Claudio Gallo – Giuseppe Bonomi “Emilio Salgari. Scrittore di avventure”, Oligo Editore

Prefazione di Luca Crovi,  con una nota di Mino Milani

Copertina di Paolo Barbieri

pagine 300, prezzo 28 euro in libreria il 29 aprile 

OLIGO EDITORE

Nel 160 anniversario dalla nascita, la nuova biografia di Emilio Salgari si fonda su testimonianze e documenti in parte sconosciuti, evitando rigorosamente interpretazioni romanzate assai diffuse in passato. L’appassionata ricerca offre una rappresentazione aderente alla realtà di una vita laboriosa e sofferta, senza ritocchi agiografici o riduttivi, soffermandosi sul laboratorio salgariano dove la creatività si combina con avvenimenti storici; Gallo e Bonomi evidenziano poi le sue relazioni con il Melodramma, la Scapigliatura e il Positivismo, inserendo la sua attività nel contesto editoriale dell’epoca e ricomponendo così la vita di un autore che non ha precedenti nel nostro Paese, mentre sono numerosi i collegamenti alle vicende umane di Verne, May, Kipling e Stevenson. La biografia ambisce di fornire agli studiosi, ai ricercatori, ai bibliotecari e ai lettori, un contributo biografico e bibliografico, ricco di fatti, documenti, notizie, sicuri e affidabili, integrata da un apparato bibliografico esauriente.

Questa biografia (su materiale di prima mano, e arricchita da un impressionante apparato di note e di riferimenti d’ogni tipo e che tra l’altro informa particolarmente sui primi giornali italiani per ragazzi) ricostruisce puntigliosamente la formazione culturale di Salgari, chiarendo i suoi rapporti con Scapigliatura e Positivismo, con la sua città, con la cultura del suo tempo; la sua iniziazione letteraria; narra il suo arduo percorso professionale, le sue esperienze di giornalista, i suoi momenti di discussione, di polemica, di incursioni nel teatro, i suoi naturalmente lunghi e vari rapporti con gli editori, infine il suo grande successo. È un lavoro diligente, rigoroso e insieme appassionante, che toglie di mezzo leggende, fantasie consolidate e luoghi comuni, e che di Salgari indaga anche il privato, i suoi amori, la passione (viene da chiamarla così) per la moglie, il suo febbricitante e fatale incedere verso l’autodistruzione. E lo fa (Gallo e Bonomi tengono a dichiararlo fermamente) «senza fini agiografici o dissacratori». (MINO MILANI)

CLAUDIO GALLO, già bibliotecario, docente di Storia del Fumetto presso l’Università degli Studi di Verona e l’Istituto Design Palladio di Verona, direttore de “Ilcorsaronero”, rivista salgariana di letteratura popolare, è tra i massimi studiosi dell’opera di Salgari. Per Oligo Editore ha pubblicato le curatele di Robert Louis Stevenson, L’Isola del Tesoro. Il mio primo libro (2020, traduzione di Luca Crovi e prefazione di Mino Milani) e di Giustino Ferri, Tra le quinte del cinema (2021, con Luca Crovi).
GIUSEPPE BONOMI, istriano in esilio perpetuo, ha pubblicato numerosi saggi. Con Gallo ha firmato per la curatela La fine del secolo XX (Black Dog, 2021) di Giustino Ferri, nonché altri interventi disseminati su bollettini, riviste e giornali.

Laura Lippman “La ragazza dei sogni”, presentazione

traduzione di Benedetta Gallo

Gerry Andersen è il protagonista sessantunenne. Vive sospeso tra realtà e sogno, non riesce infatti a distinguere ciò che è vero da ciò che sogna o immagina. Da una caduta accidentale dalla scala del suo attico ne è derivata una frattura del coccige che lo costringe a letto imbottito di antidolorifici.

