Harper Lee “La terra del dolce domani”, presentazione

Feltrinelli

La terra del dolce domani, un racconto che dà il titolo alla raccolta, inedita fino ad oggi; tradotta da  Mariagiulia Castagnone per  Feltrinelli, curata e introdotta da Casey Cep, biografa ufficiale dell’autrice

[…]“Una raccolta di alcuni tra i suoi primi racconti, finora mai pubblicati, che aiutano a spiegare come la ragazzina proveniente da South Alabama Avenue si sia trasformata in un’autrice bestseller che ha incantato generazioni di lettori in tutto il mondo. Scritti nel decennio che precede Il buio oltre la siepe, dopo che Lee si era trasferita a New York nel 1949, queste storie, i primi otto racconti del volume, presentano alcuni dei personaggi e delle ambientazioni che l’autrice avrebbe presto reso famosi, e rivelano alcune delle contraddizioni e dei conflitti che cercò di risolvere per tutta la vita” (dall’Introduzione)

Racconti inediti e saggi pubblicati tra il 1961 e il 2006, inseriti nel volume per la prima volta, dell’autrice de Il buio oltre la siepe (1960) e di Va’, metti una sentinella;  nel 1962 il romanzo della Harper Lee fu tradotto e pubblicato  in Italia da Feltrinelli; occorsero altri 53 anni per leggere il secondo; con il  primo vinse il premio Pulitzer per poi essere adattato in un film che vinse tre Oscar ed ebbe tra i protagonisti Gregory Pec, al quale è dedicato un particolare ritratto presente all’interno della raccolta, così come a Truman Capote, amico della Harper Lee sin dall’infanzia e al quale si ispirò per il personaggio di Dill ne Il buio oltre la siepe. Il Corriere del 21 ottobre lo riporta, di seguito alcuni stralci:
In una fredda giornata autunnale del 1959, Truman Capote partì per il Kansas armato di un bauletto pieno di generi commestibili sufficienti a garantirgli qualche settimana di vita in quella terra ostile, senza avere idea che avrebbe dedicato i cinque anni successivi a un lavoro incredibilmente stimolante, una vera sfida al suo talento […]
e che conclude dopo aver presentato le sue caratteristiche di uomo e di scrittore eccezionale
“All’inizio provò un senso di estraneità particolarmente intenso ma poi, pian piano, con infinita pazienza, si insinuò nel tessuto del paese, diventando una cosa sola con il territorio e riuscendo, con i suoi doni straordinari, a scrutare nel fondo di molti cuori.La popolazione del Kansas passerà il resto dei suoi giorni a cimentarsi in un gioco affascinante, quello di scoprire Truman, ma ciò che lui scorse in loro aiuterà la gente di tutto il mondo a scoprire se stessa”.

Le pagine di tuttatoscanalibri più lette nel mese di ottobre 2025

Stefano Terra “Alessandra” Oltre Edizioni

Simona Genovali “C’era una volta un padre”

Julian Barnes “Diciassette diverse possibilità di fallire”

Elsa Morante “La Storia”

Olivier Guez “Mesopotamia”

Alessandro Barbero “San Francesco”

Vania Pirillo “Enanthelios” NeP Edizioni

Francesco Recami “Il tesoro del Casoretto. Sei storie della casa di ringhiera”

Sergio Ferdinandi “Carlo I D’Angiò. Il sogno di un iompero mediterraneo” Graphe.it

Poesia

Silverio Scramoncin “Le stelle cadono una volta sola”, NeP Edizioni

 Un’originale raccolta di racconti

Sedici storie che, pur non seguendo un apparente filo conduttore, sono unite da un elemento profondo e sottile: lo sguardo compassionevole dell’autore verso le dinamiche umane e sociali. È proprio questa particolare sensibilità a rappresentare il motore creativo che anima l’intera raccolta e che si traduce in osservazione lucida e partecipazione empatica, mai espressione di giudizio o superiorità.

