Annuario della Poesia in Italia nel 2022

I LIMONI

A cura di Francesco De Nicola

Gammarò edizioni

Articoli di:

Danila Boggiano – Carla Boroni – Maria Teresa Caprile – Valentina Colonna – Fabio Contu – Francesco De Nicola – Giuseppe Grattacaso – Francesco Napoli

Recensioni di:

Domenico Adriano – Danila Boggiano – Paolo Bonini – Barbara Carle – Elvio Ceci – Mariella Cioffi – Valentina Colonna – Fabio Contu – Francesco Dalessandro – Francesco De Nicola – Gianluca Della Corte – Alessandro Franci – Giuseppe Grattacaso – Antonio Pane – Egidio Rocchetta – Arcangelo Tieri –

Dopo il primo numero di “I limoni” uscito nella primavera del 2022 e riferito all’anno precedente, ecco ora, sempre a cura di Francesco De Nicola ed edito da Gammarò, esce il secondo numero di questo originale – e probabilmente unico – annuario della poesia pubblicata in Italia nel 2022. Vi sono presentate circa 50 recensioni sulle raccolte liriche più importanti uscite negli ultimi dodici mesi, precedute da alcuni saggi relativi al mondo della poesia: dalla sua importanza per i bambini alle sue presenze nelle antologie scolastiche, dalle valutazioni sulla fortuna editoriale dei libri di poesia alla riflessione sulla sua funzione nella nostra società. Sono inoltre presentati due giovani poeti, a loro volta preceduti dal ritratto di un “grande” del passato, Dino Campana, e di un altro poeta non più tra noi, poco noto in quanto tale ma famoso e apprezzato come cantautore: Bruno Lauzi. Il volume è completato dal ricordo di due importanti poetesse scomparse nel 2022 – Patrizia Cavalli e Biancamaria Frabotta – e da un ampio notiziario su premi, convegni, traduzioni e saggi su importanti poeti.

Seguendo l’aureo principio secondo il quale “squadra che vince non si tocca”, ci siamo rimessi all’opera tutti e quattro, ricalcando l’impostazione di fondo del volumetto uscito nel 2022, ma pure introducendo alcune novità. Nella prima parte rimangono gli articoli su alcuni problemi legati al mondo della poesia: dei bambini e la poesia ha scritto Carla Boroni, la poesia nelle antologie liceali è stata esaminata da Fabio Contu, Francesco Napoli ha avanzato ben informate considerazioni sulla poesia oggi in relazione all’editoria italiana e Giuseppe Grattacaso ha ricordato Patrizia Cavalli e Biancamaria Frabotta; gli spazi per il recupero di poeti importanti non più tra noi sono stati dedicati al grande Dino Campana e al semisconosciuto a Bruno Lauzi ad opera rispettivamente di Maria Teresa Caprile e Francesco De Nicola, mentre Valentina Colonna ha presentato con i rispettivi testi in versi due giovani e promettenti poeti, Federica Imperato e Lorenzo Pataro. Rimane immutata la struttura delle recensioni di libri di poesia usciti nell’anno appena concluso e iniziata col recupero di un testo di primo Novecento di Mario Morasso; inoltre abbiamo aggiunto una sezione di Notizie – inevitabilmente incompleta – che presenta informazioni sia su volumi riguardanti la poesia o studi su autori ben noti, sia su traduzioni in italiano o dall’italiano di testi poetici, sia infine su premi letterari con i relativi vincitori. Andiamo avanti dunque nel nostro proposito, sperando con questo nostro lavoro di aumentare il numero di coloro nella cui vita esiste la parola “poesia” come occasione irripetibile di crescita interiore e di emozioni (La Redazione)

Martina Mazzeo “Ricordi precari”, presentazione

“Tutt’a un tratto mi fu chiaro che, era vero, non c’era nulla che potessi fare per impedire che mi portassero via i miei ricordi, ma io potevo fissarli da qualche parte”.(da NeP Edizioni)

