Emanuele Trevi “Due vite” presentazione

Entrato nella rosa dei dodici candidati allo Strega, Due vite di Emanuele Trevi, ripercorre a partire dal 1995 le due vite, quella di Rocco Carbone, l’amico romanziere morto in un incidente stradale, e di Pia Pera, scrittrice e traduttrice scomparsa in seguito ad una malattia degenerativa, deceduti entrambi prematuramente. Le prime pagine si aprono con Rocco Carbone che Trevi tratteggerà come giovane dalla “fisionomia spigolosa” e dal carattere “per niente facile” che “suggeriva un’ostinazione, una rigidità da regno vegetale”. Tra biografie e autobiografia, a partire da quel viaggio a Parigi e alla visita al Musée d’Orsay dove era esposta “L’origine del mondo” di Gustave Courbet, tela del 1866 appartenuta alla collezione privata dello psicanalista Jacques Lacan e diventava visibile per il pubblico.

E il raccontare procede e in modo parallelo, alternate nei capitoli, le due vite fino all’incidente di Rocco e alla lunga malattia di Pia. E a concludere la cartolina che raffigura il quadro di Courbet quasi un cerchio che si chiude.

“L’unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti è cercare la distanza giusta, che è lo stile dell’unicità”: è questa la frase che quasi al termine del primo capitolo metterà il lettore sull’avviso, sulla difficoltà di ricostruire, di riportare in vita attraverso la scrittura chi non c’è più ma che continua ad esserci nel sentimento incorruttibile dell’amicizia.

Da Neri Pozza Editore

[…]Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, così propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l’aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l’ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore […].

e anche

Brevi note biografiche

Emanuele Trevi è nato a Roma nel 1964. Collabora alCorriere della Sera e al manifesto. Tra le sue opere: I cani del nulla (Einaudi, 2003), Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie, 2012), Il popolo di legno (Einaudi, 2015) e Sogni e favole (Ponte alle Grazie, 2019).

I primi 10 nelle classifiche di tuttolibri La Stampa dal 15 al 21 marzo 2021

le recensioni sulle pagine di tuttatoscanalibri:

Carofiglio “La disciplina di Penelope

Kawaguchi “Finché il caffè è caldo”

Perrin “Cambiare l’acqua ai fiori”

Zafón “La città di vapore”

Murakami “Prima persona singolare”

Kawaguchi “Basta un caffè per essere felici”

Carlos Ruiz Zafón “La città di vapore” recensione di Salvina Pizzuoli

Undici racconti, in Italia tutti inediti, comparsi su varie riviste tra il 2002 e il 2020. I primi tre sono invece pubblicati per la prima volta in questa edizione postuma del 2020: Blanca e l’addio, Senza nome e Una signorina di Barcellona.

Zafón è maestro nel creare atmosfere in cui il lettore può entrare e perdersi nell’universo zafoniano con la consapevolezza di far parte di un mondo immaginario che sa conquistare e appagare navigando tra brume avvolgenti e spirali magiche di una Barcellona misteriosa.

Nel primo racconto, quello che apre la raccolta, il sottotitolo “(Dalle memorie mai accadute di un certo David Martín)” è già un invito esplicito ad entrare in un mondo fantastico dove il giovanissimo Martín, così povero e così diverso, incontra Blanca, una ricca coetanea, di cui s’innamora perdutamente e decide da adulto di raccontare storie perché a lei piacevano tanto quelle inventate da lui

Fosse stato per me , non mi sarei mai azzardato a scambiare una parola con lei. Il suo abbigliamento, il suo profumo e il suo atteggiamento patrizio di ragazzina ricca, blindata di seta e di tulle, non lasciavano alcun dubbio sul fatto che quella creatura non apparteneva al mio mondo, e ancora meno io al suo

un Martin che il lettore incontrerà ancora come narratore nella “Rosa di fuoco” a cui i detenuti del braccio chiedono un nuovo racconto per allontanare il tedio.

Tra gli undici racconti: un omaggio al grande Cervantes in cui ricompaiono il diabolico Andreas Corelli e lo stampatore di libri Antoni de Sampere; il viaggio a New York di Gaudì e quello dell’architetto che fugge da Costantinopoli con i suoi schizzi per la progettazione di una biblioteca segreta “una città di libri nascosta sotto le catacombe della cattedrale di Santa Sofia, dove i libri proibiti e i prodigi di pensiero potessero essere preservati per sempre”.

Una raccolta per conoscere lo scrittore spagnolo recentemente scomparso o per ritrovarvi vecchie e amate conoscenze dove il lessico immaginifico, i colori e gli accostamenti così come le aggettivazioni potenti e inconsuete contribuiscono a creare atmosfere d’incanto.

Da Mondadori Editore

[…[La città di vapore” è una vera e propria estensione dell’universo narrativo della saga di Zafon: pagine che raccontano la costruzione della mitica biblioteca, che svelano aspetti sconosciuti di alcuni dei suoi celebri personaggi […]. Scrittori maledetti, architetti visionari, edifici fantasmagorici e una Barcellona avvolta nel mistero popolano queste pagine.

e anche

Omaggio a Carlos Ruiz Zafón

Le pagine di tuttatoscanalibri più visitate nel mese di marzo 2021

E. Lee Masters “Antologia di Spoon River”

Alessia Gazzola e la nuova trilogia con Costanza Macallè

Hervé Le Tellier “L’anomalia”

“Terapia forestale” a cura di Francesco Meneguzzo e Federica Zabini

Primo Levi “Se questo è un uomo”

Haruki Murakami “Prima persona singolare”

E. Allan Poe “Una discesa nel Maelstrom”

Dacia Maraini “Trio”

Manuela Piemonte “Le Amazzoni”

Gianrico Carofiglio “Testimone inconsapevole”

Michel Pastoureau “La stoffa del diavolo”

Benedetta Cosmi “Orgoglio e sentimento”