Marija Stepanova “Memoria della memoria” recensione di Tiziano Gianotti da D La Repubblica 22 febbraio

(da Tiziano Giannotti DLa Repubblica 22 febbraio)

Dalla Quarta di copertina:

Mostrare tutto.

Nascondere tutto.

Custodire per sempre.

La sinossi da catalogo Bompiani 

La morte di una zia, un viaggio nel paese d’origine al limitare della steppa russa, miriadi di oggetti, fotografie e cartoline che si trasformano in grimaldelli per aprire lo scrigno della memoria famigliare e personale: storie d’amore, diari di viaggio, riflessioni sulla fotografia e sul dolore si fondono in una voce unica e ammaliante che ripercorre vicende umanissime ai margini della grande Storia. Al centro di tutto c’è una famiglia di medici, architetti, bibliotecari, commercialisti e ingegneri che hanno cercato di condurre un’esistenza tranquilla, per nulla spettacolare, e che pur vittime di violenze e persecuzioni sono riusciti a sopravvivere agli orrori del XX secolo. Com’è stato possibile? Per rispondere a questa domanda Marija Stepanova ha attinto a una biblioteca perduta e ritrovata di ricordi e li ha messi in dialogo con Barthes, Sebald, Sontag, Blok, Proust, con un linguaggio lirico e lieve che segna un passo avanti nell’evoluzione della forma narrativa contemporanea.

Desy Icardi “La ragazza con la macchina da scrivere” presentazione in breve

Leggi anche la recensione di Maria Anna Patti da CasaLettori

Una vecchia Olivetti, una mp1 rossa, e Dalia sono le protagoniste di un lungo viaggio nella memoria: dall’ascesa del Fascismo a gli anni Novanta.

Dopo L’annusatrice di libri, l’autrice dedica questo secondo romanzo al senso del tatto: Dalia infatti usa le sue dita per ricostruire, battendole sui tasti della sua Olivetti,  la vita e le storie vissute.

Desy Icardi nata a Torino, città in cui vive e lavora, è formatrice aziendale, attrice e copywriter. Nel 2004 si è laureata al DAMS e dal 2006 lavora in teatro anche in qualità di autrice e regista. Con Fazi Editore, nel 2019, ha pubblicato L’annusatrice di libri, un romanzo che ha avuto un grande successo di critica e di pubblico e i cui diritti sono stati venduti anche all’estero. (da Fazi Autore)

Della stessa autrice:

La biblioteca dei sussurri

Una Olivetti mp1 rossa è la protagonista insieme a Dalia di un lungo viaggio nella memoria, dall’ascesa del Fascismo agli anni Novanta. Le dita della protagonista battono sui tasti della vecchia Olivetti e ricostruisce le storie vissute.

Thomas Stearns Eliot “Il libro dei gatti tuttofare” presentazione di Salvina Pizzuoli

Tradotto da Roberto Sanesi e illustrato da Edward Gorey lo troviamo anche in edizione digitale per Giunti del 2019.

Da questa raccolta ha preso spunto e traccia la commedia musicale “Cats” di Andrew Lloyd Webber (1981).

 

Eliot pubblicò nel 1939 una raccolta di poesie dal titolo originale di Old Possum’s Book of Practical Cats dedicata ai gatti che non solo amava ma che aveva anche “studiato” a fondo tanto da poter dedicare loro una sfaccettata carrellata di tipologie e di storie di cui sono i protagonisti eclettici e bizzarri, perché è difficile “definire” un gatto

“c’è chi è savio, e chi è matto

ci sono i buoni, ci sono i perversi,

c’è chi è migliore, c’è chi è mal fatto,

ma tutti sono adatti a descrizioni in versi”

E in effetti scorrendo le poesie di Eliot non si può che convenirne! Facciamo così conoscenza con Sandogatt bucaniere, Tiremmolla gatto strano, Gattatrac e Gattafascio clown fracassoni, mister Mistofele Gatto Stregatto e il vecchio Deuteronomio, solo per citare alcuni dei protagonisti. Ma attenzione, come ci rammenta il poeta, non è solo difficile definire il gatto ma è improbabile che possa calzargli a pennello solo un nome, pertanto ne occorrono almeno tre perché solo il gatto conosce il suo nome, quello vero, “ineffabile effabile  effineffabile”, perché “un gatto è un gatto”

È dunque per un Gatto del tutto naturale

essere fatto segno a un rispetto totale,

e soltanto col tempo capirete come

sia consentito chiamarlo per nome.

Godibilissimo, e non solo per gli innamorati della razza felina.

“I racconti delle tenebre” a cura di F. Genovesi recensione da Casalettori di Maria Anna Patti

“Nebbiose paludi britanniche, magioni abbandonate nello smisurato orizzonte americano, stradine buie dell’Oriente, scure foreste slave e castelli diroccati che dominano cimiteri celtici.
Ma anche un treno che sferraglia tra i monti dell’Appennino.
Perché l’orrore non ha nazionalità e non ha confini”.

 

continua a leggere la recensione di Maria Anna Patti da Casalettori

Scrittori toscani? Sì, ancora… con due autori contemporanei

Gentili lettori, concludiamo questo primo incontro con gli scrittori toscani di ieri e di oggi con due autori contemporanei:


venerdì 14

Gigi Paoli, giornalista fiorentino, con un brano tratto dal suo romanzo d’esordio

“Il rumore della pioggia”

che si apre con uno degli scorci più amati della città

e sabato 15

Marisa Salabelle, nata a Cagliari ma vive a Pistoia da molto tempo e nell’Appennino ha ambientato i suoi romanzi. “L’ultimo dei Santi” da cui è tratto il brano che presentiamo.