
e le recensioni su tuttatoscanalibri.com
Narrativa italiana:
Gazzola “La ragazza del collegio”
Veltroni “C’è un cadavere al bioparco”
Per la narrativa straniera
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Narrativa italiana:
Gazzola “La ragazza del collegio”
Veltroni “C’è un cadavere al bioparco”
Per la narrativa straniera
Pagine 208 – Prezzo 17,00
Il libro svolge la storia della partecipazione dell’autore alla nota agenzia fotogiornalistica “Team Editorial Services” di Lefevre – Scalfari negli anni che vanno dal 1968 al 1980, data della sua chiusura, e delle successive avventure fotografiche negli Stati Uniti fino all’anno 2000.
Il racconto tocca i temi della liberazione da un lavoro forzato e da un matrimonio fallito; dei moti del 1968; del mistero della fortuna e della sua ipotetica spiegazione con la teoria Fisica dei quanti; dei sacrifici per realizzare se stessi.
Il tema dello sviluppo di una fotografia più aderente alla scrittura segna tutto il libro, insieme ai rapporti con Lefevre, col partito Radicale, con Pannella, con personaggi famosi, con modelle disponibili, infine con la donna giusta. La tensione per trasformare una carriera giornalistica in una artistica, gli incontri con i critici, le mostre, i libri, fanno da sfondo. La narrazione prosegue con il trasferimento negli USA per nove anni di riprese e di avventure, per finire con una proposta di spiegazione scientifica della preghiera.
Fabrizio Calisse ha collaborato per diversi anni con l’agenzia fotografica “Team Editorial Service” di Franco Lefevre sviluppando una narrazione fotografica simile alla scrittura. Ha pubblicato La Macchina Oscura (Il Fotogramma,1980), Alto Lazio Antico (Studio, 1998), Viandante per Roma (Fabrica, 2002), Deserts of future (north- America) (Fabrica, 2004), Houston Modern Tales (Fabrica, 2007), Polinesia 2011 (Fabrica, 2011), Poesie visive fotografiche (Fabrica, 2014). Tra le altre opere dell’autore, si ricordano Diari di viaggio e Wandering.
Traduzione di Carlo Prosperi.
Il titolo riprende l’ultimo verso di “Limpida mezzanotte” di Walt Whitman e fa parte della raccolta “Foglie d’erba”; interrogata la Oates relativamente alla scelta, ha risposto in una recente intervista ( Caterina Soffici tuttolibri La Stampa 9 ottobre 2021) “è una frase che ho sempre ammirato. Il romanzo – nella sua ampiezza e profondità – copre così tante emozioni interiori, tra cui l’accettare l’inevitabilità della morte”.
In queste poche righe la chiave di lettura dell’ultimo romanzo dell’autrice in cui si affronta il dolore per la morte di una persona cara cercando di sopravvivere al dramma continuando a vivere.
Protagonisti sono i componenti la famiglia McClaren, Thom, Beverly, Lorene, Sophia e Virgil i cinque figli, Jessalyn, la madre e moglie del sessantasettenne John Earle, “Whitey” McClaren, ex sindaco di una piccola cittadina, un uomo rispettato che ritiene giusto intervenire quando due poliziotti aggrediscono un giovane di colore ma, per difendere il ragazzo e finito a terra, viene colpito dal taser: entrerà in coma, morirà in ospedale.
Con la scomparsa del capofamiglia ciascuno dei componenti manifesta nuove e diverse identità, così i figli, così Jessalyn, che nella necessità di sopravvivere alla tragedia, reagisce aprendosi alla nuova vita.
