Alessia Gazzola “Un tè a Chaverton House” presentazione

Il volume si apre con una lettera per i lettori in cui la scrittrice racconta le fasi di stesura del romanzo spiegando di averlo scritto in un momento particolare che ormai conosciamo con il nome inglese di lochdown, un bel suono rotondo e veloce preferito forse perché sgomentasse meno di “chiusura totale”, e per trenta giorni ha inviato via email al gruppo di lettori preposti le parti così come via via si sviluppavano.

La breve missiva datata 27 giugno 2020 conclude con una conferma per l’autrice di come le storie per quanto semplici e senza pretese possano sembrare, uniscono, creano un legame consolano, salvano dai brutti pensieri” come nelle antiche veglie attorno al fuoco, storie spesso fantastiche o fantasticate e pertanto anche quella che va ad aprirsi nelle pagine successive ha il suo “antefatto” nell’operato di tre fate nel reparto maternità di un noto ospedale di Milano…

Tre i doni che le buone fate ritengono necessario donare ad una delle tante bambine nate quella notte: il buonumore, la docilità e per concludere un talento infallibile per i lievitati. Visto che i tempi sono cambiati così i doni, anche se non mancano tra le tre dovute “spiegazioni” e battibecchi sulla scelta di quelli assegnati. Ma le fate hanno fretta, sono tantissimi i bambini nati e i doni non si possono più cambiare.

Un inizio da favola in un mondo contemporaneo e nella città sorprendente, cosmopolita, da scoprire che è Milano e da lì nella campagna inglese

Da Garzanti Libri

“Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile.” […]

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