Sara Bontempi “L’Educatrice”, presentazione

“L’educatrice”, il nuovo thriller psicologico di Sara Bontempi

Un romanzo teso, inquietante, che esplora le zone d’ombra della mente umana e il potere distruttivo della manipolazione psicologica.

Cosa accade quando la paura si annida nella mente, e la libertà diventa un ricordo?
Sara Bontempi trascina il lettore dentro un labirinto mentale fatto di suggestioni, inganni, seduzione psicologica e sopravvivenza.
Al centro della storia tre ragazze sequestrate, costrette a confrontarsi con una donna dall’apparenza irreprensibile, capace di trasformare la fragilità delle sue vittime in terreno fertile per un “percorso di rieducazione” disturbante e metodico.
L’apparente calma della sequestratrice nasconde un passato inconfessabile che l’ha plasmata in ciò che teme e venera allo stesso tempo: un’“educatrice”, convinta di salvare ciò che lei stessa spezza. Attraverso un crescendo di tensione e manipolazione, il romanzo scandaglia ferite invisibili, dinamiche di assoggettamento e una lotta disperata per riconquistare la propria identità.
“L’educatrice” è un thriller psicologico che non parla solo di prigionia fisica, ma soprattutto di quella mentale, di quanto facilmente la mente umana possa essere guidata, distorta, catturata.
E di quanto coraggio serva davvero per spezzare le catene più difficili da vedere: quelle che portiamo dentro.
Un romanzo potente, inquietante, emotivo.
Un viaggio nella psiche dove nulla è come sembra.

L’autrice

Sara Bontempi, nata in provincia di Varese nel 1979 e oggi residente nel Golfo dei Poeti, in Liguria, lavora come freelance offrendo servizi di promozione editoriale ad autori e artisti.
Ha partecipato a diversi concorsi letterari e i suoi racconti sono stati inclusi in antologie come Giappone Desire, Nippomania, Racconti Vol. 3 – Alcova Letteraria e Diventa ciò che sei di Atile Edizioni. Nel 2023 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, Il bacio sulla fronte (LFA Publishing), premiato per “Spunti di analisi e dialettica” al XII Premio Letterario Internazionale di Poesie e Narrativa della Città di Sarzana.
Nel 2024 è uscito il suo secondo romanzo, Penny (Atile Edizioni).
L’educatrice è la sua nuova e più intensa prova narrativa, un thriller psicologico che conferma la sua voce originale nel
panorama contemporaneo.

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri

Penny
Il bacio sulla fronte
Il Golfo dei Poeti.A spasso per Lerici, San Terenzo, Tellaro.

Cristina Cassar Scalia “Mandorla amara”, nei commenti di Mar

Bentornata, Vanina!

Cristina Cassar Scalia dopo quella che forse è stata una pausa dalle vicende della sua protagonista, il  vicequestore Vanina Guarrasi, con il romanzo “Delitto di benvenuto. Un’indagine di Scipione Macchiavelli”, torna nuovamente a narrare le vicende professionali e non di Vanina con “Mandorla amara” e lo fa, come negli altri romanzi che l’hanno vista protagonista, con un intreccio narrativo accattivante e dinamico, una costruzione linguistica fluida che regala quel piacere unico e particolare che dà la lettura di un testo scritto bene e una capacità di mescolare le caratteristiche strettamente professionali di Vanina con i suoi aspetti più profondamente emotivi. 

Insieme a lei il lettore ritrova alcuni dei protagonisti che ha imparato a conoscere nei loro tratti distintivi come, per citarne solo alcuni, il commissario in pensione Patanè, l’avvocata Maria Giulia De Rosa, il medico legale Adriano Calí, il magistrato Paolo Malfitano e l’insostituibile padrona di casa, Bettina. Il tutto senza mai tralasciare quel viscerale amore per la cucina siciliana, dispensatrice di  benessere fisico ed emotivo che l’autrice riesce a trasmettere al lettore.
Il romanzo ha una conclusione “aperta” che fa presagire che l’autrice ci regalerà presto, speriamo, un altro pezzo di vita professionale e umana di Vanina. 