[…] Le loro vite, l’idea che avevano di sé e i rapporti all’interno della famiglia, che sembravano immutabili all’ombra di Whitey, cambieranno per sempre. Un romanzo avvincente che, attraverso il prisma di un dramma familiare, racconta in maniera magistrale uno spezzato degli Stati Uniti contemporanei. Con uno stile lirico e spietato, Joyce Carol Oates torna ad affrontare alcuni dei temi che le sono cari: il lato oscuro dell’America, il razzismo, i traumi familiari” (da La nave di Teseo Editore).
e anche
Brevi note biografiche
Joyce Carol Oates ha ricevuto numerosi importanti riconoscimenti, tra i quali vale la pena ricordare: la National Medal of Humanities, il National Book Critics Circle Ivan Sandrof Lifetime Achievement Award, il National Book Award e il PEN/Malamud Award for Excellence in Short Fiction. Autrice enormemente prolifica, ha scritto alcune delle opere più significative del nostro tempo, tra le quali: Blonde, Epopea americana, I ricchi. Per La nave di Teseo ha pubblicato Ho fatto la spia (2020). Insegna alla Princeton University ed è membro dell’American Academy of Arts and Letters dal 1978.
Della stessa autrice su tuttatoscanalibri:
Al Bureau des Affaires non Conventionnelles, creato negli anni Settanta per affrontare “casi soprannaturali,” è stata relegata l’ispettrice Roxane Montchreisten in sostituzione dell’infortunato Marc Batailley, il commissario assegnato all’Unità ricoverato con fratture multiple e un grave trauma cranico in seguito a una caduta dalle scale, in coma artificiale in attesa di essere operato.
E il primo caso oscuro non manca di presentarsi alla nuova incaricata: una donna giovanissima è stata ripescata dalla Senna, è una bionda dai capelli lunghissimi; completamente nuda, con uno strano tatuaggio, in stato confusionale, non ricorda né il suo nome né perché si trovi nella Senna. Ma il caso oscuro si apre nel momento in cui l’esame del DNA la identificherà come Milena Bergman, celebre pianista tedesca deceduta in un incidente aereo oltre un anno prima.
Fuggita dall’ospedale in cui la giovane smemorata è stata ricoverata, a Roxane non resta che indagare vincendo le resistenze dell’ex fidanzato della pianista, Raphael Batailley uno degli scrittori più in voga in Francia e figlio dell’ispettore Marc.
[…] “Quando la sua inchiesta intreccia il destino dello scrittore Raphaël Batailley, l’ex fidanzato di Milena, i due si trovano catapultati in un enigma inquietante: è possibile essere al tempo stesso vivi e morti?
Il nuovo romanzo di Guillaume Musso è un noir a perdifiato sulle tracce di una donna misteriosa, e dei segreti che la sua vita porta con sé”.( da La nave di Teseo)
Traduzione di Sergio Arecco
e anche
Brevi note biografiche
Romanzo dopo romanzo, Guillaume Musso ha costruito un legame unico con i suoi lettori. Nato ad Antibes nel 1974, ha iniziato a scrivere dopo gli studi e non si è più fermato, nemmeno quando è diventato professore di Economia. I suoi libri, tradotti in 40 lingue, e più volte adattati per il cinema, lo hanno consacrato come uno dei più importanti scrittori di noir. Presso La nave di Teseo ha pubblicato La ragazza di Brooklyn, Un appartamento a Parigi, La ragazza e la notte, La vita segreta degli scrittori, L’istante presente, E poi…, Salvami, La vita è un romanzo.
Nell’ultimo romanzo di Aramburu, arrivato di recente in libreria per Guanda nella traduzione di Bruno Arpaia, il protagonista è Toni, un cinquantaquattrenne professore di filosofia al Liceo: vive senza affetti se non quello della cagnolina Pepa, è deluso, amareggiato della propria vita, decide pertanto di farla finita dandosi un anno di tempo, un periodo che gli servirà per sistemare le faccende personali e decidendo anche la data. Una morte prevista, un finale già fissato.
Come può vivere un uomo il tempo rimanente nella certezza della propria fine?
È questo il tema portante del romanzo.
La decisione intrapresa lo porta a “liberarsi” anche dei ricordi del tempo inutilmente trascorso tra frustrazioni e giornate gravate dalla noia.
Inizierà così ad annotare questi ultimi periodi della propria vita, brevi note di quanto accade attorno a lui: c’è Madrid, la Spagna e la sua crisi, situazioni quotidiane, amori, memorie, mentre sistematicamente svuota la propria libreria abbandonando i propri libri qua e là, quasi inutili orpelli alla propria esistenza proprio come i diversi momenti ed esperienze e incontri e affetti che è stato incapace di utilizzare al meglio.
