
L’amore è il ricordo dolce di una tempesta
La frase sopra citata compare in fondo al romanzo ed evidenzia in modo struggente cosa resta nella tempesta del cuore scatenata da Amore: un sentire dolce e melanconico, come il ricordo.
De Giovanni in questo suo scritto propone tre storie d’amore, tre protagonisti, di età ed epoche diverse, in cui il fil rouge è Amore, che li attraversa e assimila.
Un poeta, mai citato direttamente ma chiaro per la collocazione storica: si tratta di Catullo e del suo amore per Lesbia, così indicata nella finzione letteraria. Un sentimento totalizzante, che travolge e coinvolge: prima appagante nella corrispondenza, poi devastante nel rimpianto.
Il secondo protagonista è un professore universitario con un matrimonio finito e un gruppo di studenti che seguono le sue lezioni distrattamente, situazioni pesanti che non sono riuscite a distoglierlo dall’entusiasmo per lo studio e la ricerca di quanto scritto e ritrovato del “senso di quell’antico amore” che un suo vecchio insegnante al liceo gli aveva trasmesso.
Un Vecchio e la sua badante sono i protagonisti della terza storia che si alterna e inframmezza senza una precisa successione tra le altre due.
Se per il professore universitario paiono aprirsi nuove possibili strade per una vita affettiva e di studio appagante, nel prosieguo le tre storie saranno accomunate dal ricordo “dolce di una tempesta”: come quello del Vecchio chiuso nel suo passato ma ancora palpitante e vivo; quello del poeta sincero e franco nelle diverse e contrarie situazioni; quello di Marco, il professore universitario, e della sua giovane studentessa, potente e forte ma rimasto come un fiore nel suo primo rigoglio e mai appassito.
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