
Pubblicato per la prima volta nel 1969, è riproposto ora da Utopia Editore nella nuova veste grafica di Giovanni Cavalieri. Il titolo è ricavato da un neologismo dello stesso Scanziani con cui indica i navigatori dell’emisfero interiore, contrapposti ai cosmonauti. Andare quindi alla loro ricerca nel mondo e scrivere un libro su questi incontri: India, Stati Uniti, Siam, Hong Kong, Tokio, e anche nel vecchio mondo, in Gran Bretagna e a Parigi e la Grecia, da Atene a Salonicco con una sosta a Stagira dov’è nato Aristotele, e il Monte Athos. Cinque anni di viaggi nei capitoli di Entronauti, decine di personaggi, piccoli e grandi incontri pieni di domande e riflessioni, tra oriente e occidente, tra anima e corpo, tra mistico e profano, alla ricerca della meta, quasi a comporre attraverso vari tasselli un mosaico, il cui approdo è dentro se stessi.
“[…] Destinazione iniziale è l’India, per un confronto con un Diogene e un Platone contemporanei. Un secondo viaggio porta il protagonista nel continente americano, dove incontra i monaci laici della California, pensatori-scienziati, e i nudisti di Los Angeles, e analizza i segreti di un antico culto amerindo. Dopo gli Stati Uniti, dunque, la ricerca continua in Europa: prima a Londra, per incontrare Maggie McCann, maestra d’onnipotenza; poi a Parigi, dove vivono i Leroy, esperti nella dissociazione dell’anima dal corpo. E così, di terra in terra, il protagonista affina la propria domanda esistenziale, in una sete di verità insaziabile. […]poi si trasferisce in Oriente, con un solo obiettivo: vincere la morte.(Da Utopia Editore)
Brevi note biografiche
Piero Scanziani nacque a Chiasso, nella Svizzera italiana, nel 1908. Giornalista e inviato, viaggiò a lungo tra l’Europa, l’Asia e l’America, soggiornando più volte in India e in Cina. Negli anni del regime, la sua casa di Berna divenne un cenacolo di intellettuali antifascisti, ospitando tra gli altri Indro Montanelli, Alberto Mondadori e Sem Benelli. Autore di romanzi e saggi letterari, coltivò con successo la drammaturgia e la cinologia. Tra le sue opere, in corso di pubblicazione presso Utopia, spiccano il saggio “Avventura dell’uomo” e il romanzo “Libro bianco”. La lingua poetica delle sue indagini antropologiche, venate di spiritualità e trascendenza, gli valse presto la fama internazionale, coronata dall’assegnazione del premio Schiller. Negli anni ottanta il filosofo Mircea Eliade sostenne per due volte la sua candidatura al premio Nobel per la letteratura. È morto a Mendrisio nel 2003.(da Utopia Autori)