Come consuetudine stilistica dell’autore, i protagonisti non hanno nomi propri, ma sono identificati da semplici lettere dell’alfabeto, prive di riferimenti espliciti. Questa scelta consente al lettore un coinvolgimento attivo nella definizione dei personaggi e delle loro sfumature, senza alcun tipo di condizionamento.
Si tratta di figure spesso fragili, smarrite, immerse in situazioni impreviste e in un contesto instabile, in costante cambiamento, che sfugge a qualsiasi tentativo di interpretazione lineare. Sembrano in balia degli eventi e della complessità dell’esistenza, trovandosi ad affrontare trasformazioni profonde, spesso innescate da accadimenti inspiegabili o inaspettati. Riescono in questo modo a entrare in contatto con il lettore, offrendogli uno specchio in cui riconoscere frammenti di sé.

L’autore ha composto i racconti rileggendoli ad alta voce, riprendendo un’antica pratica ormai quasi dimenticata, per regolare il respiro e la musicalità del testo, due elementi per lui essenziali per la scrittura narrativa.
I dialoghi, misurati e densi, lasciano spazio a monologhi interiori di grande forza emotiva, in cui l’introspezione si approfondisce progressivamente, svelando complessi livelli di pensiero, moti interiori e domande esistenziali.

Una lettura che invita a riflettere, combinando emozioni profonde con un piacevole stimolo intellettuale, per un’esperienza coinvolgente e significativa.

Silverio Scramoncin è nato Roma, dove ha conseguito la Laurea in Lettere con una tesi in Storia dell’Arte. Ha svolto attività teatrali, interpretando ruoli, curando l’adattamento alla scenografia e musicando testi. Dal 2011 al 2018 ha collaborato con la compagnia teatrale “Paltò Sbiancato”, componendo ed eseguendo le musiche e le canzoni di nove spettacoli rappresentati a Roma e partecipando alla XVII edizione del Festival del Teatro Patologico di Roma. Per NeP ha pubblicato, nel 2024, “Seduto alla sua destra” – un saggio storico sulla formazione del Cristianesimo primitivo, scritto con Rita Pietropaoli – e la raccolta di racconti “La casa degli alisei”.

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

La casa degli alisei ed altri racconti

 Lisa Bjärbo- Johanna Lindbäck – Sara Ohlsson:”UGLY GIRLS- L’account”, Beisler Editore

Arriva anche in Italia il romanzo che ha venduto 38.000  in Svezia ed è stato tradotto in 7 lingue.

Traduzione di Samantha K. Milton Knowles

Collana: MATERIE PRIME

BEISLER

Dal 31 ottobre in libreria

Età: 13+

Svezia. Tilde, Jasmine ed Eleni frequentano la stessa classe, ma conducono vite separate. Quando su Instagram compare l’account “Ugly Girls”, le tre si uniscono, improvvisandosi detective unite da una precisa missione: scoprire l’autore del “catalogo” che pubblica foto di ragazze brutte.
Tilde è la prima a essere colpita, con una foto dove non è venuta affatto bene. Ogni giorno lo sconosciuto posta una nuova “ragazza brutta”, ma i sospettati ben presto si rivelano innocenti. Quando su “Ugly Girls” esce la foto di Amanda, una compagna con il volto deturpato da un incendio, la questione si fa seria e in molte aderiscono alla caccia allo sconosciuto. 
Un romanzo intimo e corale al tempo stesso, a dimostrare che la forza delle donne scioglie ogni matassa. Una grande storia di amicizia e di lotta ad armi bianche contro la morbosità della rete. Rivendicando il diritto ad essere uniche!