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri:

Cristina Cassar Scalia “Delitto di benvenuto”, nei commenti di Mar

Delitto di benvenuto

Sabbia nera

La logica della Lampara

Il talento del cappellano

L’uomo del porto

La salita dei saponari

La carrozza della santa

Il Re del gelato

La banda dei carusi

Il castagno dei cento cavalli

Scalia, De Cataldo, De Giovanni, Tre passi per un delitto

Le stanze dello scirocco

Raffaella Ferrari “La Falena”, Gammarò Edizioni

Gammarò

Dal 20 novembre in libreria

“La Falena” non è solo un night club, è l’epicentro di un’ossessione.

Tra le sue pareti vellutate, dove il fumo si mescola a segreti inconfessabili e peccati, si muovono le ombre di una notte infinita. Al bancone, Lucio, un cinico alchimista che non mescola solo cocktail, ma anche i destini di chi varca la soglia. Tra cortigiane dagli sguardi taglienti e figure equivoche, emerge la figura centrale di Nora, una donna tanto misteriosa quanto pericolosa, affilata come una lama di rasoio. 
In questo inquietante universo di perdizione si aggira persino un professore esperto di occulto, alla ricerca di verità dimenticate. Intanto, lontano dai neon e dal turbine del night, un vecchio ex imbalsamatore consuma le sue giornate. Prigioniero di un corpo stanco, vive tra i ricordi di un lavoro lontano e un amore perduto, con la sola compagnia di una badante devota. 
Due mondi apparentemente distanti, due storie che sembrano non avere nulla in comune. Eppure, in un labirinto di segreti, oscure sparizioni e passioni proibite, qualcosa di inatteso li unisce nell’oscurità de La Falena. Quando questo legame emergerà dall’ombra, svelerà un disegno finale più spaventoso di qualsiasi incubo.

Gli occhi di Nora, anche quando Nora non era in veste di cortigiana, avevano qualcosa di speciale. Non si chiudevano come quelli di tutte le altre, ma piuttosto somigliavano agli occhi delle tigri con le palpebre posizionate in modo da donare uno sguardo pigro e lento. Verso il naso sembravano uniti da un punto di sutura che li rendeva piccoli e con un che di lascivo simile a quella particolare espressione che ha una persona quando desidera ardentemente qualcosa. E questo eccitava gli uomini a prescindere che dividessero il letto con lei o che le stessero servendo un caffè al bancone di un bar. Infilò le scarpe di vernice nera dal tacco vertiginoso e uscì di casa. Ad attenderla davanti al portone c’era un taxi. Come tutti i venerdì sera.

Raffaella Ferrari vive e lavora alla Spezia. Si occupa principalmente di didattica. Oltre ad aver insegnato a tempo determinato ha collaborato con diverse scuole a vari progetti sull’introduzione alla lettura dei gialli e dei noir. Ha al suo attivo la pubblicazione di sette romanzi di cui uno, L’ultima magia è risultato vincitore del Premio Internazionale Pontiggia di Santa Margherita Ligure e l’ultimo, L’odore del diavolo si è aggiudicato nel 2024 il Premio di Alto merito nel Concorso Internazionale La Via dei Libri nell’ambito del Bancarella a Pontremoli. Numerose le collaborazioni con riviste letterarie e le partecipazioni ad antologie di racconti tra cui, per Gammarò Edizioni, Giallo come il Golfo, e Nero come la Luna.

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri

Giallo come il Golfo

Nero come la luna

Gino Carlomagno “15 attentati per un delitto”, NeP Edizioni

Un nuovo caso da risolvere per Giorgio Gregòri,
l’ispettore nato dalla fervida penna di Gino Carlomagno

Un ritorno atteso e appassionante segna il nuovo capitolo della serie dedicata all’ispettore Giorgio Gregòri, protagonista di una delle più amate saghe poliziesche pubblicate da NeP edizioni, capace nel tempo di conquistare un pubblico sempre più vasto e di ottenere il plauso della critica.

