Jules Verne “Il conte di Chanteleine. Un episodio della Rivoluzione”, presentazione

Copertina di Camilla Castellani

Un classico che racconta una pagina di storia oscura e non sempre conosciuta se non come avvenimento di minore rilevanza. Una rivolta nata dalle decisioni della Convenzione Nazionale nel 1793, in piena Rivoluzione francese, che compare nei manuali di storia come controrivoluzione vandeana, un episodio di guerra civile durato dieci mesi e duramente represso dai repubblicani. Gli avvenimenti storici nel romanzo si intrecciano con le vite di alcuni protagonisti e con descrizioni paesaggistiche dei luoghi che l’autore ben conosceva avendovi trascorso la propria infanzia. Un Verne diverso, sempre narratore di avventure, ma in questo caso schierato contro i gravi eccidi e misfatti compiuti in nome della Rivoluzione.


Dall’Introduzione

Il Conte di Chanteleine è un romanzo ispirato a fatti e personaggi realmente esistiti e prende le mosse da un episodio della nota controrivoluzione vandeana.[…]
La vicinanza alle vicende narrate da parte di Verne – fervente cattolico e su diversi punti conservatore – passa attraverso la vivida descrizione degli ambienti che egli stesso aveva conosciuto nell’arco della sua infanzia e l’aperta denuncia dei gravi misfatti e crimini di cui si macchiarono i rivoluzionari in quel periodo. Un romanzo insomma poco conosciuto, diverso dalla produzione più celebre dell’autore, ma in cui tanto emerge dell’uomo Jules Verne.
Il romanzo vide la luce nel 1864[…], la storia è infatti narrata dal punto di vista di un nobile e di un suo servo, descritti come eroi senza macchia che affrontano un destino assai duro.
Il romanzo è corredato da Note e da un’Introduzione.

Solo su Amazon in ebook e in cartaceo

Dello stesso autore:

La sfinge dei ghiacci

Un inverno tra i ghiacci

Lewis Carroll “Sylvie e Bruno” presentazione

Ripubblicato da Einaudi e da Bordeaux Edizioni, di fatto è una scoperta: è il terzo romanzo di Lewis Carroll autore più conosciuto per Alice nel paese delle meraviglie.

Sylvie and Bruno, in due volumi, fu pubblicato per la prima volta nel 1889, e il suo secondo volume Sylvie and Bruno Concluded nel 1893. Nelle nuove edizioni i due volumi vengono riuniti. L’edizione Einaudi è curata dalla drammaturga Chiara Lagani, l’edizione Bordeaux ripropone il testo nella traduzione di Franco Cordelli del 1978 quando il romanzo fu tradotto in italiano, ed è corredato dalle illustrazioni originali di Harry Furniss.

Dopo una pausa lunga venticinque anni il volume ricompare quasi contemporaneamente nelle due riedizioni.

Ma perché parlare di scoperta? In effetti il testo non ebbe successo proprio per il suo impianto narrativo: “è una straordinaria macchina narrativa costituita da due storie (pianificate da Carroll come un unico corpo romanzesco). La prima è ambientata nel mondo fantastico di Fairyland, l’altra nel mondo puritano e moralista dell’epoca vittoriana. La loro giustapposizione richiama un’infinita serie di dualismi – natura vs cultura, serietà vs leggerezza, significante vs significato – che permettono ai personaggi di queste pagine di infrangere moralismi e tabù con la potenza di fuoco dell’ironia e del non-sense” ( da Bordeaux Edizioni)

Non-sense e fantastico quindi si alternano con situazioni più serie grazie alla figura del Narratore che sa entrare ed uscire senza problemi dai due piani narrativi passando da uno all’altro . “Nel primo tutto ruota intorno all’affascinante Lady Muriel, amata da un giovane intellettuale ma fidanzata a un militare. Nel secondo si svolgono le vicende di due bambini, Sylvie e il suo fratellino Bruno, in un mondo fantastico. Sylvie e Bruno entrano nel mondo della prima narrazione e poi scompaiono improvvisamente seguiti nel loro dal narratore, che forse li sta solo sognando. Questo va e vieni tra i due mondi crea situazioni di ambiguità, di suggestioni metafisiche (e metanarrative), ma anche di grande comicità” ( da Einaudi Editore)

e anche

Brevi note biografiche

Lewis Carroll, pseudonimo dello scrittore Charles Lutwidge Dodgson, è noto soprattutto per essere l’autore di Alice nel Paese delle meraviglie e del suo “sequel” Attraverso lo specchio e quel che vi trovò. Ordinato diacono assai giovane, fu professore di matematica a Oxford (Euclid and his mod ern rivals, 1879) e appassionato cultore di fotografia, con una particolare predilezione per ritratti di bambini. I suoi romanzi di fantasie fiabesche sono considerati classici della letteratura e del non sense, di recente rivalutati dalla critica di impostazione psicanalitica.( dalla sezione Autori di Bordeaux Edizioni)