«Uno, due, tre, cacca? Sul serio? Come se avessero tre anni. La cosa patetica e che il trucchetto aveva funzionato quasi con tutti. Nella foto tutti i suoi compagni di classe sorridono o ridono. Nel bel mezzo di quell’allegria c’è lei che sembra uno zombie, si potrebbe forse dire. A voler essere buoni. Uno zombie drogato, a voler essere sinceri. Occhi mezzi chiusi e bocca mezza aperta. Quando il fotografo aveva scattato lei aveva gli occhi chiusi e stava anche facendo una smorfia strana. E purtroppo lui aveva scelto proprio quella foto per l’annuario scolastico. E una di quelle foto che vorresti eliminare e non rivedere mai più. Tanti auguri, se finisce nell’annuario scolastico. La settimana scorsa, quando sono arrivate le copie a scuola, avrebbero benissimo potuto annullare le lezioni del pomeriggio. Tutti lo sfogliavano come pazzi. Commentavano e facevano i confronti. «Peccato», ha detto dopo un po’ Linnea riguardo a Tilde e alla foto di classe. Sembrava una mamma gentile che vuole consolarti, ma non trova altro da dire se non «No, che peccato. Uffa, che sfortuna.» Si. Certo. Una sfortuna. All’incirca una catastrofe totale. La foto più brutta di sempre. E ora sul telefono di Linnea c’è proprio quella. Qualcuno ha fotografato la foto di classe, zoomato su Tilde, l’ha pubblicata su insta, su un account che si chiama… Tilde deve ricontrollare per essere sicura di aver letto bene: @uglygirls. L’account si chiama @uglygirls. «Ma che e?» Tilde non l’ha mai visto e non ne ha mai sentito parlare: @uglygirls. Dio santo.»


Lisa Bjärbo è nata nel 1980 e dal suo esordio nel 2006 ha pubblicato circa venti libri. Si è affermata come autrice di narrativa per bambini e ragazzi, ma ha scritto anche diversi libri di cucina. Nel 2018 ha ricevuto il prestigioso Premio Astrid Lindgren, oltre ad altri riconoscimenti per la sua produzione letteraria.

Johanna Lindbäck è nata nel 1972 e, prima di dedicarsi completamente alla scrittura, ha lavorato come insegnante di scuola superiore. Oltre a tenere conferenze e laboratori di scrittura creativa, è autrice di numerosi libri per bambini e ragazzi e si occupa anche di traduzioni.

Sara Ohlsson è nata nel 1977 e ha lavorato per molti anni nella televisione per ragazzi. Oggi è scrittrice a tempo pieno e, oltre ai romanzi per giovani adulti, è autrice della popolare serie di libri su Frallan, dedicata ai lettori dai 6 ai 9 anni.

Emerita Cretella “Luna rossa. Gli inganni nascosti”, Armando Editore

Armando Editore

dal 27 ottobre in libreria


Anna Ridolfi viene definita fragile, disturbata, forse spinta al suicidio da un’instabilità latente e pericolosa. Ma lei al risveglio dal coma per la caduta da un terrazzino parla di una lunga violenza subita, e tutto cambia.
Accanto a lei Paolo, un uomo insospettabile, colto, affermato, rispettato.
Chi mente? Chi dei due vuole manipolare la realtà?
La procuratrice Maddalena Lipari indaga in cerca di una verità difficile da trovare, nascosta tra le pieghe di pregiudizi e ambiguità. E mentre ricostruisce i tasselli di questa vicenda, affiora anche la sua storia personale segnata da un sogno notturno ricorrente, inquietante e da una luna rossa che si riflette nelle acque profonde di memorie nascoste. 
“Luna Rossa. Gli inganni nascosti” è un romanzo dove ogni risposta solleva nuove domande e la verità si rivela sempre più sfuggente.

Emerita Cretella, antropologa, scrittrice e autrice, si occupa da anni di tematiche legate al genere, ai diritti e alla memoria culturale. Ha condotto ricerche e promosso attività culturali sui temi della parità e della giustizia sociale. Ha pubblicato saggi e racconti, tra cui Guarda come una donna. Storia nelle storie (Armando Editore, 2024), di cui è curatrice e autrice. Insieme a Michela Nacca dirige la collana “Voci di donne”, per la valorizzazione di progetti culturali al femminile che intreccino narrazione, ricerca e impegno civile. In Luna Rossa. Gli inganni nascosti l’autrice affronta in chiave narrativa le problematiche legate alla violenza di genere, alla manipolazione della realtà e alla condizione femminile, intrecciando indagine, introspezione e denuncia sociale.