Vive dentro un malessere determinato dall’avvilente conseguenza dell’incidente domestico che lo ha privato dell’autosufficienza, ma anche dal calo creativo che contraddistingue il periodo che attraversa come scrittore divenuto famoso dopo il successo dell’esordio, ma non solo. Vive con frustrazione l’avanzare dell’età e i cambiamenti nelle cose del mondo: pensieri e ricordi, flashback della sua vita passata, cronaca del presente, confluiscono e si mescolano dentro un caleidoscopio determinato presumibilmente dalle dosi di antidolorifici e medicinali che assume per alleviare i dolori e l’insonnia. È in questa condizione che riceve anche strane telefonate da Aubrey la donna che ha immortalato nel suo bestseller, quella vera però di cui ha raccontato la storia, che lo accusa di averle fatto del male; così, tra scuse e ambiguità, in un crescendo narrativo che si fa incalzante, verso l’imprevedibile conclusione.

[…] “La ragazza dei sogni è una potente miscela di suspense psicologica, terrore e ironia, che si insinua anche nei meccanismi della scrittura. Un metaromanzo capace di avvincere il lettore in maniera irresistibile.( da Bollati Boringhieri Libri)

Laura Lippman considerata tra le migliori crime novelist degli ultimi anni, ha vinto numerosi premi dedicati ai suoi romanzi gialli e polizieschi, tra cui l’Edgar Award, l’Anthony Award, l’Agatha Award, il Nero Wolfe Award. Lippman è apparsa in una scena del primo episodio dell’ultima stagione di The Wire come reporter impiegata al «Baltimore Sun», ruolo da lei effettivamente svolto nella vita reale per oltre vent’anni, prima di lasciare il giornalismo per la narrativa. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato nel 2021 La donna del lago. Vive a Baltimora e ama scrivere nel caffè del suo quartiere, Spoons. ( da Bollati Boringhieri Autori)

Antonio Bux “Voltarsi”, Graphe.it

pagine 128, prezzo 10 euro, Graphe.it 

Ho sognato un gigante

così grande che ero io

ma ero troppo grande

in sogno per vedermi.

I componimenti di questa raccolta antologica apparentemente non hanno un solo riflesso: nascono da spinte diverse, ma figli di un’unica radice si possono quindi – come l’autore ha fatto – riunire sulla base di somiglianze difficili da descrivere a parole; ma il movimento, la direzione, un impercettibile unisono portano il lettore a trovare un filo conduttore ben saldo. Una consanguineità versificatoria che si esprime tramite un numero relativamente ristretto di chiavi: per esempio il corpo (parola e concetto che torna, neutro e universale, più che condiviso), che talora dorme, talaltra sogna; la luce che segna il limite fra cielo e terra, prima ancora che quello con l’ombra, luce che diventa fuoco, il quale poi l’essere umano chiama amore; il suono come traccia dell’esistenza (vegetale e animale); la verità. Ed ecco che il voltarsi porta sempre nel suo gesto uno specchio infinito: con l’uomo al centro, uno, o due insieme, o tutti, difficile a dirsi.

Ho voluto festeggiare i miei dieci anni di attività editoriale con questa raccolta antologica che raggruppa poesie sparse, edite e inedite, scritte durante tutto il decennio appena trascorso. Un voltarsi, per l’appunto, sia su ciò che è stato fatto ma anche e soprattutto su quello che sarà possibile ancora fare“. (Antonio Bux) 

ANTONIO BUX (Foggia, 1982) è autore di diversi libri di poesia, tanto in italiano quanto in spagnolo. Traduttore poetico egli stesso è redattore e rubricista per la rivista Avamposto, ha fondato e dirige il lit-blog Disgrafie e alcune collane per Marco Saya Edizioni e per l’editrice RPlibri.

Nita Prose “La cameriera”, presentazione

Traduzione di Licia Vighi.

Nita Prose, il cui vero cognome è Pronovost, è stata editor di libri altrui, ora ha deciso di scrivere i propri, “La cameriera” ne è l’esordio. La protagonista è Molly una cameriera venticinquenne che lavora ai piani di un hotel di lusso coinvolta in un omicidio avvenuto all’interno. Si dedica con passione al suo lavoro, una passione maniacale per la pulizia e l’ordine la rendono una professionista molto ricercata.

