Le pagine di tuttatoscanalibri più lette nel 2024

Primo Levi Se questo è un uomo

Han Kang Convalescenza recensione di Salvina Pizzuoli

Giovanni Nucci Gli dei alle sei. L’Iliade all’ora dell’aperitivo presentazione di Salvina Pizzuoli

E. L. Masters Antologia di Spoon River

Carlotta Fruttero Alice ancora non lo sa presentrazione di Salvina Pizzuoli

Curiosità Bibliofile

Alessia Gazzola e la nuova trilogia con Costanza Macallè

Alessandro Manzoni I promessi sposi, stralci

Elsa Morante La Storia

Massimo Carlotto Trudy, recensione di Antonia del Sambro

Fruttero e Lucentini Enigma in luogo di mare, presentazione di Salvina Pizzuoli

Laestadius Ann-Hélen “La ragazza delle renne”, presentazione

Traduzione di S.Culeddu, S. A. Scali

[…]Romanzo di formazione e canto d’amore per un mondo che sta scomparendo, basato su una storia vera, La ragazza delle renne mette a nudo le tensioni che sorgono quando la modernità si scontra con una cultura tradizionale e con strutture patriarcali profondamente radicate, mentre la xenofobia è in aumento e i cambiamenti climatici mettono a repentaglio la sopravvivenza di un popolo che custodisce una sempre più fragile eredità indigena. E nello splendido scenario di favolosi paesaggi invernali, dove le renne corrono libere su distese infinite e sotto cieli immensi, l’orecchio di un cucciolo segretamente preservato in una scatola diventa il simbolo di tutto ciò che potrebbe andare perduto. Di tutto ciò che, forse, è già andato perduto.(Da Libri Marsilio Editore)

Elsa, la protagonista, è una ragazzina Sami di 9 anni che vive oltre il Circolo Palre Artco, in quella che è la Lapponia svedese, con il padre, la madre, un fratello maggiore e le renne.
I Sami sono una minoranza che vive articolata in varie comunità sparse tra la Svezia, la Norvegia, la Finlandia e la Russia. La loro è una cultura ricca di tradizioni, lingue, conoscenze legate soprattutto alle renne.
L’Autrice mette in luce la discriminazione che la minoranza etnica svedese ha subito nel corso degli anni per la sua determinazione a mantenere uno stile di vita tradizionale come pastori di renne tanto che  la vita della comunità è strutturata attorno ai cicli dell’allevamento degli animali.
La storia si ispira a fatti realmente accaduti che mettono in luce le difficoltà di una comunità combattuta tra tradizione e modernità in un ambiente naturale non abbastanza tutelato e protetto negli scontri tra la minoranza e la maggioranza svedese
Nell’inverno del 2008, Elsa assiste all’uccisione di un suo cucciolo di renna da parte di un cacciatore che la porta a tacere perchè è troppo terrorizzata per rivelare il suo nome, anche se suo padre e suo fratello sospettano di un ubriacone locale, Robert Isaksson. Come al solito, da quando i cacciatori non Sami hanno iniziato a torturare e mutilare i preziosi animali, la polizia locale si rifiuta di registrare i crimini come qualcosa di più di un furto ma per i Sami gli attacchi minacciano la loro stessa esistenza: il caso pertanto viene archiviato, ma il trauma perseguiterà Elsa fino all’età adulta, quando la continua cattiveria dell’uomo verso i Sami spingerà gli eventi verso un epilogo sanguinoso e inaspettato.

Ann-Helén Laestadius (1971), scrittrice e giornalista di origine sami, vive con la famiglia a Stoccolma. Dopo una serie di libri per bambini e ragazzi, per i quali ha ricevuto anche il prestigioso Augustpriset, La ragazza delle renne è il suo primo romanzo per adulti. Venduto in ventitré paesi, è diventato un film di successo per Netflix.

