Miura Shion “La grande traversata” da TerzaPagina La Repubblica, recensione

 


Come possa una scrittrice riuscire a raccontare la nascita di un vocabolario come un’impresa epica è un felice mistero: ma è uno di quei misteri cui ci ha abituato la letteratura giapponese, capace di trovare senso nei più semplici dettagli quotidiani. E infatti il romanzo — scritto con grazia e levità — è diventato un bestseller nel suo paese: con un milione e 300 mila copie vendute ha generato anche un film e una serie di cartoni animati.

continua a leggere la recensione di Gregorio Botta

Riccardo Dottori “Giorgio De Chirico. Immagini metafisiche”da Il Corriere Cultura

 

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Francesco Recami “Il diario segreto del cuore”

Non è sempre facile chiudere non solo delle storie, ma addirittura un ciclo. Perché la prima impressione che ricavi per buona parte della lettura di Il diario segreto del cuore di Francesco Recami, è proprio quella di come chiudere definitivamente il portone della casa di ringhiera al n. 14 d’una strada dalle parti di via Padova, a Milano, dalla quale non solo se ne sono andati per varie ragioni quasi tutti gli inquilini, ma soprattutto ne è venuto a mancare, assassinato in Morte di un ex tappezziere (2016), proprio l’asse portante, l’Amedeo Consonni.

Francesco Recami tira le fila delle storie ambientate nella casa di ringhiera dei precedenti romanzi. Affronta temi anche crudi presi dalla realtà (bullismo, pornografia, disagio giovanile) e lascia aperto il finale

(da La lettura Il Corriere recensione di Ermanno Paccagnini)

Giulia Corsalini “La lettrice di Čechov” da La Lettura Il Corriere

 

Giulia Corsalini racconta la storia di Nina, una donna ucraina che sceglie di lasciare il suo Paese

«La vita umana, il sentimento incomparabile di una speranza di felicità assaporata da bambini e che ancora è possibile intravedere, nessuno sa rievocare tutto ciò come Čechov …». È forse in questa considerazione (critica ed emotiva insieme) la ragione che fa dell’autore di Tre anni la figura centrale e pervasiva del primo romanzo di Giulia Corsalini La lettrice di Čechov 

 continua a leggere la recensione di Paolo Di Stefano

Wilbur Smith “La guerra dei Courtney” da Il Corriere Cultura

Esce giovedì 3 per Harpercollins il nuovo libro, ambientato fra il 1939 e il 1945.

La storia recente, drammatica, quella che ha segnato il “secolo breve” e ha lasciato, con la Shoah, una ferita insanabile nella coscienza collettiva, e due eroi. Un legame indissolubile. Un nuovo, appassionante capitolo della saga dei Courtney 

la sinossi:
Saffron Courtney e Gerhard von Meerbach combattono entrambi nella guerra contro il regime nazista, anche se lontani chilometri e su fronti diversi: l’una come spia inglese nei territori belgi, l’altro sul fronte russo nella battaglia di Stalingrado. Durante la guerra sacrificano loro stessi in nome di un ideale di pace e nella speranza di uscirne vivi. Costretti ad affrontare esperienze e situazioni difficili e dolorose, i due innamorati dovranno decidere se immolarsi o cercare di sopravvivere a ogni costo nella speranza che un destino benevolo un giorno permetta loro di ritrovarsi.

J.D. Salinger “Il giovane Holden”: l’anniversario (1 /1/ 1919) da Il Tirreno

l’anniversario

Il secolo di Salinger
e l’attualità senza tempo
del Giovane Holden

A cento anni dalla nascita di J.D. Salinger, a quasi 70 anni dalla prima edizione americana del Giovane Holden (1951) e a 60 da quella italiana, è tempo di celebrare lo scrittore, nato a New York il primo gennaio 1919. Salinger, in quelle pagine, racconta della ribellione e dell’impossibilità a essere adulti, come ha fatto tanta letteratura americana da ‘Tom Sawyer’ di Mark Twain a ‘Mr. Vertigò di Paul Auster, quasi fosse il paese a non poter diventare adulto, orfano e lacerato tra la libertà personale e la necessità di una comunità di appartenenza, tra l’essere amato e il bisogno di indipendenza.

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Enrico Deaglio “La zia Irene e l’anarchico Tresca” da Il Corriere della sera, recensione

La zia Irene e l’anarchico Tresca è un esperimento che mescola generi diversi per stringere l’obiettivo su una storia mai raccontata. Su come cioè la morte di un anarchico a New York avrebbe finito per decidere tutta la storia a venire, o meglio la storia che nessuno ci ha voluto raccontare.

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