Roberto Alajmo “Il piano inclinato”, presentazione

[…]In questo romanzo Roberto Alajmo conferma il suo talento nel trattare la tragedia come commedia e la commedia come tragedia. Il suo Ousma – come tutti noi –non è cattivo e non è buono, costretto com’è a destreggiarsi tra l’euforia dei sogni e lo sconforto della realtà. Un protagonista che si sottrae agli stereotipi opposti che riguardano i migranti, dipinti sempre come vittime o come delinquenti. C’è però una forza che spinge Ousma e quelli come lui sempre oltre, sul piano inclinato del caso e della fatalità.(dal Catalogo Sellerio )

Ousmane Keità, ovvero Ousma, ha 17 anni  è  in fuga dal Mali, su una barca rottame che, nelle acque di Lampedusa, si rovescia. Alajmo racconta la vicenda accopmpagnando il lettore dentro un “prima”, fatto di racconto del presente e flashback che  ripercorrono, anche se non in ordine cronologico,  momenti della vita del protagonista: l’ambiente di provenienza, le vicende familiari di lui figlio della seconda moglie del padre che, in difficoltà economica la ripudia,  e del suo lascito in punto di morte che racchiude in “apri la finestra” un consiglio di vita, che Ousma accoglie decidendo di vivere lontano da casa, e oltre verso l’Europa. Quindi la partenza e le prime tappe ed esperienze a Bamako, quindi il viaggio nel deserto, la prigionia nei campi in Libia, fino al naufragio e all’approdo a un Centro di accoglienza e a un Rifugio di Palermo che ospita  i minori non accompagnati: ed è da qui che  si apre il “dopo” e il racconto si fa noir.

Roberto Alajmo (1959) vive a Palermo. Tra i suoi libri: Notizia del disastro (2001, Sellerio 2022), Cuore di madre (2003), È stato il figlio (2005), da cui è stato tratto nel 2012 l’omonimo film diretto da Daniele Ciprì, Palermo è una cipolla (2005), L’arte di annacarsi (2010). Con questa casa editrice ha pubblicato inoltre Carne mia (2016), L’estate del ’78 (2018), Repertorio dei pazzi della città di Palermo (2018), Io non ci volevo venire (2021), La strategia dell’opossum (2022), La boffa allo scecco (2023), Abbecedario siciliano(2023), Il piano inclinato (2024).

dello stesso autore su tuttatoscanalibri:

L’arte di annacarsi

Io non ci volevo venire

La strategia dell’opossum

Gaetano Savatteri “La Magna Via”, presentazione

Saverio Lamanna e Peppe Piccionello, la coppia Stanlio e Ollio del giallo italiano protagonista della fortunata serie TV Màkari, sfidano la Sicilia interna lungo l’antica «magna via francigena» che collega per sentieri e strade provinciali, Palermo ad Agrigento. Ma sulla loro scia si verificano alcune morti violente e misteriose da decifrare.(Da Sellerio Editore)

Tra i temi affrontati nel romanzo c’è anche l’aspetto sociologico che scaturisce percorrendo appunto la  “magna via”, nell’entroterra siciliano tra paesi sempre più svuotati, da cui emerge la questione dell’emigrazione spesso forzata e anche quella della “restanza” che presuppone decisione e coraggio non solo per chi la opera in prima persona, ma perché implica anche una scelta per chi, almeno in un primo momento, deve accoglierla, come accade a Salvatore Picone e alla figlia e come accade al gruppo che come lui si impegna contro lo spopolamento dei paesi delle colline dell’entroterra siciliano.
In questo viaggio c’è per il protagonista anche la ricerca del mondo dell’infanzia e insieme ad essa la volontà di ricostruire un rapporto con il padre come accade a Racalmuto, il paese dove ha trascorso la sua infanzia. Lontano dal suo mare, insieme al padre, a Piccionello e a Suleima, si muove tra ricordi, emozioni, citazioni e richiami letterari dove, come in ogni giallo che si rispetti, non mancheranno avventure, imprevisti, ironie e misteri, tra cui morti efferate e soluzioni da trovare.

Gaetano Savatteri (Milano, 1964), cresciuto in Sicilia, vive e lavora a Roma. Con questa casa editrice ha pubblicato: La congiura dei loquaci (2000, 2017) La ferita di Vishinskij (2003), Gli uomini che non si voltano (2006), Uno per tutti (2008), La volata di Calò (2008) e La fabbrica delle stelle (2016), Il delitto di Kolymbetra (2018), Il lusso della giovinezza (2020), Quattro indagini a Màkari (2021), La Magna Via (2024).

