Claudio Gallo – Giuseppe Bonomi “Emilio Salgari. Scrittore di avventure”, Oligo Editore

Prefazione di Luca Crovi,  con una nota di Mino Milani

Copertina di Paolo Barbieri

pagine 300, prezzo 28 euro in libreria il 29 aprile 

OLIGO EDITORE

Nel 160 anniversario dalla nascita, la nuova biografia di Emilio Salgari si fonda su testimonianze e documenti in parte sconosciuti, evitando rigorosamente interpretazioni romanzate assai diffuse in passato. L’appassionata ricerca offre una rappresentazione aderente alla realtà di una vita laboriosa e sofferta, senza ritocchi agiografici o riduttivi, soffermandosi sul laboratorio salgariano dove la creatività si combina con avvenimenti storici; Gallo e Bonomi evidenziano poi le sue relazioni con il Melodramma, la Scapigliatura e il Positivismo, inserendo la sua attività nel contesto editoriale dell’epoca e ricomponendo così la vita di un autore che non ha precedenti nel nostro Paese, mentre sono numerosi i collegamenti alle vicende umane di Verne, May, Kipling e Stevenson. La biografia ambisce di fornire agli studiosi, ai ricercatori, ai bibliotecari e ai lettori, un contributo biografico e bibliografico, ricco di fatti, documenti, notizie, sicuri e affidabili, integrata da un apparato bibliografico esauriente.

Questa biografia (su materiale di prima mano, e arricchita da un impressionante apparato di note e di riferimenti d’ogni tipo e che tra l’altro informa particolarmente sui primi giornali italiani per ragazzi) ricostruisce puntigliosamente la formazione culturale di Salgari, chiarendo i suoi rapporti con Scapigliatura e Positivismo, con la sua città, con la cultura del suo tempo; la sua iniziazione letteraria; narra il suo arduo percorso professionale, le sue esperienze di giornalista, i suoi momenti di discussione, di polemica, di incursioni nel teatro, i suoi naturalmente lunghi e vari rapporti con gli editori, infine il suo grande successo. È un lavoro diligente, rigoroso e insieme appassionante, che toglie di mezzo leggende, fantasie consolidate e luoghi comuni, e che di Salgari indaga anche il privato, i suoi amori, la passione (viene da chiamarla così) per la moglie, il suo febbricitante e fatale incedere verso l’autodistruzione. E lo fa (Gallo e Bonomi tengono a dichiararlo fermamente) «senza fini agiografici o dissacratori». (MINO MILANI)

CLAUDIO GALLO, già bibliotecario, docente di Storia del Fumetto presso l’Università degli Studi di Verona e l’Istituto Design Palladio di Verona, direttore de “Ilcorsaronero”, rivista salgariana di letteratura popolare, è tra i massimi studiosi dell’opera di Salgari. Per Oligo Editore ha pubblicato le curatele di Robert Louis Stevenson, L’Isola del Tesoro. Il mio primo libro (2020, traduzione di Luca Crovi e prefazione di Mino Milani) e di Giustino Ferri, Tra le quinte del cinema (2021, con Luca Crovi).
GIUSEPPE BONOMI, istriano in esilio perpetuo, ha pubblicato numerosi saggi. Con Gallo ha firmato per la curatela La fine del secolo XX (Black Dog, 2021) di Giustino Ferri, nonché altri interventi disseminati su bollettini, riviste e giornali.

Marco Consentino e Domenico Dodaro “Madame Vitti” presentazione

Madame Vitti, un romanzo a quattro mani da una storia vera, di Marco Consentino e Domenico Dodaro, pubblicato da Sellerio.

Gli autori raccontano la storia di Maria Caira, di suo marito Cesare Vitti, insieme alle due sorelle e al fratello Antonio e una cugina, partiti alla fine dell’Ottocento da Atina con destinazione Parigi dove iniziano a posare per gli artisti. Ma già due anni dopo Maria fonderà l’ Académie Vitti aperta solo alle donne e con insegnati illustri, vi insegnò anche Paul Gauguin, con una particolarità: qui posano dal vero i modelli, fino ad allora era infatti possibile per le artiste studiare e riproporre il nudo maschile solo da modelli cartacei. La storica sede, situata in Montpanasse, 49 Boulevard Montparnasse Paris, il quartiere che diverrà simbolo dell’arte a livello mondiale, che vent’anni dopo sarà aperta anche agli artisti di sesso maschile, fu operativa dal 1889 fino al 1914 allo scoppio della Prima guerra mondiale, quando i Caira decideranno di rientrare in Ciociaria.