In “15 attentati per un delitto” la penna di Gino Carlomagno continua a distinguersi per l’equilibrio tra tensione narrativa, introspezione e finezza stilistica.

Siamo spesso portati a considerare come semplice casualità gli eventi che sfuggono alla nostra comprensione, liquidandoli come coincidenze prive di legame. Tuttavia, dietro a ciò che appare fortuito, può nascondersi un disegno complesso, un intreccio sottile che solo una mente attenta e analitica riesce a cogliere. È da questa riflessione che prende avvio la nuova indagine alla base di questo romanzo.

Partito con la sua compagna per una crociera nei Caraibi, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di riposo e serenità, l’ispettore Gregòri si troverà invece immerso in una rete di eventi apparentemente scollegati, ma che il suo intuito infallibile saprà progressivamente ricomporre in un disegno coerente e inquietante.
Abituato da sempre a guardare oltre le apparenze, Gregòri userà la sua proverbiale perspicacia per dare un senso al caso e riportare ordine dove regna la confusione, fino a svelare il vero artefice di un elaborato piano criminale.
A rendere tutto ciò particolarmente efficace è la scrittura matura e consapevole di Gino Carlomagno, autore che ha saputo consolidare nel tempo precisione stilistica e capacità di coniugare l’indagine razionale con la dimensione più intima dei suoi protagonisti. Nella sua prosa, ricca ma mai ridondante, convivono rigore e sensibilità, ironia e tensione.
Come sempre, saranno intuizione, costanza e arguzia investigativa a guidare un personaggio ormai entrato di diritto nell’immaginario dei lettori del giallo contemporaneo.

Gino Carlomagno è nato nel 1945 in Basilicata e si è trasferito in giovanissima età con tutta la famiglia a Biella. Dopo un breve periodo trascorso nella Polizia di Stato, ha svolto attività nel settore dell’alimentazione e della ristorazione insieme ai suoi fratelli. Ha coltivato la passione della lettura e della scrittura sin dall’infanzia, ma solo dal 2000, a seguito di un felice incontro con NeP edizioni, ha pubblicato con successo opere rimaste per lungo tempo nel proverbiale cassetto. Ha scritto numerosi libri di contenuti diversi, anche se predilige il romanzo poliziesco. Uno dei personaggi animati dalla sua penna, l’Ispettore Giorgio Gregòri, è stato accolto con affetto da pubblico e critica.
Dello stesso autore NeP edizioni ha pubblicato: “Caro Amico” (2016); “Dal Girino Al Mouse” (2016); “Dieci Racconti Fantastici” (2016); “Tre milioni di passi sotto il cielo. Camminare per vedere” (2017); “La pagluzza nell’occhio” (2017); “Il Killer invisibile” (2017); “La pietra che non affonda” (2018); “Il Dito Mancante” (2018); “Nel Sonno Urlavo… Gargatun” (2018); “Il Decimo Indizio” (2019); “1 – DICXON, non tradisce” (2019); “Queen Mary Donna Coraggiosa” (2020); “Hotel Repubblica 55 – Camera con Balcone” (2020); “Il Segreto dell’Acqua”(2020); “All’Ombra dei Pini” (2021); “Consuelo” (2021); “Tarli Ossessivi”(2022); “Misteriosa morte nella Tuscia”(2022); “Il Segno della vendetta” (2023); “L’inganno dei numeri… uno, due, sette, nove” (2023); “Una sola mamma” (2024), “Le onde del mare raccontano” (2024).

