Michele Navarra “ Solo Dio è innocente” presentazione

L’avvocato Alessandro Gordiani è il protagonista del romanzo di Michele Navarra che, oltre ad essere uno scrittore, è anche avvocato penalista: il suo alter ego di carta è un ultra quarantenne, romano, capelli dal taglio militare, lo studio in centro a Roma, città che percorre su una vespa usurata e da dove volerà a Fonni, un paese sotto il massiccio del Gennargentu, avendo deciso di difendere Serra, coinvolto nell’ennesimo scontro tra famiglie rivali da sempre.

Un romanzo avvincente e spettacolare così com’è il processo penale italiano, contrariamente a quanto si possa credere, tanto che, come sostiene l’autore, basta solo saperlo rappresentare sulla carta…

La storia che racconta ha inoltre un suo pathos antico, quello legato alle faide familiari, a vendette antichissime che, proprio per questo, possono impossessarsi e trasformare la vita di chi vi è coinvolto da generazioni, trascinandolo dentro un codice d’onore che sa prevaricare la volontà del singolo. Un genere quello del legal thriller che incontra particolare attenzione da parte dei lettori forse proprio perché, come dice Navarra con la sua esperienza trentennale, è di per sé spettacolare. E poi c’è Roma con i suoi scorci che, si sa, quanto a fascino non hanno  rivali.

La trama da Fassi Editore

[…] Nella Sardegna profonda, tra le alture della Barbagia, l’omicidio a sangue freddo di un quindicenne riapre vecchie ferite. La faida implacabile che oppone da sempre due famiglie rivali sembra non risparmiare proprio nessuno. Il principale sospettato del delitto, Mario Serra, ha già alle spalle una lunga storia di crudeltà e di sangue, forse troppo per poter credere che vi sia ancora un briciolo di umanità in lui. Questo è il dubbio che tormenta l’avvocato incaricato della sua difesa, Alessandro Gordiani, che, dal suo studio di Roma, parte per l’isola in vista di un processo che minerà le sue convinzioni sulla natura umana e sulla giustizia, che non sempre coincide con il giudizio espresso in tribunale. Costretto a immergersi in una società antiquata e omertosa, Gordiani si sposterà tra Roma e la Sardegna per prepararsi, anche emotivamente, a un complicato processo penale.

 

 

 

Tre presentazioni in breve

Martin Michael Driessen “Fiumi”

Tre racconti che hanno il fiume in comune, metafora di imprevedibilità, velocità e bellezza che sa incantare: un attore alcolizzato ridiscende un fiume impetuoso combattendo contro i demoni che lo agitano dentro e la forza possente delle acque; un viaggio di formazione per il giovane Konrad quello lungo il corso del Reno per conoscere e indagare meglio la sua vera natura; e infine due famiglie e un fiume che le separa e ne segna le lotte e gli odi atavici così lontani da non avere un’origine.


Mattia Insolia “Gli affamati”

Una storia di formazione ambientata nel profondo sud: Paolo e Antonio sono due fratelli rispettivamente di ventidue e diciannove anni, il primo lavora in un cantiere, il secondo sta terminando gli studi; sono gli “affamati”, alla ricerca di una vita diversa, in bilico come sono tra la possibilità di salvarsi o sprofondare mentre la loro esistenza si consuma in una provincia del sud tra lavori precari, droga e sesso e con alle spalle abbandono e solitudine: un padre morto alcolizzato e una madre fuggita via e poi tornata incurante dei propri errori e, sullo sfondo, paesaggi brulli, abitazioni fatiscenti che rispecchiano altre solitudini e vite senza prospettive a Camporotondo, questo il nome del luogo che, nella sua circolarità, pare chiudere ogni possibile apertura o via di fuga.


Dulce Maria Cardoso “Eliete. La vita normale”

Una quarantenne con un nome particolare: Eliete. Due figlie grandi,  un marito fissato con i videogiochi online e con il quale fa sesso solo il venerdì, una situazione familiare preceduta da un’infanzia infelice sullo sfondo del Portogallo della rivoluzione; unica figura positiva la nonna ma che Eliete è stata costretta, perché colpita  dall’Alzheimer, a ricoverare in casa di cura. Ed è proprio in seguito a questa sofferta decisione che abbandonerà la sua vita fino ad allora “normale”, ovvero vissuta in modo rassegnato e sottomesso anche dalle ipocrisie e dalle convenzioni del Portogallo postrivoluzionario, che Eliete si rifugerà  in Tinder, un social dove  diventare un’altra.

