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il 31 dicembre 2020 e il 1 gennaio 2021

a questo link

Il terzo di una trilogia di successo: (che si può leggere anche separatamente)

La sinossi:

Dopo la sconfitta del Terzo Reich i nazisti trovarono rifugio non solo in America latina ma anche nei paesi arabi, in particolare nella Siria di Assad e nell’Egitto di Nasser: è qui, nell’antica terra dei faraoni, che ancora una volta Leonard Walder sarà chiamato all’azione dall’amico Mike e dal Mossad, per scongiurare un grave pericolo per Israele. Terzo di una trilogia (ODESSA. L’ora della fuga / ODESSA Caccia in Argentina) anche in Odessa Operazione Damocle l’ambientazione e il contesto storico, precisi e rigorosi, saranno come sempre protagonisti sullo sfondo dell’intricata situazione che Walder si troverà a gestire: abbandonata la passione che da sempre lo anima per l’arte e per la bellezza, si voterà alla causa con la segreta speranza di sopravvivere e tornare a coltivare le proprie inclinazioni. Riuscirà Walder nell’intento o lo rivedremo presto in azione?

E buona lettura a tutti!

Su tuttatoscanalibri:

la presentazione, la recensione di Daniela Alibrandi e gli altri volumi della trilogia

The Passenger “Roma” presentazione

A gennaio il volume di “The passenger” di Iperborea sarà dedicato a Roma.

La città eterna festeggia nel 2021 il centocinquantenario del suo essere diventata capitale dell’allora Regno d’Italia. Era il lontano 1871 quando, dopo la Breccia di Porta Pia (20 settembre 1870) la città fu conquistata dai bersaglieri, avvenne il passaggio da Firenze, consacrata capitale nel 1865, a Roma. La parola per raccontare la Roma odierna, con i suoi contrasti contraddizioni e degrado, è affidata alla penna di grandi scrittori romani di nascita e non, ma anche a studiosi che ne pennellano le diverse facce nella storia contemporanea: come ad esempio l’urbanizzazione selvaggia, la rivolta della periferie, il “calciotto” e molto altro.

La presentazione su Iperborea Editore

E su tuttatoscanalibri:

The Passenger “Svezia”

Per saperne di più

La Collana The Passenger

“Racconti spirituali” a cura di Armando Bonaiuto. Presentazione

Diciotto racconti di autori contemporanei e non, da Buzzati a Maupassant a Herman Hesse, ma anche Guareschi e Grossman, Borges, Natalia Ginzburg, fino a Olga Tokarczuk

Racconti, perché è nel racconto, nella narrazione breve, che si enucleano in poco spazio le tematiche trattate, che si colgono meglio, proprio perché è un concentrato, un narrato con proprie e specifiche caratteristiche, genere in cui molti grandi scrittori si sono cimentati, come evidenza la stessa raccolta, lasciando una traccia precisa nella storia letteraria. In questa, nello specifico, per il curatore non si è trattato di inserire solo racconti, ma racconti “spirituali”, in un’accezione del termine particolare, scelti cioè con l’intento di dare al lettore la possibilità di orientare la propria ricerca interiore, così come la loro lettura ha determinato in lui, tanto da concludere ciascuna sezione con un commento dove esplicita brevemente la tensione spirituale che a suo avviso emerge nelle pagine dei racconti prescelti.

[…]Cosí Maupassant ci mostra un prete dal cuore di pietra ammorbidito da una notte di luna, Hermann Hesse il sacrificio di un uomo mite che forse ha parlato con Dio, Giovannino Guareschi un professore trafitto dalla saggezza nascosta del suo peggiore studente. E mentre Olga Tokarczuk racconta come si possa continuare a prendersi cura anche di chi non c’è più, Vasilij Grossman ci narra l’epopea di un mulo capace d’amore in un mondo in guerra, fino a Natalia Ginzburg che intravede il divino «sotto una coperta sudicia, piena di cimici». Attraverso le loro parole, allora, riconosciamo come familiare quello che in noi non era ancora venuto alla luce, e percorriamo in punta di piedi il ponte tra ciò che si annida nel nostro cuore e ciò che, misteriosamente, lo trascende.( da Giulio Einaudi Editore)

