Genisi, Oliva, Venezia, Verasani “Le invisibili”, presentazione

Le protagoniste di questi racconti sono donne. Sono mamme, figlie, assassine spinte da passioni incontrollabili, o ragazze che quella vita criminale l’hanno scelta. Aspiranti rockstar soggiogate da viscidi produttori, attrici per caso, truffatrici approdate dall’Est Europa nel Sud Italia più profondo. [..] Prede di un sistema ingiusto e oppressivo, hanno fatto del delitto la sola via di fuga. Sono le invisibili. Sono il nuovo volto del crimine.(da Rizzoli Libri)

Quattro autrici, quattro racconti che hanno per protagoniste donne insospettabili ma capaci di uccidere per chiudere un capitolo amaro della loro esistenza o che hanno appena capito se stesse o la possibilità di essersi ritrovate.

Quattro racconti molto diversi, ma accomunati dalle storie dalle loro protagoniste alla ricerca di riscatto o di quella che potremmo chiamare “giustizia” per colpe che non hanno per meritare soprusi e angherie dagli umani e dalla vita stessa: il primo ci porta nel mare del Salento tra moderne sirene anch’esse però ammaliatrici spietate. Il secondo indaga una violenza vissuta per un sogno immaginato come realizzabile e poi spento dall’ insensibilità di chi si avvale del proprio ruolo di potere. Nel terzo una donna si rivela a se stessa in una lettera indirizzata alla sua accusatrice, colei che era riuscita ad indagare fino in fondo. Nell’ultimo un do ut des, come presuppone il titolo, per liberarsi reciprocamente di un fardello che mina l’esistenza rendendole succubi e vittime, dal finale inatteso.

Siamo donne comuni, donne su cui nessuno si sofferma, siamo invisibili

Da Rizzoli Libri brevi note biografiche

Gabriella Genisi nata a Bari, ha pubblicato per Rizzoli Pizzica amara (2019) e La regola di Santa Croce (2021). È autrice della serie del commissario Lolita Lobosco, da cui è stata tratta la fiction televisiva di successo Le indagini di Lolita Lobosco.

Marilù Oliva nata a Bologna, è scrittrice, saggista e docente di lettere. Tra i suoi libri ricordiamo L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (2020), Biancaneve nel Novecento (2021) e L’Eneide di Didone (2022), tutti editi da Solferino.

Mariolina Venezia è nata a Matera e vive a Roma. Per Einaudi ha pubblicato Mille anni che sto qui (vincitore del Premio Campiello 2007) e le indagini di Imma Tataranni. Da questi gialli è stata tratta la serie televisiva di successo Imma Tataranni – Sostituto procuratore.

Grazia Verasani nata a Bologna, è scrittrice, drammaturga, sceneggiatrice e musicista. Tra i suoi libri ricordiamo Quo vadis, baby? (2004), che ha inaugurato la serie con protagonista l’investigatrice privata Giorgia Cantini, ed è diventato un film di Gabriele Salvatores e una serie tv prodotta da Sky.

Su tuttatoscanalibri

Genisi “Terrarossa” e “Lo scammaro avvelenato”

Venezia “Ecchecavolo”

Verasani “Senza ragione apparente” e “Come la pioggia sul cellofan

Daniela Alibrandi “L’ispettore Supplì, le mozzarelle scomparse e altre fantastiche storie”, presentazione

In un susseguirsi armonioso, quattro racconti accendono la fantasia dei giovani lettori in modo originale e divertente.

Attraverso realtà diverse ma accomunate dalla scoperta e dalla meraviglia, viene posta una particolare attenzione alla trasmissione di valori quali l’amicizia, il coraggio e il rispetto per l’ambiente e per il cibo. Immaginate di indagare insieme all’Ispettore Supplì sulla misteriosa sparizione di alcune mozzarelle, oppure di rinvenire un uovo di Velociraptor in una caverna, di vincere la sfida contro dei crudeli Transformer o addirittura di andare sulla luna in compagnia di un bizzarro robot. I riferimenti a dispositivi di uso comune e a giochi e personaggi virtuali rendono palpabili le situazioni nelle quali si svolgono le coinvolgenti trame dei racconti.

