Donato Carrisi “La casa delle luci”, presentazione

Dopo La casa delle voci (2019) e La casa senza ricordi (2020) torna protagonista dell’ultimo romanzo di Carrisi Pietro Gerber, lo psicologo dei bambini colui che attraverso l’ipnosi sa entrare nella mente dei piccoli e aiutarli a scoprirne i lati oscuri, è soprannominato per questa sua abilità l’”Addormentatore”.

Come nei precedenti lavori l’autore costruisce quattrocento pagine di colpi di scena e di dosaggi sapienti di sorpresa, di paura, tenendo sempre all’erta l’attenzione e le curiosità del lettore.

É Eva la giovane che abbisogna dell’intervento di Pietro, una bambina di dieci anni, accudita da una governante e da una ragazza alla pari nella grande casa sulle colline di San Gimignano, sola senza genitori, senza coetanei, isolata. Ed è proprio l’amico immaginario a convincere Maja Salo, la ragazza finlandese venuta a studiare Arte in Italia, a rivolgersi all’analista: l’amichetto di Eva è immaginario ma sa farle del male tangibilmente, lesioni auto inflitte da chi in quel momento guida la sua mente.

Anche nei due romanzi precedenti la mente dei giovani pazienti è dominata da presenze adulte nascoste ad arte dentro di loro. In questo terzo caso il compagnio immaginario di Eva conosce avvenimenti che non potrebbe sapere perché anteriori alla sua nascita ma che riescono a far emergere nella memoria dello psicologo ricordi d’infanzia che lui stesso non sapeva di avere.

Anche la voce del bambino che parla attraverso Eva sotto ipnosi non gli è del tutto nuova “e, soprattutto, quella voce conosce Pietro. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino” ( da Longanesi Libri)

Era l’estate del 1997 sull’Argentario e un gruppo di ragazzi gioca agli “omini di cera” le cui regole sono presentate in apertura: l’omino di cera insegue i viventi e chi viene toccato diventa a sua volta un omino di cera e insegue i viventi e via e via di seguito…

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

La casa senza ricordi

La casa delle voci

Vedi anche la recensione di Alessandra Farinola da mangialibri

l’intervista a Donato Carrisi di Terry Marocco da Panorama libri

Donato Carrisi il romanzo d’esordio ed altri scritti a cura di Maurizio Amore su Consigli.it

Alessia Gazzola “La costanza è un’eccezione”, presentazione

Continuano le avventure della rossa Costanza, madre single, in costante disequilibrio tra vita privata e lavoro. In questo terzo romanzo della trilogia la troviamo impegnata in una ricerca paleopatologica , insieme agli ex colleghi dell’Istituto, commissionata da una aristocratica veneziana. Una proposta imperdibile per la protagonista che stuzzica la sua curiosità e l’alletta per l’offerta economica che l’accompagna.

La vecchia signora vuole che vengano analizzati gli scheletri della famiglia presenti nella cripta del palazzo per scoprire le reali cause di alcuni decessi ed eventuali tare genetiche. Se per riesumare gli scheletri di Palazzo Almazàn compare come direttore dei lavori l’architetto con il quale Costanza ha avuto la figlia, complicando la vita sentimentale della protagonista, dall’altra le indagini paleopatologiche aprono scenari che si tingono di giallo: e Venezia della fine del XVII secolo fa il suo ingresso come protagonista della vicenda che si muove tra realtà storiche e costruzioni di fantasia; la saga della famiglia Almazàn si ispira infatti a vicende realmente accadute frutto di ricerche che permettono descrizioni dettagliate della Venezia del passato. Un romanzo in cui, come nei precedenti, il passato e il presente si palesano in un’alternanza di piani narrativi: il presente della vita privata della protagonista e il passato della Venezia seicentesca.

