
Riproposto da Mimimum Fax, Un brav’uomo è difficile da trovare, dà il titolo ad una raccolta di dieci racconti che l’autrice pubblicò ancora in vita nel 1955, editati in Italia da Einaudi nel 1968 con il titolo La vita che salvi può essere la tua.
Oggi la rileggiamo nella traduzione di Gaja Cenciarelli, con una postfazione di Joyce Carol Oates. Flannery.
O’Connor è stata un’autrice del Sud dove nasce nel 1925 (a Savannah, Georgia, e successivamente a Milledgeville, dove si trasferisce e abiterà per tutta la vita), mondo violento e pieno di profonde contraddizioni, i cui protagonisti sono i tipici rappresentanti delle comunità rurali che si muovono in un paesaggio di campagne disabitate e di fattorie in rovina, dove il male opera per le strade e tra le pareti domestiche, che ha riproposto nei suoi scritti con tratti grotteschi e con un linguaggio raro, secco e incisivo come ebbe a scrivere, recensendo la raccolta di Einaudi tradotta da Ida Omboni, Carlo Antognini, critico letterario ed editore marchigiano.
Nel 1952 aveva pubblicato il suo primo romanzo, La saggezza nel sangue, cui seguirà la raccolta di racconti, A Good Man Is Hard to Find, Un brav’uomo è difficile da trovare, e un secondo romanzo, Il cielo è dei violenti, del 1960. Il lupus eritematoso, malattia del sistema immunitario che aveva ucciso il padre, si manifesterà nel 1950, a soli venticinque anni. Muore nel 1964 a soli trentanove anni.
“Uscito nel 1955 e composto da dieci racconti inarrivabili per forza espressiva e spietatezza dello sguardo, Un brav’uomo è difficile da trovare impose immediatamente Flannery O’Connor come l’esponente di punta di quello che sarebbe stato ribattezzato il «gotico sudista». […] O’Connor attinge al grottesco e a un umorismo a tratti feroce per costruire un microcosmo umano in miracolosa sospensione tra commedia e tragedia, amore e crudeltà, dannazione e salvezza”