Sara Bontempi “Penny”, Atile Edizioni

“Penny” è un thriller psicologico originale e imprevedibile. Nasce come perfetta storia d’amore, per
diventare all’improvviso qualcos’altro.
E questo grazie all’abilità della scrittrice Sara Bontempi che unisce a questo giallo thriller una dose di
romance, depistando il lettore.”(dalla Prefazione di Daniela Merola)

Sinossi
Penny è un romanzo che svela lentamente il suo lato oscuro, in un crescendo di tensione e mistero.
La storia ruota attorno a Penny e Marvin, due anime solitarie che si incontrano e si innamorano perdutamente, promettendosi amore eterno. La loro relazione sembra perfetta, un’oasi di felicità e serenità.
Marvin, tuttavia, soffre di sonnambulismo, un disturbo che inizialmente non sembra influire sulla loro vita di coppia.
Penny è affascinata da questo aspetto insolito di Marvin, vedendolo come un’ulteriore prova della complessità e profondità del suo amato.
Tuttavia, man mano che la storia procede, emergono segni inquietanti che suggeriscono che il sonnambulismo di Marvin potrebbe essere più di un semplice disturbo medico.
Un viaggio emozionante e avvincente nel cuore dell’amore e dell’inconscio umano, un racconto che esplora come le pulsioni nascoste e i segreti più oscuri possano minacciare anche i legami più forti.


Sara Bontempi, nata in provincia di Varese nel 1979 e attualmente residente nel Golfo dei Poeti, in Liguria, lavora come freelance offendo servizi di promozione editoriale ad autori e artisti. Ha partecipato a diversi concorsi letterari, i suoi racconti sono stati inclusi in varie antologie, tra cui “Giappone Desire” e “Nippomania” (Idrovolante edizioni), “Racconti Vol.3 Alcova Letteraria” e “Diventa ciò che sei” di Atile Edizioni. Ha pubblicato la guida “Golfo dei Poeti, a spasso per Lerici, San Terenzo, Tellaro” (2023) e il libro di ricette “Cucina senza frontiere: Viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio” (2024) in self publishing.
Il suo romanzo d’esordio, “Il bacio sulla fronte” (2023 LFA Publishing), ha ricevuto il premio di merito “Spunti di analisi e dialettica” al XII Premio Letterario Internazionale di Poesie e Narrativa della Città di Sarzana 2024.

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri

Il bacio sulla fronte

Il golfo dei Poeti. A spasso per Lerici , San Terenzo e Tellaro

tuttatoscana e tuttatoscanalibri augurano

BUON NATALE

e buona lettura a tutti!

Benjamin Stevenson “Tutti hanno dei segreti a Natale”, presentazione

Un Natale a tutto giallo

Dopo il grande successo di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno e Tutti su questo treno sono sospetti, Benjamin Stevenson ritorna con un episodio speciale della sua serie bestseller che ha per protagonista Ernest Cunningham. Un giallo sferzante e pieno di ironia, costruito come un calendario dell’Avvento, in cui ogni capitolo contiene un indizio per giungere alla soluzione finale. (da Opera Feltrinelli Editore)

È ambientato in Australia nel periodo natalizio, anche se non ha come paesaggio quello classico, quello del freddo, ma l’afa decembrina del Blue Mountains; anche il protagonista non è un vero e proprio detective anche se ha una certa tendenza per i casi misteriosi e stravaganti; in questo in particolare resta coinvolto perché l’ex moglie Erin viene accusata dell’uccisione del suo compagno, il ricco filantropo Lyle Pearse, già famoso attore: è stata infatti trovata nel letto coniugale ricoperta di sangue, ma non ricorda nulla.
La filantropia di Pearse si lega alla morte del fratello per overdose, da cui è nata la Pearse Foundation che aiuta i giovani a uscire da una dipendenza attraverso un impegno e una passione in cui credere:  il teatro. È così che Cunningham assiste, dopo la morte di Lyle, a uno degli spettacoli di beneficenza della Fondazione: un’esibizione di magia con il mago di fama mondiale Rylan Blaze, che conosceva bene Lyle; e quella sera, dopo un nuovo efferato omicidio, i collaboratori di Lyle e alcuni ragazzi della comunità diventano i sospettati.
Ricco di colpi di scena, di molti personaggi, il romanzo è costruito con interventi diretti del protagonista  che anticipano al lettore quanto poi nei capitoli successivi: ventitre contengono ciascuno un indizio, mentre il ventiquattresimo porta alla scoperta dell’assassino culminando in un finale davvero inaspettato e sorprendente.

Un giallo ironico, coinvolgente, con un’atmosfera magica, e quella sì, sa di Natale.

