Buon Ferragosto di letture con tuttatoscanalibri!

I racconti completi

Ferdinando Paolieri “Il rimedio pei topi” novella completa 1913

Ferdinando Paolieri “Il Dodolo”

Alessandro Pagani Breve racconto onirico da “Io mi libro”

Renato Fucini “L’asino di Melesecche”

Renato Fucini Tre bozzetti da “All’aria aperta”

Un racconto per Ferragosto

Racconto d’estate

Il sabato del racconto

Le pagine di curiosità e gli Omaggio a

Curiosità bibliofile: la carta e alcuni tipi di carta

Curiosità bibliofile: Le copertine

Curiosità bibliofile: la legatura, la carta, i caratteri tipografici

I Libri Corali

Pinocchio prima edizione: la riscoperta da un articolo d Il Tirreno

Omaggio a: Hans Tuzzi e l’ultimo Melis

Omaggio a Charles Baudelaire nel bicentenario della nascita 9 aprile 1821

Omaggio a Claudio Magris

Omaggio a Gianni Rodari

Omaggio a Leonardo Sciascia nel centenario della nascita

Omaggio a Carlos Ruiz Zafón

Omaggio a Katherine Mansfield

Omaggio a Moravia

Omaggio a Javier Marías (1951 – 2022)

“Curzio Malaparte, vita e morte di un capitano di sventure”, di Diletta Pizzicori

e tutte le recensioni e le presentazioni dal Menù alla voce : Narrativa, Saggistica, Poesia

e anche Ferragosto una festa antica

Mario Frau “Fèmina Acabadora”, NeP Edizioni

“Fèmina Acabadora” di Mario Frau è un romanzo storico che ci riporta nella Sardegna degli inizi del Novecento, dove la quotidianità di un piccolo paese viene alterata dall’arrivo di un nuovo prete e di un giovane medico. Quest’ultimo, forse per inesperienza, condanna a morte certa un giovane gravemente malato. Sarà Donna Efisia, attraverso la conoscenza del potere della fitofarmaceutica tradizionale, a salvargli la vita.

La donna, nella comunità, pratica l’eutanasia secondo un’antica tradizione dell’isola. In quel periodo storico infatti, l’acabadora, così come viene chiamata “la signora della dolce morte”, rappresenta l’ultima risorsa per dare la pace ai morituri terminali e porre così fine alle loro sofferenze.

Donna Efisia verrà arrestata, rischiando una pesante condanna per omicidio, ma l’intera comunità si mobiliterà per la sua liberazione.

Nel corso del processo, accadrà qualcosa di imprevisto e di inaspettato, destinato a cambiare il corso degli eventi.

L’autore, facendo luce sul personaggio portato alla ribalta da Michela Murgia nell’omonimo romanzo del 2009, propone descrizioni vivide e dettagliate, alternando riflessioni profonde a messaggi universali. Ogni parola è scelta con cura, ogni frase è scolpita con precisione artigianale, creando un tessuto narrativo ricco e avvincente. La prosa è fluida e armoniosa, capace di trasportare il lettore in mondi lontani e tempi remoti, facendogli vivere emozioni intense e sincere. I personaggi sono complessi e tridimensionali, con psicologie ben delineate che li rendono realistici e memorabili. Le loro vicende si intrecciano con maestria nel ritmo calzante della narrazione, capace di sorprendere e commuovere. Un libro che arricchisce, offrendo un’esperienza intellettuale e emotiva, che stimola la mente e tocca il cuore.

Mario Frau è nato a Pula (CA) ma dall’età di tredici anni risiede a Novara. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni, tra cui il saggio “Il caso De Agostini” (Ediesse, 1983) dedicato alle relazioni industriali della nota casa editrice e la ricerca storica “Tra Storia e leggenda” sulle vicende dell’antifascismo tra il 1921 ed il 1945 nel novarese. Inoltre, le raccolte poetiche “Come fuoco sotto la cenere” (Libroitaliano World, 2006), “Cernobyl day after” (2007) e “Son tornati gli Aironi” (2008); i saggi “La Coop non sei tu: la mutazione genetica delle coop, dal solidarismo alle scalate bancarie” (Editori Riuniti, 2010) e “Storie e leggende di Pula” (La Riflessione Editore, 2012); i romanzi “Simbiosi criminale”, “Baia d’Agumu”(Mjm Editore, 2013 e 2015) e “Nel segno della Rosa”(Kubera Edizioni, 2020).