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri, i racconti in tre raccolte della Sellerio:

Cucina in giallo

Una notte in giallo

Una settimana in giallo

Antonio Manzini “Il passato è un morto senza cadavere”, presentazione

[…] In questa nuova avventura di Rocco Schiavone, Antonio Manzini alza il livello della riflessione sulla condizione umana, in una indagine fitta di tracce, figure e dettagli, movimentata, rigorosamente logica, che agita ombre e desideri, provoca luci e turbamenti, smuove il coraggio e la paura.(da Sellerio Editore)

Il nuovo romanzo di Manzini è un testo ampio che ha come tema portante il ricordo, il passato e ciò che di questo tempo ciascuno di noi ama richiamare alla memoria e ciò che tende al contrario a dimenticare. Anche il titolo lo rievoca e anche come lo stesso protagonista, il vicequestore di Aosta Rocco Schiavone, imposta la propria esistenza legandola al passato che è rifugio, mancanza, dolore.

Anche la vittima, Paolo Sanna, ha un passato che lo caratterizza e nel quale occorrerà indagare capillarmente per riuscire a garantire alla giustizia il suo omicida. Apparentemente il caso si presenta come una morte occasionale, da incidente: il Sanna è un cinquantenne investito e ucciso mentre va in bicicletta, ma al contrario si rivelerà un omicidio programmato  La vittima, da poco trasferitosi ad Aosta, ha peregrinato per varie città anche estere, è un benestante nonostante non abbia alcuna attività, vive in un’abitazione di lusso, vive solo e molto della sua vita si perde in un passato che pare cancellato. Occorrerà cercare lì e ricostruire quanto giaceva nell’ombra ma è stato messo in luce dall’”incidente”.

Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato Sangue marcioLa giostra dei criceti (del 2007, riedito da Sellerio nel 2017), Gli ultimi giorni di quiete (2020) e La mala erba (2022). La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019), Ah l’amore l’amore (2020), Vecchie conoscenze (2021), Le ossa parlano (2022), ELP (2023) e Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America? (2023). In altra collana di questa casa editrice ha pubblicato Sull’orlo del precipizio (2015) e Ogni riferimento è puramente casuale (2019). 

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Le ossa parlano

Vecchie conoscenze

Gli ultimi giorni di quiete

Rien ne va plus

ELP

Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico scomparso in Sus America?

Tutti i particolari in cronaca

Dolores Hitchens “La gatta ha dato l’allarme”, presentazione

Traduzione dall’inglese di Chiara Rizzuto

Miss Rachel Murdock e la vigile gatta – sensibile agli sgarbi e dalla memoria lunga – dovranno venire a capo del groviglio di rancori che forse costituisce una minaccia per la piccola Claudia. Con i romanzi di Miss Rachel e la gatta Samantha, Dolores Hitchens ha creato dei cat mysteries che, ha scritto Joyce Carol Oates, «meritano di essere riscoperti specialmente alla luce della letteratura poliziesca femminile»: perché c’è in essi grazia unita a mistero, una inesauribile inventiva che moltiplica sorprese e colpi di scena, piccoli brividi e molta ironia, e c’è l’originalità di una coppia inedita di investigatori credibili nella loro eccentricità.(dal Catalogo Sellerio)

Il secondo della serie con Miss Rachel, anziana detective dilettante, e la sua gatta Samantha: dodici casi per altrettanti romanzi,  i dodici «misteri della gatta» scritti tra il 1939 e il 1956) . La scrittrice texana, autrice  del  thriller Fool’s Good  dal quale il regista Godard trasse un lungometraggio nel 1964., dallo scorso anno è tradotta e pubblicata in Italia da Sellerio: una serie di mystery che si è aperta con “La gatta ha visto tutto” .

