“Americana. Raccolta di racconti” a cura di Elio Vittorini, presentazione

Fu grazie all’introduzione di Emilio Cecchi, proposta qui in appendice, che il libro poté essere ristampato dopo il primo sequestro a opera della censura fascista. Le introduzioni di Vittorini alle sezioni, proibite a suo tempo dal regime, insieme alle immagini e alle didascalie originali, costituiscono un’affascinante interpretazione dello sviluppo letterario americano e una guida alla scoperta o alla riscoperta di grandi narratori e narratrici”.(dal Catalogo Giunti)

Ripubblicata nel marzo 2023 e in aprile in formato digitale da Giunti Bompiani con i contributi di Giuseppe Zaccaria, è un’antologia stampata per la prima volta nel 1941 a cura di Elio Vittorini che l’aveva proposta all’Editore Bompiani. Oggi rappresenta un viaggio alla scoperta della letteratura americana, dai primi dell’Ottocento alla fine degli anni ‘30  del Novecento, e assomma racconti di celebri autori tradotti da altrettanto celebri autori italiani tra i quali spiccano i nomi di Montale, Moravia, Pavese. Piovene e lo stesso Vittorini.

Un’opera ampia che nella prima edizione ebbe a scontrarsi con la censura fascista.

Il testo di una missiva di Vittorini all’editore sottolinea il fervore che animava l’indagine letteraria e nello stesso tempo la vastità del panorama americano in cui si muovevano le ricerche di Vittorini che scrive da Firenze il 5 maggio del 1940

“Sto leggendo tre volumi al giorno: per l’antologia. Quando tornerò a Milano, sabato e domenica prossima, avrò completato il lavoro di scelta. Intanto ho ottenuto che anche Moravia traduca tre racconti. Bene no? Così i traduttori saranno tutti scrittori”

Interessante la notazione conclusiva che vuole i traduttori a loro volta scrittori.

All’interno dell’opera anche le lettere indirizzate a Bompiani da Elio Vittorini offrono uno spaccato storico oltre che letterario sulla scelta fascista di censurarla da parte dell’allora Ministro della Cultura popolare Alessandro Pavolini. Un cammino arduo precedette l’opera di pubblicazione: incriminati furono i corsivi e le note critiche cui Vittorini faceva precedere i brani scelti e la Prefazione fu così affidata ad Emilio Cecchi, “più gradito”, scrive Zaccaria nella sua ampia e articolata presentazione, che si fece garante dell’Opera nei confronti del Ministero. Cecchi, accademico d’Italia, era esponente infatti della cosiddetta “prosa d’arte”, si legge nelle note che precedono i numerosi carteggi riportati tra Bompiani, Pavolini, Cecchi, Vittorini, Pavese e Montale.

Elio Vittorini nacque a Siracusa nel 1908. A ventitré anni esordì con Piccola borghesia e nel 1932 scrisse Viaggio in Sardegna, ripubblicato nel 1952 col titolo Sardegna come un’infanzia. È di quegli anni anche il romanzo Il garofano rosso, pubblicato in volume solo nel 1948. Nel 1941 uscì presso Bompiani Conversazione in Sicilia e nel 1945 Uomini e no, i suoi titoli più celebri, seguiti poi da Il Sempione strizza l’occhio al Fréjus (1947), Le donne di Messina (1949) e Diario in pubblico (1957). Con l’antologia Americana (1942) fu tra i primi traduttori della grande letteratura americana in Italia. Fondatore della rivista Il Politecnico, diresse successivamente le collane “I gettoni” per Einaudi e “Medusa” per Mondadori e i quaderni di letteratura Il Menabò insieme a Italo Calvino. Morì a Milano nel 1966. Nei Tascabili Bompiani sono disponibili Tre storieSardegna come un’infanziaAmericana, la nuova edizione di Diario in pubblicoIl garofano rossoIl Sempione strizza l’occhio al Fréjus, le Le donne di Messina e Le città del mondo e, nei Classici Contemporanei, Il garofano rosso e Conversazione in Sicilia. (da Giunti Autori)

La Quarta di copertina riporta l’elenco degli autori presenti nell’Antologia
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