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Tutti su questo treno sono sospetti

Alessandro Pagani “I Punkinari”, presentazione

Testi di 𝐴𝑙𝑒𝑠𝑠𝑎𝑛𝑑𝑟𝑜 𝑃𝑎𝑔𝑎𝑛𝑖
Disegnatore: 𝑀𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑖𝑙𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑍𝑎𝑡𝑖𝑛𝑖, Progetto grafico e impaginazione: 𝐿𝑎𝑢𝑟𝑎 𝑉𝑒𝑛𝑡𝑢𝑟𝑖. Illustrazioni aggiuntive: 𝑀𝑎𝑡𝑡𝑒𝑜 𝐶𝑖𝑎𝑙𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎
Prefazione: 𝑆𝑡𝑒𝑓𝑎𝑛𝑜 𝑀𝑎𝑛𝑐𝑎 (𝘗𝘪𝘯𝘰 𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘈𝘯𝘵𝘪𝘤𝘰𝘳𝘱𝘪)

NeptUranus Editore

C’è chi aspetta il tram e chi il weekend, chi attende un segnale e chi l’happy end, chi aspetta un secondo e chi il caffè, chi attende gli altri e chi aspetta te, chi attende il ventisette e chi l’amore, chi aspetta il prossimo e chi l’ascensore, chi attende un grazie e chi un perdono, chi aspetta l’alba e chi un dono; perché in fin dei conti chi aspetta attende, come i punkinari che hanno messo le tende. Questo piccolo manuale di sopravvivenza racconta del tempo non perduto di due anonimi calciatori punk, sei-sei-sei e tre-tre-tre, accomunati dallo stesso male di vivere: non entrare mai in campo. Così seduti su una panchina ai bordi di un campo di calcio, si scambiano freddure quando fa caldo e caldarroste quando fa freddo, esorcizzando il malessere che da sempre attanaglia chi, seduto in riserva per “anomalia”, trasforma i silenzi in nuova energia.

Il link al sito dell’Autore

Alessandro Pagani  nasce a Firenze nel 1964 in un giorno di nebbia. Amante della musica e della comicità in tutte le sue forme, da quel giorno non ha mai smesso di creare gag e battute, eleggendo l’umorismo ad abitudine di vita. Con l’aiuto di inverosimili giochi di parole l’autore dimostra che nelle difficoltà giornaliere un’arguzia può scongiurare il peggio o, perlomeno, trasformarlo in un alleato. Come? Sorridendo delle avversità attraverso l’ironia; perché se è vero che una risata salva il mondo, una risaia salverà una mondina.

Massimiliano Zatini sopravvive alla vita dal 1967 con espedienti largamente in uso, quali musica, sport e disegni, mai praticati però professionalmente. Nel poco tempo libero prepara marmellate fatte in casa di cui è molto ghiotto, come di una lunga lista di alimenti, non pubblicabile per mancanza di spazio.

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Io mi libro

Breve racconto onirico da Io mi libro

500 chicche di riso

Luisa Gianassi “In cerca di cielo”, presentazione

Dalla Premessa

La raccolta consta di composizioni già precedentemente pubblicate in Cammini e di versi inediti quasi a seguire l’autrice nel suo percorso creativo le cui tematiche sono strettamente legate ad emozioni e sensazioni scaturite dal contatto con la Natura ma anche da momenti che trovano spiegazioni e sussulti emotivi e riflessioni suscitate dalla Bellezza di un paesaggio naturale che sa conquistare e circonfondere l’intima essenza.

La raccolta è articolata per temi: Donna, Natura, In cerca di cielo, Pace e guerra, e si conclude con Attimi. In cerca di cielo dà poi il titolo alla raccolta medesima proprio per il messaggio di serena energia che si respira tra i versi, con la valenza di un abbraccio che fa bene, soprattutto in situazioni tristi e disperanti di cui i nostri cammini, a volte piani, altre faticosi e impervi, altre insoddisfacenti o inutilmente estenuanti, sono costellati nel faticoso andare.  

Panorami, scorci, atmosfere di cui l’autrice è attenta conoscitrice e osservatrice essendo nata e vissuta in Mugello uno dei paesaggi tra i più compositi e smaglianti della terra toscana, tra boschi e fertili pianure, poggi e vette, fossi e ruscelli. Una natura lussureggiante che, se saputa osservare e studiare, sa essere muta maestra, rifugio rasserenante, ritemprante e vitalizzante, con le sue bellezze, con le sue forze, anche quando sono feroci e ostili.

