Jasmine L. Quan “Zampe in viaggio. Gigia alla scoperta dell’Italia cat-friendly”, Accornero Edizioni

La prima guida per gatti avventurosi e i loro umani!
La guida a misura di gatto

Con fotografie di Gigia

Accornero Edizioni

Dal 12 dicembre

Viaggiare con un gatto è impossibile?
Jasmine L. Quan e la sua gatta Gigia dimostrano il contrario in questa guida unica nel suo genere, unendo il memoir umoristico a un pratico manuale di viaggio. L’opera è il racconto irriverente e divertente di un’avventura attraverso diverse regioni italiane, vissuta tra le “catastrofi” quotidiane (guinzagli spariti, cadute in mare, incontri-scontri con cani e imbarazzanti “bisogni” in ristoranti chic) e la gioia di esplorare il mondo con il proprio felino.

Il progetto nasce con l’obiettivo di esplorare il Bel Paese attraverso gli occhi di un gatto, fornendo una risorsa pratica e dettagliata per chi viaggia con felini. La sezione “Zampe sulla mappa” offre un elenco dettagliato di ristoranti, bar e luoghi d’interesse (divisi in “Food & Drink” e “Scopri”) realmente testati e approvati (o bocciati) dalla severissima Gigia. Il libro mappa e promuove ristoranti, borghi e caffè dove i gatti sono più che benvenuti, svelando un’Italia sorprendentemente accogliente per i viaggiatori a quattro zampe, da Venezia all’Abruzzo. 
Il libro si rivolge non solo agli amanti dei gatti e ai viaggiatori con animali al seguito, ma a chiunque voglia scoprire l’Italia da una prospettiva inedita e baffuta.
«Gigia non è solo la mia gatta: è la mia compagna d’avventura, la mia maestra zen e il mio promemoria quotidiano di quanto sia più bello vivere quando si ha il coraggio di rischiare», afferma l’autrice Jasmine L. Quan. Le pagine raccontano un viaggio che dimostra come, con un po’ di pazienza e spirito d’avventura, sia possibile scoprire le meraviglie d’Italia senza lasciare indietro i propri compagni felini. Questa guida è un invito a guardare il mondo da una nuova prospettiva, celebrando il legame speciale tra umani e animali.
Per seguire le avventure di Gigia e scoprire tutti i luoghi testati, visita GigiaTravelCat.com. Dove potrete anche raccontare le vostre avventure di viaggio con i gatti e scaricare gratis foto di Gigia in giro per Italia! I lettori sono inoltre incoraggiati a condividere le proprie esperienze di viaggio cat-friendly sui social media usando l’hashtag #GigiaCatFriendlyItaly.

Jasmine L. Quan, autrice di “Il Dono di Gigia: Dall’addestramento delle tigri a quello di un gatto” è una donna dalle passioni molteplici e dalla determinazione incrollabile, il cui percorso di vita è un esempio di resilienza e un impegno a lasciare un’impronta tangibile del proprio passaggio su questo mondo. Laureata presso l’Università di Pechino e con un doppio titolo MBA/MA alla Wharton School of Business, Jasmine ha operato come responsabile del settore licenze mondiali per Gucci, immergendosi nel mondo del lusso. Tuttavia, i suoi viaggi globali la portarono a un confronto diretto e scioccante con la difficile situazione della fauna selvatica. Questa consapevolezza innescò una svolta totale: abbandonò la sua carriera per dedicarsi alla conservazione. In prima linea nel “Progetto Tigre della Cina Meridionale”, un’iniziativa visionaria da lei fondata, Jasmine ha supervisionato per oltre un decennio l’allevamento e l’addestramento di oltre una dozzina di tigri, in un audace esperimento di reintroduzione in natura. Il suo lavoro, presentato da media come BBC e CBS 60 Minutes e raccontato nel documentario Last Chance Tiger, ha aperto una nuova strada per la conservazione dei grandi felini. È autrice di due libri sull’argomento: Rewilded: Salvare la Tigre della Cina Meridionale e Diario della Tigre della Cina Meridionale. Il suo legame profondo con i felini, dai più maestosi ai più domestici, trova una nuova espressione in Zampe in Viaggio. Dopo l’esperienza raccontata in “Il Dono di Gigia”, Jasmine ha intrecciato il suo amore per i gatti e per l’anima dell’Italia in questo libro, ma riconosce umilmente di non essere mai stata la vera narratrice di queste storie. Il suo ruolo è stato principalmente quello di seguire, annotare e fotografare Gigia, la vera autrice spirituale di questo progetto. Insieme, hanno trasformato ogni viaggio in una ricerca della perfezione felina, creando un manifesto per chi crede che un’avventura sia completa solo se condivisa con il proprio gatto.