Adele lavora per un’azienda che, allo scadere del contratto di lavoro, sottopone i propri dipendenti a un processo di rimozione dei ricordi. Lo fa attraverso un accordo consensuale fra le parti, che in un primo momento Adele accetta, quasi abbagliata dal miraggio di un’occupazione precaria, pentendosi repentinamente.
L’autrice ci descrive una routine in ufficio fatta non solo di e-mail e telefonate, ma anche di contratti in scadenza, dimissioni e licenziamenti inaspettati.
Una dimensione lavorativa che non si discosta da quella attuale e che inibisce sempre più l’accesso ai giovani, in cui l’incertezza per il futuro si aggiunge a quella per il passato e alla paura che anche i ricordi dei momenti felici e delle persone care possano svanire.
Precari sono i ricordi, così come precario è lo stesso mondo del lavoro che viene tratteggiato, quasi una dimensione parallela onirica, guidata da regole interne che sfiorano l’assurdo e provocano un sorriso amaro. Sarà proprio la passione per la scrittura della protagonista del romanzo a suggerirle un modo per non dimenticare.

Quella di Martina Mazzeo è una scrittura semplice ma mai banale, in cui la scorrevolezza dei dialoghi lascia il posto a delicati momenti di introspezione.
L’autrice si sofferma a pensare ai legami che si stringono nel corso della vita, alla complicità che nasce con certe persone e a come si possa passare improvvisamente dal volersi bene all’essere quasi degli estranei.

Martina Mazzeo è nata nel 1995 a Milano, dove tuttora vive. Si è laureata in Lingue e Letterature straniere all’Università degli studi di Milano. Coltiva da sempre la passione per la letteratura e nel 2019, sempre con Nep Edizioni, ha pubblicato il romanzo “Diario di una
studentessa in Erasmus”.(da NeP Edizioni)

José Ovejero “Fumo”, Voland Editore

Traduzione di Bruno Arpaia

da Voland Editore:

José Ovejero , pluripremiato autore spagnolo, nel suo romanzo Fumo ci racconta  la straordinaria tenacia della natura umana posta di fronte alle difficoltà della sopravvivenza quotidiana.

Una donna e un bambino vivono in una baracca in mezzo alla foresta, non hanno legami di sangue ma insieme formano una famiglia, atipica e silenziosa. Il rapporto tra i due si riduce a gesti, sguardi e abitudini condivise. La vita nella baracca è semplice, primitiva, finalizzata alla sopravvivenza, mentre il mondo fuori è ostile e selvaggio, il cibo scarseggia, la civiltà e la tecnologia sono echi lontani, appartengono a un passato dimenticato. Con uno stile asciutto e non rassicurante, José Ovejero ci racconta un futuro primordiale abitato da personaggi solitari e senza alcuno spirito eroico, ci spinge a riflettere sull’animalità profonda della natura umana ma anche sulla sua straordinaria capacità di resistenza.

José Ovejero
Nato a Madrid nel 1958, è vissuto in Germania e poi a Bruxelles, conciliando per lungo tempo il lavoro di interprete con quello di scrittore. La sua produzione letteraria comprende vari generi: sia racconti, Come sono strani gli uomini (Voland 2003 e 2012) e Donne che viaggiano da sole (2006 e 2018), che romanzi, fra cui Nostalgia dell’eroe (Voland 2005). Vanno menzionati anche i libri di viaggio, come Cina per ipocondriaci, insignito del Premio Grandes Viajeros nel 1998 (uscito in italiano per Feltrinelli). Con la raccolta di poesie Biografía del explorador ha vinto il Premio Ciudad de Irún nel 1993. È stato anche insignito del Premio Primavera per il romanzo La vita degli altri (Voland 2008) e del prestigioso Premio Alfaguara de Novela 2013 per L’invenzione dell’amore (Voland 2018). I suoi libri sono tradotti in francese, tedesco, portoghese e olandese.

dello stesso autore su tuttatoscanalibri

La seduzione

L’invenzione dell’amore

Mark Twain “Le avventure di Huckleberry Finn, Oligo Editore

Traduzione e cura di Riccardo Ferrazzi e Marino Magliani

Pagine 368, 22 euro dal 14 aprile in libreria

OLIGO

«TUTTA LA MODERNA LETTERATURA AMERICANA DERIVA DA UN LIBRO DI MARK TWAIN CHIAMATO HUCKLEBERRY FINN» (ERNEST HEMINGWAY)