[…] “comincia a scrivere qualche riga al giorno di cronaca personale: prendono corpo nelle sue pagine storie di famiglia, e riemerge una donna respinta, però sempre capace di una generosità autentica e travolgente. E giorno dopo giorno, il distacco dalla vita si trasforma in un canto alla vita e a tutto quello che ancora può dare: l’amicizia, l’amore, la libertà. Quella libertà simboleggiata dal volo dei rondoni, che come ogni primavera torneranno, a portare la speranza che si credeva perduta”.( da Guanda Libri)
Brevi note biografiche
Fernando Aramburu, nato a San Sebastián nel 1959, ha studiato Filologia ispanica all’Università di Saragozza e negli anni Novanta si è trasferito in Germania per insegnare spagnolo. Dal 2009 ha abbandonato la docenza per dedicarsi alla scrittura e alle collaborazioni giornalistiche. Patria, grande successo di critica e di pubblico in Spagna, vincitore del Premio de la Crítica, tradotto in 34 lingue, è stato pubblicato nel 2017 da Guanda e ha avuto anche in Italia una straordinaria accoglienza, vincendo il Premio Strega Europeo e il Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nel 2020 Guanda ha pubblicato un graphic novel ispirato al romanzo. Sempre per Guanda sono usciti Anni lenti (2018), Dopo le fiamme (2019), Mariluz e le sue strane avventure (2019) e Il rumore di quest’epoca (2021).(da Guanda Autori)
Terzo romanzo della saga della Famiglia Sorci, blasonati palermitani, come in Caffè amaro e Piano nobile. In questo terzo volume la storia ha inizio nel 1955 con la morte improvvisa del barone Andrea Sorci e si concluderà con il delitto Falcone nel 1992,
Molti i personaggi che si muovono sullo sfondo della nuova pagina di storia nata dal secondo conflitto mondiale che vede sorgere speranze ma anche la mafia riprendere il posto occupato e molto più potente di prima tra collusione, privilegi corruzione politica, prepotenze e imbrogli: Vallo, il figlio illegittimo del barone, e le sue connivenze e le sue scelte d’amore, Rico il nipote del barone Andrea e la moglie di lui Rita Sala, le tre zie, le tre sagge, alle quali si lega il titolo del romanzo stesso, hanno infatti dato vita, nella sagrestia della chiesa dei Santi Scalzi, al Circolo del Punto Pieno nome di un preciso tipo di ricamo e ricamano dai corredini, alle tovaglie, e lenzuola e asciugamani, riunendo varie donne, di diversa estrazione sociale, che cucendo chiacchierano, si confrontano, incorrendo nell’ostilità di chi vede un “pericolo” in queste riunioni al femminile:
“Dalla nobildonna alla monaca di casa, alla prostituta, in quel “tripudio febbrile delle dita” si dà forma a una sorta di adunanza femminile dove si discute, si commenta, ci si consola, si offre una speranza di cambiamento e si rammendano traumi sociali e famigliari. È una nuova sorellanza basata su una “separazione dal mondo fuori che solo le donne, quando sono insieme, riescono a creare e a difendere”.( da Feltrinelli Editore)
E la saga continua…
Dello stesso autore su tuttatoscanalibri:
Simonetta Agnello Hornby e Maria Rosario Lazzati “La cucina del buon gusto”
Due romanzi che hanno in comune una medesima impostazione narrativa, anche se sviluppo diverso: quella del cosa sarebbe accaduto se … Si tratta di Donna Freitas e Jodi Picoult, due autrici americane, la prima con Le nove vite di Rose Napolitano e la seconda con Il libro delle due vie.
Entrambi in prima persona si differenziano nel proseguo ma entrambi hanno come protagoniste due figure femminili di fronte ad una scelta importante:
nel primo nove continuazioni e altrettanti finali diversi per la protagonista , originati tutti dal medesimo litigio nato il 15 agosto 2006 tra Luke, il marito fotografo, e Rose la moglie, sociologa che non desidera, come aveva ampiamente manifestato, avere figli per seguire la propria carriera mentre Luke, che prima aveva accolto la sua scelta, ha mutato parere. E così è Rose che cercherà soluzioni, nove scelte, per risolvere il pesante dissidio, nove modi diversi di vivere la propria vita, nove realtà alternative.