Lorenzo Foltran “Khalvat”, Graphe.it


Un viaggio poetico tra amore, spiritualità e memoria, alla ricerca di un intimo rifugio interiore

Collana Calligraphia

Graphe.it

Dal 26 ottobre in libreria

Khalvat è una parola in antico persiano che può voler dire “isolamento”, “rifugio”, ma anche “intimità”. Nella tradizione sufi indica il raccoglimento necessario alla contemplazione. Un termine evocativo e stratificato, perfetto per dare titolo alla nuova raccolta poetica di Lorenzo Foltran. Dopo Il tempo perso in aeroporto (Graphe.it, 2021), Lorenzo Foltran torna con un’opera intensa e strutturata in tre movimenti, che accompagna il lettore lungo un percorso di progressivo raccoglimento: dall’amore sacro e senza tempo, alla forza dei legami nel presente, fino al fluire incerto e personale della memoria.
Nella prima parte, la parola poetica si fa preghiera laica, evocando un amore immerso nel quotidiano ma proteso verso una dimensione spirituale, dove l’umano e il divino si toccano senza confondersi. La seconda sezione dà voce a un sentimento che resiste nel tempo, si misura con la materia, si rinnova nella fatica dell’esistere. Infine, nella terza parte, un naufrago in piscina galleggia tra ricordi e proiezioni, in un mondo liquido dove passato e futuro si sfiorano in una sospensione emotiva.
Con Khalvat, Foltran conferma la sua capacità di dare forma a un lirismo sobrio e profondo, che intreccia riferimenti culturali, tensione spirituale e sensibilità contemporanea

Lorenzo Foltran è nato a Roma e vive in Francia. Dopo gli studi in italianistica all’Università Roma Tre, ha conseguito un master in management dei beni culturali tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’École Supérieure de Commerce de Paris. Ha lavorato in Italia e Francia per festival e istituzioni culturali (tra cui la Casa delle Letterature, l’Institut français e la Fête de la Gastronomie). Ha pubblicato In tasca la paura di volare (Oèdipus, 2018) e poesie su riviste letterarie e quotidiani come La Repubblica. Vincitore del Concorso Nazionale Sinestetica nel 2019, ha già pubblicato con Graphe.it Il tempo perso in aeroporto (2021).

Sergio Ferdinandi “Carlo I d’Angiò. Il sogno di un impero mediterraneo”, Graphe.it

In occasione della ricorrenza dei 2500 anni dalla fondazione dell’antica Neapolis nel 475 a.C., la collana I Condottieri contribuisce alle iniziative commemorative celebrando la figura storica di Carlo I d’Angiò che, a partire dal 1266, conferì a Napoli il ruolo di grande capitale mediterranea.

Collana I Condottieri

Graphe.it

Dal 26 ottobre in libreria


 Crociato, re, stratega: Carlo d’Angiò fece di Napoli una capitale e cambiò il destino del Mediterraneo

Figura chiave della storia medievale, Carlo I d’Angiò fu recrociato protagonista della politica mediterranea del XIII secolo. Dopo le vittorie su Manfredi e Corradino, trasformò Napoli in capitale del regno e sognò un impero mediterraneo, infranto però dai Vespri siciliani.
Questa biografia ne ricostruisce l’ascesa e l’eredità, in concomitanza con i 2500 anni dalla fondazione di Neapolis, a cui il Nostro conferì il ruolo di grande capitale mediterranea.

