Divier Nelli “Moon” recensione di Claudio Vecoli da Il Tirreno del 16 giugno

Esce “Moon”, raccolta di racconti di scrittori noti ed esordienti
«Un insieme di racconti gialli, amore e teorie complottiste»

Guarda che luna….
Nelli e l’antologia
degli undici racconti
a 50 anni dall’impresa

di CLAUDIO VECOLI

Da piccolo aveva due sogni nel cassetto. Uno – fare lo scrittore – si è trasformato ormai da molti anni in una felicissima realtà. L’altro – diventare un astronomo – si è avverato solo in parte. Perché stelle, pianeti e satelliti si limita ad osservarli di tanto in tanto con un telescopio amatoriale che utilizza nelle serate libere. Complice però il cinquantesimo anniversario del primo sbarco dell’uomo sulla Luna, i due sogni di bambino di si sono in qualche modo intrecciati. Merito di un progetto editoriale che lo scrittore viareggino – da anni trapiantato nel Chianti – ha concepito e portato avanti con costanza e determinazione. E che lunedì vedrà la luce in libreria sotto forma di un elegante volume edito da Lisciani. Il libro si intitola semplicemente Moon ed è una raccolta di racconti di vario genere (si va dal giallo alla fantascienza fino alla storia d’amore) che ha come filo conduttore i 50 anni dall’allunaggio. Di questa antologia Divier Nelli è il curatore. Ma, non volendo certo perdere il vizio della scrittura, è anche uno degli undici autori. Undici come il numero della missione Apollo che il 20 luglio 1969 portò Neil Armstrong e Edwin “Buzz” Aldrin a posare per primi sulla Luna i loro pesanti piedi infagottati in scomode tute spaziali. E, ciliegina sulla torta, il libro può vantare una prefazione dell’italiano che più di ogni altro ha legato il proprio nome a quell’impresa che tenne incollati alle tv di tutto il mondo milioni di spettatori: Tito Stagno.Allora Divier, partiamo dall’inizio. Quando è nata l’idea di Moon?«L’idea risale già a quattro anni fa. Sono sempre stato appassionato di astronomia e con il mio piccolo telescopio stavo osservando la luna. Ho pensato agli uomini che per primi ci avevano messo piede e mi sono reso conto che era già trascorso quasi mezzo secolo. In quel momento ho cominciato a pensare a qualche cosa che fosse legato ai cinquant’anni dall’allunaggio».Nulla a che vedere con un libro celebrativo, però…«Vero. A differenza dei tanti libri che sono in uscita in queste settimane che celebrano l’anniversario dello sbarco, io volevo dar vita a una raccolta di racconti che avessero come filo conduttore la concomitanza con l’impresa dell’Apollo 11. Un’opera di narrativa, insomma. E a quanto mi risulta è l’unica del genere che verrà pubblicata in questo periodo. I lettori vi troveranno all’interno racconti gialli, ma anche storie d’amore e teorie complottiste. Tutto frutto della fantasia degli autori. Anche se ho voluto che tutti fossero scientificamente e storicamente rigorosissimi».In questa avventura letteraria hai coinvolto hai coinvolto altri dieci scrittori. Come li hai reclutati?«Intanto volevo che fossimo proprio in undici in omaggio alla missione Apollo 11. Di questi cinque sono autori affermati e sei alla loro prima esperienza importante. Oltre a me, fanno parte della schiera degli scrittori già noti Leonardo Gori, Giulio Leoni, Mariano Sabatini e Giada Trebeschi. Poi ci sono altri sei autori – quasi tutti toscani – che hanno frequentato un corso di scrittura che ho tenuto a Viareggio: Monica Campolo, Stefano Fazzi, Fabiana Catani, Paolo Miniussi, Vittorio Simonelli e Manuela Bertuccelli. Infine abbiamo ricavato una appendice fotografica con alcuni degli scatti più significativi dell”Apollo 11».C’è poi la prefazione firmata da Tito Stagno, il giornalista che ha raccontato lo sbarco sulla luna a milioni di italiani…«E’ un po’ la chicca di questo libro. Grazie a Mariano Sabatini, che conosce Tito Stagno, gli abbiamo chiesto una testimonianza. E lui ha accettato senza indugi, regalandoci una piccola perla di cui siamo orgogliosissimi».Da lunedì Moon sarà in libreria. E da quel momento inizieranno le presentazioni in giro per l’Italia. Visto l’argomento di cui tratta, ce ne saranno anche di particolari?«Stiamo mettendo a punto il calendario. E stiamo pensando anche a qualche data-evento. Di sicuro, il 4 luglio, saremo a Palazzo Blu a Pisa dove è in corso una mostra sulle imprese spaziali e dove quel giorno si inaugurerà la rassegna “Luna 50” coordinata dall’Università di Pisa».E il 20 luglio, giorno dell’anniversario, dove sarete?«Non lo sappiamo ancora, ma di certo faremo qualcosa di speciale…». —

Oreste Verrini “Madri. Sulle Orme del pittore Pietro da Talada, lungo l’Appennino Tosco -Emiliano”

Durante la lettura del diario di viaggio “Madri”, oltre ad essere  molto gradevole, il lettore diventa compagno di cammino del protagonista in questo percorso prevalentemente a piedi e  in solitaria.