[…]“nove affascinanti ipotesi di donna. Tutte possibili, ognuna il frutto di una scelta da cui non si può più tornare indietro. Romanzo commovente e provocatorio sulle tante facce dell’amore, Le nove vite di Rose Napolitano è anche un atto di coraggio che esplora, con onestà disarmante, i misteri della maternità, del tradimento e della rinascita. È un viaggio intelligente e pieno di emozione alla scoperta di cosa significhi aprirsi, con rabbia o con fiducia, al cambiamento”. (da Rizzoli libri)
Il Libro delle Due Vie di Jodi Picoult si apre con un incidente aereo, nel quale è coinvolta proprio la protagonista, Dawn. Sopravvissuta all’atterraggio di emergenza si trova davanti due possibilità: riprendere la sua vita di Boston, con il marito Brian e la figlia Meret oppure volare a Il Cairo. È qui che ha studiato, conosciuto Wyatt, dove ha sognato di affermarsi come egittologa e completare la sua ricerca sul Libro delle due vie, il tutto rimasto interrotto dalla malattia della madre e dalla scelta di tornare. Nel romanzo non solo realtà alternative da esplorare, non due vite, ma una sola, una precedente e l’altra successiva, in un inatteso coup de théâtre per sottolineare quanto siano proprio le scelte a segnare l’unica vita che abbiamo.
[…]“Delineando una storia avvolgente in cui si respira il fascino misterioso dell’Egitto mentre ci si lascia catturare da una sottile esplorazione della psicologia femminile, Jodi Picoult torna in grande stile: Il Libro delle Due Vie è un commovente romanzo sull’amore e sulla morte, ma soprattutto sulle scelte che cambiano per sempre le nostre vite”.(da Fazi Editore)
L’Opera poetica raccoglie e illustra il patrimonio di un grande della letteratura italiana conosciuto forse più per i suoi romanzi e le sue traduzioni della produzione nord americana. Il volume per la Collana degli Oscar Mondadori Baobab Moderni, è una raccolta ricca e completa, di milleottocento pagine, con molte composizioni inedite, edizione critica curata da Antonio Sichera e Antonio Di Silvestro.
Un patrimonio di scritti quello di Pavese iniziato in giovane età, continuato negli anni del Liceo quando intraprende un lungo cammino, quasi un apprendistato, durante il quale legge e traduce poesia dal latino ma anche dall’inglese, dal francese e dal tedesco, accompagnato dallo scrivere testi che scambia in particolare con l’amico Sturani.
Un apprendistato fatto di letture e imitazioni come accade per Shelley, di studio, di traduzione e quindi di rielaborazione, alla ricerca della propria voce originale attraverso il confronto con altre voci e linguaggi e storie che raccontano vite e soprattutto con la scoperta e la traduzione di Le foglie d’erba di Whitman e l’Antologia di Spoon River di Lee Masters.
“Il suo percorso è presentato integralmente in questo volume, che offre al lettore testi editi e inediti, tutti accuratamente commentati e accompagnati da note filologiche. La prima sezione contiene le due raccolte già note, Lavorare stanca, nelle edizioni del 1936 e del 1943, e la postuma Verrà la morte e avrà i tuoi occhi; la seconda dà conto della prolifica attività del Pavese traduttore di poesia; la terza infine apre uno spiraglio sullo sterminato “laboratorio poetico” dello scrittore, dalle prove giovanili alle traduzioni da Omero che lo accompagnarono negli anni del confino”.
e anche
Brevi note biografiche
Cesare Pavese, Santo Stefano Belbo, Cuneo, 1908 – Torino 1950. Poeta, studioso di letteratura americana, traduttore, ha pubblicato opere saggistiche, poetiche e narrative. Tra le sue opere Lavorare stanca (1936), Paesi tuoi (1941), Dialoghi con Leucò (1947), La casa in collina (1948) e La luna e i falò (1950).
