
Si apre con due brevi sintesi la prima traccia dal 1799 al1868 il percorso dei capostipiti dei Florio, la seconda inquadra il periodo storico prima di iniziare la nuova avventura: “Mare”, il titolo del capitolo, con il nuovo orizzonte aperto da Ignazio sull’impero dei Florio fondando una Compagnia di navigazione.
Procede quindi a riallacciare le vicende raccontando dalla morte di Vincenzo Florio e dell’erede Ignazio che ha portato alla famiglia quel quarto di nobiltà che mancava per coronare l’impresa, sposando la baronessa Giovanna d’Ondes Trigona.
La morte prematura di Ignazio segnerà un passaggio epocale, l’erede ventiduenne infatti non ha quel senso della “famiglia” di chi lo ha preceduto e nemmeno l’amore per la moglie, la bella e fascinosa donna Franca, riuscirà a fermare in lui la voglia di sfarzo, l’amore per la bella vita e la mancata dedizione al lavoro. Inizierà il declino ma prima del precipitare, il nome dei Florio si risolleverà legandosi alla Targa voluta da Vincenzo, appassionato di auto.
Un romanzo che segue le vicende appoggiandosi ad una fitta documentazione e sulla capacità dell’autrice di legare e avvincere il lettore alle vicende sapientemente raccontate.
Da Editrice Nord brevi note biografiche
Stefania Auci è nata a Trapani, ma vive da tempo a Palermo, dove lavora come insegnante di sostegno. Con I Leoni di Sicilia, che ha avuto uno straordinario successo – più di cento settimane in classifica, in corso di traduzione in 32 Paesi –, ha narrato le vicende dei Florio fino alla metà dell’Ottocento, conquistando i lettori per la passione con cui ha saputo rivelare la contraddittoria, trascinante vitalità di questa famiglia. Una passione che attraversa anche L’inverno dei Leoni, seconda e conclusiva parte della saga, e che ci spalanca le porte del mito dei Florio, facendoci rivivere un’epoca, un mondo e un destino senza pari.
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