Arnaldur Indriðason “I figli della polvere” presentazione

Ha inizio con “I figli della polvere” (1997) la serie di 14 romanzi di cui è protagonista l’ispettore di polizia di Reykjavík Erlendur Sveinsson, pubblicato ora per la prima volta in Italia, nella traduzione di Alessandro Storti per Guanda.

Si apre con il suicidio di Daniel che, con accanto il fratello Palmi seduto con lui sul davanzale di una finestra al quinto piano dell’ospedale psichiatrico in cui è ricoverato da anni, si lancia nel vuoto. Segue l’omicidio di un anziano insegnante che trova la morte nella propria casa cui è stato appiccato un incendio.

Toccherà ad Erlendur e alla sua squadra investigare sui due casi, apparentemente estranei l’uno all’altro: che fine hanno fatto gli alunni della classe degli “ultimi” creata apposta negli anni ‘60 per raccogliere i più agitati e i meno promettenti?

“Personaggi avvincenti, suspense, dilemmi morali e ricerca della giustizia: in questo primo thriller della serie troviamo tutti gli elementi che hanno portato Arnaldur Indriðason al successo internazionale e facciamo conoscenza con il tormentato e geniale Erlendur, cupo e mutevole come il cielo islandese.” (da Guanda Libri)

Brevi note biografiche

Arnaldur Indriðason è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggior testata islandese, il Morgunblaðið. Tradotto in quaranta lingue, nel corso della sua ventennale carriera di scrittore ha vinto numerosi premi, fra cui due Glasnyckeln e un Gold Dagger. Guanda ha pubblicato tutti i suoi romanzi( da Guanda Autori)

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