Antonella Azzoni “Ombre e memorie”, NeP Edizioni

“Ombre e memorie” è una raccolta di racconti di Antonella Azzoni, è composta da otto intriganti racconti, ciascuno capace di trasportare il lettore in mondi diversi e affascinanti.
Già con Da un manoscritto cinese, Esmeralda e il violoncello e L’apparizione, al lettore vengono offerte suggestioni musicali e poetiche. Procedendo con Nuova Vita, Pastiche, Radici e Una strana visita, vediamo come si rincorrono ombre del passato e memorie di epoche antiche.
I personaggi che popolano questi frammenti di universo sembrano emergere dall’opera e parlare in prima persona, insieme al piacere dell’invenzione fantastica che li pervade.
Ogni racconto è un piccolo mondo a sé, scritto con maestria e capace di catturare l’attenzione attraverso un’esperienza travolgente e indimenticabile.
Sono racconti che spiccano per la profondità e la qualità della scrittura, dove al flusso coscienza si alternano spesso l’introspezione e il frequente senso di illusorio e onirico, mentre i costanti interrogativi lasciano spazio anche al senso dell’umorismo.
L’ispirazione e la scrittura sono di tipo poetico e la penna viene lasciata libera di vagare e svagarsi, fino all’ultimo racconto, Vespero, una vera e propria prosa poetica, in cui la presenza di suggestioni stilnovistiche genera imprevedibili variazioni.
Grazie all’originale tecnica narrativa e alle storie ben costruite, questo libro di racconti è un viaggio unico in cui il lettore può facilmente perdersi.
Un libro perfetto per chi cerca una lettura coinvolgente e dinamica.

Antonella Azzoni vive e lavora a Roma. È neurologa, psichiatra e psicoanalista. Ha una formazione classica ed è da sempre appassionata di opera e di letteratura.
Ha pubblicato i romanzi: Amore e morte del Cavaliere F. de S. (Pagine, 2014), Jean e la piccola maga bionda e Storia quasi seria di un Vampiro perbene (Giovane Holden Edizioni, 2020 e 2021); la raccolta di racconti La prima e altri racconti (Albatros, 2018); le sillogi poetiche Come waka dell’autunno che viene (Giovane Holden Edizioni, 2019); per Edizioni
Helicon Canzoniere Amoroso (2018); Sottovoce a mezzo tono, in estrema confidenzaFilastrocche sul mondo dell’Opera (2019); Viva Rossini! Filastrocche sui personaggi rossiniani (2020); Meraviglioso MozartFilastrocche sui personaggi mozartiani (2023); Altri waka autunnali e una Canzone della partenza (2024). Diversi suoi racconti e componimenti poetici sono pubblicati in antologie di scrittori italiani. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti per la poesia, la narrativa e la saggistica in premi
letterari nazionali, fra cui il primo premio per la poesia inedita al 42° Premio Letterario Casentino, nel 2017.

Massimiliano Rinaldi “Howeran – La terra dell’immortalità”, NeP Edizioni

Un nuovo romanzo fantasy si aggiunge al ricco catalogo di NeP Edizioni.

“Howeran – La terra dell’immortalità” di Massimiliano Rinaldi è un’avventura fantastica, ricca di magia e mistero, che catturerà il cuore di appassionati del genere e non solo.

“Il nuovo Achille” è il sottotitolo che identifica il volume come il primo di una promettente saga epica, in grado di trascinare i lettori in un mondo straordinario, dove antiche profezie, battaglie mozzafiato e leggende dimenticate si intrecciano in una trama appassionante e avventurosa.

Maxell è un giovane principe del feudo di Carawell, costretto ad abbandonare la sua terra per non soccombere all’occupazione di un regno nemico e raggiungere Howeran, una terra leggendaria, le cui sorgenti sono in grado di donare immortalità ed eterna giovinezza.