Una nuova traduzione del capolavoro di Mark Twain – un romanzo picaresco ambientato nel sud schiavista dell’America degli anni ’40 del XIX secolo – che accetta la sfida dell’autore a ridipingere con i colori, i rumori, gli odori della nostra lingua l’affresco multisensoriale del south, riproducendo gli effetti sonori delle varie e differenti parlate presenti nel romanzo, a partire dal broken english, una lingua sincopata di fonemi spezzati, di grammatica e vocabolario fatti esplodere, simile a un rap del nostro profondo sud.

RICCARDO FERRAZZI ha esordito con Il tempo, probabilmente (Literalia, 2000) che conteneva due racconti di Raul Montanari e due suoi. Ha tradotto numerosi libri dallo spagnolo insieme a Marino Magliani. Per Oligo ha pubblicato il saggio Premonizioni (2022).

MARINO MAGLIANI, di origini liguri, ha vissuto per anni tra Spagna e America Latina, per poi trasferirsi in Olanda. Scrittore e traduttore, ha pubblicato per Sironi, Longanesi, Chiarelettere, Exòrma, L’Orma. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2022 è rientrato nella dozzina finalista del Premio Strega.


Le avventure di Huckleberry Finn: romanzo (1884) dello scrittore statunitense M.Twain (1835-1910), considerato un capolavoro della narrativa americana per ragazzi.

Huck, un bambino praticamente solo al mondo, racconta le mille avventure che gli occorrono mentre con un amico, lo schiavo Jim, risale il Mississippi su una zattera.(da Treccani)

Lea Melandri “Come nasce il sogno d’amore”, Fernandel Edizioni

Fernandel ripropone una delle voci più autorevoli del femminismo italiano, Lea Melandri. Come nasce il sogno d’amoreun libro che Asor Rosa definisce come uno dei più significativi del Novecento italiano.

Come nasce un sogno d’amore è il primo titolo della collana Le tre ghinee, Teorie e pratiche femministe di ieri e di oggi diretta da Barbara Domenichini, collana che pubblicherà  testi di teoria e pratica del femminismo, a partire dal recupero di libri importanti del Novecento, ormai introvabili e fuori catalogo.


Pagine: 208 prezzo: € 15,00
In libreria il 14 aprile 2023


FERNANDEL

Pubblicato per la prima volta nel 1988, Come nasce il sogno d’amore è considerato un testo fondamentale del pensiero femminista e non solo, tanto da essere indicato da Alberto Asor Rosa nel suo Un altro Novecento tra i quindici libri più significativi. Il sogno d’amore, il desiderio della fusione di due esseri in uno, o di appartenenza intima a un altro essere, per quanto destinato a incontrare continue delusioni, ricompare di generazione in generazione quasi immutato nel vissuto di uomini e donne.

Se la sessualità è stata al centro del movimento delle donne degli anni Settanta, non si può dire lo stesso per l’amore, rimasto si potrebbe dire un tabù anche per il femminismo. Per parlare del bisogno d’amore, del suo prolungamento dall’infanzia alla vita amorosa adulta, del passaggio dall’estasi dell’innamoramento a una coniugalità fatta di buoni affetti e abitudini, ci vuole, come scrive Sibilla Aleramo – a cui sono dedicate le pagine centrali di questo libro – una «selvaggia nudità», il coraggio di portare «nella mischia» quello che è ancora considerato il «sentimentalismo o la miseria femminile».

Da un vissuto personale, da cui nascono I racconti del gelo con cui si apre il libro, ai Diari di Sibilla Aleramo, alla figura di Carlo Michelstaedter, il giovane filosofo goriziano morto suicida dopo aver scritto una singolare tesi di laurea sulla «dipendenza affettiva», il filo conduttore del libro è il tentativo di sottrarre il sogno d’amore alla storica svalutazione che ha subito, per vederlo invece come il fondamento della cultura alta, in quanto ricongiungimento di ciò che la civiltà ha separato e contrapposto: il maschile e il femminile, la natura e la cultura, il sentimento e la ragione, l’individuo e la società.