Età di lettura: da 8 anni

Alcuni stralci da:

Un Velociraptor per amico

[…] A un certo punto pensò che fosse meglio fermarsi, forse stava andando nella direzione sbagliata. Magari nella caverna c’erano molte gallerie e venne preso dalla disperazione, pensando che nessuno mai avrebbe potuto trovarlo. Gridò per un paio di volte “Mamma, papà, sono qui!” ma non ebbe alcuna risposta al difuori dell’eco prodotto dalla sua stessa voce. E dall’intensità del rimbombo immaginò anche di trovarsi in una grotta ancora più profonda di quella che stava esplorando con i suoi genitori. La voce, infatti, rimbalzava più volte, come se le pareti si divertissero a giocarci a palla. Iniziò a tremare forte, non aveva mai provato un terrore come quello. Era tanto che non pensava ai Supercattivi, ma adesso la sua immaginazione gli faceva temere che da un momento all’altro apparissero dal buio quei personaggi che ormai non lo intimorivano più, come Hit o Slender Man, Baldi o Grammy.

e da Cinque giorni sulla luna

[…] Intanto il viaggio tra gli astri infiniti continuava silenzioso, con la guida sicura di Max. Kevin e Mark continuarono a osservare l’incredibile mondo che li attorniava, i pianeti lontani, le miriadi di stelle, la scia delle comete e di tanto in tanto gli insidiosi e temibili buchi neri, che tanto abilmente Max evitava nel suo percorso. La Terra si avvicinava sempre più e i due amici si sentirono all’improvviso molto stanchi. Mentre intuivano di cadere in un sonno leggero, non potevano fare a meno di considerare che sulla Terra non esiste la leggerezza che avevano provato sulla Luna. I passi sulla Terra sono grevi, le azioni che vi si compiono hanno un peso enorme. Lo dovevano tenere a mente. Loro due avevano avuto la fortuna di vivere un’esperienza speciale e nell’animo avrebbero per sempre posseduto la sensazione di librarsi al di sopra degli eventi terreni o lunari che fossero, ricordando solo l’importanza di salvare la natura e l’Universo che la circonda.

I romanzi e i gialli di Daniela Alibrandi su tuttatoscanalibri

Grazia Verasani “Senza ragione apparente”, presentazione

[…] Emilio, studente diciassettenne in un liceo della città, si è suicidato senza ragione apparente, lasciando solo un laconico messaggio: «Sono stanco.» A otto mesi dal fatto, la madre di Emilio è decisa a trovare i responsabili morali della sua morte. (dalla scheda del libro, Marsilio Editori)

Narrato in prima persona è il quinto romanzo che ha come protagonista l’investigatrice bolognese Giorgia Cantini, protagonista del primo successo in Quo vadis, baby da cui fu tratto un film ed una serie. Senza ragione apparente ha ottenuto una particolare menzione al premio Scerbanenco 2015.

Il tema affrontato è un tema sociale o comunque il noir è di tipo esistenziale, tratta infatti delle inquietudini adolescenziali in relazione con il mondo degli adulti, quest’ultimi spesso confusi e incapaci di offrire loro una visione serena del futuro che li attende, in una società in cui predominanti sono la superficialità, l’apparenza e la ricerca della felicità quasi fosse possibile eliminare il dolore, la morte, il rifiuto, l’allontanamento. L’idea nasce da un articolo di cronaca e indaga due suicidi di giovanissimi. Capace di scrutare dentro i suoi interlocutori, la protagonista sa guardare dentro di sé, esercizio che le permette di sperimentare percorsi che colgono le emozioni, i problemi che travagliano il difficile periodo adolescenziale, dentro e fuori la scuola e in famiglia in un’apparente distanza che nasconde la loro affettiva fragilità.