Brevi note biografiche

Alessia Gazzola (Messina, 1982) è laureata in Medicina e Chirurgia ed è specialista in Medicina Legale. Ha esordito nella narrativa con L’allieva nel 2011, primo romanzo con protagonista Alice Allevi, cui sono seguiti Un segreto non è per sempre (2012), Sindrome da cuore in sospeso (2012), Le ossa della principessa (2014), Una lunga estate crudele (2015), Un po’ di follia in primavera (2016), Arabesque (2017), Il ladro gentiluomo (2018, vincitore del premio Bancarella 2019) da cui è  stata tratta la fortunata serie tv in onda su Rai Uno con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale. Nel 2019 inaugura un nuovo ciclo di romanzi incentrati sul personaggio di Costanza Macallè, protagonista di Questione di Costanza e di Costanza e buoni propositi (2020). Ha pubblicato inoltre: Non è la fine del mondo (Feltrinelli, 2016), Lena e la tempesta (Garzanti, 2019) e Un tè a Chaverton House (Garzanti, 2021).
Vive a Verona con il marito e le due figlie.(da Longanesi Autori)

della stessa autrice:

Lena e la tempesta

Il ladro gentiluomo

Un tè a Chaverton House

La ragazza del collegio

Questione di Costanza e Costanza e buoni propositi

Tommaso Scotti “Le due morti del signor Mihara” presentazione

Un secondo giallo per Tommaso Scotti dopo “L’ombrello dell’Imperatore” e un secondo caso per l’ispettore nippoamericano Takeshi Nishida della squadra Omicidi della polizia di Tokyo. Non solo un caso con tanto di cadavere e ben “due morti” per il signor Mihara, ma il racconto di un Giappone sconosciuto o inaspettato per i più: un Paese dalla società articolata e complessa, con realtà socio ambientali che contemplano coloro che desiderano e realizzano di “sparire”, di non essere più rintracciati, esasperati dalle richieste di un contesto sociale che non ammette errori o fallimenti, abbracciando una nuova identità costruita da chi si occupa a pagamento del servizio di “evaporazione” .

In questo scenario il cadavere ritrovato è quello, o almeno pare, di Takaji Mihara, un facoltoso uomo d’affari in pensione, trovato nel suo lussuoso appartamento trafitto da un colpo di spada. Parrebbe un regolamento di conti per questioni in sospeso, ma per l’acuto ispettore, che sa analizzare con distacco l’animo umano, la soluzione non è convincente: per risolvere il caso la sua indagine dovrà estendersi al mondo degli “evaporati”.

[…] Nishida capisce presto che dovrà addentrarsi nella pericolosa zona grigia degli “evaporati” che decidono di ricominciare da un’altra parte, con un altro nome, con un’altra vita. Un business gestito da società clandestine […] Sarà seguendo la loro scia fumosa che cercherà di risolvere il mistero, svelandoci un volto del Giappone inedito, spiazzante e inquietante, ma anche incredibilmente poetico” (da Longanesi Libri)

Tommaso Scotti, nato nel 1984, laureato in matematica, seguendo una passione per le arti marziali si è trasferito in Oriente nel 2010. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca a Tokyo, dove adesso vive e lavora. Nel tempo libero si dedica al pianoforte e alla calligrafia. Il suo romanzo d’esordio, L’ombrello dell’imperatore (Longanesi, 2021), ha conquistato il pubblico e la critica grazie al personaggio dell’ispettore nippoamericano Nishida e allo sguardo curioso e disincantato con cui racconta un Giappone inedito e spesso frainteso. ( da Longanesi Autori)

Donato Carrisi “La casa senza ricordi”, presentazione

Si apre in data 7 giugno 2020 con un Avviso di scomparsa del Comando dei Carabinieri, Sezione forestale, di Barberino di Mugello.

Gli scomparsi sono una donna albanese detta Mira, di 44 anni e Nikolin detto Nico di 12 anni. Il seguito porta la data 23 febbraio 2021.

Sono trascorsi otto mesi da quell’avviso quando un bambino viene ritrovato, in modo particolarmente drammatico, in un bosco, nella gola denominata Valle dell’Inferno: è Nico, il bambino smarrito. In apparenza sta bene ma non parla: l’unico che può ricondurlo in sé è Pietro Gerber, personaggio già noto ai lettori, l’ipnotista di Firenze, il migliore e conosciuto con l’appellativo dell’addormentatore di bambini, a lui il compito di indagare la mente di Nico.

[…]“Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. 
Ma la storia che racconta non appartiene a lui” (da Longanesi Libri)

Un thriller che indaga “un posto dentro di noi, remoto e sconosciuto”, una stanza in cui sono finiti troppi ricordi rimossi.

Dello stesso Autore su tuttatoscanalibri:

“La casa delle voci”

Vedi anche la recensione di Alessandra Farinola da mangialibri

e anche

Intervista a Donato Carrisi di Terry Marocco da Panorama Libri

Su Consigli.it le presentazioni di Maurizio Amore ai romanzi dell’autore