«A difesa di un sogno, minacciato dalle leggi della sua stessa civiltà, l’uomo ha innalzato la barriera del pudore. La nostalgia di una felicità originaria, che rinasce in ogni incontro amoroso, poteva conservarsi solo al riparo da un ordine sociale che divide e contrappone. Eretto a confine, tra il tenero desiderio del figlio e la dura necessità del padre, il sentimento del pudore ha finito per rappresentare, nel pensiero colto come nel senso comune, una specie di porta che sta tra la terra e il cielo, tra un orizzonte limitato e un’ampiezza senza limiti, tra il tempo e l’eternità. Per quel residuo di onnipotenza, che l’infanzia consegna alla storia degli uomini, l’amore costruisce ogni volta, dietro il velo della privatezza, il disegno di un’armonia divina, ideale ricomposizione di opposti, che è figura del mondo al suo nascere, o al suo punto d’arrivo».

Lea Melandri è una delle figure più significative e autorevoli del femminismo italiano, di cui è attivista fin dagli anni Settanta. È autrice di testi teorici basilari per comprendere il processo del grande cambiamento personale e collettivo che il femminismo ha portato nella vita di tante. Fra i suoi libri: Lo strabismo della memoria (La Tartaruga, 1991), La mappa del cuore (Rubbettino, 1992; Enciclopedia delle donne, 2021), L’infamia originaria (Manifestolibri, 1997), L’erba voglio. Il desiderio dissidente (Baldini & Castoldi, 1998), Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia (Bollati Boringhieri, 2001), Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà (Bollati Boringhieri, 2011), Alfabeto d’origine (Neri Pozza, 2017).


La collana Le tre ghineeTeorie e pratiche femministe di ieri e di oggi pubblica testi legati alla teoria e alla pratica del femminismo, a partire dal recupero di libri importanti del Novecento, ormai introvabili e fuori catalogo. Le tre ghinee è un saggio di Virginia Woolf che svela l’interdipendenza tra sistema patriarcale, militarismo e regimi totalitari, mondi da cui le donne sono storicamente escluse. Tuttavia l’esclusione è per Woolf una virtù, poiché le “estranee” possono costruire una società nuova.

Giuseppe Scaraffia “Scrittori in armi”, presentazione

Giuseppe Scaraffia, scrittore raffinato e studioso di letteratura, racconta il servizio militare di molti autori che abbiamo imparato ad amare e a leggere. Attraverso una trentina di esempi, racconta il comportamento di alcuni poeti, scrittori e pensatori che hanno fatto la storia della cultura degli ultimi due secoli: Rimbaud, Nietzsche, Dostoevskij, Proust, Freud, Jarry, Morand, Rilke, Zweig, Thomas Mann, Werfel, Léau – taud, Céline, Savinio, Schnitzler, D’Annunzio, Jünger, Valéry, Fitzgerald, Hemingway, Drieu La Rochelle, Buzzati, Genet, Cioran, Waugh. Un libro sorprendente, un mosaico di ritratti segreti. Un prezioso dizionario di aneddoti e curiosità.(dal Catalogo Neri Pozza)

Ad iniziare dal 1854 con Dostoevskij fino al 1939, scrittori in divisa, patrioti o disertori come Rimbaud o Thomas Mann che si sottrasse volentieri all’obbligo militare o Hemingway, l’autore di Addio alle armi, arruolato nella Croce Rossa o Jean Genet che indossò la divisa francese avendo in odio patria e compatrioti: sono alcuni esempi di una trentina di biografie di scrittori che in modi diversi si trovarono ad indossare una divisa.

“Stile raffinato, talora prezioso, e utilizzo sempre mirato delle citazioni d’autore volta a volta si concentrano su un dettaglio biografico che in realtà è rivelatore di una concezione del mondo e più in generale di una vocazione letteraria” – così scrive Massimo Raffaeli presentando il testo sulle pagine del Venerdì  ( 31 marzo 2023).

