Javier Marías “Vite scritte” recensione di Salvina Pizzuoli

Chissà quante volte ci saremo chiesti chi è, com’è effettivamente la sua vita, com’è arrivato a costruire le pagine che ci hanno attanagliato o affascinato o completamente compreso in esse?

È successo anche a Javier Marías che nel 1992 pubblicava la prima edizione di “Vite scritte” , ripubblicato sette anni e sette mesi dopo, come ci tiene a precisare, senza troppe variazioni: note biografiche di venti autori, tre nordamericani, tre irlandesi, due scozzesi, due russi, due francesi, un polacco, una danese, un italiano, un tedesco, un ceco, un giapponese, un inglese dell’India e un inglese dell’Inghilterra […]

Biografie “leggere” perché trattano i letterati come personaggi di un romanzo, maniera in cui tutti gli scrittori desiderano vedersi trattati, aggiunge nella presentazione.

In questi scampoli di vite emergono particolari curiosi,  imprevedibili, abitudini che portano al sorriso e a qualche esclamazione stupefatta; non solo parole e racconti ma anche immagini che li ritraggono, tratte dalle cartoline che di essi Marías ha fatto collezione, che per lo più provengono dalla National Portrait Gallery di Londra. Una serie di ritratti di parole che Marías si è divertito a scrivere; afferma infatti che con il passare del tempo mi sono reso conto che, se mi è piaciuto scrivere tutti i miei libri, è stato con questo che mi sono divertito di più. Forse perché, oltre che “scritte”, queste vite sono state “lette”.

Un omaggio quindi alla scrittura e alla lettura!

E scopriamo allora  che le battute di Wilde furono innumerevoli anche quelle che non gli passarono per la mente ma che gli sono state attribuite, ma fu sicuramente sua la descrizione di una giornata molto indaffarata di uno scrittore: stamattina ho tolto una virgola e questo pomeriggio l’ho messa di nuovo.

E di Lampedusa viene svelato che la spinta a scrivere il suo unico e immortale romanzo fosse legata al fatto che un suo cugino aveva ottenuto un premio e il plauso di Montale per una sua raccolta di poesie fatto da cui aveva derivato la certezza matematica di non essere più stupido e pertanto di potersi mettere seduto alla scrivania… Ma anche che Faulkner scriveva per poter acquistare cavalli o che Conrad e James erano legati da una cordiale antipatia o che Rimbaud aveva un cattivo rapporto con l’igiene personale.

Non mancano ritratti al femminile in una sezione dedicata dal titolo “Donne fuggitive” come lady Hester Stanhope, incoronata la Regina del deserto o Adah Isaacs Menken famosa non tanto come scrittrice ma per la cavalcata nel finale di Mazeppa, un adattamento del testo di Byron.

S.P.

dello stesso autore:

Berta Isla

Da Il Corriere on line “La Lettura premia Javier Marías”

Tutti i racconti

Ilaria Bonuccelli “Per ammazzarti meglio” da Il Tirreno Culture 22 novembre

presentazione del libro “per ammazzarti meglio”

Se lo Stato è complice
della violenza sulle donne
Viareggio. «Sciolgo te e i tuoi figli nell’acido». Non è una minaccia. È una promessa. Pochi mesi dopo, l’uomo prende un coltello e tenta di assassinare la moglie. Ci riesce quasi. Con il figlio di un anno ci riesce. Sette coltellate. Nessun giudice, nessun medico lo aveva ritenuto pericoloso abbastanza da allontanarlo dalla famiglia. Un giudice, invece, c’è che pensa di dover tenere lontano uno stalker dalla sua ex compagna. Forse perché ha già tentato di ammazzarla un paio di volte. Si è anche fatto la galera e non ha mutato d’avviso. Appena uscito ci ha riprovato subito. Allora gli impone un divieto di avvicinamento alla donna. Distanza minima: 3 metri. Di questo parla “Per ammazzarti meglio” (Pozzo di Micene editore), libro inchiesta in 12 storie sulla violenza di genere: di come lo Stato sia complice in tutte le sue declinazioni, dei femminicidi, dei maltrattamenti, degli stupri. L’autrice è Ilaria Bonuccelli, caposervizio de Il Tirreno, ideatrice per la sua testata della campagna che ha portato alla revisione della norma sui braccialetti elettronici anti-stalker. La presentazione del libro è oggi alle 18 a Viareggio, alla libreria la Vela, in via Garibaldi 19. —

Le pagine più visitate nel mese di novembre

Le pagine più visitate

 

Gulia Corsalini “La lettrice di Čechov”
Concita De Gregorio “In tempo di guerra”
Walter Veltroni “Assassinio a Villa Borghese”
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tuttolibri i 10 più venduti, la classifica dal 9 al 15 settembre 2019
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André Aciman “Cercami”
Olga Tokarczuk “I vagabondi”
André Aciman “Chiamami col tuo nome” e “Cercami”
Lara Prescott “Non siamo mai stati qui”
Fruttero e Lucentini, il testo della lettera a Mondadori e l’articolo “L’arte di parlare ai lettori”