-narrazioni e digressioni. Tra grand guignol (la peste, l’Innominato), feuilleton (Fra Cristoforo, la monaca di Monza) e commedia all’italiana ante litteram (Azzeccagarbugli, Don Abbondio) centinaia e centinaia di pagine volano via in fretta, spazzando via scorie e rancori dei tempi della scuola a colpi di trovate narrative e linguaggio scintillante”.

S.P.

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