Ma chi è il viaggiatore e perché decide di partire?

Il viaggio, già. Un tema affrontato e perseguito nel tempo perché  ha un suo fascino ammaliatore.

E in questo bel racconto ci sono tutte le peculiarità del viaggiare: la scoperta, la ricerca, la fuga, la curiosità, l’amore per il mondo e per le sue creature, è… scoperta di sé e dei propri limiti, appagamento estetico, miraggio, ed  ha, per ciascuno, un valore e un sapore diverso.

Oreste Verrini sa coinvolgere il lettore nel suo viaggio e sa renderlo partecipe: ho condiviso molto di quanto scritto relativamente al senso del viaggiare e soprattutto la provata relazione tra camminare e “scacciare i pensieri” perché “col passare dei minuti e l’aumentare del numero dei passi il malumore comincia a scemare. Allenta la presa”. Ma non mancano altre riflessioni e sottili intuizioni, fantasticherie, incontri, citazioni. E bozzetti imperdibili da un mondo che sta scomparendo nell’Appennino Tosco Emiliano, sulle orme di un pittore quattrocentesco, Pietro da Talada, un pittore di “Madri” riscoperte, studiate e ammirate nelle varie chiese lungo il percorso.

Un racconto variegato, pieno di incontri e di ambientazioni, che sa catturare e rendere sereni come se la “terapia” del camminare dalle pagine scritte si trasferisse nell’anima.

Chi è Oreste Verrini

Docente universitario della Facoltà degli Studi di Pisa, vive nei luoghi che da anni ama raccontare e valorizzare in racconti di viaggio: La via Francigena di Montagna, La via del Volto Santo. A piedi in Lunigiana e Garfagnana, in collaborazione con Nino Guidi.

Salvina Pizzuoli

Michael Connelly presentazione di alcuni romanzi a cura di Maurizio Amore su Consigli.it

Continua a leggere la presentazione di Maurizio Amore di alcune opere dell’autore

Halldóra Thoroddsen “Doppio vetro” la recensione di Maria Anna Patti da Robinson

 

 

Vai alla recensione di Maria Anna Patti su  Robinson 

e anche

 la recensione di Lidia Ravera

la recensione su Il mestiere di leggere, blog di Pina Bertoli

 

Gordiano Lupi Cristina De Vita “Sogni e Altiforni. Piombino – Trani senza ritorno”

Le opinioni dei lettori

Aromi nuovi si percepiscono nell’ultima fatica di Gordiano Lupi, Sogni e Altiforni – Piombino – Trani  senza ritorno scritto in collaborazione con Cristina De Vita. Fragranze rinvigorite e scandite dal coraggio che sembra volersi insinuare tra le molte pieghe della nostra società disordinata e difficile. Un libro pregno di sfumature dove malinconia e voglia di riscatto si rincorrono senza sosta, creando mulinelli inaspettati, forgiati da correnti d’aria plasmate dal tempo, che passa lasciando dietro di sé un carico pesante d’inedia e di rimpianti. Uno di quei libri che necessitano di una fase rigorosa d’ossigenazione; una realtà cruda, veritiera, genuina: senza filtri, vengono portati in superficie personaggi dall’animo nobile. Uomini schietti, che attingono dalla vita vera, floridi insegnamenti che oggi, purtroppo, sono andati perduti. Il personaggio principale (lo stesso di Calcio e Acciaio ) è un ex-calciatore partito da una piccola e sonnacchiosa cittadina di provincia per poi farvi ritorno con un bagaglio nuovo d’esperienze e, se vogliamo, delusioni capaci di solcare l’animo umano, attraverso nitidi ricordi di un tempo ormai passato. Il romanzo assomiglia tanto a un lungo diario di bordo dove mappe e bussole convivono armoniosamente verso il punto più lontano dove poter approdare senza tentennamenti, né ripensamenti. Un componimento narrativo che getta l’occhio sulle sfumature di un presente incerto, a tratti amaro, cercando con l’orecchio pronto uno scorcio di futuro, per poter dare slancio a una porzione di vita, che oggi viviamo appena.

FABIO STRINATI

Premio Strega 2019: la cinquina, verso la finale del 4 luglio.

