Antonio Manzini “ELP”, presentazione

ELP, la nuova e molto ricca trama di Antonio Manzini, è particolarmente narrativa e mette sotto un unico segno due casi e due inchieste. Le riunisce lo sfondo di calda attualità sociale. Anche il brusco vicequestore è più ombroso e stanco, sente più acutamente quanto importante sia l’amicizia, e deve investire nell’indagine tutta la sua irruente e sincera passionalità, e tutta la tenerezza della sua invincibile malinconia.(dal Catalogo Sellerio)

L’attualità sociale, come si legge nella presentazione sul Catalogo Sellerio, si lega a entrambe i casi: quello di violenza domestica del valligiano Bobo Novailloz nei confronti della moglie Monica, che Rocco sistemerà in modo non troppo ortodosso, come spesso gli capita, ma quando poi l’uomo viene ritrovato ucciso in una piazzola ai confini con la Svizzera, la faccenda assumerà altre prospettive che si aprono a ricerche dai più prossimi contatti dell’ucciso fino a molto altro delineando aspetti e ramificazioni di interessi.

Nell’altro, la sigla ELP che dà il titolo al romanzo, identifica un’associazione ambientalista, l’ Esercito di Liberazione del Pianeta, che si muove con forme di protesta curiose nei confronti di quanto causato dall’uomo, dalle multinazionali, dai loschi affari che angustiano il nostro mondo. Manifestazioni che ad un certo punto evidenzieranno un comportamento anomalo e violento da parte degli ambientalisti che travalica i buoni propositi, fino allo scoppio di una bomba che uccide il titolare di una ditta di pellami della valle. Da questo episodio eclatante nascono le domande di riflessione di Rocco su quanto accaduto: tanti i personaggi intorno ai due delitti di Bobo Novailloz e del titolare della CDC Simone Ferrazzi. fino a convincersi a richiamare da Roma Brizio e Furio suoi fidati amici che, come lui, non si mostrano titubanti ad intervenire con modi non sempre dentro la legalità ma capaci di risolvere. Oltre i due casi la ridda di situazioni personali e degli uomini della squadra: dai problemi di cuore al processo che vedrà imputato Italo. Come sempre una trama densa e “particolarmente narrativa”

Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato Sangue marcio, La giostra dei criceti (del 2007, riedito da Sellerio nel 2017), Gli ultimi giorni di quiete (2020) e La mala erba (2022). La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), Pulvis et umbra (2017), L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019), Ah l’amore l’amore (2020), Vecchie conoscenze (2021), Le ossa parlano (2022) e ELP (2023). In altra collana di questa casa editrice ha pubblicato Sull’orlo del precipizio (2015) e Ogni riferimento è puramente casuale (2019).

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Le ossa parlano

Vecchie conoscenze

Gli ultimi giorni di quiete

Rien ne va plus

Alicia Giménez-Bartlett “Morti di carta” presentazione

Il romanzo è il terzo della fortunata serie iniziata nel 1996 con Ritos de muerte, i cui protagonisti sono l’ispettore Petra Delicado e il suo vice Fermín Garzón, datato 1999, in Italia tradotto per Sellerio da Maria Nicola e pubblicato nel 2002.

Muertos de papel, questo il titolo originale in spagnolo, è ambientato a Barcellona, dove l’ispettore opera, e a Madrid. A differenza di come si potrebbe immaginare le due città non “appaiono” se non in alcune sfumature o scorci utili a raccontare l’azione, proprio perché è questa la scelta operata dall’autrice che accompagna invece il lettore in una precisa partecipazione alle diverse fasi dell’indagine, ai dubbi, alle cantonate, agli errori di valutazione, dei due protagonisti, tra le elucubrazioni e i botta e risposta tra l’ispettore con il suo vice in un rapporto che manifesta appieno il carattere spigoloso, schivo, diretto, disarmante, della bella Petra.

Sì, bella anche se sempre in balia delle indagini che la impegnano a fondo al punto da arrivare a trascurarsi. In questo romanzo, nello specifico, solo al termine di una lunga e tormentosa inchiesta, la protagonista si dedicherà al “restauro” totale e agli acquisti come panacea dei tormenti che l’hanno angustiata per tutto il tempo dell’indagine.

Un mondo particolare quello in cui si svolge l’azione: l’ambiente del giornalismo e della televisione rosa, tra scandali e miserie costruite, indagate per fare scalpore. È infatti stato ucciso un giornalista televisivo. Cosa c’è dietro questa morte? Tutto da scoprire nel sordido ambiente che dietro una facciata imbellettata nasconde ricatti, interessi, soldi, tra ulteriori morti ammazzati, accadimenti, colpi di scena.

“Cesare Cases, recensendo i due libri precedenti di Alicia Giménez-Bartlett già usciti in Italia, e il loro successo esportato dalla Spagna, parla di un genio mediterraneo per il giallo. E lo individua nell’umorismo, che permette di concentrarsi nei dialoghi, cioè nei quadri vivi e nelle atmosfere locali, e ricuce insieme le trame più ricche di finzione. Sicché il giallo può uscire dal tecnicismo di genere e diventa punto di vista del raccontare pezzi di tempo e parti di mondo, con uomini e cose, mediterranei”.(dal Catalogo Sellerio Editore)

e anche

Brevi note biografiche

Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana «La memoria» e alcuni poi riuniti nella collana «Galleria». Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno (2008, 2011), Dove nessuno ti troverà (2011, 2014), Exit (2012, 2019) e Uomini nudi (2016, Premio Planeta 2015). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri:

Autobiografia di Petra Delicado

Marzia Sabella “Lo sputo”, presentazione

 […] E non si accontentò di rivelare nomi, trame e assassinii, ma volle riempire le aule dei processi di gesti teatrali e di sputi temerari, tra disprezzo e derisione, che denudavano i mafiosi dell’aura del potere… (dal Catalogo Sellerio)

Una storia vera, una storia del Novecento, una vicenda che si muove dagli anni Quaranta e accompagna Serafina, una donna siciliana senza paura e riverenza che ebbe il coraggio di denunciare l’associazione mafiosa di cui essa stessa aveva fatto parte, fino alla morte.

Il racconto si muove in avanti e indietro dopo la tragedia che colpisce i suoi affetti più importanti, il compagno e il figlio uccisi per una faida mafiosa, tra processi e sentenze in vari tribunali italiani e altri avvenimenti della sua vita. Un racconto che non è solo documentazione storica ma che, grazie all’abilità narrativa della scrittrice, diventa una vivida pagina letteraria:

“[…] E immergendosi in queste profondità di interpretazione, colmando le lacune con il verosimile letterario e l’immaginazione, l’autrice, Marzia Sabella, che da magistrato inquirente conosce bene le implicazioni del costume mafioso, scopre un personaggio perturbante”.(dal Catalogo Sellerio)

e anche


Brevi note biografiche

Marzia Sabella, magistrato siciliano, ha pubblicato Nostro onore (Einaudi, 2014)