Un’indagine nei sentimenti, analizzati a freddo con acume e comunque con umana partecipazione seppure nel distacco dell’inchiesta. Una diversa versione del noir, senza morti ammazzati, cui fa da sfondo una Bologna nebbiosa e grigia, dove non si tralasciano aspetti della quotidianità: una recente convivenza e le sue incognite con Luca Bruni il capo della omicidi e l’incontro con il figlio di lui, il sedicenne Mattia.

Grazia Verasani (Bologna, 1964) ha esordito giovanissima con alcuni racconti apparsi su il manifesto. Oltre alla fortunata serie con protagonista Giorgia Cantini, ha scritto vari romanzi tra cui From Medea (Sironi 2004), dal quale nel 2012 è stato realizzato il film Maternity Blues di Fabrizio Cattani, Tutto il freddo che ho preso (Feltrinelli 2008), Mare d’inverno (Giunti 2014), Lettera a Dina (Giunti 2016), La vita com’è (La nave di Teseo 2017). Nel 2021, sempre per Marsilio, è uscito Non ho molto tempo, in cui racconta della propria amicizia con Ezio Bosso. I suoi libri sono tradotti in molti paesi tra cui Francia, Germania, Portogallo, Stati Uniti e Russia. (da Marsilio Autori)

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri:

Come la pioggia sul cellofan

Matsumoto Seichō “Il dubbio”, presentazione

Matsumoto Seichō (1909-1992) è stato uno scrittore prolifico, oltre trecento romanzi e vari racconti, e anche giornalista. In questo romanzo, titolo originale Giwaku, pubblicato nel 1982 e oggi proposto da Adelphi nella traduzione di Gala Maria Follaco, protagonista è un’avvenente vedova, spregiudicata e dai trascorsi poco limpidi, sopravvissuta alla morte del marito dopo un incidente in auto.

Solo prove indiziarie la vedono implicata, niente dimostra che alla guida ci fosse lei e che l’omicidio fosse premeditato per intascare il premio dell’assicurazione sulla vita del ricco e vedovo marito. Sebbene si dichiari innocente anche la stampa si schiera contro Kumako, questo il nome della donna, che di fatto non compare mai nel romanzo in prima persona, di lei si parla solo in terza, i protagonisti sono invece i portatori di due visioni opposte: da una parte il giornalista investigativo e dall’altra l’avvocato difensore

“Come sempre Matsumoto si rivela un maestro nel rovesciare le prospettive, ma soprattutto nello spiazzare il lettore smascherando, a partire da un’oscura vicenda, il più torbido sottofondo della società giapponese”.(da libro Adelphi)

Indagare l’animo umano è parte della scrittura di Seichȏ Matsumoto come fa ad esempio sull’ossessione del giornalista autore della cattiva disposizione nei confronti della vedova da parte dell’opinione pubblica avendo tra le altre cose rispolverato nella radice del cognome di lei, Onizuka, “oni”, ovvero demonio.

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri:

“Un posto tranquillo”

Maurizio de Giovanni “Caminito. Un aprile del commissario Ricciardi”, presentazione

Stradina che il tempo ha cancellato/ che un giorno ci hai visti passare assieme/ sono venuto per l’ultima volta/ sono venuto a raccontarti la mia pena (Caminito. Testo di Gabino Coria Peñaloza e musica di Juan de Dios Filiberto,1926)

Napoli, 1939, aprile: i corpi di due giovani trucidati nella loro intimità consumata tra le fronde di un cespuglio in un boschetto tra le case del quartiere.