Antonella Salottolo “Il giorno zero. Disavventure e riscatti”, presentazione

Edity

Due giovani giornalisti con un passato travagliato alle spalle partono per un lungo viaggio che li porterà dalla Toscana alla Sicilia, passando per Roma, Napoli, nel cuore dell’Abruzzo e sulle coste calabresi.
Incontreranno vecchi amici, che li aiuteranno a ricostruire le loro vite, e nuove persone con storie interessanti a cui daranno una mano. Visiteranno luoghi incantevoli, mangeranno piatti prelibati, sentiranno storie intriganti, leggeranno fiabe e risolveranno misteri.(da Edity)

Il giorno zero – disavventure e riscatti accompagnerà il lettore in luoghi inediti dello Stivale scoprendo piatti dal sapore unico e curiosità insospettabili, tenendolo con il fiato sospeso e facendogli scorgere la magia che è celata in ogni cosa.
Un mix di generi che spazia dalle storie ai racconti di viaggio, di sofferenza e di rinascita. Ogni capitolo è dedicato a un alimento o un piatto. La gastronomia è, infatti, presente in tutto il romanzo, insieme alla magia, alla natura, a citazioni e a curiosità turistiche e artistiche dei luoghi visitati.
In treno alla volta di Roma i protagonisti conosceranno diversi personaggi interessanti, fra cui Lara, una ragazza che scrive e disegna con maestria: decidono di aiutarla e saranno coinvolti nei tentativi della giovane di far guarire la sorellina Alice che, per un blocco dovuto alla tragica scomparsa dei loro genitori, non parla più. Per la piccola Alice inventeranno escamotage e storie come Il mostro mangia parole. Proseguiranno poi il loro viaggio andando a Napoli, alla scoperta dell’Abruzzo, della Calabria delle Eolie, a Salina per incontrare e stare vicini a Clara, una donna con problemi psichiatrici che appartiene al loro passato. Qui si troveranno ad affrontare un mistero che aveva messo in pericolo la sua vita.
Truffe, omicidi e inganni saranno svelati, grazie all’aiuto di nuovi amici nell’isola

Brevi note biografiche

Antonella Salottolo, napoletana innamorata della sua città, insegna Storia e Filosofia e Lettere nelle scuole. Specializzata in marketing e web, marketing per aziende, oggi si occupa, però, principalmente dei suoi due bambini.
Amante del mare, dei viaggi, della buona tavola e della cultura orientale, in particolare del reiki, adora scrivere.
Il giorno zero – Disavventure e riscatti, che ha ricevuto il premio Paesi in Lettere – Zungoli, Premio Nazionale – L’inedito sulle tracce del De Sanctis – XVI edizione, non è il suo primo romanzo, nel 2018 ha pubblicato, Il fuoco, il vento e l’immaginazione,nel 2023 Evanthia e altre storie e ha in cantiere altri progetti.

della stessa autrice su tuttatoscanalibri

Evanthia e altre storie

Roberto Soldatini “Alla ricerca dei porti romani. A vela lungo una rotta antica”, Mursia

Roberto Soldatini, velista e violoncellista, con Denecia – la sua barca-casa – ha girato il mondo e navigato la storia

Prefazione di Ammiraglio Vincenzo Leone, già Comandante del porto di Civitavecchia

Roberto Soldatini navigatore, ex solitario, alterna mesi di navigazione e mesi in cui sverna nella  barca-casa Denecia. Il suo compagno di viaggio è un violoncello del Settecento,  Stradi , che trasforma la pancia della sua barca in una cassa armonica della cassa armonica. Roberto Soldatini è direttore d’orchestra, violoncellista e scrittore che al giro di boa dei cinquant’ anni ha deciso di liberarsi di quei sassi dalle tasche che gli impedivano di fare un salto e di lanciarsi di bolina verso una nuova dimensione. Per fare il salto vive da tredici anni nella sua unica dimora, un Moody 44, liberandosi di tutti gli orpelli che appesantiscono la vita, alla ricerca dell’essenziale, di se stesso e dell’armonia. 