Lo spirituale di Bonaiuto, scrive Massimo Recalcati in un recente articolo, scaturisce “dalla nostra immersione nel mondo finito” […]È proprio dalla cecità del mondo finito, come insegna il prezioso racconto di Raymond Carver titolato Cattedrale riportato nell’antologia, che può sorgere la stupefazione e la visione dell’infinito. È solo dall’amore carnale, erotico, passionale che unisce due giovani innamorati e non nei libri scolastici di teologia e nella morale del sacrificio, che l’assoluto annuncia la sua presenza nel mondo come accade nello splendido racconto di Maupassant titolato Chiaro di Luna. Racconto che potrebbe essere sfilato dagli altri come la chiave di accesso a tutta la raccolta. Il suo protagonista, […] scopre che la bellezza della notte – «poesia profusa dal cielo sulla terra» – è destinata all’amore umano e che senza amore l’intera creazione non ha senso alcuno. La visione gnostica dello spirituale religioso viene drasticamente ribaltata[…] (da Massimo Recalcati “Dio si annuncia dal basso dei cieli anche nell’abbraccio tra due corpi innamorati” articolo su tuttolibri La Stampa 19 dicembre 2020)

Franco Cardini “L’appetito dell’imperatore. Storie e sapori segreti della Storia” presentazione

Questo particolare volume scritto da Franco Cardini, Professore Emerito dell’Istituto italiano di Scienze umane, è un po’ narrativa, un po’ libro di cucina, con ricette sperimentate dall’autore stesso, e un po’ Storia, quella con la S maiuscola; sì perché come scrive in Invito alla lettura che apre la raccolta “Nessuna di queste “storie” è propriamente e totalmente fedele alla Storia: quasi tutte sono, in differente misura, un insieme di “vero storico” […] e di libera immaginazione, tuttavia attenta quantomeno al verosimile”, ma corredate in fondo a ciascuna da Note che ne evidenziano la base propriamente storica, aiutando il lettore più esigente a distinguere tra quest’ultima e l’invenzione; le Note inoltre sono corredate di indicazioni sulle fonti. Come anticipato si tratta infatti di un racconto originale, piacevole, pieno di curiosità proprio perché da storico le va “a scovare tra le pieghe della grande storia”. E non solo è corredato da Note, ma anche di tre Intermezzi semieruditi, sulle castagne, sul caffè e sui tartufi. I personaggi che accompagneranno il lettore in questa curiosa e simpatica carrellata storico-culinaria sono tra i più conosciuti, partendo da San Francesco, il Gran Khan, passando per Balzac e lo stesso imperatore Napoleone, il cui racconto dà poi il titolo a tutta la raccolta. Gran parte della nostra vita ruota attorno al cibo – scrive in Invito alla lettura – ne poetiamo, ne dipingiamo, lo traduciamo in suoni e in canti[…] ci ammaliamo per il cibo, guariamo grazie a lui o nonostante lui e, nonostante quanto documentato nelle pagine del suo testo, non si definisce affatto un gourmet, ma di essere guidato dalla pervicace natura di un contadino toscano che gli fa prediligere cibi semplici.

Dello stesso autore:

Notre-Dame Il cuore di luce dell’Europa

Lawrence d’Arabia

Isabel Allende “Donne dell’anima mia. Dell’amore impaziente, della lunga vita e delle streghe buone” presentazione

Il percorso autobiografico della scrittrice cilena si apre con un’affermazione: “Non esagero quando dico che sono femminista dai tempi dell’asilo” a cui aggiunge precisando, di credere che all’origine della sua ribellione all’autorità maschile ci fosse stata la situazione della madre Panchita abbandonata dal marito, tornata quindi a vivere in famiglia, assoggettata al padre e ai fratelli: era piccola, ma soffriva nel vederla così giovane e bella non solo sottomessa ma anche tarpare le ali al proprio talento.

Un’altra certezza a cui sono giunta con la terapia, all’età di cinquant’anni, è che sicuramente la mancanza di un padre nella mia infanzia deve aver contribuito a fare di me una ribelle.

Come il non aver accettato la figura del patrigno, lo zio Ramon, come lei lo chiamava, un uomo che avrebbe imparato a stimare molto tempo dopo, quando divenne madre. Ma non solo passato nelle pagine della Allende: figure di donne, la sua amica Olga e la sua agente letteraria, le sue lotte per l’emancipazione femminile, una lotta lunga e non ancora terminata, i suoi trascorsi sentimentali e professionali, i suoi dolori e la sua terza età, vissuta da donna che si porta addosso il retaggio del passato di cui non è riuscita a liberarsi totalmente.