La cinquina:

Antonio Scurati con “M. Il figlio del secolo” (Bompiani), 312 voti;

 

 

 

 

 

 

Benedetta Cibrario con “Il rumore del mondo” (Mondadori), 203 voti;

 

 

 

 

Marco Missiroli con “Fedeltà” (Einaudi), 189 voti;

 

 

 

 

 

Claudia Durastanti con “La straniera” (La nave di Teseo), 162 voti;

 

 

 

 

Nadia Terranova con “Addio fantasmi” (Einaudi Stile libero), 159 voti.

 

 

 

Su tuttatoscanalibri:

Marco Missiroli “Fedeltà”, un “assaggio”da Il Corriere Cultura

Nadia Terranova “Addio fantasmi” recensione di Elena Stancarelli

e anche

 la recensione su Spazio libero di lettura

Vito Paticchia “Via della lana e della seta” Fusta editore, 2019. La guida è presentata da Martina Castagnoli

Per coloro i quali, stanchi della frenesia e della calura metropolitana, desiderassero lasciare per qualche giorno agi e orpelli per una “full immersion” nella natura, consiglio un trekking relativamente sconosciuto ma davvero molto bello, la Via della lana e della seta.
Moderatamente “vicina a casa” e adatta anche ad escursionisti non necessariamente troppo esperti, questo trekking che mette in comunicazione i due versanti dell’appennino tosco-emiliano, è decisamente meno conosciuto e meno frequentato della “sorella” Via degli Dei, ma non di inferiore bellezza.
La via della lana e della seta si suddivide in 6 tappe per un totale di 130 km partendo da Bologna e arrivando a Prato. Un viaggio a piedi, tra borghi, montagne, colline, tra corsi d’acqua e crinali, alla scoperta della storia passata e presente delle due città e della loro storica vocazione per l’industria della lana e della seta.
Di questo e di tanto altro ci parla il bravo e scrupoloso Vito Paticchia, nell’ottima guida di Fusta editore uscita a marzo 2019. All’interno, oltre ad un’accurata legenda, potete trovare descrizioni di tappa, difficoltà, informazioni su punti di ristoro e varie, il tutto inframezzato da capitoli di interesse storico, su luoghi,curiosità e paesaggi, per dare al viandante le nozioni e le suggestioni tali da rendere il suo trekking un’esperienza ancora più appagante.
Si segnala inoltre che, sempre edita Fusta, è presente anche solo la carta escursionistica del percorso della Via della lana e della seta… non resta che augurarvi “buon cammino!”

La guida è disponibile in libreria:

Vedi anche: i racconti di viaggio

Alberto Bile “Una Colombia. Canzone del viaggio profondo”

Mjlienko Jergovic “Radio Wilimowski”

Catherine Poulain “Il grande marinaio”

A. Ferrini S.Pizzuoli “La val di Merse”, Edida

La valle del Merse merita un viaggio, anzi più di uno, ricca com’è di antichi borghi e bellezze naturali. Il bacino idrografico, costituito da molti corsi minori, è punteggiato da mulini, testimonianza di una terra fertile e industriosa alle porte di Siena, e da miniere, legate alla varietà di minerali presenti e sfruttate sin dal medioevo, e cave; ma anche architetture cistercensi, tra le prime in terra di Toscana, che hanno lasciato suggestive tracce nel paesaggio e che gli conferiscono, insieme a quelle romaniche e medievali, un fascino armonioso, frutto di sinergie autentiche tra natura e attività umane, in uno scenario che incanta in tutte le stagioni, tra le brume invernali e le frescure estive. In questo contributo sono proposti luoghi e paesaggi, la storia e le leggende e molte immagini per illustrare questa valle, permettendo al visitatore un approccio “a macchie”, a cui si deve il titolo della collana, ma sufficiente a cogliere e l’incanto del paesaggio e le prestigiose architetture, civili e religiose nei centri abitati, che la impreziosiscono: Montieri, Boccheggiano, Chiusdino, Mulino delle Pile e del Palazzo a Brenna, San Galgano e Montesiepi Torri Sovicille, San Lorenzo a Merse, Ponte a Macereto, Tocchi, Bagni di Petriolo.

Nel volume i luoghi e i paesaggi sono organizzati seguendo il percorso del fiume Merse dalle sorgenti alla confluenza con l’Ombrone senese: da Montieri a Bagni di Petriolo.

La Collana Macchie di Toscana di Edida ripropone in cartaceo monografie e raccolte di articoli tratti dalla rivista tuttatoscana.net con lo scopo di diffondere a macchie la storia e le bellezze delle terre di Toscana.

A questo link la pagina Edida su Fb

S.P.