Si deve a Cesare Erario, discendente della famiglia Caira-Vitti, la fondazione del Museo ad Atina (Frosinone), aperto al pubblico dal 2013, in cui sono conservati tutti i materiali dell’Académie Vitti: schizzi e disegni di nudo, fotografie di modelli in costume, cartoline postali, quadri, foto di famiglia e d’atelier. Due anni dopo, nel 2015, i due discendenti, Erario ed Eugenio Beranger, hanno dato alle stampe “Académie Vitti, 49 Boulevard Montparnasse, Paris”, volume in cui si ricostruiva su base documentaria la storia dell’Académie, testo tra le fonti principali degli autori del romanzo.

“Madame Vitti riscopre una storia vera e dimenticata in un romanzo dalla scrittura fortemente visiva; è il racconto di una donna che ha lottato con sfrontatezza per realizzarsi, conquistando ammirazione e disprezzo, vittorie e cicatrici profonde”.( dal Catalogo Sellerio Editore)

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Brevi note biografiche

Marco Consentino e Domenico Dodaro hanno scritto  Madame Vitti (2022). I due, insieme con Luigi Panella, sono autori anche del romanzo I fantasmi dell’Impero (Sellerio 2017), accolto come un caso letterario, Premio Selezione Bancarella 2018.

Hans von Trotha “Le ultime ore di Ludwig Pollak”, presentazione

Traduzione dal tedesco di Matteo Galli

[…]“Ludwig Pollak non è una persona qualunque: ebreo, raffinato archeologo, grande collezionista, mercante d’arte a cui tutti si rivolgono per un parere o una attribuzione definitiva[…] (dal Catalogo Sellerio Editore)

Le ultime ore di Ludwig Pollak, titolo originale Pollaks Arm, Il braccio di Pollak, fa riferimento al ritrovamento da parte dello studioso nel 1903 del braccio mancante del gruppo del Laocoonte, il gruppo marmoreo del padre con i due figli tra le spire di un enorme serpente ritrovato nel 1506 ma mancante del braccio destro. Questa importante scoperta fu poi da lui donata ai Musei Vaticani sostituendo il braccio levato di cui la statua era stata dotata con l’originale ritrovato: piegato sul gomito: posizione che ne modificava la “lettura”. Quando la sera del 15 ottobre del 1943 Pollak rifiutò di rifugiarsi in Vaticano, rimandando indietro colui che era stato inviato per convincerlo e prelevarlo insieme alla famiglia, l’indomani fu tra gli ebrei romani deportati e ucciso ad Auschwitz pochi giorni dopo all’età di settantacinque anni (era nato a Praga nel 1868)

“Un romanzo straordinario che si immerge nelle pieghe oscure tra civiltà e barbarie grazie a un personaggio poco conosciuto, che ha dedicato la sua vita all’arte, a un ideale di bellezza eterna, e che mai ha voluto arrendersi agli orrori della follia umana”.[…] (dal Catalogo Sellerio Editore)

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Brevi note biografiche

Hans von Trotha (1965), giornalista, storico e studioso dell’arte del giardino, ha curato mostre e scritto libri nel suo campo. Oltre al romanzo a sfondo storico Le ultime ore di Ludwig Pollak, ha scritto anche un’altra opera di narrativa in lingua tedesca.

Marta Albertini “Una genealogia ritrovata”, presentazione

A cura di Laura Ricci che ne è anche la traduttrice dal francese, lingua in cui scrive Marta Albertini.

La bisnonna, la nonna e la madre dell’autrice sono le protagoniste di “Una genealogia ritrovata”: ritratti nati da ricerche in archivi soprattutto quello del Museo Tolstoj di Mosca, scoperta e lettura di diari e di corrispondenza per ricostruire una biografia in cui siano esse stesse a parlare. Tre donne legate le prime due al grande narratore russo, moglie e figlia dello scrittore, rispettivamente Sof’ja Andreevna e Tat’jana L’vovna Tolstaja, quest’ultima nonna dell’autrice e madre di Tanja, nipote prediletta di Tolstoj che nel 1930 sposerà Leonardo Albertini figlio di Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera, dalla cui unione nascerà l’autrice e pronipote di Tolstoj. Il volume oltre a riportare scorci della vita quotidiana delle protagoniste, anche durante il triste periodo della Rivoluzione Russa, è corredato da molte istantanee che documentano la famiglia Tolstoj.