Un’angolazione diversa da cui guardare alla biografia e al vissuto di grandi autori del ‘900

Brevi note biografiche

Giuseppe Scaraffia, torinese, vive a Roma, dove ha insegnato Letteratura francese presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha scritto vari libri sui grandi miti ottocenteschi della seduzione, dalla femme fatale al dandy, su Parigi e sulla Costa Azzurra degli scrittori. Collabora al domenicale del Sole 24 ore, al Venerdí e a Tuttolibri.(da Neri Pozza Autori)

Fabrizio Guarducci “Eclissi”, Lorenzo de’ Medici Press

Pag 64 prezzo, 12 euro

Nel nuovo romanzo di Guarducci, il protagonista si trova d’improvviso sbalzato fuori dalle abitudini quotidiane, precipitando nel buio assoluto di un mattino imprevedibile.

«Lorenzo apre gli occhi e per un attimo prova la sensazione di essersi svegliato in un luogo diverso da quello abituale: una fugace sensazione di spaesamento che, come una vertigine, dura solo pochi secondi. Poi, pian piano, abitua gli occhi all’oscurità e scorge, quasi indistinguibili, le travi in legno che reggono il soffitto della camera. Ma la tranquillizzante certezza di essere effettivamente a casa dura tanto poco quanto lo spaesamento con cui si è svegliato. Perché mai è così buio

Una parabola umana che si interroga sulle proprie convinzioni e ripercorre la propria esistenza alla ricerca del Divino.

«Le domande che ci poniamo nel cuore della notte sono quelle più importanti e risolutive della nostra esistenza» Paolo Crepet

Fabrizio Guarducci , toscano, si è formato nella concezione sociale e umana di Giorgio La Pira. Dopo aver vissuto il movimento Underground alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti e aver conosciuto Guy Debord in Francia, ha aderito convintamente al Situazionismo. Ha fondato il Dipartimento di Antropologia culturale dell’Istituto Internazionale Lorenzo de’ Medici di Firenze. Ha insegnato Mistica, Estetica e Tanatologia, dedicandosi interamente alla ricerca dei linguaggi come strumenti per migliorare l’interiorità dell’individuo e per trasformare in positivo la realtà che ci circonda. È, inoltre, autore cinematografico: Paradigma italiano (premiato al PhilaFilm, 1993), Two days (2003) e Il mio viaggio in Italia (vincitore del Golden Eagle, 2005). Come autore, produttore e regista ha realizzato i film Mare di grano (2018), Una sconosciuta (2021) e Anemos (2022). Ha pubblicato i saggi La parola ritrovata (2013), Theoria. Il divino oltre il dogma (2020) e i romanzi Il quinto volto (2016), La parola perduta (2019), La sconosciuta (2020), Duetto (2021) Amor (2022) e Il villaggio dei cani che cantano. (2022)

CN il nuovo marchio tascabile di Oligo Editore

Oligo editore inaugura il nuovo marchio tascabile, CN. Il nome prende in prestito le iniziali da Casa Nuvolari, la residenza di Tazio, il “Mantovano Volante”, entro le cui mura si trova la redazione della casa editrice.  CN pubblica varia – narrativa e saggistica.

Dal 7 aprile i primi due titoli in libreria

Andrea LattanzioLe voci dei telefilm. Doppiatori in tv

Pagine 270, prezzo 15 euro 

Le vite e i volti dei principali doppiatori del passato e del presente che hanno dato voce a moltissimi personaggi delle serie televisive. All’interno del volume è inoltre proposto un aggiornamento delle principali manifestazioni italiane dedicate al mondo del doppiaggio con i doppiatori premiati nelle varie edizioni dal 1995 a oggi. Oltre 100 schede biografiche di tutti i doppiatori TV

ANDREA LATTANZIO. Nato a Verona, studioso di cinema, si occupa da anni di doppiaggio cinematografico e televisivo. È autore dei libri Il chi è del doppiaggio. Le voci del cinema di ieri e di oggi (Falsopiano 2007), L’arte del doppiaggio. Doppiatori e direttori di doppiaggio (Felici Editore 2011), Il dialogo nel doppiaggio. Doppiatori e adattatori-dialoghisti (Felici Editore 2013), Le voci del cinema. Doppiatori e curiosità (Felici Editore 2016) e Le voci dei cartoni animati. Doppiatori a Cartoonia (Felici Editore 2018).