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Le onde del mare raccontano
Una sola mamma
Il segno della vendetta
Misteriosa morte nella Tuscia

Emerita Cretella “Luna rossa. Gli inganni nascosti”, Armando Editore

Armando Editore

dal 27 ottobre in libreria


Anna Ridolfi viene definita fragile, disturbata, forse spinta al suicidio da un’instabilità latente e pericolosa. Ma lei al risveglio dal coma per la caduta da un terrazzino parla di una lunga violenza subita, e tutto cambia.
Accanto a lei Paolo, un uomo insospettabile, colto, affermato, rispettato.
Chi mente? Chi dei due vuole manipolare la realtà?
La procuratrice Maddalena Lipari indaga in cerca di una verità difficile da trovare, nascosta tra le pieghe di pregiudizi e ambiguità. E mentre ricostruisce i tasselli di questa vicenda, affiora anche la sua storia personale segnata da un sogno notturno ricorrente, inquietante e da una luna rossa che si riflette nelle acque profonde di memorie nascoste. 
“Luna Rossa. Gli inganni nascosti” è un romanzo dove ogni risposta solleva nuove domande e la verità si rivela sempre più sfuggente.

Emerita Cretella, antropologa, scrittrice e autrice, si occupa da anni di tematiche legate al genere, ai diritti e alla memoria culturale. Ha condotto ricerche e promosso attività culturali sui temi della parità e della giustizia sociale. Ha pubblicato saggi e racconti, tra cui Guarda come una donna. Storia nelle storie (Armando Editore, 2024), di cui è curatrice e autrice. Insieme a Michela Nacca dirige la collana “Voci di donne”, per la valorizzazione di progetti culturali al femminile che intreccino narrazione, ricerca e impegno civile. In Luna Rossa. Gli inganni nascosti l’autrice affronta in chiave narrativa le problematiche legate alla violenza di genere, alla manipolazione della realtà e alla condizione femminile, intrecciando indagine, introspezione e denuncia sociale.

Lorenzo Lombardi Dallamano “E se Mandžukić e Nainggolan…”, NeP Edizioni

Un thriller a esagoni bianchi e pentagoni neri

Un libro potente e dalle tinte forti, carico di azione, intrighi e tensione.

Tutto ha inizio con la misteriosa sparizione della compagna del celebre opinionista sportivo Daniele Adani. I sospetti si trasformano rapidamente in una certezza inquietante: si tratta di un rapimento. A occuparsi del caso è Parigi, un ex investigatore caduto in rovina, disilluso e in bilico tra cinismo e rimpianto.
Trascinato suo malgrado nell’indagine, sarà costretto a confrontarsi non solo con la verità dietro la scomparsa, ma anche con i fantasmi del proprio passato.
Al suo fianco, la giovane e tenace ispettrice Vanessa Cojocaru, appena assegnata alla squadra mobile e vista con sospetto dai colleghi e per il suo essere fuori dagli schemi. Nonostante l’ambiente ostile, Vanessa si rivela una figura chiave in un’indagine sempre più intricata, in cui nulla è realmente come appare.

Sul palcoscenico di una città che potrebbe essere qualunque metropoli contemporanea, popolata da figure controverse, si innesca così una corsa contro il tempo, scandita da un implacabile countdown. Sette giorni sono il tempo che rimane alla donna rapita. Ogni capitolo segna un giorno che passa, aumentando la tensione e la disperazione. Inaspettatamente, a entrare in scena saranno due personaggi reali: Mario Mandžukić e Radja Nainggolan. I due calciatori noteranno un dettaglio sfuggito a tutti e il loro intervento darà una svolta inattesa a tutta la vicenda.

L’autore rivela padronanza, abilità descrittiva e sapiente utilizzo della tecnica narrativa. Il romanzo, impreziosito da una prefazione del giornalista sportivo Angelo Mangiante e da una presentazione dell’intramontabile Ornella Muti, si distingue per un linguaggio viscerale, ambientazioni cariche di atmosfera e un ritmo narrativo che non concede pause e stimola tutti i sensi.
Un giallo in pieno stile hard boiled, in cui i toni sono crudi e realistici, i personaggi taglienti e, pagina dopo pagina, la linea che separa giustizia e vendetta si fa sempre più sottile.