Altro protagonista è l’Hotel nel quale Molly lavora il Regency Grand Hotel, vi convivono due mondi: uno “di sopra”, dove regnano il lusso e l’eleganza, e un “di sotto”, fatto di corridoi bui, luci al neon e cose sporche in stanze sporche, che viene portato avanti da persone che lavorano duramente per mantenere l’illusione a uso e consumo dei clienti, dichiara in una recente intervista a Laura Pezzino su tuttolibri (La Stampa 16 aprile 2022). E l’hotel è uno di quei microcosmi in cui la struttura estremamente gerarchica della società può essere più facilmente notata.

Nella vita della protagonista c’è stata una figura fondamentale, quella della nonna, personaggio che occupa un posto da coprotagonista all’interno del romanzo, della quale sente la mancanza e senza la quale è stata costretta ad affrontare da sola le difficoltà di relazione che la caratterizzano e che lei invece sapeva opportunamente indirizzare. Anche se non appare mai in carne e ossa, è uno dei personaggi più interessanti del romanzo, una vera matriarca, aggiunge nel corso della sua intervista l’autrice. Ma la vita di Molly sarà sconvolta anche da un altro accadimento: entrata nella suite del milionario Charles Black lo trova assassinato nel suo letto.

[…] il suo comportamento insolito insospettisce la polizia, che la considera la principale sospettata. Si ritrova presto intrappolata in una rete di inganni, che non ha idea di come districare. Fortunatamente per Molly gli amici che non ha mai saputo di avere la aiutano nelle indagini alla ricerca del vero assassino. Riusciranno a trovarlo prima che sia troppo tardi? Molly, però, non ha raccontato tutto ciò che ha visto quando ha trovato il cadavere, e l’ha fatto per una ragione ben precisa… (da La nave di Teseo)

e anche

Brevi note biografiche

Nita Prose è canadese e vive a Toronto, lavora da sempre con i libri, è stata l’editor di importanti autori lavorando per diverse case editrici. La cameriera  è il suo romanzo d’esordio, è in corso di pubblicazione in oltre 35 paesi ed è stato al numero uno dei bestseller del The New York Times e del Toronto Star.

Barbara Petronio “Neve rossa”, presentazione

Esordio per Barbara Petronio, sceneggiatrice di successo, con un thriller supernatural “Neve rossa”. Protagonista una giovane coppia: Dario studioso di civiltà preistoriche presso l’Università di Bologna, padre di Giovanni un bimbo di tre anni; Giordana moglie di Dario e madre del piccolo. Tra i protagonisti sicuramente anche la neve rossa creata da un particolare fenomeno meteorologico. La vita della coppia, già in crisi, viene sconvolta dalla morte del piccolo, vittima di un incidente stradale. E l’impossibile si fa reale.

Trasferitisi a Sestola, nell’Appennino Tosco – Emiliano, in una casa di famiglia, sperano di riuscire in quell’ambiente ad elaborare meglio il lutto.

“E intanto piccoli fatti sempre più inquietanti, dettagli inspiegabili, strane immagini, suoni che non dovrebbero esserci, cominciano a spaventare Giordana e Dario, mentre l’autunno inizia a trasformarsi in inverno e a isolare Sestola dal resto del mondo… “( da HarperCollins Italia )

e anche

Brevi note biografiche

Barbara Petronio è nata a Terni nel 1973 e vive a Roma. Ha scritto le serie Romanzo Criminale e Suburra e firmato film come ACAB e Indivisibili, per il quale ha vinto il premio David di Donatello per la sceneggiatura. Da tempo coltiva il sogno di scrivere senza vincoli produttivi, potendo essere libera di spaziare nella mente dei personaggi e nei meandri delle storie più oscure. Questo suo primo romanzo thriller le ha dato finalmente la possibilità di farlo.

Gianrico Carofiglio “Rancore”, presentazione

Il secondo romanzo con Penelope Spada protagonista che qui affronterà il suo passato e le sue colpe accennate e non esplicitate nel corso della narrazione nella prima avventura “La disciplina di Penelope”: ha dovuto lasciare la magistratura e oggi è una detective privata, senza licenza. È la saletta sul retro del Bar di Diego l’ufficio dove esercita la sua nuova attività: è la figlia di un chirurgo e professore universitario ricco e potente, Vittorio Leonardi, morto all’improvviso due anni prima per cause naturali, come certificato dal medico, ad affidarle l’incarico per far luce sui fatti che non la convincono o forse per un antico rancore cui non riesce a dare un nome. Proprio seguendo l’incarico che le verrà affidato, Penelope ripercorrerà una vecchia indagine di cui il defunto Leonardi era stato protagonista cinque anni prima, l’ultima da lei svolta come pm.