Con l’aiuto di un gruppo di alleati, dovrà affrontare prove insormontabili e svelare antichi segreti per impedire che le forze del male prevalgano.

La prosa scorrevole e il ritmo intenso di “Howeran – La terra dell’immortalità” permettono di immergersi in un universo vibrante e dettagliato, popolato da eroi coraggiosi, creature magiche e potenti forze oscure.

Un libro che apre una porta verso mondi sconosciuti, dove l’immaginazione supera ogni limite, in un viaggio senza tempo verso l’infinito.

La profondità dei personaggi e la particolarità della trama rendono questo romanzo fantasy un’opera unica, dalle forti emozioni e dagli inaspettati risvolti sentimentali, adatta a ogni tipo di lettore.

Anteprima

Massimiliano Rinaldi nasce a Salerno nel 1982. Appassionato d’arte, mitologia e di letteratura classica, è autore di testi musicali. Sin dall’adolescenza si avvicina e si appassiona al mondo delle saghe fantasy e fantascientifiche e decide di scrivere il suo primo romanzo Howeran, incentrato sul tema dell’immortalità, da sempre un grande sogno dell’essere umano.

Adania Shibli “Un dettaglio minore”, presentazione

Traduzione di Monica Ruocco.

Questa storia inizia durante l’estate del 1949, un anno dopo la guerra che i palestinesi chiamano Nakba, la catastrofe – che ebbe come conseguenza l’esodo e l’espulsione di oltre 700.000 persone – e che gli israeliani celebrano come la Guerra d’indipendenza. Alcuni soldati israeliani attaccano un gruppo di beduini nel deserto del Negev, uccidendo tutti tranne un’adolescente. La ragazza viene catturata, stuprata, uccisa e sepolta nella sabbia. Molti anni dopo, ai giorni nostri, una donna di Ramallah prova a decifrare alcuni dettagli che aleggiano attorno a quell’omicidio.(da La nave di Teseo)

Adania Shibli, palestinese, è autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, saggi. Il suo romanzo Masās, è stato tradotto in italiano con il titolo Sensi (2007), come i racconti brevi con il titolo Pallidi segni di quiete (2014), così il suo ultimo romanzo “Un dettaglio minore”, che è stato finalista al National Book Award 2020 e all’International Booker Prize 2021.

La prima parte del romanzo racconta di una violenza consumata dalle forze israeliane poco dopo la Nakba, nel 1949, su di una donna beduina. Alcuni soldati israeliani attaccano un gruppo di beduini nel deserto del Negev, uccidendo tutti tranne un’adolescente. La ragazza viene catturata, stuprata, uccisa e sepolta nella sabbia. Nella seconda parte una ricercatrice palestinese mezzo secolo dopo vuole ricostruire in ogni dettaglio quella vicenda, sicuramente “un dettaglio minore” nelle pagine della Storia. La prima parte, ambientata nel 1949 è scritta in terza persona. Dopo che la ragazza è stata uccisa e sepolta nel deserto inizia la seconda parte ambientata ai giorni nostri e scritta in prima persona, una prima persona che non ha nome. Due narrazioni che si susseguono contrassegnate semplicemente con numeri, 1 e 2. Nella seconda parte, a Ramallah, una donna palestinese legge di quella violenza su un giornale israeliano e, spinta inizialmente da una coincidenza di date, parte alla volta del Negev alla ricerca di  indizi che possano restituire dignità alla giovane vittima e forse cogliere le origini del suo presente.

