
Il consiglio di inizio d’anno riguarda un testo singolare e prezioso che racconta di una storia vista, vissuta da spettatore e raccontata, dallo scrittore Martino Nicoletti. Si narra che uno dei mestieri tramandati sulle montagne dell ‘Himalaya fosse quello dei fotografi itineranti. Essi, a dispetto delle asperità e del clima rigido, vagavano di paese in paese con rudimentali macchine fotografiche e per pochi spiccioli o per un pasto caldo, venivano ingaggiati per fare fototessere da apporre ai documenti. Il romanzo di Exorma ci racconta la storia di Chaturman Rai, contadino analfabeta che, affascinato da questi atipici personaggi, con grande sacrificio riuscì a comprarsi una piccola macchina fotografica. Da contadino imparò con dedizione il mestiere del fotografo e da semplice ritrattista con gli anni divenne un apprezzato artista. La vicenda ci insegna (o ricorda, e magari lo dovremmo tenere a mente tra i buoni propositi per l’anno appena iniziato) di quanto, se pur in condizioni avverse, siamo noi stessi gli artefici del nostro destino e della misura in cui, da uomini liberi (sempre bene sottolinearlo) sia lo spostare “più il là” l ‘asticella del desiderare qualcosa di migliore per noi stessi, a rendere la nostra vita ancora più preziosa.
Un testo per riflettere e infonderci ottimismo sulle possibilità in serbo per noi.
Il libro è disponibile in libreria:

Libreria On the road, via Vittorio Emanuele II,32A rosso, Firenze, come tutti i libri di viaggio consigliati da Martina Castagnoli:
Alberto Bile “Una Colombia. Canzone del viaggio profondo”
Patrick Leigh Fermor “Mani. Viaggi nel Peloponneso”
Mjlienko Jergovic “Radio Wilimowski”
Vito Paticchia “Via della lana e della seta”
Catherine Poulain “Il grande marinaio”
Juan Pablo Villarino e Laura Lazzarino “Vie invisibili”
Lorenzo Barbiè “Pacific crest trail”