In questo secondo romanzo, Miss Rachel Murdock, in uno dei suoi giri gratuiti per los Angeles fingendo interesse per alcune case in affitto, viene a conoscenza, da una bambina, Claudia, che sta celebrando il funerale di un rospo schiacciato da una scarpa, dell’ostilità tra le famiglie dei suoi nonni, gli Hayes e i Byers, che abitano due case limitrofe. Miss Rachel si convince che il rospo, ucciso in modo così particolare,  in realtà nasconda una sorta di minaccia per la bambina: prende pertanto in affitto la grande casa che sta visitando. Non mancheranno messaggi sinistri a darle ragione fino al rinvenimento del cadavere della  matriarca di una delle due famiglie, la bisnonna di Claudia. È a questo punto che la detective chiede ancora l’intervento del tenente Mayhew della polizia di Los Angeles

Brevi note biografiche

Dolores Hitchens (San Antonio, Texas, 1907-Orange County, California, 1973) ha pubblicato tra il 1938 e la morte un gran numero di romanzi, quasi tutti gialli e sotto diversi pseudonimi. Spesso serie, come i dodici «misteri della gatta» (1939-1956). Da un suo romanzo Jean-Luc Godard ricavò il film “Bande à part”. Nel catologo Sellerio La gatta ha visto tutto (2023).

Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone “La regina dei sentieri”, presentazione di Salvina Pizzuoli

[…]L’indagine si concentra quindi sul conflitto tra marketing e tradizione; e questo permette alla coppia Malvaldi-Bruzzone di divertirsi e divertire il lettore con digressioni e ragguagli di teoria e pratica dell’enologia. E sarà proprio il vino, il vino propriamente usato, degustato in adeguata compagnia, a mostrare la strada verso la soluzione”. Anche questo secondo romanzo della serie con Corinna e Serena è un giallo di impianto logico, con l’andamento della commedia e l’ambientazione nella immaginifica provincia toscana. A questo gli autori aggiungono i loro tratti distintivi: la via dell’ironia e il rimando puntuale alle scienze, alla chimica e alla fisica che rendono più meravigliose sia le vite quotidiane sia l’esperienza del delitto. (dal Catalogo  Serllerio)

Un secondo giallo a quattro mani ad opera dei compagni di scrittura e nella vita: Malvaldi e Bruzzone.

Un testo in cui la chimica, non dimentichiamo che entrambi sono periti in materia, ha un ruolo chiave e richiamano ad un altro chimico famoso che ha saputo fare della sua mentalità, affinata dallo studio di questa disciplina e dal modo di guardare le cose scaturito proprio da questa scienza, grandi pagine di letteratura. Mi riferisco a Primo Levi. Chi ne conosce solo l’opera maggiore (Se questo è un uomo) ha di lui una visione parziale. Approfitto dell’occasione per richiamare all’attenzione dei lettori altre opere di Levi su tuttatoscanalibri che ha saputo fare della chimica letteratura.

Ma torniamo ai Malvaldi recentemente intervistati da Raffaella Silipo ( La Stampa 6 agosto 2024); Marco Malvaldi così risponde alla domanda “La chimica è la vera protagonista dei vostri gialli. Come è nato il vostro amore per questa materia? Quanto è letteraria la chimica?”

“[…]Che la chimica sia letteraria, non c’è dubbio: basta pensare a Il sistema periodico di Primo Levi, con la sua meravigliosa analogia tra comportamenti di specie atomiche e comportamenti umani”

E torniamo al romanzo.

È ambientato nella Maremma toscana e protagoniste sono, come nel precedente, Chi si ferma è perduto, un metro e novanta di sovrintendente di polizia giudiziaria, Corinna Stelea, e Serena Martini, chimica e sommelier: un vecchio Ape è  riemerso da un laghetto prosciugato alla Tegolaia,  tenuta vinicola nei pressi di Bolgheri, e proprietà di una multinazionale olandese. A guidare l’Ape era stato lo scomparso marchese Crisante Olivieri Frangipane, proprietario di un’azienda vinicola più piccola ma con produzione di altissima qualità. E da qui alla risoluzione sarà proprio il vino la chiave guida per la conclusione  dell’enigma.

Una curiosità che la Bruzzone svela durante l’intervista relativa al titolo del romanzo: “Diventare la regina dei sentieri era un mio desiderio di bambina. In generale mi hanno sempre affascinato le mappe e le strade numerose e complicate: da piccola, quando andavo a trovare i nonni a Genova adoravo andare in giro per la città con mio nonno Eugenio. Più erano stravaganti i percorsi e i mezzi che sceglievamo più ero contenta. La passione mi è rimasta e Marco e nostro figlio sono trascinati in esplorazioni estenuanti in tutte le città e montagne che visitiamo. Adesso ci sono appunto i navigatori satellitari ma la vera sfida è non perdere mai l’orientamento”

Un’immagine, quella che si apre con il titolo, che fa guardare con un’angolatura precisa il contenuto

Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con questa casa editrice la serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale, 2016, Sei casi al BarLume, 2016; A bocce ferme, 2018; Bolle di sapone,2021), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011 e 2021, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti 2011), e Il borghese Pellegrino (2020), gialli a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, e Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013), Buchi nella sabbia (2015), Negli occhi di chi guarda (2017), con Glay Ghammouri Vento in scatola (2019) e con la moglie Samantha Bruzzone Chi si ferma è perduto (2022) e La regina dei sentieri (2024).