Lorenzo Lombardi Dallamano: sangue e parole, carne e pagine. Più di 200 canzoni scritte e quasi 1.000 articoli nell’ambito del cinema e della musica. E, nel cassetto, il sogno di scrivere un romanzo thriller, che si concretizza grazie al Covid, da lui definito il periodo più bello della sua vita.
Personaggio da 300k follower sui Social, con il nome de @il_rammaricato, ogni mattina giudica, critica, commenta tutto ciò che non gli sta bene, senza che nessuno gliel’abbia mai chiesto.

Augusto De Angelis “Il mistero di Cinecittà”, presentazione

Un poliziesco dal maestro dimenticato del giallo italiano

In ebook su Amazon e in cartaceo

Stralci dall’Introduzione a cura di Alessandro Ferrini

Nel panorama della narrativa poliziesca italiana tra le due guerre, Augusto De Angelis occupa un posto di rilievo per aver saputo fondere, con originalità e coerenza, il modello investigativo del giallo classico con una sensibilità tutta italiana per l’indagine psicologica, morale e sociale. Con De Vincenzi e il mistero di Cinecittà, pubblicato nel 1939, lo scrittore raggiunge una delle vette più complesse e affascinanti della sua produzione, offrendoci un romanzo che è al contempo un giallo rigoroso e un lucido ritratto della società e del costume dell’epoca.
Ambientato interamente a Roma, il romanzo si svolge in un contesto temporale estremamente concentrato – due giornate di novembre – ma si articola in una trama densa che scava nelle pieghe più oscure delle dinamiche umane e professionali che animano il mondo cinematografico della neonata Cinecittà.

La sinossi
L’azione si svolge a Roma, nell’arco di due sole giornate del novembre 1939, ma la rapidità temporale è solo apparente: nel breve lasso narrativo si condensano tensioni morali, colpi di scena, intrighi personali e segreti inconfessabili. Il romanzo ruota attorno all’assassinio del regista Vassilli Boldviski, figura tanto geniale quanto inquietante, il cui cadavere viene ritrovato nella sua abitazione, al centro di un intrigo che coinvolge attori, produttori e segretarie della neonata casa di produzione Acidalia Film, emblema di un cinema ambizioso, opulento e decadente.
Protagonista dell’indagine è, come sempre, il Commissario Carlo De Vincenzi, appena trasferito da Milano alla Questura romana. Uomo colto, silenzioso e riflessivo, De Vincenzi è forse il primo vero detective “intellettuale” della narrativa gialla italiana. I suoi metodi non sono quelli dell’investigazione forense, ma quelli dell’osservazione psicologica, della deduzione morale, del ragionamento profondo. La sua ricerca della verità non è solo volta a individuare il colpevole, ma a comprendere il movente, l’anima, il contesto che rende possibile il crimine.

Brevi note biografiche

Augusto De Angelis fu una delle figure più originali e significative della narrativa italiana tra le due guerre, nonché il vero pioniere del romanzo poliziesco moderno in Italia. Nato a Roma nel 1888, trascorse gran parte della sua vita professionale tra Milano e Genova, lavorando come giornalista per importanti testate come Il Resto del Carlino, Il Secolo XIX e La Stampa. Fu anche autore teatrale, traduttore e saggista. La fama di De Angelis è legata indissolubilmente alla creazione del Commissario Carlo De Vincenzi, protagonista di una fortunata serie di romanzi gialli pubblicati a partire dal 1935. Con De Vincenzi, l’autore offrì al pubblico italiano un investigatore colto, umano, malinconico e profondamente riflessivo, molto lontano dagli stereotipi del detective infallibile o cinico. I suoi romanzi si distinguevano per lo stile letterario elegante, per l’ambientazione fortemente caratterizzata e per l’attenzione ai moti interiori dei personaggi.A differenza della narrativa gialla coeva, spesso considerata “di evasione” e guardata con sospetto dal regime fascista , De Angelis seppe nobilitare il genere, trasformando l’indagine in uno strumento di esplorazione psicologica e sociale. La sua prosa, sobria ma incisiva, unisce l’introspezione all’ironia, la denuncia sociale all’indagine dell’animo umano. Proprio per questa sua tensione etica e intellettuale, De Angelis entrò presto in contrasto con il regime fascista. Nel 1943 venne arrestato dalla Repubblica Sociale Italiana per “antifascismo morale”. Detenuto nel carcere di San Vittore, subì un pestaggio da parte di una guardia e morì poco dopo, nel 1944, a soli cinquantacinque anni.

