Michele Cecchini “E questo è niente” presentazione

Giulio, il protagonista e voce narrante, è un sedicenne e appartiene alla specie “infelici”, espressione con cui si voleva designare chi era tale per determinate menomazioni: è infatti un tetraplegico e pertanto vive, paralizzato di tutti e quattro gli arti e il torso, in un letto da cui osserva la vita di chi, normale, gli ruota attorno, costruendo una visione personale e un’analisi spietata e disarmante di chi lo circonda: il nonno, unico medico del paesino nella campagna fiorentina, e gli altri componenti il nucleo familiare. E poi un giorno, la storia è ambientata negli anni sessanta, arriva in paese un medico, di quelli che Giulio definisce “alla rovescia” perché è uno che i pazienti se li va a cercare, pazienti scomodi: è Adriano Milani, fratello di quel don Lorenzo Milani a cui non serve alcuna presentazione, neuropsichiatra e tra i primi in Italia a battersi perché la sanità si prendesse cura di questi bambini, senza confinarli in commosse etichette, ma restituendo loro la dignità di esseri umani di cui erano stati privati. Dopo lunghe battaglie, arrivò a dirigere a Firenze un istituto in cui confluivano bambini cerebrolesi a cui collaborò anche il padre dell’autore, Sergio Cecchini, neuropsichiatra e allievo di Adriano Milani, che poi aprì nel 1966 a Lucca un centro per bambini affetti da paralisi cerebrale infantile.

“La scrittura di Michele Cecchini, lieve e insieme cruda, invita a entrare con coraggio nei pensieri e nell’universo di chi non ha voce. Una fiaba senza fiabesco, dal tono mai patetico e a tratti scanzonato. L’esistenza raccontata da un bambino che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla felicità e si lascia “amare dalla vita come viene viene” (Da Bollati Boringhieri Libri)

Brevi note biografiche

Michele Cecchini, lucchese, è docente di materie letterarie presso un Istituto Superiore di Livorno città in cui vive. Nel 2019 ha pubblicato sempre con Bollati Boringhieri Il Cielo per ultimo

Su mangialibri la recensione al romanzo “Il cielo per ultimo”

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