Donato Carrisi “L’educazione delle farfalle”, presentazione

Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.(da Longanesi Libri)

Serena e Aurora, madre e figlia, una vita tra lussi e uno stuolo di figure che rispondono a tutte le esigenze della piccola. Aurora ha sette anni e somiglia alla madre, come lei biondissima, soprannominata per questo “lo squalo biondo” per il suo essere una broker di successo dell’alta finanza: fredda, distaccata, non le si può attribuire nei confronti della figlia, frutto di un incontro casuale., l’appellativo di madre amorosa e presente.

E poi la tragedia. In un paesaggio freddo, montano, tra la neve l’incendio di uno chalet in cui Aurora e altre undici bambine alloggiano da una settimana, un soggiorno tra gioco e lezioni di sci. È l’ultima sera prima del rientro a Milano dove vivono lei e la madre.

È da questo momento che Serena inizia il suo lungo e minuzioso viaggio dentro i sentimenti, ora che la destinataria è dispersa. È proprio nella seconda parte del romanzo che la protagonista vivrà un cambiamento lento e diventerà capace di esprimere nell’assenza i propri sentimenti.

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