Samantha Bruzzone (Genova 1974) chimica di formazione e appassionata di gialli, ha pubblicato con Marco Malvaldi, compagno nella vita, due libri per ragazzi, Leonardo e la marea (Laterza 2012) e Chiusi fuori (Mondadori 2022) e, con Sellerio, Chi si ferma è perduto (2022) e La regina dei sentieri (2024).

Maria Judite de Carvalho “Tanta gente, Mariana!”, presentazione

Sellerio Editore

Otto racconti e la postfazione di Giulia Caminito, dove trovare interessanti chiavi di lettura.
Tanta gente, Mariana! , è stato pubblicato nel 1959 da Maria Judite de Carvalho scrittrice e pittrice che ha vissuto a lungo in Belgio e in Francia, in particolare durante la dittatura di Salazar.

Otto racconti con personaggi soprattutto femminili, donne e uomini soli, angustiati da situazioni in cui la vita li ha posti: il rapimento, lo stupro, il tradimento, l’aborto, il suicidio, condizioni dolorose di cui non resta che prendere coscienza, irreversibili proprio perché quello che è stato non potrà più essere. Tra le possibili prospettive c’è la solitudine “Siamo soli, Mariana […] con tanta gente intorno. Quanta gente, Mariana! E nessuno farà niente per noi. Nessuno può. Nessuno lo vorrebbe, anche se potesse. Non c’è speranza” queste le parole che il padre pronuncia rivolgendosi alla figlia, Mariana, che ha perso tutto l’amore e il figlio che portava in grembo. È questo primo racconto a dare il titolo a tutta la raccolta cui seguono casi umani i  cui drammi e le cui situazioni di vita possono essere considerate fuori dal tempo e pertanto attualissimi anche a distanza di tanti anni trascorsi dalla prima pubblicazione che potremmo considerare datati o attribuibili ad una società precisa.

L’autrice, nata a Lisbona (Lisbona, 1921-1998), ha scritto romanzi e racconti spesso brevi, la sua  opera è considerata tra le più interessanti del Novecento in Europa: otto libri di racconti, un romanzo, una novella, una musica lirica teatrale, un libro di poesie e quatto raccolte di articoli pubblicati su vari giornali e riviste. Un ritratto del mondo femminile e della sua evoluzione dal 1959 al 1998 data di pubblicazione dell’ultima raccolta, Seta Despedida. Un mondo rassegnato e senza speranza, formato da personaggi soprattutto al femminile:

“In questa umanità sofferente sono le donne quelle che emergono di più, nel dolore e nella rassegnazione, nella divisione oppressiva tra la brava donna di casa, madre e sposa e la donna seduttrice, quella di cui non fidarsi, quella da non sposare oppure la zitella, creatura strana che nessuno ha voluto e che ha uno status sociale basso, impreciso e soprattutto asessuato. Un universo femminile formato da creature (le chiama spesso proprio così l’autrice,creature) di ogni età e classe sociale ma prevalentemente appartengono ad un’ipocrita piccola borghesia. Donne che lavorano fuori casa o che fanno le casalinghe. Donne colte e donne ignoranti. Belle e brutte, ma sempre schiave, anche se più o meno inconsapevolmente, del ruolo per loro stabilito dalla società fin da prima della nascita […]ad una lettura più accurata osserviamo che il mondo esterno, la quotidianità fungono da sfondo, da supporto a una struttura molto più complessa che intende entrare nella vita interiore del personaggio e ad interrogarlo senza arrivare a dare nessuna risposta[…] Nella novella che dà il nome al libro, Tanta Gente, Mariana, MJC dà vita al suo primo personaggio femminile, la sua Eva, Mariana Toledo, che diventerà l’anticipazione o il paradigma di tutti i personaggi femminili futuri, come se questo primo libro fosse la matrice e tutte le altre opere una variazione dello stesso tema, quello della solitudine, come già ricordato”*

* da Debora Ricci “I PERSONAGGI FEMMINILI NEI RACCONTI (AUTOBIOGRAFICI) DI MARIA JUDITE DE CARVALHO: RASSEGNAZIONE O FUGA COME RIBELLIONE ALLE NORME VIGENTI”.

