nel centenario della nascita, 1923 – 2023

Autore poliedrico, Calvino affronterà varie forme letterarie e generi nuovi. Nelle prime opere si ritrovano sia influenze neorealiste sia il fiabesco e la scrittura fantastica: generi che mescolati determineranno opere originali e inconfondibili. È infatti un autore complesso le cui opere, mai scontate e per le tematiche e per i generi utilizzati, si prestano a molte interpretazioni. Del filone narrativo fantastico la trilogia riunita sotto il titolo I nostri antenati scritta tra il 1952 e il 1959 (Il visconte dimezzato, Il barone rampante, il cavaliere inesistente) ispirati dal racconto filosofico fantastico degli illuministi.
Il soggiorno parigino (1964) determinerà il contatto con nuovi modelli letterari e gli studi sulla scienza lo porteranno a conciliare entrambi (Le cosmicomiche 1965). La sua è proprio la ricerca di un procedimento combinatorio che culmina nel romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979), sarebbe meglio dire nei dodici capitoli che lo compongono e nei dieci “pezzi“ di dieci diversi romanzi che disorientano il lettore abituato ad un inizio e ad una fine… e soprattutto a non essere protagonista.
“T’interrompe il settimo lettore: – Lei crede che ogni storia debba avere un princìpio e una fine? Anticamente un racconto aveva solo due modi per finire: passate tutte le prove, l’eroe e l’eroina si sposavano oppure morivano. Il senso ultimo a cui rimandano tutti i racconti ha due facce: la continuità della vita, l’inevitabilità della morte”.
“Combinando in una sola parola i due aggettivi cosmico e comico ho cercato di mettere insieme varie cose che mi stanno a cuore”
“Il mio moltiplicare le maschere, gli stili, gli atteggiamenti verso il mondo è un cercare di inseguire la molteplicità della vita”.
(Italo Calvino)
La trilogia: I nostri antenati
I viaggi fantastici
Il romanzo infinito
“Se una notte d’inverno un viaggiatore”
e anche