Dall’Introduzione di Laura Ricci 

““Il volume ha il pregio di far rivivere una genealogia femminile a lungo ignorata e, quel che vale ancora di più, di riportarla in vita attraverso le parole delle stesse protagoniste. È, al tempo stesso, molto più della ricostruzione di una storia familiare, perché oltre alle ave femminili molte altre figure della famiglia Tolstoj e del suo entourage vengono tratteggiate con una vivacità documentata e insolita, e naturalmente viene illuminato da una luce particolare e inedita lo stesso Tolstoj. Non può non addentrarsi, infine, nella tormentata storia della rivoluzione russa, così strettamente intrecciata al pensiero e alla vita di Tolstoj e alla diaspora della famiglia; ma ce la mostra – e questo è un valore ulteriore – attraverso gli aspetti più quotidiani, nascosti e minuti, quelli che toccano e complicano la vita delle persone comuni. […]( da Laura Ricci)

Angelo Gallippi “Sergio Mattarella. 40 anni di storia italiana”, Paesi Edizioni

Il 7 gennaio 2022 Paesi Edizioni manda in libreria la prima e unica biografia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Da Mani Pulite alla guerra in Kossovo, dalla riforma dei servizi segreti al “patto della crostata”, Angelo Gallippi ripercorre la vita politica
e privata di un Presidente “per bene” – Anti-Narciso per eccellenza – che ha sempre mantenuto un alto gradiment
o

Con la prefazione di Ugo Magri

Angelo Gallippi – classe ‘64, già docente a Tor Vergata e Presidente del primo Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) della Regione Lazio – ci accompagna in quasi mezzo secolo di storia italiana. Come ricorda Ugo Magri nella prefazione, nessuno prima di Gallippi ha tracciato l’intero operato di Mattarella. Infatti il Presidente della Repubblica “incarna una doppia eccezione. Ha maturato un’esperienza straordinaria come servitore delle istituzioni: parlamentare, ministro, vicepremier, giudice costituzionale e da ultimo presidente della Repubblica. Eppure – ecco l’altro paradosso – dell’uomo Mattarella poco si conosce. Tra i personaggi pubblici del nostro tempo è forse il più schivo, probabilmente il meno portato a raccontarsi, a farsi pubblicità. L’Anti-Narciso per eccellenza”.

Gallippi per la prima volta racconta la vita di Mattarella con una biografia “obiettiva e accurata, non irriguardosa ma nemmeno agiografica, ricca di curiosità, che lungo la strada raccoglie frutti sorprendenti e di Mattarella rivela alcuni aspetti molto privati, in qualche caso sconosciuti persino ai collaboratori più stretti” come sottolinea Magri.

Il percorso umano si intreccia così alla storia del nostro Paese: dall’assassinio di Piersanti Mattarella, a Mani Pulite, dal crollo del Muro di Berlino alla guerra in Kosovo, dall’epilogo della partitocrazia alla sfida dei populismi, passando attraverso le indagini sugli affiliati alla loggia massonica P2, la riforma del Cnel, l’abolizione del servizio militare obbligatorio, l’introduzione nella scuola elementare del «modulo» di tre insegnanti su due classi, la riforma dei Servizi segreti, l’elevazione dell’Arma dei Carabinieri al rango di forza armata, il «patto della crostata» tra Berlusconi e D’Alema e lo smantellamento del Porcellum.

Eletto con 665 voti su 910, Mattarella puntualizzò immediatamente che il suo ruolo sarebbe stato quello di un arbitro cui «compete la puntuale applicazione delle regole», con assoluta imparzialità. Anche se, soprattutto nell’ultima fase, si è fatto carico di atti di coraggio politico come il veto opposto alla nomina di Paolo Savona come Ministro dell’Economia e la scelta di Mario Draghi alla guida di un governo rappresentativo per autonoma iniziativa presidenziale.