Per i più piccini da 4 a 5 anni e un po’ di più

Tomi Ungerer “Adelaide il canguro volante” ( 4 anni )

Adelaide è una cucciola di canguro che un bel giorno decide di girare il mondo perché le sue ali diventano sempre più grandi e insieme a loro la voglia di volare…

A firma Tomi Ungerer, autore di molti libri per bambini e vincitore di prestigiosi premi. Edito da Donzelli

 

Benjamin Flouw “Alla ricerca della stella degli abissi” (5 anni)

Insieme al signor Volpe alla

scoperta degli abissi marini… Un libro per imparare a conoscere il mare che piacerà ai più piccini. Sinnos Editore

 

 

 

 

Jessica Greenwell “La Natura” USBORNE PUBLISHING

80 alette da sollevare, domande a cui rispondere per conoscere Madre Natura. Un  libro-gioco,

divertente e istruttivo

 

La presentazione oggi del romanzo di Daniela Alibrandi “Delitti fuori orario”. Su tuttatoscanalibri la recensione di Salvina Pizzuoli e il link ad altre opere dell’autrice

Il romanzo, pubblicato da IANIERI EDIZIONI, verrà presentato in Anteprima Nazionale mercoledì 26 agosto alle ore 18.00 presso la Caffetteria gli Autori, Via Roma 29, Santa Marinella (Rm).

L’evento si svolgerà all’aperto in un ambiente incantevole e accogliente

Con l’autrice dialogherà Alessandra de Antoniis. Interverrà Velia Ceccarelli

Delitti fuori orario”, in libreria dal 3 settembre, è giunto finalista al concorso letterario nazionale Romanzi in cerca d’autore, organizzato da Mondadori Store, Kobo Writing Life e Passione Scrittore.

L’autrice ha pubblicato nove romanzi e un’antologia, tre dei suoi lavori sono stati tradotti nelle edizioni inglesi. Vincitrice di importanti riconoscimenti letterari è presente con le sue opere nelle più importanti fiere del libro nazionali, nel catalogo dell’Italian& European Bookshop di Londra e nelle biblioteche di prestigiose università statunitensi.

A questo link, oltre a Delitti fuori orario anche  i romanzi di Daniela Alibrandi recensiti su tuttatoscanalibri

Ottessa Moshfegh “La morte in mano” presentazione in breve

Ottessa Moshfegh “La morte in mano”.

Vesta, una donna anziana, è la protagonista di questo romanzo dell’autrice bostoniana, pieno di tensione e di suspance.  Rimasta vedova, va a vivere in una casa isolata in mezzo al bosco. Un giorno, durante una passeggiata con il caro Charlie, trova un bigliettino scritto a mano, fermato sotto e sopra da piccoli sassi posizionati con cura  “Si chiamava Magda. Nessuno saprà mai chi è stato. Non l’ho uccisa io. Qui giace il suo cadavere”.

Ma non c’era nessun cadavere […] c’era solo quel messaggio a terra”.  Una morte già avvenuta ma di cui mancano e il cadavere e indizi che possano far scoprire e il corpo e l’assassino che scatenano supposizioni, dubbi e paure nella protagonista.

Brevi note biografiche

Scrittrice e saggista statunitense ha pubblicato  Eileen, il suo primo romanzo, nel 2015. In Italia  nel 2019 ha pubblicato con Feltrinelli Il mio anno di riposo e oblio e, nel corrente anno in agosto è stato pubblicato, sempre per la stessa casa editrice, La morte in mano

Jean-Henri Fabre “Lo scarabeo sacro” Microgrammi Adelphi recensione di Salvina Pizzuoli

 