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I tre romanzi sono tutti corredati da ampie pagine introduttive e note a cura di Alessandro Ferrini ed evidenziano la figura dell’autore, la storia personale e della sua opera, lo stile.

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri: i link alla presentazione degli altri due romanzi della serie

De Angelis “Il Do tragico”

De Angelis “La barchetta di cristallo”

Augusto De Angelis “Il Do tragico”, presentazione

In ebook su Amazon e in cartaceo

Il volume è corredato da ampie pagine introduttive e note a cura di Alessandro Ferrini che evidenziano la figura dell’autore, la storia personale e della sua opera, lo stile.

Dall‘Introduzione a cura di Alessandro Ferrini

Pubblicato nel 1935, Il do tragico è uno dei capolavori del giallo italiano firmato da Augusto De Angelis, pioniere del genere nel nostro Paese, con protagonista il commissario Carlo De Vincenzi. L’opera è ambientata nel mondo della lirica, tra passioni, intrighi e atmosfere cariche di tensione. Il titolo gioca su un doppio senso: la nota musicale “do” si trasforma in simbolo di un destino oscuro.
De Vincenzi, investigatore umano e riflessivo, si muove in una Milano densa di nebbia e mistero, in un’indagine che è anche un viaggio psicologico nel dolore, nella colpa e nella solitudine.
Il romanzo intreccia l’introspezione con l’enigma, la musica con il crimine, la verità con l’ambiguità. Accanto alla suspense, emergono temi profondi e una critica velata al conformismo culturale del tempo, in pieno regime fascista.
De Angelis dimostra qui una capacità unica di nobilitare il romanzo poliziesco, fondendo rigore investigativo e lirismo narrativo. Il do tragico è più di un giallo: è un’opera d’arte letteraria, un classico intramontabile che ha aperto la strada al noir italiano moderno.
[…]Così, come in una composizione musicale, i capitoli si succedono come movimenti di un’opera drammatica, in cui l’indagine del commissario De Vincenzi si intreccia con le armonie e le dissonanze di un mondo teatrale, fatto di apparenze, di passioni esasperate e di silenzi carichi di significato.
De Angelis costruisce quindi un romanzo che si legge come si ascolta una sinfonia tragica: ogni capitolo è un tempo della narrazione, ogni personaggio una voce solista o uno strumento dell’orchestra, ogni indizio una nota che compone la melodia finale della verità. La musica, con la sua capacità di esprimere l’indicibile, diventa la chiave simbolica attraverso cui comprendere il senso più profondo del mistero.