Napoli mozzafiato, con i suoi scorci, il mare e il fil di fumo che si connatura con il suo vulcano in una primavera incipiente. L’anno racconta un’Italia alle prese con guerre oltre confine e una prossima che si giocherà anche in casa. Il regime si muove tra sospetti e sospettati, persecuzioni e confino di chi è poco “gradito”, siano omosessuali, ebrei oppure oppositori, in un clima di paura, omertà, pregiudizio e denunce, più o meno rispondenti, tra vicini e conoscenti. In questo scenario ricompare Ricciardi: trentanovenne, vedovo di Enrica e padre di Marta, poliziotto fedele ai valori legati al suo ruolo, agli amici, anche a chi si spende in prima persona per contrastare il regime, vittima del “potere” di saper vedere e ascoltare le voci dei morti di morti violente.

E non solo. In apertura un canto triste, dall’altro capo del mondo, un tango da cantare, la musica e i versi di un amore perduto. Un canto difficile da interpretare, soprattutto da parte di una donna, così come spiega a Laura il suo accompagnatore al piano, raccontandole la storia “che le stradine, i caminitos, sono due. Una ha ispirato la musica, nel 1923, una le parole, nel 1926. È chiaro? – E io quale dovrei cantare? Perché a me sembrano la stessa cosa. – Ma sono la stessa cosa, infatti. È questa la magia, la corrispondenza perfetta dei due sentimenti, quello del musicista e quello del poeta. A distanza di tre anni, in due città diverse, due uomini provano cose uguali”.

Un canto quello di Laura che avrà successo anche se il suo è un dolore diverso, c’è la possibilità del ritorno… Un giallo nel giallo che lascia intendere un nuovo seguito: la donna che in realtà si chiama Livia ha un legame con il commissario; la figlia di quest’ultimo parrebbe non essere afflitta dallo stesso potere del padre ma le appartiene un’acuta sensibilità, un altro dono, tutto da scoprire, in una nuova storia…

“Con l’aiuto del fidato Maione – in ansia per una questione di famiglia – Ricciardi dovrà a un tempo risolvere il caso e proteggere un caro amico che per amore della libertà rischia grosso. Intanto la figlia Marta cresce: ormai, per il commissario, è giunto il momento di scoprire se ha ereditato la sua dannazione, quella di vedere e sentire i morti” (dal Catalogo Einaudi)

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri:

Un volo per Sara

Gli occhi di Sara

Scalia, De Cataldo, De Giovanni “Tre passi per un delitto”

Il metodo del coccodrillo

Piergiorgio Odifreddi “Pillole matematiche. I numeri tra umanesimo e scienza”, presentazione

Le “pillole matematiche” intendono mostrare, non solo ai giovani ma anche agli adulti, come la matematica sia presente, a volte sommessamente e altre prepotentemente, in tutta la cultura, umanistica e scientifica: nelle discipline dove non stupisce, dalla fisica all’economia, ma anche in quelle in cui meno la si aspetta, dalla letteratura alla storia dell’arte.(dal Catalogo Raffaello Cortina Editore)

120 pillole per curare un male ancora non del tutto estirpato: l’analfabetismo matematico di cui soffre la nostra società, tratte alcune dalla rubrica ventennale che Odifreddi cura sul mensile Le Scienze, altre mostrano le applicazioni matematiche in altre discipline, altre ancora evidenziano la stretta connessione tra matematica e letteratura e arte, meno immaginabili; un’attività divulgativa quella dell’autore che auspica, incuriosendo, di far cogliere  quell’unità del sapere che spesso sfugge tra umanistico e scientifico.

A tale proposito la Disney nei lontani anni ’50 aveva prodotto un cartone animato il cui protagonista era uno stupito Paperino che scopriva attraverso giochi matematici addirittura la sezione aurea di Fibonacci: “Paperino e la matemagica”  titolo tra i più stimolanti per il pubblico cui era dedicato, quello dei più piccoli, ma che sicuramente apriva anche agli adulti il mondo delle scienze e della matematica come non l’avevano mai neanche immaginato; ancora attualissimo e da rivedere è come accostarsi senza timori alle pillole che Odifreddi propone come rimedio a questo annoso malanno.