Questo breve estratto dall’opera in 10 volumi di Jean-Henri Fabre, “Ricordi di un entomologo” è un felice assaggio su un mondo sconosciuto e spesso non indagato dai non addetti ai lavori in quanto ritenuto appunto “specialistico”. Si tratta invece di belle pagine di scrittura nate da osservazioni attente e accurate, protrattesi per mesi e anni e poi ritradotte in un raccontato che rende i protagonisti, in questo caso gli stercorari, analizzati e analizzabili nel loro comportamento così come fossero personaggi di una storia avventurosa, con i propri comportamenti, con le loro stranezze e i loro atteggiamenti spesso indecifrabili. Stupiscono a maggior ragione proprio perché si tratta di scritti a carattere scientifico che insieme alle osservazioni rigorose e precisissime nulla tolgono ad una lettura che sa catturare l’interesse anche del profano avvicinandolo in modo avvincente alla vita di esseri spesso considerati fastidiosi, come gli insetti. Pubblicati  tra il 1879 e il 1907, i “Ricordi di un entomologo” hanno rappresentato una rivoluzione verso una nuova entomologia, influenzando anche l’opera dei maggiori etologi del Novecento. Ma la sensibilità e l’amore dell’autore per questo universo da osservare e studiare ha travalicato gli ambiti in cui era relegato conquistando  un posto nuovo grazie ad una narrazione brillante, dimostrandosi capace affabulatore, oltre a saper investigare sulla vita e le ragioni del comportamento degli insetti, come in questo caso sullo scarabeo sacro, che riunisce i primi due capitoli della sua opera. Di seguito uno stralcio dalla presentazione del protagonista:

Chi è che sta trotterellando verso il mucchietto, temendo di giungere troppo tardi? Le lunghe zampe eseguono movimenti bruschi e goffi come spinte da un congegno che avesse sede nell’addome dell’insetto; le piccole antenne rosse si aprono a ventaglio, segno di impaziente cupidigia. Sta arrivando, è arrivato, non senza far ruzzolare qualche commensale. È lo scarabeo sacro, tutto vestito di nero, il più grosso e il più famoso dei nostri stercorari. Eccolo a tavola, fianco a fianco con i compagni che, con la parte piatta delle larghe zampe anteriori, danno gli ultimi colpetti per rifinire la palla, o la arricchiscono di un altro strato prima di ritirarsi e andarsi a godere in pace il frutto del loro lavoro.

 

 

Jane Corry “Finché morte non ci separi” presentazione in breve

Jane Corry “Finché morte non ci separi”

Un nuovo thriller di Jane Corry la cui protagonista è un’aromaterapeuta, quarantenne divorziata, Vicki. Si apre con una premessa che sottolinea come gli oli per l’aromaterapia non siano innocui ma possono essere tossici se usati nel modo sbagliato. O così dicono alcuni.

Tradita e abbandonata dal marito proprio quando era insorta la malattia che l’affligge, una specie di epilessia, aveva divorziato ormai da anni quando la polizia va ad annunciarle la scomparsa del suo ex e a chiederle notizie e chiarimenti. Ma quando tutti gli indizi portano alla conclusione che l’uomo sia morto, Vicki si ritroverà a doversi difendere dall’accusa di omicidio. Ma non sarà semplice, la sua memoria è offuscata dalle medicine che assume.

Dalla presentazione al testo all’interno del volume

[…]Il nuovo thriller bestseller di Jane Corry, con colpi di scena brillanti, coinvolge il lettore fino all’ultima pagina, dimostrando ancora una volta l’abilità di questa autrice nel creare suspense e tensione, e nel costruire personaggi con segreti inimmaginabili.

e anche una breve biografia

Scrittrice bestseller in Inghilterra e in usa, dove con i suoi thriller raggiunge i primi posti in classifica, è l’autrice de “La nuova moglie” ( 2017) “Le tre bambine”( 2018) e l’e-book original “Cattive sorelle” (2018) . Scrive per diversi giornali inglesi, tra cui The Times e The Daily Telegraph, e ha lavorato anche come insegnante di scrittura in una prigione di massima sicurezza – esperienza che spesso ritorna anche nei suoi thriller.

