
Dicono che l’uomo/ non sa niente dell’amore/ e neanche dei traditori./ Però se questo fosse vero/ non strapperebbero questi cani /i tuoi baci dalle mie labbra, /che tu me ne dai mille/ e dopo cento/
ogni volta che ti vedo fiorire.
( da A. Merini Ogni volta che ti vedo fiorire, Manni Editori)
Il titolo di questa raccolta, curata dall’amico di Alda Merini Alberto Casiraghy, è tratto dall’ultimo verso di una delle molte composizioni che sono presentate in questo volume che è unico proprio perché propone opere inedite frutto di incontri, costanti e protratti nel tempo, tra due amici, due anime che si sono ritrovate e si raccontano, ciascuno con il proprio linguaggio, ciascuno con la propria creatività.
Cos’è poesia?
Così Casiraghy nell’Introduzione ne costruisce una magistrale immagine ricordando gli incontri con Alda:
“Spesso proprio al tavolino di quel bar, sempre lo stesso, mi dettava, magari anche con sofferenza ma con estrema facilità, versi e aforismi – bagliori, piccole luci che le attraversavano gli occhi e finivano sul foglio”.
Difficile infatti chiuderla dentro gli angusti e delimitati spazi di una definizione, Patrizia Cavalli ne indicò le qualità essenziali come parola che suona, a modo suo: un certo tipo di poesia più contemporanea va letta in chiave emozionale cogliendone le suggestioni suscitate dal suono associato alla porola, va assaporata trovandovi quel che si cerca anche senza la consapevolezza di ciò che davvero vogliamo o ci manca ma, accostandosi teneramente alla musica del cuore, ai moti impressi sulla carta, limati, integrati, corretti, proprio perché le parole spesso da sole non sono bastevoli a disegnare pensieri fugaci ma potenti, abissi o voli, afflizioni e affetti profondissimi tanto da non poterli tratteggiare a dovere, aprire orizzonti, finestre della mente, sussulti dell’anima, acquietarsi e rasserenarsi come per l’incontro con un amico speciale, per avervi colto un inno alla vita, comunque, anche quando ci sta giocando i suoi brutti tiri mancini.
Amore e passione, amicizia e pazzia, ironia, i temi che si incontrano nei testi raccolti nel volume e dediche intestate ai migliori amici, conoscenti, amanti, psichiatri, musicisti ed editori.
“Quando Alda è morta io ho raccolto tutte le nostre carte in tre scatoloni: c’erano le poesie che mi dettava al telefono, o quando andavo a trovarla a Milano, lettere, racconti, testi manoscritti o battuti a macchina da lei anni addietro che mi chiedeva di conservare. Su ogni foglio tornavamo, io rileggevo e lei correggeva, mi indicava la versificazione, cancellava, eliminava. Molte di quelle pagine sono diventate Pulcini*(1.189, per la precisione, usciti dal 1992 al 2009), altre sono finite in sue raccolte celebri, altre ancora erano esercitazioni, prove, musiche incompiute. Altre, perle di una collana infilata in quasi vent’anni di amicizia”.(dall’Introduzione di Alberto Casiraghy,)
Della stessa autrice su tuttatoscanalibri: “Vuoto d’amore”
*Pulcinoelefante è una casa editrice fondata da Alberto Casiraghy che usa i caratteri mobili su carta pregiata. Pubblica brevi testi (aforismi o versi) accompagnati da incisioni o disegni eseguiti da artisti.
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