Augusto De Angelis fu una delle figure più originali e significative della narrativa italiana tra le due guerre, nonché il vero pioniere del romanzo poliziesco moderno in Italia. Nato a Roma nel 1888, trascorse gran parte della sua vita professionale tra Milano e Genova, lavorando come giornalista per importanti testate come Il Resto del Carlino, Il Secolo XIX e La Stampa. Fu anche autore teatrale, traduttore e saggista. La fama di De Angelis è legata indissolubilmente alla creazione del Commissario Carlo De Vincenzi, protagonista di una fortunata serie di romanzi gialli pubblicati a partire dal 1935. Con De Vincenzi, l’autore offrì al pubblico italiano un investigatore colto, umano, malinconico e profondamente riflessivo, molto lontano dagli stereotipi del detective infallibile o cinico. I suoi romanzi si distinguevano per lo stile letterario elegante, per l’ambientazione fortemente caratterizzata e per l’attenzione ai moti interiori dei personaggi. A differenza della narrativa gialla coeva, spesso considerata “di evasione” e guardata con sospetto dal regime fascista, De Angelis seppe nobilitare il genere, trasformando l’indagine in uno strumento di esplorazione psicologica e sociale. La sua prosa, sobria ma incisiva, unisce l’introspezione all’ironia, la denuncia sociale all’indagine dell’animo umano. Proprio per questa sua tensione etica e intellettuale, De Angelis entrò presto in contrasto con il regime fascista. Nel 1943 venne arrestato dalla Repubblica Sociale Italiana per “antifascismo morale”. Detenuto nel carcere di San Vittore, subì un pestaggio da parte di una guardia e morì poco dopo, nel 1944, a soli cinquantacinque anni.

Piergiorgio Pulixi “L’uomo dagli occhi tristi”, presentazione

Piergiorgio Pulixi torna alle atmosfere potenti de L’isola delle anime con uno dei capitoli più tesi, emotivi e implacabili della serie di Vito Strega, Mara Rais ed Eva Croce. Un thriller dove la verità ha il sapore del peccato. E dove ogni segreto rischia di travolgere chi osa scavare troppo in profondità.(da Rizzoli Libri)

Il noir, della serie del poliziotto Vito Strega, Mara Rais ed Eva Croce, si ambienta a Saruxi, una località immaginata dalla finzione letteraria, nell’Ogliastra in Sardegna; indaga l’omicidio di un diciassettenne, Michelangelo, trovato vestito e truccato da donna, pugnalato con decine di coltellate a bordo di un motoscafo abbandonato su un lago circondato da montagne e fitti boschi. Proprietario del natante è Daniele Enna, ex sindaco di Saruxi, politico rampante per diventare governatore della Regione. E questo non fa che complicare le indagini: pertanto del caso vengono incaricate le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce, con l’ ordine di chiuderlo senza clamore proprio  per non compromettere con uno scandalo la posizione del politico che ha legato la propria politica alla transizione ecologica sarda. Emergono menzogne e vecchi rancori ma soprattutto una rete di interessi e di ricatti tanto che le due ispettrici avvertono chiaramente la presenza di ostacoli alle indagini e la volontà di proteggere annosi  segreti. Ostacolate ma anche indebolite da chi tenta di dividerle e non farle collaborare, le due ispettrici saranno esse stesse messe in crisi: le loro vicende personali e dinamiche relazionali incideranno nella ricerca del killer.
Un romanzo che mostra diversi punti di vista sui fatti, oltre a evidenziare aspetti legati all’attualità politica, articolato in tre parti precedute da un prologo nel primo una luce nuova tratteggia la vittima:  i suoi quadri ritraevano in maniera quasi ossessiva solo occhi maschili tristi e inquietanti.

Piergiorgio Pulixi (Cagliari, 1982) ha fatto parte del collettivo di scrittura Sabot, creato da Massimo Carlotto. I suoi noir sono tradotti in diversi Paesi e hanno ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali. Nel 2024 è stato il narratore italiano più venduto in Francia. Tra i suoi libri: L’isola delle anime (Rizzoli, 2019), che ha vinto il Premio Scerbanenco ed è stato finalista al Gran Prix de Littérature Policière. Sempre per Rizzoli sono usciti i noir Lo stupore della notte (2018), Stella di mare (2023), Per un’ora d’amore (2024) e il romanzo per ragazzi Il mistero dei bambini d’ombra (2022). Dal 2009 con e/o pubblica la saga poliziesca di Biagio Mazzeo con il noir Una brutta storia (2012), che è poi proseguita con La notte delle pantere (2014) e Per sempre (2015); a chiudere la quadrilogia è Prima di dirti addio (2016). Ha pubblicato anche libri Feltrinelli (del 2024 è La donna nel pozzo), Marsilio (di quest’anno è Sei gatti potessero parlare) e Mondadori (Per mia colpa è del 2021) L’incontro Piergiorgio Pulixi presenta L’uomo dagli occhi tristi al festival Pordenonelegge venerdì 19 settembre, alle ore 19 nello Spazio di Piazza della Motta a Pordenone, in dialogo con Marco De Franchi. Conduce l’incontro Enrico Galiano