Brevi note biografiche da Raffaello Cortina Editore

Piergiorgio Odifreddi insegna Logica all’Università di Torino. Ha pubblicato Il Vangelo secondo la scienza (Einaudi 1999) e C’era una volta un paradosso (Einaudi 2001). Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Il computer di Dio (2000), La repubblica dei numeri (2002) e Pillole matematiche (2022).

“Il capitale naturale”

Idee e soluzioni per fare pace con il Pianeta

a cura di Daniele Moretti

Paesi Edizioni

Prefazione di Stefano Pogutz

Il libro Il capitale Naturale. Idee e soluzioni per fare pace con il Pianeta racchiude al suo interno esperienze e testimonianze dei grandi interlocutori del dibattito ambientale internazionale. Come di Johan Rockström, scienziato della sostenibilità globale riconosciuto a livello internazionale per aver guidato il gruppo di ricerca che ha pubblicato il quadro dei «planetary boundaries», adottato come approccio allo sviluppo sostenibile e utilizzato per aiutare a guidare governi, organizzazioni internazionali e aziende. Michael E. Mann, climatologo e geofisico statunitense e direttore dell’Earth System Science Center presso la Pennsylvania State University, che ha contribuito alla comprensione scientifica del cambiamento climatico analizzando le temperature dei millenni passati. 

E ancora: il Premio Nobel per la Pace nel 2007 Riccardo Valentini, uno dei pionieri delle misurazioni del flusso di carbonio terrestre e autore del Rapporto speciale Ipcc sui Cambiamenti climatici e l’uso del territorio; Peter Thomson, oggi inviato Speciale delle Nazioni Unite per l’Oceano; Antonio Navarra, Presidente del Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti climatici; Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche.

Ci sono poi figure tecniche: come i ministri del Governo Draghi Enrico Giovannini e Roberto Cingolani, tutt’oggi consigliere per l’energia del Governo Meloni; l’amministratore delegato e direttore generale di Enel Francesco Starace; il direttore generale di Renexia, Riccardo Toto, che è parte del Gruppo Toto specializzato nelle rinnovabili. Ma ci sono anche figure trasversali: come l’archistar Stefano Boeri; lo skipper Giovanni Soldini; l’artista ambientale Anne De Carbuccia; l’alpinista Simone Moro e tanti tanti altri.

«La raccolta di scritti che Daniele Moretti propone in questo volume abbraccia molteplici ambiti disciplinari: dalle scienze ambientali alla climatologia, dall’economia alla tecnologia, dall’architettura alla politica, dalla gestione aziendale all’oceanografia» scrive nella prefazione il professor Stefano Pogutz, tra le altre cose Direttore Full time MBA di SDA Bocconi School of Management. «Esperti, scienziati, leader ci aiutano a capire l’importanza di preservare le risorse naturali e le funzioni degli ecosistemi. L’equazione è molto semplice: senza capitale naturale non abbiamo né attività economica, né attività sociale. Gli scienziati e i leader intervistati non solo sono testimoni consapevoli della necessità di rileggere la relazione tra ecosistemi e sistemi economico-sociali, ma propongono nuove idee per affrontare le sfide planetarie, ci parlano di possibili soluzioni tecnologiche e organizzative, ci aiutano a capire quali strade percorrere. Soprattutto, ci raccontano che un’alternativa è ancora possibile ed è a beneficio di tutti».

Alessandro Cosi “Cagliostro e il mistero del manoscritto perduto”, presentazione

Quattro i protagonisti, ex tenenti del Regio Esercito: si apre nel maggio del 1913 con un viaggio a Istambul su uno splendido brigantino e la scoperta di una piccola libreria tra le strette vie della città vecchia

Una piccola libreria nell’angolo opposto apriva il suo ingresso invitante al passante, una porta di legno, scura e sverniciata, che sembrava testimone del trascorrere dei secoli, attirava gli amanti del mistero come le labbra carnose di una ballerina danzante, proprio quella danza del ventre che a Istambul era una delle attrazioni più eccitanti, dove le sacerdotesse di quel rito antico come il mondo affascinavano il pubblico con il movimento erotico del ventre, un ballo provocante fatto di ritmo, grazia e sensualità.