«Navigare è anche un mezzo per ripercorrere la storia, per andare alla ricerca delle nostre origini, per capire da dove veniamo e chi siamo, nella speranza di comprendere dove stiamo andando. Essere stati è una condizione per essere.»

Un itinerario lungo le coste italiane ripercorrendo una rotta dei Romani tramandata dall’Itinerarium maritimum e dal De reditu suo di Rutilio Namaziano, alla ricerca delle loro tracce, dei loro porti, di cosa ne è rimasto e di cosa c’è ora nell’epoca moderna. Un contrappunto tra passato e presente, due voci che si incontrano e si allontanano in un concerto senza fine. Una rotta di seicento miglia (oltre mille chilometri), da Roma ad Arles, con più di sessanta approdi, percorsa nel 2018, in parte in compagnia di un ospite d’eccezione, che alleggerirà la ricerca con un po’ di umorismo. L’Autore s’improvvisa ricercatore in questo diario di bordo, portolano, fatto di anfore, relitti, moli diroccati, storia, leggenda, arte, musica, amicizia, ricordi e soprattutto mare e vela. La rotta può essere seguita tutta o in parte, sia via mare che via terra, percorrendo la via Aurelia, e dà l’opportunità di approfondire il nostro Paese.

Dalla prefazione:

«Ma anche quando sembra che il nostro nocchiero narratore sia da solo in realtà non lo è. Egli è affiancato dal vento, è rassicurato dallo sciabordio dell’acqua lungo le fiancate della sua amata barca Denecia (sempre presente nel racconto) ma, soprattutto, il nostro scrittore non perde mai di vista la costa. Come per gli antichi naviganti la costa non è solo luogo di partenza e approdo ma punto di riferimento costante per una navigazione sicura e tranquilla. Un lungo e cangiante lembo di terra che, ai tempi di Rutilio Namaziano, certamente doveva apparire come un’interminabile porta verso un paradiso terrestre, fatto di terre lussureggianti e rifugi sicuri, ma che oggi all’autore di questo libro si presenta spesso offesa e in pericolo per una pressione antropica quasi insostenibile. La costa del Paese costiero per eccellenza – senza nulla togliere alla parte transalpina della navigazione, raccontata dallo scrittore con altrettanta passione – cui garantire attenzione e cura e, perché no, magari una giornata nazionale ad essa dedicata. Spiagge, calette, insenature e piccoli fiordi, falesie e scogliere infinite, città porto e porti incuneati nelle città “costrette ad esistere” a causa loro, approdi antichi e porti turistici (non sempre gentili con la costa, a cui hanno rubato il profilo). Navigare con Roberto Soldatini sembra essere davvero divertente e rassicurante, leggere questo libro è una carezza per l’anima. Guardare la terra dal mare: sognare al contrario».

Roberto Soldatini (Roma 1960) è direttore d’orchestra, compositore, violoncellista e scrittore. Ha guidato le orchestre di alcune delle maggiori istituzioni europee e americane. Dal 2011 vive sulla sua barca a vela Denecia II, alternando ogni anno sei mesi di navigazione in solitario e sei mesi in porto per svernare. Ha pubblicato La musica del mare (2014), Sinfonie mediterranee (2016) e, con Mursia, DeneciaAutobiografia di una barca (2018), Denecia. Approdi nella pandemia (2020), Ca’ DeneciaVivere a Venezia (2021) e Vivere in barca (2023). https://www.robertosoldatini.com/

Antonio Canova “Viaggio in Italia”, Prospero Editore, Ariel Collana di prose alternative

ARIEL – collana di prose alternative diretta da Dario Borso

Prezzo: 15,00 euro Pagine: 160

Prospero editore

In occasione del bicentenario dalla morte, Prospero editore inaugura la nuova collana “Ariel” – diretta e curata da Dario Borso – con Viaggio in Italia di Antonio Canova

Raggranellato un gruzzolo con la prima committenza importante, un Antonio poco più che ventenne partì nell’ottobre 1779 da Venezia per un gran tour di nove mesi: Bologna, Firenze, Roma (dove poi si trasferirà per risiedervi stabilmente), Napoli. Il suo diario di viaggio ce lo presenta bonario e curioso non solo di scultura: dal cibo ai dipinti rinascimentali e barocchi che descrive e giudica senza troppe esitazioni, dai salotti nobiliari alle osterie e alle chiese… Un’attualissima Lonely Planet per amanti dell’arte.