Dal Catalogo Feltrinelli Editore

Con leggerezza e ironia, Isabel Allende rievoca momenti del passato e indugia sul presente per raccontarci le ragioni del suo femminismo. L’autrice parte dalle origini, dalla sua infanzia e adolescenza passate nella cornice di una rigida struttura patriarcale. L’istinto di ribellione è una sorta di reazione naturale al maschilismo imperante che genera in lei l’attitudine che negli anni l’ha portata a schierarsi sempre con i deboli, gli emarginati e tutte le donne che ancora lottano per l’emancipazione. Isabel ci racconta le tappe del suo cammino, a partire dal raggiungimento dell’indipendenza economica, le relazioni tra sessi, la sua biografia sentimentale e professionale. E poi la terza età, ciò che significa per lei, donna pienamente liberata e convinta che i modelli imposti portino a una forma di pregiudizio contro la vecchiaia non dissimile dagli atteggiamenti sessisti e razzisti.

Brevi note biografiche

Isabel Allende è nata a Lima, in Perù, nel 1942, ma è vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo il golpe di Pinochet si è stabilita in Venezuela e, successivamente, negli Stati Uniti. Il suo primo romanzo, La casa degli spiriti del 1982 (Feltrinelli, 1983).

e anche:

recensioni a varie opere della Allende su mangialibri

Viaggi di carta…

J, Andersson “Storia meravigliosa dei viaggi in treno” e un saggio breve di Salvina Pizzuoli sulla storia artistico letteraria del treno

Ferrini Pizzuoli “La val di Merse. Luoghi e paesaggi”

Eleonora Lorusso “Nave Vespucci. Diario di bordo (radiofonico) dalla signora dei mari

Georges Simenon “Il Mediterraneo in barca”

The Passenger “Svezia” rivista di Iperborea

Christiane Ritter “Una donna nella notte polare”

Tiziana Viganò “Viaggi di nuvole e terra, taccuini tra realtà e fantasia”

Jan Potocki “Viaggio nell’impero del Marocco”

Jules Verne “La sfinge dei ghiacci”

Libri di viaggio consigliati da Martina Castagnoli della libreria On the road di Firenze

Lorenzo Barbiè “Pacific crest trail”

Alberto Bile “Una Colombia. Canzone del viaggio profondo”

Jennifer Clement “Gun love”

Patrick Leigh Fermor “Mani. Viaggi nel Peloponneso”

Mjlienko Jergovic “Radio Wilimowski”

Hernan Huarache Mamani “La profezia della curandera”

Paola Mastrocola “Non so niente di te”

Jenny Offill “Tempo variabile”

Vito Paticchia “Via della lana e della seta”

Lorenzo Pini “Lisbona”

Paul Lynch “Grace”

Juan Pablo Villarino e Laura Lazzarino “Vie invisibili”

Catherine Poulain “Il grande marinaio”

Pete Fromm “Indian Creek”

Qing Li “Shinrin-Yoku. Immergersi nei boschi”

Cristina Henriquez “Anche noi l’America”

Francesca Volpe La Toscana in Renault

 

Libreria On the road, via Vittorio Emanuele II,32A rosso, Firenze

I 10 più venduti nelle classifiche di tuttolibri La stampa dal 7 al 13 dicembre

Le recensioni di alcuni dei primi 10 su tuttatoscana libri

Per la narrativa italiana:

5 D’Avenia “L’appello”

10Agnello Horby “Piano nobile”

Per la narrativa straniera:

1 Ken Follett “Fu sera e fu mattina

2Valérie Perrin “Cambiare l’acqua ai fiori

7Valérie Perrin “Il quaderno dell’amore perduto

5 Toshikazu Kawaguchi “Finché il caffè è caldo”

e anche:

La top ten dei libri più venduti nel 2020 su Consigli.it

Simonetta Agnello Hornby e Maria Rosario Lazzati “La cucina del buon gusto” recensione di Salvina Pizzuoli

I libri dedicati alla cucina o che indagano attorno ai piatti e alle pietanze sono davvero tantissimi, corredati di ricette non vogliono essere solo ricettari, ma presentare il proprio punto di vista sul cibo, questo incredibile elemento vitale che ci impegna e continua a impegnarci anche se, come afferma l’autrice, Simonetta Agnello Hornby, il rapporto con il cibo e con il cucinare è davvero cambiato.