Della stessa collana: leggi la recensione su tuttatoscanalibri

La valle dell’Arno tra storia e geografia. Da Firenze a Pisa: dalle origini al 1333

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La Quarta di copertina con le foto del padule di Fucecchio di Enio Bravi

Li trovi su Amazon:

La val di Merse

La valle dell’Arno tra storia e geografia

Antonella Boralevi “Chiedi alla notte” recensione di Cristina Nadotti da La Repubblica Cultura 5giugno

Quanta polvere sotto i tappeti della mondanità veneziana

Il noir di Antonella Boralevi racconta il dietro le quinte della Mostra del cinema

di Cristina Nadotti 

Un invito a percorrere uno dei tappeti rossi più affascinanti al mondo, accompagnato però da mistero, angoscia, dolore e l’inesauribile varietà di sorprese che soltanto l’animo umano sa regalare. Antonella Boralevi, scrittrice, giornalista e soprattutto curiosa investigatrice di emozioni, segue ancora le vicende del commissario Alfio e dell’inglese Emma, le cui vite si intrecciano, si avvinghiano e si ritraggono.

Chiedi alla notte segue La bambina nel buio e ne è la continuazione per l’ambientazione, ancora Venezia, e per il nuovo incontro di Alfio ed Emma. Come il romanzo precedente, anche quest’ultimo porta in superficie le ombre e la putredine nascoste dal lucore di vite agiate, annoiate e fluttuanti tra eventi mondani e spensieratezza esibita, ma non è necessario conoscere quanto già accaduto tra il commissario e l’inglese per comprendere i loro turbamenti.[…]

Carlos Zanon “Carvalho – Problemi di identità”recensione di Mauretta Capuano da Il Tirreno

Il giallista Carlos Zanon riporta in vita il detective cult creato da Manuel Vazquez Montalban

Pepe Carvalho ritorna ed è in crisi
ma conserva le manie e il suo fascino

di Mauretta Capuano

Più tormentato, invecchiato ma sempre donnaiolo, torna Pepe Carvalho, il famoso investigatore protagonista dei romanzi di Manuel Vasquez Montalban, che ci aveva lasciato nel 2003, alla morte del suo autore, e ora si muove nella Barcellona degli ultimi anni. A riportare in vita il detective spagnolo, ex comunista, ex agente della Cia, appassionato di cucina, è il giallista Carlos Zanon in “Carvalho – Problemi di identità” che esce in Italia giovedì prossimo (6 giugno) per Sem nella traduzione di Bruno Arpaia. Avvocato, poeta e giornalista, autore di oltre quindici romanzi tra cui “Fuori tempo massimo” uscito in Italia per e/o, Zanon ha raccolto la sfida di far rinascere Carvalho in accordo e con il beneplacito degli eredi di Vasquez Montalban, al cui nome Andrea Camilleri ha voluto legare quello del suo commissario Montalbano. L’ultimo caso simile è quello della trilogia “Millennium” di Stieg Larsson, morto nel 2004, a cui ha dato un seguito, con successo, lo scrittore e giornalista svedese David Lagercrantz. Dopo la morte di Vasquez Montalban era uscito postumo in due capitoli, nel 2004 e 2005, “Millennio”, per Feltrinelli, l’editore italiano delle 27 storie di Pepe pubblicate finché l’autore era in vita, che hanno venduto oltre 12 milioni di copie in tutto il mondo. Ora a 16 anni dalla scomparsa dello scrittore catalano, morto il 18 ottobre 2003 in Thailandia, il suo investigatore, che apparve sulla scena letteraria nel 1972 con “Ho ammazzato J. F. Kennedy”, ci regala nuove avventure. Il Carvalho di Zanon è cambiato come la Spagna in cui vive. Ha problemi di identità e si chiede cosa vuole e cosa sta cercando. Siamo nel 2017 e Barcellona è meno gaudente di un tempo, sopravvissuta all’attentato avvenuto sulla Rambla, con i suoi scandali di corruzione, la nascita di nuovi partiti e le istanze del movimento indipendentista. Pepe, che brucia ancora i libri letti e detesta sempre la musica moderna, questa volta è diviso tra Barcellona, dove c’è il suo ufficio e il suo mondo, e Madrid, dove ha perso la testa come non gli era mai accaduto per una donna sposata con un politico di spicco. Tra i problemi con cui sarà alle prese, la scomparsa di una prostituta, l’assassinio di una nonna e della nipotina e il caso di un ragazzino vittima di bullismo. Zanon, che da due anni dirige Barcelona Negra, la rassegna di letteratura noir fondata e animata per dodici anni da Paco Camarasa, leggendario libraio della Negra y Criminal di Barceloneta, rispetta il personaggio, l’ambientazione e la struttura, ma con un tocco personale. —