I nostri esitarono un poco davanti all’ingresso, poi attraversarono trepidanti quella soglia: una vecchia libreria, in quella magica città, rappresentava un luogo che non potevano evitare. Cos’avrebbero scovato?

E sa già di mistero!

E si chiude a Roma il 25 aprile del 1945.

Due luoghi e due date importanti: l’incipit in un momento storicamente difficile dell’Impero Ottomano crogiuolo di popoli e fucina di interessi internazionali; la seconda a Roma nel giorno della Liberazione: tra questi due momenti simbolici una ridda di avvenimenti, colpi di scena, incontri, ricerche, inseguimenti e aggressioni, inframmezzate dai progressi e dalle nuove scoperte sul libro smarrito, un secondo volume, fondamentale, tra “lezioni” tenute agli altri componenti il gruppo per loro informazione dal “sapiente” tra i quattro protagonisti. Lezioni interessantissime, piene di curiosità e informazioni per il lettore anche già edotto in materia.

Un po’ saggio ampiamente documentato e un po’ romanzo storico avventuroso che sa appassionare e incuriosire anche il lettore non entusiasmato da alchimia o da esoterismo.

Dalla Quarta di copertina

Fabbricazione dell’oro da metalli vili e la pozione per la vita eterna: questi gli argomenti di un misterioso manoscritto del Settecento ritrovato ad Istanbul nel 1913, in una vecchia e nascosta libreria. I quattro protagonisti, ex tenenti del Regio Esercito, dovranno combattere con la decriptazione del libro e con gli agenti di società segrete di mezza  Europa, da Parigi a Lione, da Berlino a Zurigo. Ne nasce un romanzo storico, documentato sull’alchimia e i suoi protagonisti in particolare Cagliostro e Saint Germain che sconfina nel thriller e nell’azione più frenetica. Una storia che si snoda per quasi mezzo secolo, dalla Libia del 1911 fino alla Roma del dopoguerra, nel 1945

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri:

“L’oro di Tolosa”

“La guerra civile tra Ottaviano e Antonio: La fine della Repubblica e l’alba dell’Impero”

Elizabeth Jane Howard “Quel tipo di ragazza”, presentazione

Traduzione di Manuela Francescon

“Scritto durante i primi anni di matrimonio con Kingsley Amis, Quel tipo di ragazza è l’analisi precisa di un’unione indistruttibile solo in apparenza, ma anche un’esplorazione magistrale dei tenui legami che costituiscono il tessuto delle nostre vite: una storia toccante sull’amore, la solitudine e il desiderio”.(dal Catalogo Fazi Editore)

Pubblicato per la prima volta nel 1972, titolo originale Odd girl out è presentato da Fazi Editore con l’Introduzione di Hilary Mantel (del 1994, tradotta da Giuseppina Oneto)

Nei romanzi di Elizabeth Jane Howard il matrimonio tra forma e contenuto sembra perfetto; il divorzio è da escludere. Lei è una di quelle romanziere che con la loro opera ci mostrano a cosa serve il romanzo. Ci consente di vedere quando siamo miopi. Affina il potere dei nostri sensi e la nostra consapevolezza, e ci aiuta a raccordare la nostra limitata esperienza all’esperienza più vasta. Ci aiuta a compiere ciò che è necessario: aprire gli occhi e spalancare il cuore.

Così scrive Hilary Mantel nell’Introduzione al romanzo: la Howard racconta la storia di due coniugi, Edmund e Anne Cornhill, e dell’arrivo inaspettato di un ospite che rivoluzionerà il loro pacato e apparentemente positivo e decennale ménage. L’ospite è Arabella, figlia della madre di Edmund ma di padre diverso, si è sposata infatti varie volte, e nonostante il loro rapporto sia flebile, si rivolgerà ad Edmund per collocare la figlia altre volte spostata quasi fosse un pacco. Sarà proprio questo nuovo membro della famiglia a scardinare il vecchio equilibrio, degenerando.