SERGIO FERDINANDI (Sedan 1963), archeologo e storico medievista, dirigente generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha ricoperto diversi incarichi governativi. Componente del Consiglio Superiore per i beni e le attività culturali e paesaggistici del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, esperto della Commissione nazionale italiana UNESCO per le crociate e Bisanzio, è membro di diversi istituti di ricerca storica e archeologica internazionali fra i quali l’ISMEO-Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente e la Scuola Archeologica Italiana di Cartagine (SAIC). Docente e relatore in convegni nazionali e internazionali, è autore di numerosi saggi e contributi scientifici in particolare sull’Oriente Crociato. Con Graphe.it edizioni ha pubblicato Goffredo di Buglione. Il cavaliere perfetto (2020).

Andrea Pomella “Vite nell’oro e nel blu”, per la 39^ edizione del Premio dei Lettori Lucca Roma

L’autore sarà ospite della Società Lucchese dei Lettori a Villa Rossi (Gattaiola-Lucca) martedì 28 ottobre alle 18 

Andrea Pomella presenta il suo libro dedicato alle vicende biografiche di Schifano, Angeli, Festa e Lo Savio, selezionato per l’assegnazione del Premio dei Lettori Lucca-Roma 2026

“Vite nell’oro e nel blu”: il romanzo Einaudi di Andrea Pomella selezionato per la 39sima edizione del Premio dei Lettori Lucca-Roma. L’autore sarà ospite della Società Lucchese dei Lettori a Villa Rossi (Gattaiola-Lucca) martedì 28 ottobre alle 18 grazie al sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Banca del Monte di Lucca.

Il romanzo, che racconta le vicende biografiche di Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Francesco Lo Savio, viene presentato dal filosofo e scrittore Marco Giuseppe Ciaurro, presidente dell’associazione.

Il romanzo. Ci sono vite talmente grandi che sembrano inventate, come certe epoche del mondo. Come la luce che alla fine degli anni Cinquanta si spandeva su piazza del Popolo a Roma nell’ora del tramonto. Sfiorati da quella luce, un gruppo di giovani seduti ai tavoli del bar Rosati – capelli alla moda, sigarette agli angoli della bocca, Clarks ai piedi – guardano in cagnesco la città che rifiorisce dalle macerie della guerra. I loro nomi sono Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Francesco Lo Savio. Vengono dal popolo e stanno per prendersi la scena culturale e mondana del Paese. Da lì a poco infatti diventeranno i pittori comunisti che folleggiano con le principesse, bocconi succulenti per i paparazzi e inventori di nuove mitologie pagane. Ma intanto vivono la loro gioventù, lanciando la sfida ai geni artistici d’oltreoceano – Warhol, Rauschenberg, Johns – e frequentando Ungaretti, Moravia, Guttuso, gli Agnelli e i Rolling Stones.

Mario Schifano è un profugo della Libia italiana che porta inciso sulla pelle il marchio del miraggio imperialista di Mussolini. Franco Angeli nasce a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, in una famiglia perseguitata dal fascismo. Tano Festa e Francesco Lo Savio, nonostante i cognomi diversi, sono fratelli. Il primo passa i pomeriggi sulla scalinata di Trinità dei Monti a distribuire poesie ai passanti. Il secondo, fragile e inquieto, sviluppa un pensiero radicale che lo porta ben presto a isolarsi da tutto e da tutti. Sono «i maestri del dolore», come li chiama un gallerista romano storpiando il titolo di una famosa collana di monografie d’artista. Ciascuno vive la sua «ora d’oro» attraversando la café society degli anni Sessanta in una Roma che è tornata a essere il centro del mondo. Conquistano le donne più ambite, vanno a vivere in lussuosi palazzi aristocratici, viaggiano in ogni continente, guadagnano e scialano in modo compulsivo, si tradiscono fino a tentare di ammazzarsi l’un l’altro, mettono su famiglie e le distruggono, soprattutto dipingono come ossessi, senza tregua, firmando opere che segnano l’immaginario iconografico italiano della seconda metà del Novecento. Ma «l’ora d’oro» – quel particolare tipo di luce che c’è solo a Roma, al tramonto, e che fa sembrare i palazzi di velluto – dura pochissimo, poi arriva «l’ora blu», quella dell’ombra che anticipa la notte. Il clima del Paese cambia e i loro nomi sprofondano nell’oblio. Affrontano gli anni della caduta, dello scivolamento verso la follia, gli arresti, la tossicodipendenza, i ricatti della malavita, i ricoveri in ospedali e manicomi. Dando forma a un’epopea che si dipana lungo mezzo secolo di storia d’Italia, Andrea Pomella scrive il romanzo avventuroso di quattro esistenze indimenticabili, capaci di toccare con mano – e restituirci – l’indifesa bellezza della vita.