Salvina Pizzuoli

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Nicola Piovani “La musica è pericolosa”, presentazione

[…]Prende forma una “vita cantabile” dove la musica diventa un pretesto per parlare della vita, e dove la vita si lascia agganciare proprio in quei momenti in cui un’aria, una combinazione di suoni, il fragore di una banda o l’audacia di un’orchestra hanno saputo toccarci il cuore e dirci qualcosa di più su questa rocambolesca avventura di essere musicalmente al mondo.(da La nave di Teseo)

In questo libro Nicola Piovani racconta e si racconta: la propria vita con al centro la musica protagonista degli incontri con Ennio Morricone, con il suo maestro Manos Hadjidakis, con il pubblico nelle varie occasioni in cui ha suonato dal vivo e con registi come Federico Fellini e Mario Monicelli, per i quali ha scritto colonne sonore che hanno contrassegnato cinquant’anni di cinema.
Racconta e si racconta fino ad oggi con le insofferenze, perché sminuiscono la musica: quella che accompagna gli spot pubblicitari o quella che accompagna di sottofondo i nostri acquisti in supermercati e negozi, ma anche trattando di canzoni che guidano le classifiche in streaming.

In una recente intervista (La Stampa 11 dicembre 2024 di Francesca  Schianchi) alla domanda
Cos’è oggi la musica per lei? Ha risposto
“Un meravigliosa lingua asemantica, priva di contenuti e ricca di informazioni emotive, che mi mette in contatto con il prossimo: sia quando suono per un pubblico, sia quando in mezzo al pubblico entro in sintonia col musicista che suona”.
E pertanto la definisce “pericolosa”. Proprio perché ha una  “pericolosità gioiosa” quella  che “caratterizza gli incontri profondi con la bellezza. Musicale ma non solo: anche la bellezza d’arte, la poesia, la narrativa. Anche un innamoramento adolescenziale. Tutti incontri che hanno in comune un indotto meraviglioso: il batticuore”.

Nicola Piovani (Roma, 1946) è un musicista compositore, pianista e direttore d’orchestra. Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi del cinema italiano come autore di oltre 200 colonne sonore (tra gli altri per Bellocchio, i fratelli Taviani, Monicelli, Moretti, Benigni, Fellini). Ha composto oltre 150 musiche di scena per il teatro (tra gli altri, per Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro, Vittorio Gassman), 2 commedie musicali, Concha Bonita (a Parigi) e I sette re di Roma (al Teatro Sistina), numerose canzoni (tra cui 2 album con Fabrizio De André all’inizio degli anni settanta), 2 opere liriche e diverse composizioni concertistiche. Vincitore del premio Oscar 1999 per la colonna sonora del film La vita è bella, ha ricevuto anche 4 David di Donatello, 2 Ciak d’Oro, 5 Nastri d’Argento, 2 Globi d’Oro, un Globo d’Oro alla carriera, 2 Maschere del Teatro, il Sound Stars Award alla carriera e il premio Elsa Morante. In Francia, ha ottenuto due volte la nomination al premio César.(da la nave di Teseo)

Silvio Maresca “La civiltà delle cattive maniere. Il diritto all’odio e la fine del rispetto umano”, Armando Editore

Introduzione di Antonio Lo Iacono

Con contributi di Virginia Ciaravolo, Stefano D’Errico,Fabio Gabrielli,Enrico Garlaschelli, Antonio Lo Iacono

Le buone maniere non sono solo galateo, sono parte inscindibile di una cultura e di uno stile di vita, sono regolatrici di emozioni e istinti. Nelle società contemporanee, segnate dalla dissoluzione di una Legge condivisa, del Super-Io, delle grandi narrazioni, cambia la struttura psichica e sociale, si moltiplicano le spinte narcisistiche, l’edonismo compulsivo, le ossessioni identitarie individuali e collettive. L’Altro diventa Amico, Nemico, Straniero, oppure scompare e diventa irrilevante. E l’estraneità produce perturbamento, regressione, paranoia, ritorno del pensiero magico. Il Web aggrava lo scenario: le piattaforme digitali sono potentissimi acceleratori di individualismo, narcisismo, tribalismo, e demolitrici di ogni forma di buone maniere.

«Nelle esplosioni di violenza e aggressività online spesso si esplicita un’aperta rivendicazione del diritto alla cattiveria e all’odio, un rifiuto del buonismo identificato con ipocrisia e falsità. La radicalizzazione dello spirito critico ha portato ad una cultura del sospetto generalizzato. Il sospetto può portare a paranoia e alla volontà di smascheramento. Se tutto è sospetto e cela interessi e speculazioni, nulla può
legittimamente arginare il mio proprio interesse, ed io ho diritto di esercitare odio e cattiveria per sventare gli altrui odi e cattiverie»