“Perché molti lettori sottolineano i libri, ci scribacchiano sopra, fanno le orecchie ai bordi delle pagine, mentre altri guardano con orrore al più lieve maltrattamento? E quali segreti custodiscono gli scaffali delle biblioteche domestiche? Se i volumi sono disposti in file doppie, cosa si nasconde nelle retrovie? Una ricognizione ricca e spiazzante di quelle perversioni che rendono erotico e nevrotico il nostro rapporto con i libri”.( dal Catalogo Einaudi Editore)
Così sulla pagina di Einaudi viene presentato il testo di Guido Vitiello che nel titolo e forse meglio nel sottotitolo chiarisce il contenuto trattato: “Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri”.
Saggista e docente Guido Vitiello nel suo nuovo libro si è ispirato alla rubrica da lui tenuta sulla rivista Internazionale che raccoglie più di dieci anni di scritti dedicati ai libri, alle diverse tipologie di lettura e di lettori, articoli colti, simpatici e arguti.
Guido Vitiello è nato a Napoli ma vive e lavora a Roma. Scrive per «Il Foglio», curando la rubrica Il Bi e il Ba, e per «Internazionale», dove dal 2016 è titolare della rubrica delle lettere Il bibliopatologo risponde, dedicata alle perversioni culturali. Ha collaborato per anni con il «Corriere della Sera» («la Lettura») e «Il Sole 24 Ore» («IL Magazine»). Insegna Teorie del cinema e dell’audiovisivo alla Sapienza di Roma. Il suo ultimo libro è Una visita al Bates Motel (Adelphi 2019). Per Einaudi ha pubblicato Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri (2021).(da Einaudi Autori)
E da Il Libraio un assaggio…
Giallo e rosa i due colori che la Gazzola sa ben mescolare nei suoi romanzi che nel caso specifico riguardano una protagonista di successo: Alice Allevi, non più allieva ma ormai specialista in Medicina Legale e felicemente realizzata anche a livello sentimentale con Claudio Conforti.
Una sfida, come scrive l’autrice in una pagina recente ( tuttolibri La Stampa Sabato 9 ottobre 2021) in cui illustra il suo nuovo romanzo, proprio perché la serie che la vede personaggio principale la segue proprio in quegli anni in cui Alice è “un’allieva”, una studentessa precaria e giovane che deve ancora realizzarsi in una relazione importante.
La volontà di questo ritorno lo spiega la stessa Gazzola, doveva “servire a riannodare alcuni fili rimasti sospesi nei precedenti” e mettere a fuoco gli obiettivi di una donna con una relazione stabile e un impiego da professionista. Anche per Alice c’è un ritorno, in Italia, da Washington insieme a Claudio Conforti che potrebbe aspirare a diventare il nuovo Supremo dell’Istituto
Ed ecco allora la nuova Alice alle prese con un nuovo caso, quello di Francesca, una ventitreenne investita e uccisa da un’auto pirata.
Un incidente o la volontà di uccidere?
C’è quindi tanto da indagare per la protagonista da sempre ottimo segugio, anche se dilettante. Ma non sarà l’unico caso a coinvolgere la dottoressa specializzata ormai in Medicina Legale, ma anche quello di un bambino, un trovatello silenzioso che pare non saper parlare, e di cui non si nulla né chi siano i genitori, né da dove venga.
“Alice è tornata dopo un intenso periodo vissuto a Washington insieme a Claudio Conforti, e c’è una ragione precisa dietro la decisione della coppia più scintillante della medicina legale. Per Claudio, infatti, questa è l’occasione della vita: la Wally sta per andare in pensione e la corsa alla successione in qualità di direttore dell’istituto sembra aperta e subito chiusa: CC appare come la persona ideale per assurgere al ruolo di nuovo «Supremo» dell’istituto. Ma, mentre lo scatto di carriera di Claudio, contro ogni previsione, si rivela tutt’altro che facile, Alice – ora medico legale praticante a tutti gli effetti – si trova coinvolta non in uno ma in ben due casi che presto si dimostrano in grado di mettere alla prova il suo ben noto fiuto investigativo”. […]
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