David Le Breton “Antropologia delle emozioni”, Armando Editore

Armando Editore

Pagine 293, Prezzo 16,00 euro.

Le emozioni non sono spontanee, ma organizzate ritualmente: mobilitano una serie di vocaboli e movimenti del corpo che differiscono a seconda della cultura. È quanto mostra David Le Breton in questo testo in cui analizza, tra l’altro, lo statuto del corpo nella comunicazione, i rituali dello sguardo e il mestiere dell’attore, che offre una sorprendente illustrazione del modo in cui le persone usano i segni per vivere e mostrare le proprie emozioni.

Dall’introduzione:

«I sentimenti e le emozioni non sono degli stati assoluti, sostanze trasponibili da un individuo e da un gruppo all’altro; non sono, o non solo, processi fisiologici di cui il corpo detiene il segreto. Sono relazioni. Se tutti gli uomini del pianeta hanno lo stesso apparato fonatorio, non è detto che parlino la stessa lingua; allo stesso modo, se la struttura muscolare e nervosa è identica, questo non lascia presagire gli usi culturali a cui darà luogo. Da una società umana all’altra, le persone vivono gli eventi della loro vita dal punto di vista emotivo attraverso repertori culturali diversi, a volte simili, ma non identici»  

David Le Breton è professore all’Università di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e ricercatore presso il laboratorio Dynamiques Européennes. Antropologo e sociologo francese, è uno specialista delle rappresentazioni e dell’uso del corpo umano, che ha studiato in particolare analizzando i comportamenti a rischio.

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