
“Parigi, 1910. Un ragazzo cammina solitario nel Quartiere Latino:[…]Quel ragazzo si chiama Tom e in quel momento non sa che di lì a poco scoppierà una guerra senza precedenti, che i suoi passi lo porteranno a Londra a scrivere poesie e che in Inghilterra lo aspetta un altro ragazzo, poco più grande di lui, che diventerà il suo migliore amico e il «miglior fabbro» dei suoi versi; non sa, soprattutto, che da tutto questo nascerà The Waste Land, il più visionario poema del XX secolo”.
È la storia di un incontro, della nascita di un’amicizia e di un capolavoro della poesia moderna ad opera di Thomas Stearns Eliot e del “miglior fabbro” , Ezra Pound, cosiddetto per i diversi suggerimenti che Eliot accoglierà di lui. Si conoscono a Londra, entrambi americani e entrambi con un soggiorno a Parigi, entrambi poeti, Ezra già autore di versi innovativi.
Un racconto che si muove tra biografia e romanzo dove non mancano carteggi, brevi poemetti, figure e nomi noti e sullo sfondo l’Europa della guerra e della crisi che l’attraversava.
“La voce della Sibilla è un’opera che piega i confini di biografia e finzione per restituirci il ritratto di uno scrittore in costante lotta con se stesso, introverso e sprezzante, colmo di angoscia e di poesia. La storia di un ragazzo come tanti e dell’incontro che ha cambiato la sua vita e, assieme, la letteratura del Novecento”.(da Il Saggiatore)
e anche
Brevi note biografiche
Filippo Tuena (Roma, 1953) ha vinto il premio Grinzane Cavour con Tutti i sognatori (1999) e il premio Bagutta con Le variazioni Reinach (2005). Il Saggiatore ha pubblicato Memoriali sul caso Schumann (2016), Com’è trascorsa la notte (2017), Le galanti (2019) e Ultimo parallelo (2021).