
Quel maledetto Vronskij è un romanzo che parla di una coppia, del loro amore, delle loro vite, vite comuni, che sono trascorse nell’ordinaria quotidianità, fatta anche di problemi, come il licenziamento di lui, Giovanni “tipografo”, o la malattia di lei la bella Giulia, o la figlia, “La Piccola”, ormai adulta e lontana da casa. Sono una coppia di cinquantenni che ha imparato a superare momenti avversi.
La notte precedente l’aveva trovata al buio sul divano. Aveva lo sguardo fisso, stava pensando[…] Aveva bisogno di stare da sola […] Sentiva che non gli diceva tutto, si teneva il peggio per sé e cercava di smaltirlo da sola. Del resto era ovvio che fossero cattivi pensieri, ma non conoscerli esattamente lo faceva sentire escluso da un mondo che fino a quel momento era stato comune.Questo gli faceva male: le loro vite si stavano separando
E poi Giulia, un bel giorno scompare, lasciando solo un laconico messaggio e Giovanni l’aspetterà. La loro casa perde le caratteristiche di un luogo piacevole e felice, come il giardino e i piccoli gesti quotidiani senza di lei non hanno più lo stesso valore. È la sua tipografia dove coltiva l’ attesa: lui, tipografo, legge Tolstoj, non perché sia un lettore, lo era Giulia, ma proprio per produrre un testo speciale, un libro importante per la moglie, un suo omaggio a lei, alla sua bellezza e alla loro vita in comune, quasi un tangibile segno di quanto c’era stato tra loro. E immagina sull’onda della lettura un maledetto Vronskij che gliel’abbia portata via. Sì, perché il romanzo è proprio Anna Karenina. Ma Giulia tornerà e Giovanni capirà che le paure che lo avevano tormentato, il sentimento di inadeguatezza che lo aveva assalito, non rispondevano al vero.
Dalla penna di un grande narratore, la storia di un uomo che non crede alla fine di un amore. Un romanzo irresistibile di ossessioni, tenacia e tenerezza. “Perdonami, sono tanto stanca. Non mi cercare.” Solo questo lascia scritto Giulia, prima di scomparire nel nulla. E suo marito Giovanni, nella casa improvvisamente vuota, si sente un naufrago. Il loro è un amore fatto di cose minime: la colazione al mattino, con le fette imburrate e la marmellata; un bacio volante prima di andare al lavoro e un altro più lungo la sera, quando lui torna dalla tipografia con le dita sporche d’inchiostro; abbracciarsi in giardino, tra le rose che lei ha potato con cura. Dopo una vita insieme, non hanno ancora perso la voglia di farsi felici l’un l’altra. O almeno, così credeva lui. Adesso Giovanni, in cerca di risposte, guarda tra i libri di Giulia e dagli scaffali pesca il più voluminoso: Anna Karenina. Comincia a leggere. E si convince che sua moglie abbia trovato un altro uomo, un amante focoso, un maledetto Vronskij.[…]
Brevi note biografiche
Claudio Piersanti, abruzzese, scrittore e sceneggiatore, laureato in Filosofia a Bologna, ha pubblicato molti lavori con la Feltrinelli, ottenendo vari riconoscimenti ( Premio Viareggio, Vittorini, Selezione Campiello) e i suoi romanzi sono stati tradotti in vari Paesi: tra questi ricordiamo nel 1997 Luisa e il silenzio, Il ritorno a casa di Enrico Metz, La forza di gravità (2018)