L’autore. Andrea Pomella è nato a Roma nel 1973. Ha pubblicato per Einaudi “L’uomo che trema” (2018, Premio Napoli 2019 e Premio Wondy 2020), “I colpevoli” (2020), “Il dio disarmato” (2022) e “Vite nell’oro e nel blu” (2025). Ha scritto anche “Il soldato bianco” (Aracne 2008), “10 modi per imparare a essere poveri ma felici” (Laurana 2012), “La misura del danno” (Fernandel 2013), “Anni luce” (Add 2018) e “A Edimburgo con Irvine Welsh. Il sogno di un dio folle” (Perrone 2023). Scrive su “Doppiozero” e insegna alla Scuola del Libro di Roma e alla Holden di Torino.

Il Premio dei Lettori è un premio letterario istituito a Lucca nel 1988 dalla Società Lucchese dei Lettori, fondato da Francesca Duranti e Antonio Dini, e destinato alla migliore opera di narrativa presentata nel corso dell’anno sociale nell’ambito delle iniziative dell’associazione. Le attività dell’associazione sono aperti a tutti e l’ingresso è libero.

Le novità Voland di ottobre 2025

Tijan Sila Radio Sarajevo

“Le persone civilizzate prosperano in tempo di pace,
gli idioti prosperano in tempo di guerra.”

dal 17 ottobrein libreria Collana Intrecci

È il 1992, il piccolo Tijan ascolta una canzone di David Bowie alla radio quando le prime bombe colpiscono i quartieri di Sarajevo. Con tutta la famiglia il bambino si precipita in cantina in cerca di riparo mentre il mondo sembra esplodergli intorno. Lo shock iniziale è enorme, la vita cambia radicalmente. I negozi chiudono, le dispense si svuotano, in tanti scappano dalla città. Col passare del tempo la guerra però diventa quasi un’abitudine: tra terrore e noia, la gente cerca di inventarsi una nuova quotidianità. Mentre i genitori si dimostrano inadeguati ad affrontare la situazione, l’undicenne Tijan impara presto a cavarsela da solo e insieme agli amici Rafik e Sead affronta saccheggiatori, vende oggetti al mercato nero e baratta riviste pornografiche con i soldati in cambio di dolciumi… Un romanzo di formazione e memoria dallo stile avvincente e tragicomico, il ritratto di una generazione costretta a crescere fra le macerie.

TIJAN SILA nato nel 1981 a Sarajevo, nel 1994 è arrivato come rifugiato di guerra in Germania, dove ha studiato lingua e letteratura tedesca e inglese a Heidelberg. Insegnante di tedesco e membro di una band punk, ha esordito in narrativa nel 2017 e Radio Sarajevo è il suo romanzo più recente. Nel 2024 si è aggiudicato il prestigiosissimo Premio Ingeborg Bachmann.

Julia Kissina Bubuš

“Nessuno è in grado di descrivermi.
Sfuggo perfino a me stessa.”

dal 24 ottobrein libreria collana Amazzoni

Cosa succede quando ci si innamora di un poeta beatnik ex alcolizzato affascinante ma anche patologicamente egocentrico e possessivo?
E quali saranno le conseguenze se per amor suo si acconsentirà a trasferirsi d’impulso da Berlino a San Francisco? Con spumeggiante umorismo Julia Kissina racconta la storia di una passione tanto strampalata quanto irrefrenabile, in nome della quale la protagonista è disposta a lasciarsi tutto alle spalle, perfino un figlio adolescente schizofrenico e un tranquillo fidanzato surfista e a confrontarsi non solo col fantasma di una suocera gelosa scampata alla Shoah, ma anche con la realtà di un’America ben lontana dalle proprie aspettative. Un romanzo brillantemente dissoluto e tragico che si dipana dagli orrori del xx secolo ai giorni nostri.