Brevi note biografiche

Angelo Gallippi Romano, classe 1946, fisico, è stato professore di Informatica all’Università Tor Vergata di Roma e Presidente del primo Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) della Regione Lazio. Funzionario del Garante della Privacy e giornalista pubblicista, è autore di una quindicina di libri tra i quali l’unica biografia di Federico Faggin, l’inventore del microprocessore.

Robert Seethaler “L’ultimo movimento” presentazione

Nell’Ultimo movimento Robert Seethaler racconta l’ultimo anno di vita e la drammatica gelosia per la moglie del grande compositore e acclamato direttore d’orchestra Gustav Mahler nato a Kaliště (Boemia) nel 1860, di famiglia ebrea, e morto a Vienna il 18 maggio 1911.

Il romanzo ha inizio nel 1910 quando su una nave il musicista sta tornando dagli Stati Uniti in Europa, è malato da tempo, il suo cuore è malato, un difetto mitralico che l’impegno lavorativo e la difficile situazione matrimoniale acuiranno. Ha sacrificato molto alla musica, anche il suo matrimonio con la bella Alma Schindler conosciuta ventenne nel 1901 in un salotto a Vienna.

Ora lei, trentenne, ha un amante, Walter Gropius l’ architetto innovatore che legherà il suo nome alla Bahuaus, e vuole separarsi ma sarà solo la sua malattia a trattenerla consapevole che quel sibilo del cuore del marito che aveva già sentito e che l’aveva tanto spaventata era diventato letale.

L’anno dopo Mahler si spegnerà lasciando ai posteri un patrimonio di musica, sinfonie e Lieder che dal linguaggio romantico avevano aperto la strada alla musica moderna

“Finalista al Deutscher Buchpreis, tra i romanzi piú venduti dell’ultima stagione letteraria tedesca, L’ultimo movimento, struggente ritratto di un grande artista nel momento del suo addio alla vita, costituisce una splendida conferma del posto di rilievo che spetta a Robert Seethaler nella letteratura di lingua tedesca contemporanea”.( da Neri Pozza Libri)

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Brevi note biografiche

Robert Seethaler è nato a Vienna nel 1966. Autore e sceneggiatore, nel 2007 il suo romanzo d’esordio è stato premiato con il prestigioso premio del Buddenbrookhaus. Ha ottenuto numerose borse di studio, tra cui la Alfred Döblin dalla Academy of Arts, e il film tratto dalla sua sceneggiatura (Die zweite Frau) ha ricevuto un importante riconoscimento al Festival del Cinema di Monaco di Baviera nel 2009. Una vita intera è stato un grande successo di critica e pubblico. Attualmente vive tra Vienna e Berlino.

Gaia de Beaumont “Scandalosamente felice” presentazione

Dopo Scusate le ceneri e Tra breve io ti scorderò, mio caro, la biografia romanzata di Dorothy Parker la prima, di Edna St. Vincent Millay la seconda, Gaia de Beaumont  celebra Joséphine Baker (1906 – 1975) la “venere nera”, la ballerina di colore statunitense, naturalizzata francese, che nei ruggenti anni ‘20 innamorò Parigi, dove nel 1925 si esibiva al Théâtre des Champs-Elysées, oltre ad uno stuolo di scrittori, a cominciare da Simenon, e artisti che non resistevano al suo fascino di giovane donna esuberante e fresca, dalle lunghe gambe sottili che sapeva muovere con agile frenesia così come quando si esibiva giovanissima ad Harlem.

Personalità eclettica riscosse sempre maggiori successi esibendosi in vari teatri di varietà in giro per l’Europa, ma fu anche impegnata nella Resistenza e nella lotta al nazismo trasportando messaggi segreti tra le pagine degli spartiti e impegnandosi nella lotta antirazzista partecipando alla marcia della pace di Martin Luther King nel 1963.

Una vita la sua tumultuosa, anche sentimentalmente, aveva collezionato ben cinque matrimoni e vissuto amori bisex, adottato ben 12 bambini di diverse nazionalità e si era circondata di animali di ogni specie.

Dal corrente anno riposa nel Pantheon di Parigi.