[…] Leonardi. Mio padre era il professor Vittorio Leonardi. Quel nome echeggiò nella mia testa come un rintocco di campana. Come un metronomo che segna il tempo e il destino ( sono poi cose diverse?) Possibile che non avessi pensato subito a lui, sentendo quel cognome?

Sarà costretta quindi a rileggere e ad affrontare il trauma di un comportamento sbagliato, di riuscire ad accettare i propri errori e di trovare una rinascita. Come lo stesso Carofiglio ha esplicitato in una recente intervista la sua eroina “era intrappolata da sé stessa. In questo romanzo non c’è un messaggio, ma una scommessa: la possibilità di riuscire a rinascere anche dopo gli errori che hanno stravolto la tua vita. È un romanzo sulla colpa, sul rimorso e sulla possibilità di redenzione”.(da La Repubblica on line, Stefania Parmeggiani 28 marzo 2022)

“Nelle pieghe di una narrazione tesa fino all’ultima pagina, Gianrico Carofiglio ci consegna un’avventura umana che va ben oltre gli stilemi del genere; e un personaggio epico, dolente, magnifico.” (dal Catalogo Einaudi)

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri:

“La disciplina di Penelope”

“Testimone inconsapevole”

“La misura del tempo”

“Non esiste saggezza”

“La versione di Fenoglio”

Luca Ponzi “Favole di fiume”, Oligo Editore

Oligo editore

pagine 140 prezzo 14,00 euro in libreria il 21 aprile

Favole di fiume è una raccolta di racconti che galleggiano su quello che per Giovannino Guareschi era l’unico fiume italiano, il Po. Molte delle nostre città sono nate lungo i fiumi, tutta la valle padana è figlia del medesimo fiume che ne è la spina dorsale. Così, seguendo un fil rouge narrativo che scorre attraverso le pagine di Guareschi o il grande affresco televisivo di Mario Soldati, anche queste Favole di fiume mostrano come il Po sia uno stato d’animo, un modo di affrontare le cose della vita e un archivio di storie, memorie e sentimenti. Il lettore troverà episodi di vita vera, rimescolati tra loro con sapienza narrativa dalla penna di un abile giornalista qual è Luca Ponzi. Ecco, quindi, una favola sentita durante una battuta di pesca o un’altra catturata mentre si giocava a briscola; ma ci sono anche casi di cronaca nera e poi incontri fortuiti e fortunati con quella variegata umanità che popola le rive, a volte assolate e altre volte cariche di nebbia, del vecchio Po. 

Scrive l’Autore 

«Quando vai in giro, per tanti anni, a raccontare storie vere, ti imbatti in dettagli, persone e leggende che ti restano in mente anche se non c’entrano nulla con quello che stai facendo. Le tieni lì, ogni tanto ci pensi, e loro cominciano a svelarti, poco per volta, particolari della loro esistenza. Le mie Favole di fiume hanno questa genesi e a un certo punto non potevo far altro che metterle su carta e condividerle, affinché non sparissero. E poi c’è il fiume: nulla di quello che accade nella nostra terra può prescindere dal Po, con i suoi detriti ha dato origine geologica alla pianura padana, con il canto delle sue acqua e del vento che le sfiora ha creato un tipo di umanità del tutto particolare». 

Luca Ponzi è nato e vive a Fidenza, in provincia di Parma. Da adolescente ha iniziato a scrivere quasi per gioco nel settimanale diocesano “Il Risveglio”, per poi fare di questa passione un lavoro. Ha lavorato a lungo alla “Gazzetta di Parma”, collaborato con diversi quotidiani per poi passare alla Rai, alla sede regionale dell’Emilia-Romagna. Ha seguito come inviato alcuni dei fatti di cronaca più importanti degli ultimi anni, dal crac Parmalat al sequestro del piccolo Tommaso Onofri, dal terremoto del 2012, al diffondersi delle mafie al nord. Tieni seminari e lezioni sui temi del giornalismo e della legalità. Ha raccontato spesso il Po, sia nella furia delle piene che nella sofferenza delle “magre”. Tra i suoi libri ricordiamo Mostri normali, storie di morte e d’altri misteri, una raccolta di delitti irrisolti (Mursia 2012), Cibo criminale, inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nell’agroalimentare (con Mara Monti, Newton Compton 2013).   