SILVIO MARESCA (1961), scrittore e imprenditore, fino al 2021 CEO di Bluserena S.p.A. e amministratore delegato della Carlo Maresca S.p.A., ora amministratore delegato di società operanti nel settore turistico. È fondatore di Etipublica, che conduce attività no profit a favore dell’inserimento sociale e lavorativo di migranti e soggetti “vulnerabili” (AEL), per la valorizzazione di giovani artisti (YAG, Young Art Gallery), e partecipa alla fondazione Openpolis. Con Armando editore ha pubblicato Socialtotalitarismo (2021); Doppiezze dell’Occidente (2022), La tragedia dei beni privati (2023), Essere, Coscienza, Vertigine (2024).
VIRGINIA CIARAVOLO, psicoterapeuta-criminologa, Presidente dell’Associazione Mai più violenza infinita Onlus, si occupa prevalentemente di donne e minori. Esperta in reati di violenza di genere, abusi, bullismo e cyberbullismo. Autrice di numerose pubblicazioni nelle nostre edizioni, tra cui Truffe amorose. Da relazione virtuale a morte reale. La storia di Daniele Visconti (2023).
STEFANO D’ERRICO, dall’86 nel sindacalismo di base della scuola, da segretario dell’Unicobas è decisivo nello sciopero che fa cadere il ministro Luigi Berlinguer (2000), come in quello contro la Gelmini (2008) e la “Buona scuola” renziana (2015).
FABIO GABRIELLI, filosofo, già preside della Facoltà di Scienze Umane e professore di Antropologia Filosofica presso la Ludes University di Lugano, attualmente insegna Filosofia della Relazione presso la School of Management dell’Università LUM ed è Visiting Professor presso l’Università di Jaroslaw, in Polonia.
ENRICO GARLASCHELLI, docente di Pedagogia all’Istituto di Scienze Religiose di Milano e di Storia della Filosofia, Antropologia Filosofica e di Teoria dell’Interpretazione presso l’Istituto di Scienze Religiose di Mantova. Tra le sue ultime pubblicazioni: La domanda educativa. Percorsi pedagogici e proposte didattiche (2021); Ritrovare l’umano. Nell’arte, nella letteratura, nella filosofia (2023).
ANTONIO LO IACONO, psicoterapeuta, psicologo del lavoro, psicologo dell’emergenza. Ha insegnato in varie università (Yale University, Università di Caracas, Università Europea di Roma, Università La Sapienza, ecc.). Dal 1978 è docente di Psicologia Clinica alla Scuola Medica Ospedaliera di Roma. È Presidente della Società Italiana di Psicologia (fondata nel 1910) e dell’Istituto di Psicoterapia Psicoumanitas, riconosciuto dal MIUR.

Carlo Picca “Il fischio” NeP Edizioni

Un libro illustrato che affronta la diversità e scaccia il pregiudizio

“Il fischio” è un volume per bambini divertente e colorato, edito da NeP edizioni, scritto da Carlo Picca e illustrato da Ilaria Petrelli.

È una bella mattina di primavera e Marta passeggia con lo zio Miguel vicino al mare. Cosa potrà mai succedere? Il sole riempie di luce tutta la piazzetta, i pesci nuotano allegramente nell’acqua marina profumata e cristallina. C’è chi legge il giornale, chi mangia un gelato e persino un bizzarro signore barbuto che fischietta.

Starà intonando una canzone ripetitiva, suonando un fischietto in terracotta o magari… impara a dirigere il traffico come un vigile?

Andando avanti nel racconto, Marta scoprirà che non tutto è come appare ma in realtà può nascondere piacevoli e inaspettate sorprese.
Una storia che insegna a guardare oltre, a non perdere mai di vista le mille sfaccettature che la vita possiede e a non fermarsi di fronte all’apparenza, all’opinione iniziale che si può avere di qualcuno o di qualcosa. Ma soprattutto a non essere mai vittima del pregiudizio, quel sentimento che ci allontana dalla verità, si impossessa del nostro pensiero e non ci fa vedere appieno ciò che è attorno a noi.

Le vivaci illustrazioni di Ilaria Petrelli fanno da eco all’immediatezza della scrittura e accompagnano i piccoli lettori in un viaggio di scoperta, insegnando loro a valorizzare ogni singola sfumatura che rende il mondo un luogo ricco e affascinante.

Un libro che guida a comprendere meglio ciò che ci circonda e ad apprezzare la diversità in tutte le sue forme.
Perché ognuno di noi, nella sua unicità, è diverso. Ma poi, se ci pensiamo bene… diverso da chi?