Donatella Schisa “A Napoli con Massimo Troisi”, presentazione

A trent’anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, Donatella Schisa ne ripercorre i luoghi partendo dall’infanzia a San Giorgio a Cremano, passando per Napoli, le prime esperienze teatrali, il cinema, il borgo marinari, l’isola di Procida e tutti i paesaggi che hanno fatto dell’attore uno degli interpreti più conosciuti e amati in Italia e nel mondo della cultura partenopea. Il ritratto di Massimo Troisi raccoglie l’eredità di quanti hanno avuto l’occasione di conoscerlo e raccontare la sua comicità, la sua arte e il suo pensiero, nel tentativo unanime di evitare di farne un personaggio idealizzato, appartenente a un altrove lontano, distante, a tratti irraggiungibile.[…](da Perrone Editore)

L’autrice è stata intervistata da Brunella Schisa (Il Venerdì La Repubblica, 26 luglio 2024), anch’essa napoletana, che ha deciso di incontrarla nel nome di un mito pertanto difficile da raccontare senza rischiare il già detto; ha invece dichiarato che la scrittrice c’è riuscita in pieno: attraverso l’intervista di amici e collegfhi ha costruito, con gli strumenti di una storica, un libro autentico sapendo penetrare nell’anima del personaggio e nel suo rapporto con Napoli, sebbene non fosse la sua città natale.

Alla domanda “Lei lo descrive come un arci napoletano allergico agli steriotipi”, la scrittrice risponde che effettivamente detestava i luoghi comuni e che era “l’esatto contrario” del furbo che vive d’espedienti, anzi lo definisce “malinconico, umbratile” che partendo da se stesso era riuscito ad eliminare i cliché sulla figura del classico napoletano; richiamando il rifiuto dell’attore al trapianto del cuore e alla sua morte all’indomani delle riprese del Postino di Neruda ci fornisce una caratteristica peculiare del suo carattere: “tutto anima”, al punto di non voler sostituire il suo cuore con quello di un altro che avrebbe potuto provare sentimenti diversi, un modo diverso di guardare le cose.

Donatella Schisa è avvocato e si occupa di libri. Lettrice appassionata, conduce da anni il circolo letterario “Scritti di questi tempi”. È stata conduttrice radiofonica di rubriche letterarie e autrice di due romanzi: Il posto giusto (L’Erudita, 2017) e La nebbia quando saleLettere a mia madre e non solo (L’Erudita, 2019), e curatrice di antologie per Giulio Perrone Editore. L’ultimo suo lavoro è Lunario minimo (Affiori, 2023).

Grazia Deledda “La regina delle tenebre”, con Presentazione e note

Nuova Edizione con il discorso pronunciato dalla Deledda al conferimento del Premio Nobel il 10 dicembre 1927.

“La regina delle tenebre”, che dà anche il titolo alla raccolta di sei novelle alcune già pubblicate su riviste e composte negli ultimi anni dell’Ottocento, fu poi stampata a Milano nel 1901.

La protagonista di “La regina delle tenebre” è una giovane donna, Magda, che decide di esiliarsi da tutto, in conflitto con il mondo che la circonda per poi assurgere ad una vera e propria metamorfosi superando ogni dubbio e accogliendo la forza della propria creatività come un dono da non sprecare; conflitto a cui non fu estranea la stessa autrice che propone in queste pagine il proprio travaglio interiore trasposto.

Così come ne “Il bambino smarrito” un uomo sfiduciato trova la propria ragion d’essere o ne “Le due giustizie” dove il protagonista, condannato ingiustamente da quella umana, la ritroverà nell’amicizia di un altro condannato.

Storie di lotta per affermare la propria creatività sulla miseria morale umana, come quella di Giame ne “La giumenta nera” o la vendetta di “Sarra” costretta dalla mentalità ristretta a rinunciare alla propria felicità.

La raccolta si chiude con “Primi baci” che ha per protagonisti due giovani innamorati sullo sfondo di una Sardegna protagonista.
Nella presente edizione è stato inserito il discorso dell’autrice dopo il conferimento del Premio Nobel il 10 dicembre 1927.

Perché ripoporre questi sei racconti?

Non tanto pereché la Deledda è stata l’unica donna italiana a ricevere il Nobel ma soprattutto per le tematiche sempre attuali che l’autrice propone con spirito positivo fidando nella capacità umana di risollevarsi dalla mancanza di fiducia in se stessi e quindi riemergere.