Roberto Alajmo “La strategia dell’opossum”, presentazione

Un nuovo incarico per Giovanni Di Dio detto Giovà, guardia giurata a Partanna, quartiere popolare di Palermo confinante con il più conosciuto Mondello, non per scelta ma perché Zzu, il boss della zona, glielo ha trovato e con lui ha un debito di riconoscenza che lo costringe, suo malgrado, ad eseguire quanto il “comitato investigativo” tutto al femminile, la madre Antonietta, la sorella gemella Mariella, la zia nubile Mariola e la vicina parrucchiera Mariangela nonché la gatta, governa e comanda. L’indagine prende le mosse dal giorno delle nozze della sorella Mariella fidanzata da decenni con Toni che vive a Torino: tutto pronto per una cerimonia a prova di pettegolezzo, ma andrà tutto a monte. Giovà inizierà a mettere insieme tutti i tasselli: doppie vite, soldi sporchi, tradimenti, liti tra clan, ma che non sarà in grado di interpretare e di ricostruire dentro un quadro completo, compito che spetterà soprattutto ad Antonietta.

E la strategia dell’opossum? In una situazione di pericolo di fronte al predatore, l’animale, sdraiato a terra, con le zampe in alto, è capace di fingersi morto entrando in un vero e proprio stato comatoso detto tanatosi…

“La seconda avventura di Giovanni Di Dio, detto Giovà, lo sprovveduto metronotte, investigatore controvoglia, che si colloca a metà tra il siciliano descritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che aspira solamente al sonno, e il candido Giufà della tradizione popolare. Le sue riluttanti indagini così piene di inciampi sono anche la raffigurazione romanzesca di quella sorta di «maschilismo matriarcale» che nascostamente regna in Sicilia”(dal Catalogo Sellerio Editore)

e anche

Brevi note biografiche

Roberto Alajmo (1959) vive a Palermo. Tra i suoi libri: Notizia del disastro (2001), Cuore di madre (2003), È stato il figlio (2005), da cui è stato tratto nel 2012 l’omonimo film diretto da Daniele Ciprì, Palermo è una cipolla (2005), L’arte di annacarsi (2010). Con questa casa editrice ha pubblicato Carne mia (2016), L’estate del ’78 (2018), Repertorio dei pazzi della città di Palermo (2018), Io non ci volevo venire (2021), La strategia dell’opossum (2022).

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri:

“Io non ci volevo venire”

“L’arte di annacarsi”

Erri De Luca “Spizzichi e bocconi”, presentazione

Un libro che racconta del cibo, e non solo.

Storie di “cibo familiare”, storie mie, scrive nella Premessa, di bocconi e di bevande, corredo alimentare di un onnivoro. E aggiunge che nel testo il lettore troverà anche gli insegnamenti e le riflessioni del giovane biologo nutrizionista Valerio Galasso e “con lui imparo cosa fa il cibo al di là della sazietà”. E ancora: le ricette, trascritte da Alessandra Ferri, “figlia di un fratello di mamma”, della nonna Emma e di sua madre Lillina, “da lei raccolte in nitida calligrafia”, un corredo importante, “un documento necessario ad ogni libro del 1900”.

“[…] subito ci conduce con il suo stile inconfondibile fra odori e sapori che raccontano di lui ma anche di un mondo perduto di pranzi della domenica al profumo di ragù, di pasti consumati in cantiere e nei campi base in ascesa sulle vette, e di osterie, dove le generazioni si mischiavano, “stanze di popolo”. […] Le pagine trovano infine felice contrappunto in alcuni interventi del biologo nutrizionista Valerio Galasso, che riprende dal punto di vista scientifico queste storie di cibo familiare, approfondendone il valore e offrendo una chiave per un sano comportamento alimentare”.(da Feltrinelli Editore)

Erri De Luca, scrittore, giornalista, opinionista, poeta, traduttore, è nato a Napoli nel 1950. Pubblica il suo primo libro nel 1989, “Non ora, non qui” una rievocazione della propria infanzia trascorsa a Napoli. Scrittore prolifico ha scritto molte opere: poesie, saggi, narrativa e testi teatrali.

