
Manrico Leopoldo Costante Severo Fruttuoso Spinori della Rocca dei conti Albis e santa Gioconda, in breve “il contino”, Pm romano, torna nelle pagine di De Cataldo. Si apre con una seduta fiume in cui il difensore, l’avvocato Raffuciello, intrattiene con la sua arringa presidente e giudici, tra l’attesa snervante che la requisitoria si concluda e le telefonate preoccupanti di Camillo, il fedele maggiordomo della madre non sempre tenuta a bada nel suo essere ludopatica e dilapidatrice di un consistente patrimonio.
Ma subito dopo poche pagine il lettore intuisce la svolta: una lettera riservata che contiene in fieri la riapertura di un vecchio caso, l’assassinio di Veronica, escort transessuale.
“A Manrico era rimasta una ferita nella coscienza. Quel suicidio lo aveva segnato. Non aveva mai più dimenticato che davanti a lui non c’erano soltanto sospetti, indagati, testimoni reticenti, potenziali delinquenti, in qualche caso veri assassini. C’erano innanzi tutto esseri umani. E ora spuntava er Farina”.(dal Catalogo Einaudi)
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il Contino è un personaggio semplicemente delizioso
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