La motivazione dell’Accademia sottolinea
“il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”


Nata a Lillebonne in Normandia nel 1940, vincitrice di molti premi e riconoscimenti, riveste nel panorama letterario odierno un posto particolare, come particolare è la sua scrittura e il suo stile: asciutta, scevra da sentimentalismi e da soggettivismi, sebbene porti nei suoi scritti proprie esperienze personalissime le analizza e coniuga dentro un quadro più ampio, superando gli aspetti propri dell’autobiografia.
Temi presenti nella sua prosa si riferiscono ai vincoli familiari e di stato sociale, alle difficoltà legate ai processi di crescita e individuale e collettiva in un ben determinato contesto storico sociale.
Di origini poco abbienti, lo studio e la professione di docente le permetteranno un salto di status che trova spazio nelle sue opere che spesso sono narrate come un monologo interiore retrospettivo che oggettivizza quanto nato dall’esperienza personale ma superandone la dimensione.
Una scrittura sicuramente innovativa, una produzione vasta e ricca di una varietà di generi narrativi che in essa si intrecciano e convivono.
Nella più recente opera “Guarda le luci, amore mio” è un ipermercato a diventare un osservatorio da cui raccontare la vita con i condizionamenti, le ritualità, le disuguaglianze e le frustrazioni che può determinare.
Su tuttatoscanalibri alcune delle opere della scrittrice.


