Kate Quinn “Fiori dalla cenere” recensione di Flavia Piccinni da Il Tirreno 30 settembre

Quella rete di spionaggio tutta al femminile

di Flavia Piccinni

«La prima persona che incontrai in Inghilterra fu un’allucinazione. L’avevo portata con me a bordo del placido transatlantico che mi aveva condotto, intorpidita e sofferente, da New York a Southampton». Inizia così l’appassionante romanzo della californiana Kate Quinn “Fiori dalla cenere” (pp. 464, EUR 18) appena pubblicato da Nord Editore. È ispirato a una storia vera: la rete di spionaggio al femminile più efficiente di tutta la Prima guerra mondiale, nota come la Rete di Alice.Protagoniste del testo sono la giovane Charlie e la misteriosa Eve Gardiner. La prima va alla ricerca della cugina Rose, scomparsa in Francia sei anni prima. La seconda è «una ragazza alta, con dita affusolate, capelli castani, pelle delicata e occhi da cerbiatta che davano l’impressione sbagliata», una che «detestava il proprio aspetto, il viso dolce e levigato di una bellezza acerba e anonima, a parte un’impressione generale di giovinezza, per cui dimostrava sedici o diciassette anni. Eppure era anche la sua salvezza, quando si trovava nei guai». Charlie bussa alla porta di Eve per trovare sua cugina. All’inizio questa è fredda al limite della scortesia, ma quando scopre che c’è un uomo a legarle, cambia atteggiamento: Eve sta cercando quell’uomo da anni per compiere la sua vendetta. Ma chi è veramente Eve? Si scopre che è una spia inglese, e che quell’uomo di cui le parla Charlie è stato la sua rovina. Questo romanzo, da oltre un anno in testa alle classifiche del New York Times, per quanto possa risultare in taluni passaggi prolisso, saprà trascinare il lettore. —

E anche:

la recensione di Salvina Pizzuoli

Francesco Recami “L’atroce delitto di via Lurcini. Commedia nera n. 3”

 

vai alla recensione di Roberto Iovacchini

leggi l’intervista all’autore  dal Corriere fiorentino

dello stesso autore su tuttatoscanalibri:

Il diario segreto del cuore recensione di Ermanno Paccagnini

e anche:

su mangialibri le recensioni ai romanzi di Francesco Recami

 

 

 

 

Irene Soave “Galateo per ragazze da marito” recensione di Flavia Piccinni da Il Tirreno 16 settembre

Galateo per ragazze da marito nell’epoca di Tinder

di Flavia Piccinni

«Molte fidanzate ambiziose preferiscono, per l’anello, un’enorme acquamarina a un minuscolo brillante. Ma consultatele in proposito: ce ne sono molte che preferiscono il minuscolo brillante all’enorme acquamarina». Scriveva così, riguardo l’anello di fidanzamento, Irene Brin in quel fortunato volume battezzato “I segreti del successo” alla metà degli anni Cinquanta. E scriveva anche, Irene Brin, di molte fidanzate e di molti fidanzati, del corteggiamento e di quello che vi deve (almeno in un mondo ideale) seguire. Lo faceva con quella prosa leggera e gentile, ma non meno pungente e ironica, che l’ha resa e mantenuta celebre, nonostante i decenni trascorsi e i numerosi emuli. Non è un caso dunque che Irene Brin venga spesso e molto giustamente citata – insieme a Donna Letizia, ma anche a Jolanda o a Elena Canino – nel saggio firmato dalla giornalista appena pubblicato da Bompiani (pp. 256, EUR 17). Il libro – proposto nella collana diretta da Stefano Bartezzaghi – è una sorta di riflessione allargata sul tema del fidanzamento e del matrimonio, ma anche una guida attraverso le pubblicazioni fra il 1861 e il 1968 focalizzate sui costumi. L’ironia di Soave affronta con un piacevole cinismo – che ricorda vagamente l’approccio leggiadro di Samantha in Sex&TheCity – le questioni di cuore e di portafogli, piacevolmente smarrendosi in talune analisi che si dimostrano comiche fino a lambire la tragedia (come la condizione di zitella o la reputazione della stessa), preoccupandosi tanto delle condotte da marito quando delle nuove tecnologie come Tinder che rendono le moderne Biancaneve meno credibili e innocenti. Non si esibisce cattiveria né sociologia da quattro soldi. Anche per questo ne esce fuori una lettura piacevole, sublimata da una degnissima bibliografia.

tuttatoscanalibri: le pagine più visitate nel mese di settembre

Le pagine più visitate nel mese di settembre

Fabio Leocata “La gentilezza vola lontano”
Giuseppe Conte “I senza cuore”
Gulia Corsalini “La lettrice di Čechov”
Wilbur Smith con Imogen Robertson “Re dei re”
Ian McEwan, “Macchine come me”
Nicola Nucci “Trovami un modo semplice per uscirne”
L.S.Larson “Igist” un nuovo romanzo e un nuovo modo di leggere
John Jay Osborn “Ascoltate il matrimonio”
Annie Ernaux “Memoria di ragazza”
Clemens J.Setz “L’ora tra la donna e la chitarra”
Elena Ferrante, l’incipit del nuovo romanzo