 JULIA KISSINA Fotografa, performer e scrittrice, è nata a Kiev nel 1966 e ha studiato drammaturgia a Mosca. Rifugiata politica, nel 1990 è emigrata in Germania e si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Attualmente vive tra Berlino e New York dedicandosi a una doppia fortunata carriera di scrittrice e artista visiva.
Tra i suoi romanzi scritti in russo e pubblicati anche in tedesco ricordiamo Vesna na lune [Primavera sulla luna, 2012] ed Elefantina (2018, edito in italiano con il titolo di Madame la Dostoevskaja. Una storia d’amore e poesia a Mosca, Scritturapura 2020). Kissina è stata insignita per due volte del premio del Senato di Berlino (2006 e 2012), mentre in Russia ha ricevuto nel 2016 il premio della rivista letteraria pietroburghese “Zvezda”. 

Lorenzo Lombardi Dallamano “E se Mandžukić e Nainggolan…”, NeP Edizioni

Un thriller a esagoni bianchi e pentagoni neri

Un libro potente e dalle tinte forti, carico di azione, intrighi e tensione.

Tutto ha inizio con la misteriosa sparizione della compagna del celebre opinionista sportivo Daniele Adani. I sospetti si trasformano rapidamente in una certezza inquietante: si tratta di un rapimento. A occuparsi del caso è Parigi, un ex investigatore caduto in rovina, disilluso e in bilico tra cinismo e rimpianto.
Trascinato suo malgrado nell’indagine, sarà costretto a confrontarsi non solo con la verità dietro la scomparsa, ma anche con i fantasmi del proprio passato.
Al suo fianco, la giovane e tenace ispettrice Vanessa Cojocaru, appena assegnata alla squadra mobile e vista con sospetto dai colleghi e per il suo essere fuori dagli schemi. Nonostante l’ambiente ostile, Vanessa si rivela una figura chiave in un’indagine sempre più intricata, in cui nulla è realmente come appare.

Sul palcoscenico di una città che potrebbe essere qualunque metropoli contemporanea, popolata da figure controverse, si innesca così una corsa contro il tempo, scandita da un implacabile countdown. Sette giorni sono il tempo che rimane alla donna rapita. Ogni capitolo segna un giorno che passa, aumentando la tensione e la disperazione. Inaspettatamente, a entrare in scena saranno due personaggi reali: Mario Mandžukić e Radja Nainggolan. I due calciatori noteranno un dettaglio sfuggito a tutti e il loro intervento darà una svolta inattesa a tutta la vicenda.

L’autore rivela padronanza, abilità descrittiva e sapiente utilizzo della tecnica narrativa. Il romanzo, impreziosito da una prefazione del giornalista sportivo Angelo Mangiante e da una presentazione dell’intramontabile Ornella Muti, si distingue per un linguaggio viscerale, ambientazioni cariche di atmosfera e un ritmo narrativo che non concede pause e stimola tutti i sensi.
Un giallo in pieno stile hard boiled, in cui i toni sono crudi e realistici, i personaggi taglienti e, pagina dopo pagina, la linea che separa giustizia e vendetta si fa sempre più sottile.

Lorenzo Lombardi Dallamano: sangue e parole, carne e pagine. Più di 200 canzoni scritte e quasi 1.000 articoli nell’ambito del cinema e della musica. E, nel cassetto, il sogno di scrivere un romanzo thriller, che si concretizza grazie al Covid, da lui definito il periodo più bello della sua vita.
Personaggio da 300k follower sui Social, con il nome de @il_rammaricato, ogni mattina giudica, critica, commenta tutto ciò che non gli sta bene, senza che nessuno gliel’abbia mai chiesto.