Scandalosamente felice è la storia di Joséphine Baker (1906-1975), che nel racconto esatto e confidente di Gaia de Beaumont diventa il romanzo di una vita che in sé è già un romanzo, e di avventura. Nata poverissima ma con una grande passione per la danza Joséphine riesce, con peripezie degne dei bambini di Dickens, a fuggire dal mancato amore della madre e a raggiungere prima New York, poi Parigi, e soprattutto riesce a ballare[…]Con una lingua vicinissima e distante come quella di un biografo inglese, ironica e dolente, Gaia de Beaumont srotola, come un nastro dorato, la vita di Joséphine Baker, restituendo amori ed errori a un’icona che non è mai stata ferma nel tempo”.( da Marsilio Editore)

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Brevi note biografiche

Gaia de Beaumont vive a Roma. Oltre a Vecchie noiose, con Marsilio ha pubblicato Scusate le ceneri (biografia romanzata di Dorothy Parker; 1993, 2019), Ghiaia (1996), Care cose (1997), Vogliamoci male (1997), La bambinona (2001), Tra breve io ti scorderò, mio caro (biografia di Edna St. Vincent Millay; 2004), I bambini beneducati (2016) e Scandalosamente felice (2021). Ha collaborato con quotidiani e settimanali e ha lavorato come sceneggiatrice e ghostwriter.( da Marsilio Autore)

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri.com:

Vecchie noiose

Due presentazioni in breve:

Luigi Panella “In nome di Dio” Rizzoli

Livia Capponi “Cleopatra” Laterza

Anno 1249, sponda orientale del delta del Nilo: si scontrano l’esercito del Luigi IX, detto il Santo, sovrano francese, e quello del sultano Salih Ayyub. La Settima Crociata ha avuto inizio. Questa la base storica, ampiamente documentata, che si arricchisce di creazioni romanzesche che aprono a una spy story medievale.

Oltre alla conquista della Città Santa, c’è una pergamena, preziosa perché rivela un segreto che potrebbe cambiare le sorti della cristianità e dell’Islam. L’emiro Fakhr-Al-Din l’ha nascosta all’interno di una antichissima custodia del Corano che però alla sua morte è stata trafugata. Sono in tanti a volersene impossessare, ne nasce una guerra nella guerra.

“In un sapiente e caleidoscopico alternarsi di epoche e ambientazioni, Luigi Panella ricostruisce con vivido realismo le macerie fumiganti della Roma di Nerone, l’avanzata inarrestabile delle cariche della cavalleria templare e l’atmosfera densa di voci e sapori dei mercati d’Outremer, intrecciando con eleganza e maestria la tradizione del grande romanzo storico a una modernissima spy story dal finale inatteso”.(da Rizzoli Libri)

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Brevi note biografiche

Luigi Panella è un avvocato penalista che esercita a Roma. È coautore dei Fantasmi dell’Impero (Sellerio 2017) sull’avventura coloniale italiana in Africa Orientale

Cleopatra, chi era davvero?

Occorre chiederselo visto che la storia ufficiale ha tramandato di lei un’immagine derivata dalla propaganda di Ottaviano che la voleva colpevole della guerra contro Antonio. La storica, autrice del saggio, propone quindi una ricostruzione dalle fonti che restituisca un’immagine più pertinente alla verità storica, con la volontà di liberare la sua immagine dalle molte stratificazioni leggendarie che si sono accumulate nel tempo. I “crimini” di cui si era macchiata infatti, come l’assassinio del legittimo erede al trono o i figli nati da relazioni con uomini potenti, vedi Cesare e Antonio, furono in realtà comportamenti ascrivibili a quelli di altre donne che ricoprivano ruoli regali di tipo orientale. Una figura di regina decisamente interessante e affascinante che ancora coinvolge gli studiosi nella ricerca di risposte che superino le brume del tempo nella difficile opera di ricostruire una biografia davvero aderente ad un personaggio. Come sempre la storia è “ricerca” ma soprattutto “interpretazione”.

“Cleopatra fu invece soprattutto una consapevole erede dei faraoni, che si impegnò per tutta la vita a trasformare l’Egitto nel fulcro di un nuovo ordine mondiale in una auspicata età dell’oro.”(da Laterza scheda-libro)

Björn Larsson “Nel nome del figlio”presentazione

Un’indagine interiore che come tale determina domande, spesso senza risposte. Difficile indagare i meccanismi profondi che ci conducono, come esseri umani, a scandagliare il mondo di dentro. Percorso difficile e impervio soprattutto quando si vuole fare di questo una narrazione letteraria. Un bisogno quello di rileggere il passato legato presumibilmente all’età che avanza, nei dubbi di domande che non hanno trovato risoluzione, forse perché è stato più semplice dimenticare. E così l’autore inizia questo suo viaggio il cui incipit coincide con una tragedia. È il 27 agosto 1961 a Skinnskatteberg (Svezia) quando una piccola imbarcazione a motore stracarica di sei uomini e due bambini si capovolge al largo del lago Nedre Vätter: il padre, a bordo dell’imbarcazione e tutti i suoi occupanti sono annegati. Una tragedia senza lacrime per lui figlio allora di soli sette anni a cui del genitore resteranno solo pochi scampoli di ricordi, di comportamenti inadeguati che non gliene faranno sentire la mancanza, e poco altro.