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

La donna nel pozzo

La libreria dei gatti neri

Un colpo al cuore

Livio Frittella “Agnizione fatale. Un giallo in alto mare”, presentazione

Valerio Portenti, un uomo trasformato dal caso – o dal destino – in un genio fuori dal comune, è abituato a risolvere enigmi. Ma quando il corpo senza vita di un passeggero viene ritrovato nella cabina 8142, anche la sua logica infallibile sarà messa alla prova. Nessun segno di violenza, nessun indizio evidente… e troppi possibili colpevoli. Ogni passeggero sembra custodire un frammento di verità, un movente inconfessabile, un’ombra che il mare non può cancellare.(da LuoghInteriori Editore)

Valerio Portenti, possiamo dire di nome e di fatto, è il protagonista del romanzo ambientato nella primavera del 1990 sulla Ocean Empress, una nave salpata da Fort-defrance in Martinica per un viaggio nei Caraibi: una crociera letteraria con ospiti internazionali.
Si trova in crociera con Lorenza, la sua assistente piscologa, per partecipare ad una serie di conferenze. Durante il viaggio fanno amicizia con altri ospiti, un ex ispettore e un reporter. Tutto procede per il meglio, fino al  verificarsi di  strani incidenti che culminano con la morte di un  passeggero.
La risoluzione del caso, di taglio classico,  scorre tra rivelazioni, segreti, deduzioni, ragionamenti, false piste e sfugge alla logica anche la più portentosa, come quella del protagonista fino all’agnizione fatale, come recita il titolo, davvero sorprendente.
Due i fattori che giocano a vantaggio di una risoluzione che non può mancare: la scena del crimine e le facoltà intellettive del protagonista. L’ambiente circoscritto della nave che non ha fatto scali lega l’assassino al luogo del delitto, è quindi ancora a bordo tra i passeggeri o i membri dell’equipaggio; secondo fattore, la logica stringente e le capacità deduttive di Valerio saranno fondamentali per la soluzione del mistero.
Ma cosa aveva reso Valerio così eccezionale? Un caso fortunoso: Valerio Portenti c’era diventato dopo un’aggressione subita; si era svegliato “diverso” ma, la lesione al lobo temporale anteriore sinistro che avrebbe potuto ucciderlo, invece l’aveva reso portentoso, con capacità cognitive in grado di assimilare informazioni in supervelocità tanto da  farlo lavorare per un celebre istituto di studi neurologici.

Livio Frittella, romano, è giornalista del «Giornale Radio RAI» e conduttore del «GR2». Ha lavorato per l’emittente locale GBR TV, per i giornali «Il Tempo», «Il Messaggero», «Paese Sera», «Corriere dello Sport», e per molte altre testate.
Ha pubblicato Le parole dello spettacolo. Dizionario di cinema, teatro, radio e televisione (Lindau), Italiani. Citazioni, aforismi, pensieri sugli abitanti del Belpaese (Neri Pozza), Templari. Dal Ducato di Puglia e Calabria all’Italia del Terzo Millennio (con G.P. Ventura – Efesto), Olimpionary. Dizionario dei termini sportivi (prima edizione: Stampa Alternativa 2017; edizione aggiornata: Efesto 2024), il romanzo giallo classico Ingannevoli apparenze (Robin) e quello giallo umoristico I Misteri dello Zoopark (Efesto), infine il romanzo di fantascienza Ulyssex (Il Filo di Arianna).(da Autori LuoghInteriori)