 

Daniela Alibrandi “Delitti fuori orario” Ianieri Edizioni, recensione di Salvina Pizzuoli


In “Delitti fuori orario” di Daniela Alibrandi non c’è solo il “giallo”, con un maniaco assassino, tre cadaveri, un’indagine e un commissario che indaga in un quartiere che cela nelle fondamenta dei suoi palazzi cunicoli e labirinti anch’essi protagonisti;  ma c’è anche un’accurata presentazione dei personaggi che ne scruta i comportamenti e i moti dell’animo, dentro una trama composita e ben articolata che pullula di protagonisti e comparse, di figure di primo piano e secondarie sullo sfondo di una Roma, bella e indifferente, con i suoi cieli tersi e stellati, i tramonti arrossati, il lento scorrere del Tevere, tra il rumore di un traffico incessante di cui pare quasi di avvertire il frastuono, la pioggia e anche tanta solitudine e umane miserie. Le figure portanti si muovono in ambienti limitati ma il racconto delle loro vite, denso e sfaccettato, dove vizi e virtù emergono delineati con mano felice, si integra perfettamente con le indagini e il lettore le segue con lo stesso fervore. Una di queste, con cui si aprono le prime pagine del romanzo, è Alice, personaggio complesso e controverso, dattilografa provetta in un ufficio del Lungotevere nel quartiere Prati. Brutta, sgradevole e quindi scostante, dall’infanzia infelice e senza una vita propria il cui unico affetto è Greta, la gatta,  decide di vendicarsi di un’umanità, quella a lei prossima, che la rifiuta valutandone solo l’aspetto esteriore. E lo fa intromettendosi nelle vite dei colleghi di lavoro, cercando di carpirne i segreti. Le basterà però l’attenzione di un uomo, per trasformarsi e accendersi di speranze. Un mondo piccolo e gretto quello in cui si muove Alice, dove ciascuno appare per ciò che non è, in modo da conquistare un proprio ruolo, un piccolo spazio personale, tra maldicenze e segreti.

Sul fronte delle indagini delle morti violente avvenute nel quartiere Prati, dove i personaggi lavorano e vivono, il protagonista è il commissario, Rosco di nome e “roscio” di fatto, altra figura interessante e sfaccettata, che teme di mostrare il suo vero volto ai subalterni e di perdere così la propria funzione, schermandosi dietro modi bruschi e risposte caustiche, anche lui solo, lasciato dalla moglie, e solitario, affidato alle cure di Rita, la signora che si occupa del disordine imperante e della disorganizzazione della sua casa.

E intanto l’indagine procede e percorre un iter che solo Rosco, con l’intuito che tutti gli ammirano e invidiano, sarà in grado di indirizzare e concludere, grazie anche all’impegno profuso dai suoi collaboratori la cui stima e affetto nei suoi confronti traspaiono sempre evidenti anche nella non facile situazione finale che si risolverà con un vero coup de théâtre inatteso e dirompente, come da sempre ci ha abituato la nostra giallista Daniela Alibrandi.

Dello stesso autore:

Daniela Alibrandi, “Quelle strane ragazze”

Daniela Alibrandi, “Nessun segno sulla neve”

Daniela Alibrandi “Una morte sola non basta”

Daniela Alibrandi “Un’ombra sul fiume Merrimack”

Daniela Alibrandi “Il bimbo di Rachele”

Daniela Alibrandi “I misteri del vaso etrusco”

 

Herta Müller “La volpe era già il cacciatore” presentazione

Pubblicato  per la prima volta nel 1992  viene editato soltanto ora in Italia. Il tema è quello di un paese martoriato dalla dittatura. Chi l’ha vissuta, come l’autrice, sa che il degrado che ne deriva si estende a molti degli aspetti del vivere: non è solo morale,  derivato cioè da denunce elevate a sistema verso tutti, amici, vicini  e parenti, ingiustizie e corruzione, ma si riflette anche in scelte estetiche,  evidenti nei palazzi del potere o nei quartieri popolari ma anche nelle vetrine dei negozi, manifestazione di un’arretratezza culturale con tutte le sue conseguenze. Di questo racconta l’autrice in pagine che non possono prescindere dall’essere autobiografiche: essa stessa fu vittima di delazione per aver rifiutato di spiare la vita di alcuni amici con conseguenti pedinamenti e interrogatori.

