
La pesca con la lampara ha una sua logica precisa. Si accende la luce, non si fa rumore, si sta fermi il più possibile e nel frattempo si armano le reti. Prima o poi anche i pesci meglio nascosti vengono a galla. A quel punto non possono scapparti più.
Vanina pensò che era l’immagine perfetta per descrivere quel caso.
Secondo romanzo, in ordine di pubblicazione che per me è una ricostruzione a ritroso, avendo incontrato la protagonista, Vanina Guarrasi vicequestore, nei romanzi successivi; sebbene ciascuno a sé stante e non implichi la necessità di una lettura seriale, mi è piaciuto ripercorre dall’inizio e entrare anche cronologicamente nel mondo di Vanina che mi ha coinvolto ancora insieme agli altri protagonisti, amici ritrovati. Sì, questo apprezzo della scrittura della Scalia, ha saputo tessere e inventare, caratterizzandolo di normalità, il microcosmo in cui si muove la vicequestore, scandito dalla vita lavorativa, la quotidianità, la città e i suoi ritmi, la famiglia, gli amici, i colleghi, i collaboratori e i capi.
È piacevole partecipare alla vita dei protagonisti, osservandoli dall’esterno e vivendo insieme a loro, ovviamente con distacco, anche quando, come in questo caso, la trama relativa al caso è particolarmente intricata e piena di colpi di scena: una giovane avvocatessa scompare. Le indagini nate da segnalazioni anonime portano la squadra a contatto con il mondo del “potere sbagliato”, ma la trama si complica quando la giovane considerata, in base alle indagini, presumibilmente assassinata, pare da altri indizi ritornare in vita quasi fosse stata architettata una messa in scena che vuole colpire, per strade inusitate, personaggi “intoccabili”, tra vendette e omertà. E ancora una volta entriamo nella vita sentimentale della protagonista per scoprire che l’amore e il rapporto da lei allontanato ormai da tempo, ritorna imperioso per farle comprendere quanto sia difficile conciliare mente e cuore. Una protagonista spigolosa, diretta, intuitiva, irremovibile, sebbene le indagini potrebbero metterla di fronte a rischi, e buongustaia, al punto da dimenticare la linea per un buon piatto, un toccasana anche dei momenti difficili per non dimenticare il gusto della vita.
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