Perché si dimentica?

In questo percorso il lettore verrà coinvolto in una serie di quesiti che lo vedranno partecipe anche delle numerose citazioni letterarie, poi riconoscibili nella catalogazione in appendice.

“Tra dubbi e vuoti di informazioni, ha inizio la ricognizione di un legame di sangue, destinata a fare di quel padre solo la proiezione di un figlio. Sfilano, in questa indagine in bilico tra biografia e autobiografia, e tra narrazione pura e divagazioni scientifico-filosofiche, i grandi scrittori del passato che Björn Larsson ha letto e studiato, da Harry Martinson a Per Olov Enquist, da Marcel Proust all’amatissima Simone de Beauvoir, contribuendo a restituire, insieme al ritratto impossibile di un padre, una riflessione sulla memoria, sull’identità e sulla libertà”(da Iperborea)

Brevi note biografiche

Björn Larsson, nato a Jönköping nel 1953, docente di letteratura francese all’Università di Lund, filologo, traduttore, scrittore e appassionato velista, è uno degli autori svedesi più noti anche in Italia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Grinzane Biamonti, Premio Elsa Morante, Premio internazionale cultura del mare, Premio Boccaccio Europa e il prestigioso Prix Médicis in Francia. Tra i suoi titoli di maggior successo, tutti pubblicati in Italia da Iperborea, La vera storia del pirata Long John SilverIl Cerchio CelticoIl porto dei sogni incrociatiI poeti morti non scrivono gialli e L’ultima avventura del pirata Long John Silver.(da Iperborea Autore)

“L’Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti” presentazione

Antonia Pozzi è stata una poetessa, una fotografa e un’alpinista. La sua raccolta di poesie venne pubblicata postuma con il titolo Parole, era il 1939, Antonia si era tolta la vita con una dose di barbiturici l’anno precedente, aveva ventisei anni, ma nonostante la fresca età ha lasciato una ricca produzione di liriche, molte presenti in poesiedautore, e di foto, un’altra delle sue passioni insieme a quella per la montagna: la presenta e la racconta Paolo Cognetti che ha in comune con lei la scrittura e l’amore per la montagna, in questo bel volume che, come dice la presentazione “scorre sotto i nostri occhi come un docufilm” dove i versi si alternano alle immagini fotografiche e al racconto del curatore.

Nella sua breve vita la giovane Antonia ebbe un amore osteggiato, cui si ispirarono molte delle poesie, per il suo insegnante di latino Antonio Maria Cervi ma la montagna e i soggiorni a Pasturo, piccolo paese della Valsassina, presenti nella sua poesia, diventano luoghi d’ispirazione e rifugi per ritrovarsi. È nel 1929 che nasce in lei la nuova passione per la fotografia che l’accompagnerà per tutto il breve percorso della sua esistenza. La natura compare come tema delle sue composizioni, quella dei paesaggi montani e anche la morte è un tema presente ed è sentita come raggiungimento di pace.

Da Ponte alle Grazie Editore

[…]La montagna è sempre statala sua maestra e il suo rifugio. Si chiama Antonia Pozzi ed è morta suicida nel 1938, ma qui rivive per noi attraverso foto, diari, lettere e poesie, frammenti di un’esistenza che palpita ancora grazie al racconto di Cognetti che, mescolando le proprie parole alle sue, ce la restituisce in un ritratto nitido e delicato: un omaggio a un’artista che, senza saperlo e senza volerlo, ha scritto un capitolo della storia del secolo scorso.

Paolo Cognetti ha esordito a ventisei anni con la prima raccolta di racconti, con “Le otto montagne”(2016) ha vinto il Premio Strega; il suo ultimo libro è “Senza mai arrivare in cima” del 2018.