Scrive Borso nella premessa: «Quanto all’originale, a renderne ancor più ardua la comprensione è il carattere ellittico delle annotazioni diaristiche […] se dunque la copia, comprensibile al lettore medio di allora e di adesso, perde l’originale, l’originale perde la comprensibilità. Da questa impasse ho cercato di uscire procedendo a un ammodernamento rispettoso dell’originale così oltre a tradurre tutte le espressioni dialettali, correggere tutti i lapsus e errori ortografici, sintattici d’interpunzione […] Ho svolto infine per intero i nomi degli artisti e i luoghi d’arte, così che il Viaggio possa valere da guida turistica per il lettore cui venga voglia di seguire un itinerario eccentrico che magari riflette il gusto dell’epoca, ma di un genio dell’epoca»

Antonio Canova (1757–1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo in scultura.


ARIEL – collana di prose alternative – Di ogni epoca sono note e ampiamente diffuse le opere maggiori degli autori più celebri. Dentro e attorno ai grandi classici, però, esistono testi meno noti – racconti, saggi, lettere, diari: sotto i canonici vulcani resta cioè un vasto campo di magma spesso inesplorato. Se la lettura di un capolavoro rappresenta la via più diretta per giungere alla vetta da cui scorgere l’intero secolo, l’individuazione di sentieri alternativi, poco (talvolta mai) battuti, porta a scoprire sedimenti che offrono viste inattese dello stesso secolo, da sotto. Ariel, è in sintesi, una collana di ritrovamenti. È archeologia, è geologia culturale. I volumi della collana ARIEL sono composti con materiali di pregio e le copertine sono montate con una lavorazione artigianale che prevede una doppia fresatura.

Dario Borso ha insegnato storia della filosofia alla Statale di Milano ed estetica alla Facoltà di Architettura del Politecnico. Noto per le sue traduzioni da Kierkegaard, Arno Schmidt e Paul Celan (Oscurato, Einaudi 2010; Poesie sparse pubblicate in vita, Nottetempo 2011; La sabbia delle urne, Einaudi 2016; Blok-Celan, I dodici, L’arcolaio 2018, Microliti, Mondadori 2020), ha appena pubblicato Tre quadernetti indiani (Exòrma), e a sua cura Marion Poschmann, Le isole dei pini (Bompiani) e Lev Šestov, Sradicamento (con Valentina Parisi, Morcelliana).

Piero Scanziani “Entronauti”, presentazione

Pubblicato per la prima volta nel 1969, è riproposto ora da Utopia Editore nella nuova veste grafica di Giovanni Cavalieri. Il titolo è ricavato da un neologismo dello stesso Scanziani con cui indica i navigatori dell’emisfero interiore, contrapposti ai cosmonauti. Andare quindi alla loro ricerca nel mondo e scrivere un libro su questi incontri: India, Stati Uniti, Siam, Hong Kong, Tokio, e anche nel vecchio mondo, in Gran Bretagna e a Parigi e la Grecia, da Atene a Salonicco con una sosta a Stagira dov’è nato Aristotele, e il Monte Athos. Cinque anni di viaggi nei capitoli di Entronauti, decine di personaggi, piccoli e grandi incontri pieni di domande e riflessioni, tra oriente e occidente, tra anima e corpo, tra mistico e profano, alla ricerca della meta, quasi a comporre attraverso vari tasselli un mosaico, il cui approdo è dentro se stessi.