Su Amazon in ebook e in cartaceo

Umberto Segato “Il sangue non mente”, LFA Publisher

“Cari amici di un tempo, di adesso e, si spera, futuri, è uscito il mio romanzo dal titolo Il sangue non mente (titolo ambiguo come i personaggi che lo illustrano) per la Casa Editrice LFA Publisher, che ha ritenuto l’opera degna di frequentare i banchi delle librerie IBS, Mondadori, Feltrinelli, Amazon.
Questo non è (solo) un invito ad acquistare il romanzo, ma l’orgoglioso annuncio di una performance portata a termine con successo da un quasi novantaduenne (il 31 agosto), riguardante un testo di più di 200 pagine, ben scritto, ricco di personaggi “a tutto tondo”, di precise descrizioni, con una trama che
invoglia a proseguire la lettura anche se si è a letto pieni di sonno. Leggete e fatelo leggere (soprattutto in famiglia): vi svela verità che, di solito, si tengono nascoste”.
Umberto Segato

Sinossi
C’è un’eredità e, ovviamente, ci sono aspettative. Ma c’è anche la volontà del ‘Vecchio’, per il quale tutto ciò che ha accumulato (dal nulla) è frutto del suo ‘sangue’.
Gli eredi sono due cugini: un maschio, il suo braccio destro nelle poco nobili imprese, e una giovane femmina di nobili natali e vita turbolenta.
Il Vecchio, però, non vuole lasciare tutto a nessuno dei due. Non al maschio, che considera di ‘sangue’ debole, né alla femmina, che definisce (per le sue tendenze omosessuali) ‘merce avariata’.
Così propone al nipote di sposare la figlia di una sua vecchia amante; figlia che, malgrado le insistenze della madre, non ha mai voluto riconoscere come sua.


Umberto Segato biografia
Umberto Segato (Mira, 1932) è un giornalista, scrittore e poeta italiano.
Giornalista per “Il Giorno” e successivamente, in televisione inviato per il TG2 Rai, curatore di Medicina Trentatré (rubrica medica a carattere scientifico del TG2) e firma varie inchieste per il settimanale Tg2 Dossier. Ha pubblicato varie raccolte di poesia, tra cui: Non arriva nessuno (1962), Viaggio a vista (1992, Premio “Cesare Pavese”), Specchio in uno specchio riflesso (1999, nella rosa dei Premi Alfonso Gatto, Città di Marineo, Metauro e Viareggio) Versi scabri (2011).
Inoltre, ha pubblicato i romanzi: I luoghi e il tempo (1988, Premio “Città di Benevento”), Candida (2015), Eredità o la colpa di Serena” (2017), Racconti dal passato (2018), Come un’oliva infilzata (2022).
Il romanzo Il sangue non mente è disponibile nelle migliori librerie e store online.

Luigia Veccia “Troppo è l’amore per essere compreso”, NeP Edizioni

Reduce dal successo del romanzo “Il gazebo dei pini” e della raccolta di racconti “Le vite di Sara”, Luigia Veccia torna in libreria con “Troppo è l’amore per essere compreso”, una raccolta di poesie e prose poetiche edita da NeP edizioni.

All’interno della raccolta, differenti sono le fonti di ispirazione. Diversi sono gli stimoli sensoriali e intellettuali, così come mutevoli sono gli stati d’animo espressi dalla voce narrante. L’amore appare sicuramente come il tema predominante nella poetica dell’autrice: un amore variegato e caleidoscopico, immanente e a tratti ossessivo che, attraverso schegge sentimentali e tenui sollecitazioni emotive, permette di addentrarsi nei recessi remoti della sua interiorità. Ulteriore tematica ricorrente è il perenne conflitto fra luce e buio. L’autrice gioca molto sui contrasti cromatici e concettuali e alimenta un mosaico variegato di sensazioni e misteriose alchimie.

Anche la natura permea questi componimenti, con il suo respiro invisibile e la sua fusione perfetta di elementi e scenari paesaggistici, tra l’alternarsi delle stagioni e il ricordo attuale di odori e sapori. Viene dato inoltre spazio alla dimensione della memoria. I versi percorrono l’inesorabile logorio del tempo che scorre, in una malinconica e struggente sospensione spaziale e temporale, mentre sfumature quasi oniriche scandiscono frammenti di vita vissuta. L’autrice opta per la scelta di un doppio registro stilistico, costituito sia dai versi sciolti che da quelli liberi della prosa poetica, la cui alternanza si presta ad una lettura piacevole e ad una interpretazione lineare, in una ricerca costante dell’ineffabile significato del vivere.