La cucina del buon gusto non vuole solo essere un percorso della memoria che indugia e si sofferma sui piatti tradizionali rinnovellando un’infanzia ed una giovinezza in luoghi lontani da quelli in cui le autrici sono poi vissute, vuole essere una riflessione sul cibo, nell’attuale quotidianità dominata da tanta fretta e in cui per necessità il fast food predomina, e sul valore del cucinare per sé e per gli altri: per far questo molti capitoli presentano come introduzione stralci dalle pagine tratte da Anthelme Brillat-Savarin “Fisiologia del gusto”, un autore francese, scritte nel lontano 1825, in cui alterna a riflessioni sui cinque sensi, anche descrizioni, aneddoti, digressioni filosofiche e di costume, insieme a notazioni scientifiche, indagando il mondo del cibo sotto l’aspetto sociale; compito che implicitamente l’ autrice affida al proprio testo scritto a quattro mani con Maria Rosario Lazzati:

Cucinare è il legame benefico con la natura attraverso la scelta e la preparazione degli ingredienti. La consapevolezza di quello che si cucina, del perché lo si cucina e per chi, dà godimento e appaga i sensi[…]Cucinare ci fa sentire umani […] Cucinare è il piacere di prendersi cura dei propri cari […] cucinare le ricette di casa è sentirsi vicini alla propria famiglia e parte della sua storia. Chi vive lontano dal paese d’origine prova un senso d’appartenenza quando condivide un piatto casalingo con la famiglia o con gli amici, ma anche se lo consuma da solo. Cucinare distrae e placa l’ansia.

E non mancano ricordi e riferimenti a quanto si va affermando, a momenti simpatici, a descrizioni di ambienti, all’arte di apparecchiare e ricette ed eventi che intrattengono piacevolmente il lettore. E, soprattutto, questo testo sa di abbracci, calore, affettività, sa di famiglia, fa Natale, quello di una volta e che ci manca molto!

Dal Catalogo Feltrinelli Editore

“Brillat-Savarin è stato per noi una scoperta recente. Avevamo già deciso di scrivere un libro di cucina per esprimere la profonda gioia che ci dà il cucinare e il grande conforto che ne abbiamo tratto vivendo all’estero. Volevamo celebrare la gastronomia e i piaceri dei sensi che si incontrano nel preparare il cibo, nel servirlo e nel mangiarlo. Cucinato, condiviso, consumato da soli, regalato; occasione d’incontro, simbolo di appartenenza a gruppi e a religioni, nutrimento del corpo e della psiche, il cibo è potentissimo antidoto contro l’isolamento e la tristezza. Rosario […]all’estero, cucinava per mantenere la propria identità […]Molte alunne della sua scuola di cucina londinese frequentano i corsi da anni, perché hanno imparato che cucinare aiuta a stare meglio. Simonetta, cuoca per tradizione familiare e per necessità, ha sperimentato attraverso le vicissitudini della vita il valore catartico della cucina. Per lei, la cucina e la tavola, oltre a essere elementi fondamentali dell’esistenza, costituiscono un trionfo dei sensi, della bellezza e dell’ospitalità.”

Brevi note biografiche

Simonetta Agnello Hornby, palermitana, laureata in giurisprudenza, vive da tempo a Londra. Ha esercitato la professione di avvocato aprendo a Brixton lo studio legale “Hornby&Levy” specializzato in diritto di famiglia e minori. Nel 2002 esordisce con La Mennulara cui seguono La zia Marchesa, del 2004, La monaca, del 2010 e Caffè amaro, del 2016.

Maria Rosario Lazzati, milanese, con La cucina del buon gusto (con Simonetta Agnello Hornby; Feltrinelli, 2013) racconta la sua esperienza culinaria, sia in famiglia sia come insegnante di cucina.

Dello stesso autore:

Simonetta Agnello Hornby Piano nobile

Cees Nooteboom “Addio” recensione di Maria Anna Patti di CasaLettori

La recensione di Maria Anna Patti di CasaLettori

Addio, trentatré brevi poesie – un costante ritmo di tre quartine chiuse da un solitario verso finale come un accordo sospeso – quasi a evocare i canti di un’umana commedia che costantemente si ripete, un cammino nelle selve oscure dell’esistenza verso un inevitabile distacco. (da Iperborea)

Dello steso autore:

L’occhio del monaco

“533 Il libro dei giorni”

Nelle pagine di tuttatoscanalibri: Poesia

Alda Merini “Vuoto d’amore”

Dino Campana “Canti Orfici”

Chandra Livia Candiani “La domanda della sete”

Marina Cvetaeva “Sette poemi”

Thomas Eliot “Il libro dei gatti”

Dal Corriere della Sera: Nella Nobili “Ho camminato nel mondo con l’anima aperta” recensione

Aldo Nove “Poemetti della sera”

Sebastiano Vassalli “Amore lontano”

Sebastiano Vassalli “La notte della cometa”

Edgar Lee Masters “Antologia di Spoon River”