“L’inizio del racconto non è facile. scrive nella sua interessante recensione Isabella Bossi Fedrigotti (Corriere della Sera 5 luglio 2020),  perché occorre abituarsi alla scrittura rapida e immaginifica dell’autrice […] E in effetti dopo un po’ il racconto rallenta — o forse è il lettore che si è assuefatto al ritmo — e dal caleidoscopio iniziale si sviluppa una limpida narrazione drammatica che accompagna Adina fino a dove il Danubio segna il confine con la Serbia, via di fuga tentata da molti e da molti drammaticamente mancata. Perché gli abitanti di quell’ultimo villaggio tengono tutti quanti oche e cani nei cortili? Perché il loro starnazzare e abbaiare copra il rumore degli spari della polizia di frontiera!.”

Da Giangiacomo Feltrinelli Editore,  la trama

Sono gli ultimi tempi prima della caduta del regime di Ceausescu in Romania. Adina fa la maestra, e ha in casa una pelle di volpe. Un giorno si accorge che in sua assenza è scomparsa la coda della volpe. È l’inizio: subito dopo scompare anche una zampa, poi un’altra. Adina è stata presa di mira dai servizi segreti.
Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1992 e finora mai tradotto in Italia, questo romanzo si sviluppa attraverso la successione di quadri ed episodi – evocati con straordinaria potenza da una scrittura secca, ipnotica – che raccontano la storia di Adina, dell’amica Clara e del suo amante Pavel, informatore della Securitate, e del musicista Paul. Fino al crollo della dittatura. La minaccia, tuttavia, non cessa: chi è la volpe e chi il cacciatore?

E anche notizie sull’autore:

Herta Müller è nata nel 1953 nel villaggio di lingua tedesca di Nitzkydorf, nel Banato rumeno, regione al confine tra Serbia, Romania e Ungheria. Dopo gli studi di Letteratura all’Università di Timisoara, trova lavoro come traduttrice in un’azienda. In seguito al rifiuto di diventare un’informatrice della polizia segreta è però costretta a lasciarlo, e da allora sarà vessata dalle autorità rumene. Fa il suo esordio nel 1982 con la raccolta di racconti Bassure, uscita censurata in Romania. Nel 1987 è costretta a emigrare dopo aver pubblicamente criticato la dittatura e si trasferisce a Berlino, dove vive tuttora. Nel 2009 ha vinto il premio Nobel per la letteratura.[…]

Alla riscoperta di Giorgio Scerbanenco: un inedito e altri scritti

 

 Un libro perduto durante la Seconda guerra mondiale e ritrovato nell’archivio di famiglia, un romanzo inedito nello stile del migliore Scerbanenco: tagliente, ironico, sensuale. Il ritorno del maestro del noir all’italiana.(da La nave di Teseo Editore)

Forse in attesa di pubblicazione intorno agli anni Quaranta, poi se ne persero le tracce, presumibilmente per un trasloco operato dalla casa editrice Mondadori in tempi poco tranquilli. Ritrovato tra i documenti dell’autore, è stato ripubblicato da La nave di Teseo.

Da La nave di Teseo Editore

“Sull’isola della Ginestra, un piccolo scoglio verde al centro di un lago, la villa della famiglia Reffi è il rifugio sicuro per il vecchio Antonio, medico otorino dall’ironia affilata, e i suoi due figli. Carla, la maggiore, si dedica alla scrittura tra le frecciatine del genitore. Celestino, il fratello minore, è diventato medico per esaudire le preghiere del padre ma preferisce rivolgere il suo intuito alla matematica. Con i cugini spiantati Vittorio e Jole e le due domestiche, gli abitanti del Ginestrin sono al completo. La vita sull’isola scorre tranquilla fino a quando sulle sue rive non approdano due ladri d’albergo in fuga dalla polizia: Guido, giocatore d’azzardo con la passione per la pittura e Beatrice, bella, sfacciata e fatale. L’arrivo dei due latitanti e le loro rivelazioni incrinano il mondo perfetto dei Reffi, che si ritrovano l’uno contro l’altro di fronte a un dubbio morale: denunciare i due ospiti o dare loro una possibilità di riscatto?[…]

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri:

Giorgio Scerbanenco “Il terzo amore” 

Giorgio Scerbanenco “Luna di miele”

e anche:

su mangialibri alcune recensioni

e una biografia