
La scrittrice americana Madeline Miller vincitrice dell’Orange Prize con La Canzone di Achille, torna a proporre in questo secondo romanzo una figura mitologica, Circe. Pubblicato nel 2018 anche questo secondo romanzo è stato finalista per il Women’s Prize for Fiction ed è stato tradotto in molte lingue tra le quali l’ italiano da Marinella Macrì dall’inglese americano, come si legge nel colophon dell’edizione Marsilio.
Protagonista è la ninfa Circe che si racconta: suo padre era Elios dio del sole e sua madre la bella Perseide, figlia di Oceano, anch’essa una ninfa, una divinità minore, una naiade, “guardiana di fiumi e sorgenti”:
”Crebbi in fretta. La mia prima infanzia fu questione di ore, la seconda di pochi istanti. Una zia si trattenne sperando di entrare nelle grazie di mia madre e mi diede nome Circe, sparviera per via dei miei occhi gialli e del suono insolitamente flebile del mio pianto”.
Una figura mitologica tratteggiata e indagata dall’autrice come protagonista e non più come oggetto della storia raccontata da Odisseo: eccentrica e indipendente, amante più del mondo mortale che del mondo in cui è nata, dea dalla voce umana capace di empatia, di entrare in completo contatto con l’umanità e di averne compassione:
“[…] Agli altri non è gradita la mia voce. Mi dicono che assomiglia al grido di un gabbiano. […] Non sembri un gabbiano. Hai la voce di un mortale[…] La maggior parte degli dei ha voci simili al tuono e alla roccia[…] a volte le ninfe minori nascono con voce umana. Tu sei una di loro”
“[…]Poggiando su una solida conoscenza delle fonti e su una profonda comprensione dello spirito greco, Madeline Miller fa rivivere una delle figure più conturbanti del mito e ci regala uno sguardo originale sulle grandi storie dell’antichità”.(da Marsilio Editori)
Madeline Miller è nata a Boston, ha un dottorato in lettere classiche alla Brown University; ha insegnato drammaturgia e adattamento teatrale dei testi antichi a Yale. Il suo ultimo lavoro rilegge in chiave attuale il mito di Galatea, pubblicato recentemente da Sonzogno.