“[…] Destinazione iniziale è l’India, per un confronto con un Diogene e un Platone contemporanei. Un secondo viaggio porta il protagonista nel continente americano, dove incontra i monaci laici della California, pensatori-scienziati, e i nudisti di Los Angeles, e analizza i segreti di un antico culto amerindo. Dopo gli Stati Uniti, dunque, la ricerca continua in Europa: prima a Londra, per incontrare Maggie McCann, maestra d’onnipotenza; poi a Parigi, dove vivono i Leroy, esperti nella dissociazione dell’anima dal corpo. E così, di terra in terra, il protagonista affina la propria domanda esistenziale, in una sete di verità insaziabile. […]poi si trasferisce in Oriente, con un solo obiettivo: vincere la morte.(Da Utopia Editore)

Brevi note biografiche

Piero Scanziani nacque a Chiasso, nella Svizzera italiana, nel 1908. Giornalista e inviato, viaggiò a lungo tra l’Europa, l’Asia e l’America, soggiornando più volte in India e in Cina. Negli anni del regime, la sua casa di Berna divenne un cenacolo di intellettuali antifascisti, ospitando tra gli altri Indro Montanelli, Alberto Mondadori e Sem Benelli. Autore di romanzi e saggi letterari, coltivò con successo la drammaturgia e la cinologia. Tra le sue opere, in corso di pubblicazione presso Utopia, spiccano il saggio “Avventura dell’uomo” e il romanzo “Libro bianco”. La lingua poetica delle sue indagini antropologiche, venate di spiritualità e trascendenza, gli valse presto la fama internazionale, coronata dall’assegnazione del premio Schiller. Negli anni ottanta il filosofo Mircea Eliade sostenne per due volte la sua candidatura al premio Nobel per la letteratura. È morto a Mendrisio nel 2003.(da Utopia Autori)

Oreste Verrini “Madri. Sulle Orme del pittore Pietro da Talada, lungo l’Appennino Tosco -Emiliano”

Durante la lettura del diario di viaggio “Madri”, oltre ad essere  molto gradevole, il lettore diventa compagno di cammino del protagonista in questo percorso prevalentemente a piedi e  in solitaria.

Ma chi è il viaggiatore e perché decide di partire?

Il viaggio, già. Un tema affrontato e perseguito nel tempo perché  ha un suo fascino ammaliatore.

E in questo bel racconto ci sono tutte le peculiarità del viaggiare: la scoperta, la ricerca, la fuga, la curiosità, l’amore per il mondo e per le sue creature, è… scoperta di sé e dei propri limiti, appagamento estetico, miraggio, ed  ha, per ciascuno, un valore e un sapore diverso.

Oreste Verrini sa coinvolgere il lettore nel suo viaggio e sa renderlo partecipe: ho condiviso molto di quanto scritto relativamente al senso del viaggiare e soprattutto la provata relazione tra camminare e “scacciare i pensieri” perché “col passare dei minuti e l’aumentare del numero dei passi il malumore comincia a scemare. Allenta la presa”. Ma non mancano altre riflessioni e sottili intuizioni, fantasticherie, incontri, citazioni. E bozzetti imperdibili da un mondo che sta scomparendo nell’Appennino Tosco Emiliano, sulle orme di un pittore quattrocentesco, Pietro da Talada, un pittore di “Madri” riscoperte, studiate e ammirate nelle varie chiese lungo il percorso.

Un racconto variegato, pieno di incontri e di ambientazioni, che sa catturare e rendere sereni come se la “terapia” del camminare dalle pagine scritte si trasferisse nell’anima.

Chi è Oreste Verrini

Docente universitario della Facoltà degli Studi di Pisa, vive nei luoghi che da anni ama raccontare e valorizzare in racconti di viaggio: La via Francigena di Montagna, La via del Volto Santo. A piedi in Lunigiana e Garfagnana, in collaborazione con Nino Guidi.

Salvina Pizzuoli

Marco Polo “Il Milione” su Consigli.it a cura di Maurizio Amore

Vai alla presentazione di Maurizio Amore

Vai alla recensione di “Le città invisibili” di Italo Calvino che rivisita Il Milione mantenendo i due protagonisti: i dialoghi in corsivo tra Marco Polo e Kublai Khan fanno da cornice alla descrizione delle città.

Jan Potocki “Viaggio nell’impero del Marocco”

Jan Potocki “Viaggio nell’impero del Marocco”

Medusa Edizioni, 2008, pagine 144

con fotografie di Mariangela Corbetta

Su IBS, 15,72 euro

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