Paolo Bertinetti “Agenti segreti. I maestri della spy story inglese”, presentazione di Salvina Pizzuoli

Questa storia di Paolo Bertinetti (che ripubblichiamo da un’edizione del 2015) concentrata sul romanzo inglese, si può estendere tranquillamente a una storia generale, dal momento che almeno gran parte dei più noti romanzi di spionaggio è anglosassone.  Il metodo seguito è analitico, descrivendo tipi caratteri e atmosfere, gli ingredienti comuni connotanti il genere; ma è anche storico, in quanto i titoli e gli scrittori e la loro evoluzione nel tempo sono passati in rassegna. E, grazie alla grande quantità di autori e opere ordinatamente esaminati, una guida per chi vuole orientarsi criticamente dentro i romanzi di spionaggio.(dal Catalogo Sellerio)

Una storia che si apre da subito nel capitolo “Il Grande Gioco” con interessanti notazioni e curiosità: ad esempio il primo romanzo di spionaggio scritto in inglese, ma non da un autore inglese, fu dell’americano, James Fenimore Cooper; pubblicato nel 1821 con l’esplicito titolo “The Spy”, occorrerà attendere gli ultimissimi anni dell’Ottocento e del primo Novecento per quelli inglesi. E Bertinetti ne fornisce anche la probabile motivazione “Forse perché era difficile, in un ordine di idee moralistico (atteggiamento trionfante in età vittoriana), immaginare come protagonista positivo di una qualche narrazione nientemeno che una spia – cioè un uomo che si nasconde, che finge, che mente”.

Anche le caratteristiche che li accompagnavano come protagonisti erano quelle di gentiluomini “che svolgevano un lavoro in sé poco nobile (e rischioso) per difendere la patria dalla minaccia straniera, dalle cospirazioni che provavano a indebolirla, o addirittura a distruggerla”, tanto da meritare l’etichetta di “agenti segreti” e non certo di “spie”, figure queste ultime che esistevano, ma appartenevano alle potenze nemiche…

Segue quindi una rassegna storica ampia e accurata di autori, da Buchan con il personaggio di Richard Hannay e McNeile con il protagonista Drummond capitano dell’esercito, fino all’ultimo capitolo dedicato a John le Carré: scrittori e ed opere, tutti, dai meno ai più conosciuti, ampiamente trattati.

Paolo Bertinetti (Torino, 1944) è anglista, critico letterario, traduttore, professore emerito all’Università di Torino. È autore, tra gli altri, di Il teatro inglese del Novecento (1992, 2003), Storia del teatro inglese dalla Restaurazione all’Ottocento (1997, 2006). Ha curato l’edizione del teatro completo di Samuel Beckett (1995) e quella dei romanzi di Graham Greene (2000). Per Einaudi ha tradotto opere di Shakespeare e di Tennessee Williams.

Alicia Giménez-Bartlett “La donna che fugge”, presentazione

Torna in libreria per Sellerio Alicia Giménez-Bartlett, traduzione dallo spagnolo di Maria Nicola, con la nuova inchiesta di Pedra Delicado e il vice ispettore Fermín Garzón su un caso nel mondo degli ambulanti di street food.

Collabora da subito Bob Castillo, il cui socio è stato ucciso da due coltellate al cuore, proprio dentro al furgone che fungeva da ristorante all’aperto di specialità francesi e da casa su ruote.

Tra intuizioni e battibecchi, i due investigatori cominciano ad aggiungere tasselli importanti: una ricevuta intestata ad una donna francese, però irreperibile, e con un passaporto falso come tale risulterà anche quello dell’ucciso. Pertanto l’investigazione punterà verso il mondo dei narcotrafficanti. Ma nuovi fatti interverranno a deviare ancora il filo delle indagini.

E il lettore, seguendone lo svolgimento, tra piazze della provincia catalana  e nuovi personaggi, impegnati a nascondere a tutti i costi, raccontato passo passo, come accade nel poliziesco alla Bartlett, accompagnerà i due investigatori fino alla soluzione del nuovo caso a cui si intrecciano immancabilmente gli scontri e gli screzi amichevoli tra i due e le loro vicende private. Intercalari che hanno lo scopo di alleggerire il ritmo dell’inchiesta dentro il percorso narrativo principale ma che in questo nuovo finale avranno sviluppi pesanti anche nella vita dell’ ispettrice della Policía Nacional di Barcellona.

Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana «La memoria» e alcuni poi riuniti nella collana «Galleria». Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno (2008, 2011), Dove nessuno ti troverà (2011, 2014), Exit (2012, 2019) e Uomini nudi (2016, Premio Planeta 2015). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.(dal Catalogo Sellerio Editore)

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri

La Presidente

Morti di carta

Autobiografia di Petra Delicado

e in

Cucina in giallo

Una settimana in giallo

Antonio Manzini “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?”, presentazione

In questo miscuglio di thriller e psicologia, è inevitabile che nella mente di Rocco si affollino i tanti ricordi di un’infanzia con la banda a Trastevere, quel piccolo mondo dove solo un fortunato caso ha deciso che Schiavone sia diventato un poliziotto e non un «bandito», una guardia e non un ladro, al pari dei suoi inseparabili compari, uniti in un’amicizia che non c’è più, distrutta dal tempo, dal destino o forse solo da appetiti personali. Ritrovare Sebastiano misteriosamente scomparso in Sud America sarà forse possibile. Impossibile ritrovare l’amico. Antonio Manzini torna a raccontare i fantasmi del suo vicequestore, ma questa volta lo fa per chiudere un cerchio, uno dei più dolorosi della sua vita.(dal Catalogo  Sellerio Editore)

Un titolo lunghissimo che ricorda quello di un noto film di Scola del 1968 che raccontava un viaggio alla ricerca di un amico scomparso in Africa; in questo caso invece Rocco si avventura nell’America latina, con primo approdo a Buenos Aires dopo un viaggio lungo e stressante per la sistemazione, sebbene in prima classe, ma soprattutto per la mancanza di fumo durante le 14 ore della durata. Rocco parte con Brizio alla ricerca di Furio a sua volta alla ricerca di Sebastiano, ma anche in cerca di risposte e non solo:

“Aveva voglia di visitare la capitale argentina, di comportarsi come un qualsiasi turista, ma il tempo per quelle attività era finito da un pezzo per Rocco, spazio per la leggerezza non c’era più. Furio era alla ricerca di Sebastiano da quindici giorni, il vantaggio era incolmabile. E lui voleva trovare Sebastiano prima di Furio. Questo era il nodo del problema, prima che succedesse qualcosa di irreparabile. Le ultime parole di Furio erano state di vendetta, di rabbia e di frustrazione. Non poteva permettere che fra i due succedesse ciò che pareva inevitabile”

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Le ossa parlano

Vecchie conoscenze

Gli ultimi giorni di quiete

Rien ne va plus

ELP

Autori Vari “Una notte in giallo”, presentazione di Salvina Pizzuoli

Otto autori per otto racconti tingono di giallo la notte che di per sé si presta a sfumature noir.

E si apre con il barista dell’ormai noto BarLume, nato dall’ironica penna di Marco Malvaldi, che lotta contro il sonno e il furto di un preziosissimo collier; segue una notte di San Lorenzo, piena di stelle e di terrore per le sorti di una fanciulla, sul monte Epomeo, il mitico monte di Ischia, nelle pagine dell’ischitano Andrej Longo mentre Gaetano Savatteri a Màkari  racconta la scomparsa di Romeo, un ragazzino modello. Una villa infestata dai fantasmi non poteva mancare dentro una notte in giallo raccontata da Roberto Alajmo, quella in cui il protagonista vive la peggiore della propria vita. Due killer molto apprezzati sono i personaggi principali della notte gialla raccontata da Alessandro Robecchi e non manca il bibliodetective Vince Corso nato dalla fantasiosa  e letteraria penna di Fabio Stassi. A concludere Francesco Recami con la nottata tremenda della falsa invalida Mattei-Ferri e dei suoi aguzzini e Rocco Schiavone alla prese con una infreddata notturna a duemila metri per indagare sulla morte di un giovane sfracellato ai piedi di un costone roccioso.

Una serie di racconti che aiuteranno a sopportare al meglio il sole giaguaro  regalandoci un brivido provvidenziale a lenire i bollori di questa calda estate 2023.

Se poi non dovessero bastare gli otto che propongo in questa presentazione, ricordo che fanno parte di una lunga serie che oltre alla notte, alla giornata, alla settimana, scandiscono anche le feste comandate, tutte declinate ovviamente in giallo, e sempre firmate Sellerio Editore

E buon racconto giallo a tutti!