
Traduzione di Nadia Cigognini
Un venditore e un viaggiatore si incontrano sulla carrozza di un treno che attraversa la steppa kazaka: il giovane venditore ha le fattezze di un bambino e suona ottimamente il violino, si chiama Eržan ed è nato nei pressi di una stazione di transito, in una piccola comunità. Così racconta al viaggiatore che gli ha fatto richiesta di conoscere la sua storia. È nato negli anni della Guerra Fredda quando nella “Zona”, un’area recintata al centro della steppa, si susseguivano esperimenti nucleari. Cresciuto in una piccola comunità dove le nonne erano custodi di antiche credenze, leggende e riti, con un’infanzia serena anche se senza padre e sotto la guida del nonno che, suonando una dombra, lo strumento musicale a corde, gli aveva fatto scoprire l’amore per la musica tanto che diventerà un provetto suonatore di violino. Ma c’era una minaccia nella sua giovane vita: dopo un bagno nel Lago Morto ha smesso di crescere, è rimasto bloccano nel tempo, dentro un corpo che non si trasforma, non invecchia mentre tutto attorno e dentro di lui si modifica, matura. Una fiaba moderna dolorosa e terribile con una proposta implicita di riflessioni sulla diversità, la fisicità e l’interiorità, la solitudine e le scelte di vita, il rapporto con il tempo e la crescita, le passioni…
Brevi note biografiche
Hamid Ismailov è nato nel 1954. Cresciuto in Uzbekistan, ha abbandonato il paese nei primi anni novanta a causa delle persecuzioni del regime, riparando nel Regno Unito. Scrive prevalentemente in russo e in uzbeko. Per venticinque anni ha lavorato come giornalista della BBC. Traduttore e mediatore culturale, ha curato la resa in uzbeko di molti classici della letteratura occidentale e, nel contempo, la traduzione in inglese e in altre lingue europee di alcuni classici della letteratura uzbeka. Si è inoltre dedicato alla poesia sonora, sperimentando contaminazioni tra la parola, la musica e l’arte figurativa. Le sue opere, bandite in Uzbekistan, sono state tradotte in molte lingue, riscuotendo il plauso della critica. In Italia sono in corso di traduzione, dal russo e dall’uzbeko, nel catalogo di Utopia.(da Utopia Editore Autori)
Un bellissimo romanzo, una fiaba amara.
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Sì, ho visto che lo hai scelto come libro del mese. Un caro saluto a presto
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