La comparsa della ragazza nella vita della coppia è fin da subito destabilizzante: Anne e Edmund, che non hanno figli, si sentono inizialmente chiamati a farle da genitori. Ma Arabella è una seduttrice nata..

“E ovviamente questa è una storia che va molto al di là dell’eterno triangolo.[…]. Poi ci sono le storie parallele” precisa, sempre nell’Introduzione, Hilary Mantel

Brevi note biografiche

Elizabeth Jane Howard (Londra, 1923 – Bungay, 2014)  ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del ‘900. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. Oltre ai cinque volumi della celebre saga dei «Cazalet», Fazi ha pubblicato «Il lungo sguardo», «All’ombra di Julius», «Cambio di rotta», «Le mezze verità» e «Perdersi »

della stessa autrice su tuttatoscanalibri:

“La ragazza giusta”

“Perdersi”

“Gli anni della leggerezza. La Saga dei Cazalet1”

Mariolina Venezia “Ecchecavolo. Il mondo secondo Imma Tataranni”, presentazione

In questa raccolta di leggi immaginarie, decreti e piccoli editti, architettati mentre fa la fila alla posta o risolve un caso, la Piemme piú chiacchierata di tutto il Centro Sud esprime la sua visione del mondo. Non com’è, naturalmente, ma come dovrebbe essere. Almeno secondo lei. (dal Catalogo Einaudi)

Chi volesse godere appieno delle “leggi” elaborate da Immacolata Tataranni, detta Imma, per migliorare i rapporti umani e fare “giustizia” degli importuni e di coloro che non essendo consapevoli, anche per una falsa risposta degli altri al loro comportamento, vi si ostinano, occorrerebbe avesse già letto almeno uno dei romanzi o visionato alcuni episodi su Rai1 che hanno per protagonista il Sostituto Procuratore Tataranni che opera a Matera, avesse quindi presenti i suoi collaboratori, la sua famiglia, la sua visione del mondo… che emerge imperiosa e diretta dai suoi comportamenti; dovranno altrimenti accontentarsi, si fa per dire, di un ritratto quanto mai illuminante sui meriti ma anche sul “brutto carattere” della protagonista e dei coprotagonisti, scampolo minuto di una più ampia umanità, di una fotografia dissacrante, ironicamente pungente, mirata a far emergere aspetti e comportamenti spesso consolidati o accettati passivamente nella nostra vita associata a cui la Tataranni invece si ribella facendo anche autocritica e confezionando leggi ad hoc.

Una lettura piacevole, di un’ironia concreta che sa stuzzicare, divertire sanzionando luoghi comuni e comportamenti gratuiti con una scrittura incisiva, rapida, immediata.

“I colleghi che si sentono in dovere di fare i simpatici a tutti i costi, le suocere impiccione, i tuttologi dell’ultimo minuto. Quelli che non si regolano durante il pranzo della domenica e quelli che chiedono «ti è piaciuto?» dopo aver fatto l’amore: nel suo mondo ideale Imma Tataranni non fa sconti a nessuno. Neanche a se stessa”.(dal Catalogo Einaudi)

e anche

Brevi note biografiche

Mariolina Venezia è nata a Matera e vive a Roma, dove lavora per cinema, teatro e televisione. Con Einaudi ha pubblicato Mille anni che sto qui, vincitore del Premio Campiello 2007. Sempre per Einaudi ha pubblicato in seguito le indagini di Imma Tataranni: Come piante tra i sassi (2009, 2018 e 2021), Maltempo (2013, 2018 e 2021), Rione Serra Venerdì (2018 e 2021), Via del Riscatto (2019 e 2021) e Ecchecavolo (2021). Da questi gialli è stata tratta la serie televisiva in onda su Rai 1 Imma Tataranni – Sostituto procuratore, arrivata alla seconda stagione con uno straordinario successo di pubblico.(da Einaudi Autori)