Herta Müller “La volpe era già il cacciatore” presentazione

Pubblicato  per la prima volta nel 1992  viene editato soltanto ora in Italia. Il tema è quello di un paese martoriato dalla dittatura. Chi l’ha vissuta, come l’autrice, sa che il degrado che ne deriva si estende a molti degli aspetti del vivere: non è solo morale,  derivato cioè da denunce elevate a sistema verso tutti, amici, vicini  e parenti, ingiustizie e corruzione, ma si riflette anche in scelte estetiche,  evidenti nei palazzi del potere o nei quartieri popolari ma anche nelle vetrine dei negozi, manifestazione di un’arretratezza culturale con tutte le sue conseguenze. Di questo racconta l’autrice in pagine che non possono prescindere dall’essere autobiografiche: essa stessa fu vittima di delazione per aver rifiutato di spiare la vita di alcuni amici con conseguenti pedinamenti e interrogatori.

“L’inizio del racconto non è facile. scrive nella sua interessante recensione Isabella Bossi Fedrigotti (Corriere della Sera 5 luglio 2020),  perché occorre abituarsi alla scrittura rapida e immaginifica dell’autrice […] E in effetti dopo un po’ il racconto rallenta — o forse è il lettore che si è assuefatto al ritmo — e dal caleidoscopio iniziale si sviluppa una limpida narrazione drammatica che accompagna Adina fino a dove il Danubio segna il confine con la Serbia, via di fuga tentata da molti e da molti drammaticamente mancata. Perché gli abitanti di quell’ultimo villaggio tengono tutti quanti oche e cani nei cortili? Perché il loro starnazzare e abbaiare copra il rumore degli spari della polizia di frontiera!.”

Da Giangiacomo Feltrinelli Editore,  la trama

Sono gli ultimi tempi prima della caduta del regime di Ceausescu in Romania. Adina fa la maestra, e ha in casa una pelle di volpe. Un giorno si accorge che in sua assenza è scomparsa la coda della volpe. È l’inizio: subito dopo scompare anche una zampa, poi un’altra. Adina è stata presa di mira dai servizi segreti.
Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1992 e finora mai tradotto in Italia, questo romanzo si sviluppa attraverso la successione di quadri ed episodi – evocati con straordinaria potenza da una scrittura secca, ipnotica – che raccontano la storia di Adina, dell’amica Clara e del suo amante Pavel, informatore della Securitate, e del musicista Paul. Fino al crollo della dittatura. La minaccia, tuttavia, non cessa: chi è la volpe e chi il cacciatore?

E anche notizie sull’autore:

Herta Müller è nata nel 1953 nel villaggio di lingua tedesca di Nitzkydorf, nel Banato rumeno, regione al confine tra Serbia, Romania e Ungheria. Dopo gli studi di Letteratura all’Università di Timisoara, trova lavoro come traduttrice in un’azienda. In seguito al rifiuto di diventare un’informatrice della polizia segreta è però costretta a lasciarlo, e da allora sarà vessata dalle autorità rumene. Fa il suo esordio nel 1982 con la raccolta di racconti Bassure, uscita censurata in Romania. Nel 1987 è costretta a emigrare dopo aver pubblicamente criticato la dittatura e si trasferisce a Berlino, dove vive tuttora. Nel 2009 ha vinto il premio Nobel per la letteratura.[…]

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