Per CN in libreria anche:

Sandra ManzellaOrizzonti in verticale

Pagine 128, prezzo 14 euro   

Sandra Manzella nel suo nuovo libro, attraverso i racconti, indaga l’infinita varietà della vita

Partirò dopo il tramonto, verso ovest, per non incrociare la tua rotta e perché non ho paura di affrontare il buio». (Per Ulisse). Da Gerusalemme al Sinai, dal Cairo alla Somalia, ma anche l’Uganda e l’antica Grecia: raggiungere l’orizzonte implica tessere vele, attraversare mari, deserti e foreste per ricomporre la propria identità e sperare nel futuro, nonostante la malattia o la sorte avversa. I protagonisti – reali o immaginati – di questi racconti non lasciano svanire le suggestioni che la vita regala e si mettono in gioco con passione per realizzare i loro sogni.

SANDRA MANZELLA, mantovana, docente di lingua inglese, viaggia con regolarità nel vicino Oriente per approfondire temi storico-sociali e si occupa di dialogo interreligioso attraverso articoli e attività divulgative. Tra le sue pubblicazioni si segnalano Gerusalemme, viaggio al centro del mondo (Unicopli 2018) e L’Oasi delle Rose. Il lebbrosario del Cairo (EDB 2020).

Costanza DiQuattro “Arrocco siciliano”, presentazione di Salvina Pizzuoli

Il titolo richiama il gioco degli scacchi ma, come la stessa autrice precisa nella pagina a chiusura dedicata ai Ringraziamenti, non ha nulla a che vedere con esso, né in Sicilia è un modo di dire, di fatto l’arrocco siciliano non esiste anche se nel romanzo, nella trama,  si possono trovare e il gioco delle carte e gli scacchi stessi.

“L’arrocco siciliano non esiste.  Non è una mossa degli scacchi e neanche un modo di dire. Tuttavia lo si potrebbe intendere come un modo di vivere e pensare nel quale certi siciliani come me potrebbero rivedersi.”

E continua:

Per questo libro, così come per gli altri, ho da ringraziare innanzitutto Ibla, la mia città. Questo piccolo luogo intriso di bellezza barocca sopra un tracciato medievale, arroccato, per l’appunto, sopra una tenue collinetta degli Iblei, mi offre, con audace prepotenza, continui e perenni sbocchi narrativi, mi regala storie che sgorgano dalle sue mura come fontane d’acqua viva e mi stupisce giornalmente salvandomi dalla mestizia della quotidiana banalità.

Da siciliana, figlia della stessa città capisco, animata dai ricordi, e amo citare la profferta affettuosa dell’autrice alla bellezza del luogo.

Un paese arroccato e un modo di vivere, questo lo scenario su cui si muoverà  e come sperimenterà il protagonista, Antonio Fusco, colui che prenderà il posto del vecchio speziale nella storica farmacia Albanese. Ma chi è questo giovane napoletano che si presenta alla morte del vecchio proprietario per mandarne avanti la farmacia? Nessuno in paese lo sa e il segreto resterà tale anche per il lettore fino alla fine.

E come “straniero” dovrà imparare a farsi accogliere nella nuova e diffidente comunità dove è approdato aiutato in questo dalla fortuna al gioco e dall’amicizia con Federico, il figlio minore del barone Crescimanno, nato con una malattia rara

“È l’alba del Novecento, a Ibla, lì dove la vita scorre fiacca sulla campagna stanca; lì dove si accalcano notabili tronfi, mogli tradite e poveri diavoli; lì dove la farmacia Albanese, per tutti «molto più di una chiesa», di colpo rimane orfana di colui che da tanti anni la amministra con riserbo monastico. Quando a succedergli accorre da Napoli un giovane senza passato, accolto da ostilità e diffidenza che piano piano si sciolgono in un cauto abbraccio, il paese prende a pulsare e la farmacia a rivivere”.(da Baldini e Castoldi Libri)

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