“Bugie di guerra. La disinformazione russa dall’Unione Sovietica all’Ucraina”

di Francesco Bigazzi, Dario Fertilio, Luigi Sergio Germani

Paesi Edizioni

Paesi Edizioni
Pagine: 214
Prezzo: € 15,00€ / Ebook € 7,99

Dezinformacija significa molto più che fake news per i russi. Questa
parola, immediatamente comprensibile e dalla forte risonanza anche in italiano, indica quel sistema globale e coerente basato su
menzogne, mascheramenti e inganni, che ha avuto la sua applicazione più capillare in Unione Sovietica. Un metodo ancora oggi determinante per il Cremlino e messo da Vladimir Putin al centro della sua strategia per l’invasione dell’Ucraina. Partendo dalla storia e arrivando all’attualità, il libro Bugie di guerra svela i segreti del sistema di disinformazione e della propaganda russa in Italia, in Ucraina e nel mondo, con documenti e dovizia di particolari.
Il saggio inizia il suo racconto già dalla sua copertina, che raffigura la ragazzina-simbolo della guerra in Ucraina, immortalata dal padre fotografo il 22 febbraio 2022 – cioè due giorni prima dell’inizio della guerra – con il lecca lecca e il fucile in mano, in attesa dell’invasore russo come fosse una vedetta.

“L’autore del manifesto si chiama Oleksii Kyrychenko, ed è il padre della bambina che ha scattato e poi pubblicato sul suo profilo Facebook la foto-simbolo della guerra e dei suoi orrori – spiega l’editore Luciano Tirinnanzi nella premessa del libro. Perché abbiamo scelto quell’immagine così forte ed evocativa? Non solo per rendere ancora più attuale il contenuto di questo libro, ma anche perché la storia di quella foto resterà a lungo come un caso-scuola della comunicazione visiva e, al tempo stesso, della propaganda politica in tempo di guerra. Che poi è l’oggetto ultimo di questo saggio”.


Bugie di guerra è diviso in tre parti, “Dezinformacija. La strategia del Cremlino dall’epoca sovietica alla Russia di Putin” di Luigi Sergio Germani, “La guerra fredda e l’ingerenza russa in Italia” di Francesco Bigazzi e “Le tecniche moderne: cyber disinformazione e giornalismo collettivo” di Dario Fertilio. Uno strumento indispensabile a comprendere le tecniche di propaganda e disinformazione del Cremlino, in Russia ma soprattutto all’estero e in Italia, e a chiarire il confine e la differenza tra finzione e realtà. Una realtà che dipende dal modo in cui la si comunica, dal mezzo attraverso cui la si divulga, dallo scopo che ci si è prefissi. E, in definitiva, dal punto di osservazione da cui si osserva.

Francesco Bigazzi – Già direttore dell’Ansa, poi corrispondente del Giorno e di Panorama, è stato collaboratore di numerose riviste scientifiche, settimanali e quotidiani. Dal 2004 al 2009 è stato addetto stampa e cultura presso il consolato generale di San Pietroburgo. È uno dei massimi esperti italiani del dissenso dell’Est europeo.
Dario Fertilio – Nato nel 1949, è un giornalista e scrittore di origine dalmata. Alterna saggi, narrativa, teatro, articoli sulla stampa italiana e inter- nazionale. Con Vladimir Bukovskij ha ideato il Memento Gulag,
giornata della memoria per le vittime dei totalitarismi che si celebra il 7 novembre. Insegna Teorie e tecniche della comunicazione giornalistica all’Università Statale di Milano.
Luigi Sergio Germani – Direttore scientifico dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici, è esperto di politica interna ed estera russa, con particolare riferimento alle strategie di guerra ibrida e servizi d’intelligence russi. È autore di articoli e saggi sull’intelligence, la disinformazione, l’information warfare, i fondamentalismi religiosi, il terrorismo e la criminalità organizzata