L’Anteprima

Luigia Veccia è nata il 2 dicembre 1952 a Caserta, dove ha sempre vissuto insieme ai suoi cari. La sua è un’esistenza come tante. Da sempre appassionata di letteratura, ha letto numerosi libri ma solo recentemente ha deciso di girarsi dall’altra parte del tavolo e di incominciare a scrivere. Sempre con NeP edizioni, ha pubblicato nel dicembre 2023 il romanzo “Il gazebo dei pini” e nel gennaio 2024 la raccolta di racconti “Le vite di Sara”. 

Emanuela Bianchi “L’ultima strega. Una storia vera dalla Calabria del XVIII secolo”, Oligo Editore

IN UN INTRECCIO DI INGANNI, SUPERSTIZIONE E PREGIUDIZI, LA STORIA VERA DELL’ULTIMA DONNA PROCESSATA PER STREGONERIA NELL’ITALIA DEL SUD

Prefazione di Roberto Alessandrini

Oligo editore

Calabria, seconda metà del Settecento. Cecilia Faragò è accusata di essere una strega e di aver provocato la morte del parroco. A vessarla due preti che vogliono impossessarsi dei suoi beni. Vedova e analfabeta, si affida a un giovane avvocato che porterà il suo caso fino alla corte di Napoli e riuscirà a smascherare gli impostori, dando l’occasione a re Ferdinando di abolire per sempre il reato di stregoneria. Emanuela Bianchi ha il merito di aver fatto uscire dall’oblio una storia dimenticata, oggi al centro di una rievocazione annuale a Soveria Simeri, raccontata nella sua opera teatrale LaMagara (Premio della critica Gaiaitalia 2014) e oggi in questo nuovo libro.

Dalla prefazione di R. Alessandrini:

«Questo breve racconto ha una lunga storia, che merita di essere riassunta, almeno per sommi capi. Una madre regala alla figlia il libro di uno studioso di storia locale. Il testo ricostruisce una vicenda realmente avvenuta in Calabria nella seconda metà del Settecento, quella di una donna – Cecilia Faragò – che rimane vedova, non intende risposarsi e che, pur essendo analfabeta, ritiene di far valere i propri diritti fino al grado supremo di giudizio, la Gran Corte della Vicaria di Napoli.  Accusata ingiustamente di essere una strega e di avere provocato con una fattucchieria la morte di un parroco, vessata da due avidi preti che reclamano con l’inganno i suoi averi, affida la propria difesa a un giovanissimo avvocato ventenne, che con una formidabile arringa, degna della migliore retorica del secolo dei Lumi, smaschera gli impostori e restituisce alla donna il suo diritto.  Re Ferdinando IV, nel 1770, coglie l’occasione per abolire il reato penale di magia dai suoi territori. Cecilia Faragò sarà così l’ultima donna nel Sud d’Italia a essere accusata, e assolta, da calunnie costruite sulla superstizione e sul pregiudizio. Confinata per oltre due secoli in un ambito prevalentemente locale, la storia dell’“ultima strega”, sempre in virtù di quel libro regalato da una madre a una figlia, diventa un testo teatrale. Perché la figlia è antropologa e attrice e, nella vicenda narrata, intravvede qualcosa che va riportato alla luce e arricchito di nuovi significati. Inizia così una ricerca sul campo, un’indagine serrata nel piccolo paese calabrese che ha fatto da scenario alla storia»

EMANUELA BIANCHI, antropologa e attrice catanzarese, ha studiato all’Università di Roma La Sapienza. Allieva di Paolo Vignolo (Ecole des hautes études en sciences sociales di Parigi) e della coreografa Marta Ruìz (Adra Danza, Colombia), nel 2004 ha costituito la compagnia teatrale “Confine incerto”, che si occupa di di teatro ludico-sensoriale, teatro antropologico e teatro interattivo in spazi non convenzionali.